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Il medico però si era limitato a esporci il peggio prima di proseguire<br />
spiegando che avevamo ancora moltissime probabilità di essere tutti e due<br />
a posto e di mettere quindi al mondo un bellissimo bambino. Prima<br />
tuttavia dovevamo sottoporci entrambi a una serie di analisi. (Preferisco<br />
non riferire qui gli odiosi particolari di questa minuta e accuratissima<br />
indagine.)<br />
Facemmo le analisi un lunedì, Jenny durante il giorno, io dopo il lavoro<br />
(ero immerso fino al collo in questioni legali). Il dottor Sheppard richiamò<br />
Jenny il venerdì seguente, spiegando che siccome l'infermiera si era<br />
sbagliata doveva controllare ancora qualche particolare. Quando Jenny mi<br />
parlò di questa seconda visita incominciai a sospettare che forse il dottor<br />
Sheppard aveva scoperto che... l'insufficienza dipendeva da lei. Credo che<br />
anche Jenny sospettasse la stessa cosa. L'alibi dell'infermiera che sbaglia è<br />
piuttosto trito.<br />
Quando il dottor Sheppard mi telefonò in ufficio, ne fui quasi certo.<br />
Potevo per favore passare dal suo studio, rincasando? E quando seppi che<br />
non sarebbe stata una conversazione a tre ("Ho già parlato con tua moglie<br />
oggi"), i miei sospetti furono confermati. Jenny non poteva avere bambini.<br />
Be', vacci piano, Oliver: ricordati che Sheppard ha accennato a rimedi<br />
come la chirurgia correttiva eccetera. Ma non ero più in grado di<br />
concentrarmi, non potevo aspettare fino alle cinque. Richiamai Sheppard e<br />
gli chiesi se poteva ricevermi nel primo pomeriggio. Per lui andava<br />
benissimo.<br />
«Allora, di chi è la colpa?» gli domandai subito senza menare il can per<br />
l'aia.<br />
«Io veramente non parlerei di "colpa", Oliver,» mi rispose.<br />
«Va bene, d'accordo. Chi di noi due non funziona?»<br />
«Jenny.»<br />
Ero più o meno preparato a questo, ma il tono definitivo con cui il<br />
medico si pronunciò mi sconvolse. Poiché taceva, pensai che si attendesse<br />
da me una risposta qualsiasi.<br />
«Pazienza, vuol dire che adotteremo dei bambini. In fondo quello che<br />
conta è volersi bene, non ti pare?»<br />
Allora si decise a dirmi la verità.<br />
«Oliver, la questione è molto più seria. Jenny è gravemente ammalata.»<br />
«Ti dispiacerebbe spiegare meglio quel "gravemente ammalata"?»<br />
«Ha poco da vivere.»<br />
«È impossibile!»<br />
Attesi che il medico mi dicesse che era soltanto uno scherzo di cattivo