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sommesso, era iroso. «Devi smetterla di fare quella faccia!»<br />
«Chi? Io?»<br />
«Devi smetterla con quell'espressione colpevole. Mi fa venire la<br />
nausea.»<br />
Cercai disperatamente di cambiare espressione, ma avevo i muscoli<br />
facciali contratti.<br />
«Non è colpa di nessuno, stupido,» mi stava dicendo Jenny. «Vuoi farmi<br />
il santo piacere di smetterla di sentirti colpevole?»<br />
Non volevo distogliere lo sguardo da lei, ma fui costretto ad abbassare<br />
gli occhi. Mi vergognavo terribilmente che anche in quel momento Jenny<br />
mi leggesse così a fondo nel pensiero.<br />
«Stammi a sentire, è la sola dannata cosa che ti chiedo, Ollie. Perché per<br />
il resto so che ti sistemerai.»<br />
Avevo di nuovo quel nodo nelle viscere, tanto che ebbi paura di dire<br />
persino «Okay». Fui solo capace di guardarla in silenzio.<br />
«Fregatene di Parigi,» mi disse a un tratto.<br />
«Come?»<br />
«Fregatene di Parigi, della musica e di tutte le fesserie di cui credi di<br />
avermi defraudata. Io me ne frego, cretino. Non ci credi?»<br />
«No,» risposi sinceramente.<br />
«Allora vai fuori dai piedi. Non ti voglio al mio letto di morte.»<br />
Diceva sul serio. Capivo sempre quando Jenny parlava sul serio, perciò<br />
ottenni il permesso di restare dicendo una bugia:<br />
«Ti credo,» mormorai.<br />
«Così va meglio,» disse. «E adesso vuoi farmi un favore?» Dal profondo<br />
del mio io mi salì alla gola un disperato bisogno di piangere. Ma resistetti.<br />
Non avrei pianto. Mi sarei limitato a far capire a Jenny con un cenno<br />
affermativo del capo che sarei stato felice di fare per lei qualsiasi cosa.<br />
«Puoi tenermi stretta stretta, per favore?» mi domandò.<br />
Le posai una mano sul braccio – Cristo, com'era sottile – e lo strinsi<br />
piano piano.<br />
«No, Oliver,» insistette, «devi proprio abbracciarmi. Qui vicino.»<br />
Feci molta, molta attenzione (avevo paura di spostare i tubi e gli altri<br />
aggeggi) mentre mi mettevo sul letto accanto a lei e l'abbracciavo.<br />
«Grazie, Ollie.»<br />
Furono le sue ultime parole.