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Erich Segal Love Story

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III. La sua segretaria, che mi conosce, non batté ciglio quando mi annunciò<br />

al citofono.<br />

Mio padre non disse: «Lo faccia entrare.»<br />

Aprì invece la porta e si presentò di persona. «Oliver,» disse.<br />

Ossessionato com'ero in quel periodo dall'aspetto fisico dei miei simili,<br />

notai che era un po' pallido e che in quei tre anni i capelli gli erano<br />

diventati più grigi (e forse più radi).<br />

«Entra, figliolo,» mi disse. Il tono della sua voce era indecifrabile. Mi<br />

limitai a seguirlo e sedetti sulla «poltrona del cliente».<br />

Ci guardammo, poi lasciammo che i nostri occhi errassero sui vari<br />

oggetti della stanza. I miei caddero su quelli della scrivania: un paio di<br />

forbici in una custodia di pelle, un tagliacarte con il manico di pelle, una<br />

foto di mia madre di parecchi anni fa. Una foto mia (scattata il giorno in<br />

cui mi ero licenziato da Exeter).<br />

«Come va, figliolo?» mi chiese.<br />

«Bene, papà,» risposi.<br />

«E come sta Jennifer?»<br />

Anziché mentirgli evitai ogni spiegazione – anche se la vera spiegazione<br />

era quella – sputando subito fuori il motivo della mia improvvisa<br />

ricomparsa.<br />

«Papà, ho bisogno di un prestito di cinquemila dollari. Per un motivo<br />

molto serio.»<br />

Mi guardò. E annuì, credo.<br />

«Be'?» disse infine.<br />

«Sì?»<br />

«Posso saperne la ragione?»<br />

«Non posso dirtela, papà. Ti prego soltanto di prestarmi i soldi.»<br />

Ebbi la sensazione, se è umanamente possibile ricevere sensazioni da<br />

Oliver Barrett III, che fosse disposto a darmi i soldi. Mi sembrò anche che<br />

non avesse alcuna intenzione di farmi una predica. Però voleva... parlare.<br />

«Non ti pagano da Jonas & Marsh?» mi domandò.<br />

«Sì, papà.»<br />

Fui tentato di dirgli quanto, solo per fargli sapere che si trattava di un<br />

primato, ma poi riflettei che se sapeva dove lavoravo probabilmente<br />

sapeva anche quanto guadagnavo.<br />

«E poi lei non insegna?» insistette.<br />

Be', non sa proprio tutto.<br />

«Non chiamarla "lei",» dissi.<br />

«Jennifer non insegna?» mi domandò educatamente.

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