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Erich Segal Love Story

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«A... all'ospedale,» disse.<br />

Capii, pur nell'agitazione convulsa dei preparativi, che era finita. Jenny<br />

stava per uscire dalla nostra casa, e per non tornarci più. Mentre lei stava<br />

ancora lì immobile e io buttavo alla rinfusa in una valigia le poche cose<br />

che pensavo potessero servirle, mi chiesi che cosa le passasse per la mente.<br />

A proposito della casa, voglio dire. Che cosa guardava per ricordarla in<br />

modo particolare?<br />

Niente. Rimaneva seduta, gli occhi fissi nel vuoto.<br />

«Ehi,» dissi, «ti serve qualcosa di particolare?»<br />

Mi fece cenno di no, poi, quasi ci avesse ripensato mormorò: «Sì, tu.»<br />

Giù in strada non fu facile trovare un tassì, perché era l'ora dei teatri. Il<br />

portiere seguitava a chiamare col fischietto e ad agitare le braccia come un<br />

arbitro furibondo. Jenny si appoggiava contro di me e in cuor mio io<br />

desideravo che non ci fosse nessun tassì, e che lei rimanesse lì, appoggiata<br />

contro di me all'infinito. Ma alla fine ne arrivò uno e il tassista era un tipo<br />

allegro (sempre fortunati, noi). Quando intese Mount Sinai Hospital il più<br />

presto possibile, si lanciò nei consueti luoghi comuni.<br />

«Niente paura, ragazzi. Siete in buone mani. La cicogna e io facciamo<br />

affari insieme da anni.»<br />

Sul sedile posteriore Jenny era rannicchiata contro di me. Io le baciavo i<br />

capelli.<br />

«È il primo?» domandò il nostro allegro autista.<br />

Jenny dovette intuire che stavo per rispondergli male perché mi<br />

sussurrò:<br />

«Sii gentile, Oliver. Lui sta cercando di essere gentile con noi.»<br />

«Sì,» risposi. «È il primo e mia moglie non sta troppo bene, perciò<br />

potrebbe saltare qualche semaforo, per favore?»<br />

Ci portò a Mount Sinai in un lampo. Fu veramente molto gentile; scese<br />

per aprirci la portiera e prima di ripartire ci augurò buona fortuna. Jenny lo<br />

ringraziò.<br />

Poiché mi sembrava malferma sulle gambe, mi offrii di portarla in<br />

braccio; ma lei rifiutò. «Non su questa soglia, Preppie.» Così entrammo<br />

insieme e passammo per tutta l'intollerabile procedura burocratica<br />

dell'accettazione.<br />

«Avete un'assicurazione o una mutua?»<br />

«No.»<br />

(Chi poteva pensare a simili scemenze? Eravamo troppo occupati ad

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