strategie di customer relationship management - Intesa Sanpaolo.

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01.06.2013 Views

L’indagine è stata realizzata su un campione di 700 imprese con oltre 10 dipendenti e appartenenti ai settori dell’industria, della finanza, della pubblica amministrazione, del commercio e dei servizi per mezzo di interviste telefoniche. Il primo aspetto di interesse evidenziato dalla ricerca consiste nel rendere manifesta la consapevolezza della criticità di adottare una strategia focalizzata sul cliente. Infatti, ben il 64% delle aziende intervistate si è autodefinita orientata al cliente, solo il 26,7% non considera un orientamento al cliente una priorità nella definizione di una strategia aziendale competitiva, mentre il restante 9,4% delle aziende non ha ancora una visione chiara del proprio orientamento e ha preferito non rispondere. Secondo le aziende che si definiscono orientate al cliente, i fattori che determinano il successo di tale politica sono rappresentati essenzialmente dalla soddisfazione delle esigenze informative dei clienti, dalla gestione integrata delle informazioni sui clienti, dalla personalizzazione della produzione sulla base delle richieste dei clienti e dalla definizione dei servizi pre e post-vendita ad elevato valore aggiunto. Dall’analisi effettuata si può, quindi, concludere che le piccole medie imprese italiane sembrano essere consapevoli della necessità di adottare un orientamento al cliente, ma solo a un livello teorico, non implementando nella realtà servizi ad elevato valore aggiunto e non sfruttando, se non in minima parte, le potenzialità offerte da internet e in particolare dal web. Alla consapevolezza di adottare una strategia relazionale seria non corrispondono, infatti, investimenti adeguati in tecnologie e applicativi CRM (Tavola 2). Rappresentano, dunque, una minoranza ancora troppo esigua le aziende italiane in grado di concretizzare il proprio orientamento al cliente in azioni che si traducono in un aumento del valore dei servizi erogati e dell’offerta nel suo complesso, e che riescono ad avvalersi delle potenzialità proprie del canale elettronico. La gestione del ciclo di vita del cliente, chiamata anche pianificazione dei rapporti con il cliente, consiste nel rilevare i dati del cliente che aiutano a definirne i comportamenti, in modo che le attività di un’azienda siano interamente dedicate all’acquisizione, alla vendita ed al mantenimento di rapporti di lungo termine con il cliente stesso. Questo «impegno» riguarda il lungo periodo e le variazioni delle risposte ai cambiamenti nei comportamenti avvengono in tempo reale. Anche se il ciclo di vita del cliente è una questione strategica, quasi tutte le società gestiscono queste relazioni tatticamente, vale a dire che la transizione verso un sistema centrato sul cliente che organizza attività, tecnologie e canali attorno al cliente può non essere facile. Creare e mantenere relazioni redditizie e continuative con i clienti rappresenta quindi l’elemento cardine per la costruzione di un vantaggio competitivo all’interno dei nuovi mercati globali; in questo senso è possibile comprendere l’importanza di una strategia di Customer Relationship Management. Tale strategia si propone obiettivi di fidelizzazione e massimizzazione del grado di soddisfazione della clientela come requisiti fondamentali per migliorare la redditività d’impresa. Pagina 4 di 11

Il valore della relazione con il cliente Partendo dal presupposto che è impossibile soddisfare i clienti se non li si conosce fino in fondo e tenendo conto del fatto che il valore di un cliente non lo si può misurare in base al suo ultimo acquisto effettuato bensì per tutti i potenziali acquisti che potrà effettuare in futuro, la strada vincente da percorrere è quella del CRM. Ciò significa imparare a conoscere chi sono i clienti, capire i loro desideri e soddisfarli. Non esiste un’esatta ed unica definizione di CRM, che si può comunque considerare un insieme di procedure organizzative, strumenti, archivi, dati e modelli comportamentali creato in un’azienda per gestire le relazioni con i clienti, il cui obiettivo primario è quello di migliorare il rapporto cliente-fornitore. Il CRM si articola comunemente in tre tipologie differenti: 1. CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente. 2. CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l’estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi. 3. CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione per gestire il contatto con il cliente. L’errore più comune in cui ci si imbatte quando si parla di Customer Relationship Management è quello di equiparare tale concetto a quello di software: il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, ma riguarda l’azienda e la sua visione nel complesso. Il CRM è un concetto strettamente legato alla strategia, alla comunicazione, all’integrazione tra i processi aziendali, alle persone e alla cultura, che pone il cliente al centro dell’attenzione sia nel caso del business-to-business sia in quello del business-to-consumer. . Tavola 3 – Architettura dei processi Pagina 5 di 11

L’indagine è stata realizzata su un campione <strong>di</strong> 700 imprese con oltre 10 <strong>di</strong>pendenti e<br />

appartenenti ai settori dell’industria, della finanza, della pubblica amministrazione, del<br />

commercio e dei servizi per mezzo <strong>di</strong> interviste telefoniche. Il primo aspetto <strong>di</strong> interesse<br />

evidenziato dalla ricerca consiste nel rendere manifesta la consapevolezza della criticità <strong>di</strong><br />

adottare una strategia focalizzata sul cliente. Infatti, ben il 64% delle aziende intervistate si è<br />

autodefinita orientata al cliente, solo il 26,7% non considera un orientamento al cliente una<br />

priorità nella definizione <strong>di</strong> una strategia aziendale competitiva, mentre il restante 9,4% delle<br />

aziende non ha ancora una visione chiara del proprio orientamento e ha preferito non<br />

rispondere.<br />

Secondo le aziende che si definiscono orientate al cliente, i fattori che determinano il successo<br />

<strong>di</strong> tale politica sono rappresentati essenzialmente dalla sod<strong>di</strong>sfazione delle esigenze<br />

informative dei clienti, dalla gestione integrata delle informazioni sui clienti, dalla<br />

personalizzazione della produzione sulla base delle richieste dei clienti e dalla definizione dei<br />

servizi pre e post-ven<strong>di</strong>ta ad elevato valore aggiunto.<br />

Dall’analisi effettuata si può, quin<strong>di</strong>, concludere che le piccole me<strong>di</strong>e imprese italiane sembrano<br />

essere consapevoli della necessità <strong>di</strong> adottare un orientamento al cliente, ma solo a un livello<br />

teorico, non implementando nella realtà servizi ad elevato valore aggiunto e non sfruttando, se<br />

non in minima parte, le potenzialità offerte da internet e in particolare dal web. Alla<br />

consapevolezza <strong>di</strong> adottare una strategia relazionale seria non corrispondono, infatti,<br />

investimenti adeguati in tecnologie e applicativi CRM (Tavola 2).<br />

Rappresentano, dunque, una minoranza ancora troppo esigua le aziende italiane in grado <strong>di</strong><br />

concretizzare il proprio orientamento al cliente in azioni che si traducono in un aumento del<br />

valore dei servizi erogati e dell’offerta nel suo complesso, e che riescono ad avvalersi delle<br />

potenzialità proprie del canale elettronico.<br />

La gestione del ciclo <strong>di</strong> vita del cliente, chiamata anche pianificazione dei rapporti con il cliente,<br />

consiste nel rilevare i dati del cliente che aiutano a definirne i comportamenti, in modo che le<br />

attività <strong>di</strong> un’azienda siano interamente de<strong>di</strong>cate all’acquisizione, alla ven<strong>di</strong>ta ed al<br />

mantenimento <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> lungo termine con il cliente stesso. Questo «impegno» riguarda il<br />

lungo periodo e le variazioni delle risposte ai cambiamenti nei comportamenti avvengono in<br />

tempo reale. Anche se il ciclo <strong>di</strong> vita del cliente è una questione strategica, quasi tutte le<br />

società gestiscono queste relazioni tatticamente, vale a <strong>di</strong>re che la transizione verso un<br />

sistema centrato sul cliente che organizza attività, tecnologie e canali attorno al cliente può<br />

non essere facile.<br />

Creare e mantenere relazioni red<strong>di</strong>tizie e continuative con i clienti rappresenta quin<strong>di</strong><br />

l’elemento car<strong>di</strong>ne per la costruzione <strong>di</strong> un vantaggio competitivo all’interno dei nuovi mercati<br />

globali; in questo senso è possibile comprendere l’importanza <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> Customer<br />

Relationship Management. Tale strategia si propone obiettivi <strong>di</strong> fidelizzazione e<br />

massimizzazione del grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione della clientela come requisiti fondamentali per<br />

migliorare la red<strong>di</strong>tività d’impresa.<br />

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