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Erich Segal Love Story

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Il medico però si era limitato a esporci il peggio prima di proseguire<br />

spiegando che avevamo ancora moltissime probabilità di essere tutti e due<br />

a posto e di mettere quindi al mondo un bellissimo bambino. Prima<br />

tuttavia dovevamo sottoporci entrambi a una serie di analisi. (Preferisco<br />

non riferire qui gli odiosi particolari di questa minuta e accuratissima<br />

indagine.)<br />

Facemmo le analisi un lunedì, Jenny durante il giorno, io dopo il lavoro<br />

(ero immerso fino al collo in questioni legali). Il dottor Sheppard richiamò<br />

Jenny il venerdì seguente, spiegando che siccome l'infermiera si era<br />

sbagliata doveva controllare ancora qualche particolare. Quando Jenny mi<br />

parlò di questa seconda visita incominciai a sospettare che forse il dottor<br />

Sheppard aveva scoperto che... l'insufficienza dipendeva da lei. Credo che<br />

anche Jenny sospettasse la stessa cosa. L'alibi dell'infermiera che sbaglia è<br />

piuttosto trito.<br />

Quando il dottor Sheppard mi telefonò in ufficio, ne fui quasi certo.<br />

Potevo per favore passare dal suo studio, rincasando? E quando seppi che<br />

non sarebbe stata una conversazione a tre ("Ho già parlato con tua moglie<br />

oggi"), i miei sospetti furono confermati. Jenny non poteva avere bambini.<br />

Be', vacci piano, Oliver: ricordati che Sheppard ha accennato a rimedi<br />

come la chirurgia correttiva eccetera. Ma non ero più in grado di<br />

concentrarmi, non potevo aspettare fino alle cinque. Richiamai Sheppard e<br />

gli chiesi se poteva ricevermi nel primo pomeriggio. Per lui andava<br />

benissimo.<br />

«Allora, di chi è la colpa?» gli domandai subito senza menare il can per<br />

l'aia.<br />

«Io veramente non parlerei di "colpa", Oliver,» mi rispose.<br />

«Va bene, d'accordo. Chi di noi due non funziona?»<br />

«Jenny.»<br />

Ero più o meno preparato a questo, ma il tono definitivo con cui il<br />

medico si pronunciò mi sconvolse. Poiché taceva, pensai che si attendesse<br />

da me una risposta qualsiasi.<br />

«Pazienza, vuol dire che adotteremo dei bambini. In fondo quello che<br />

conta è volersi bene, non ti pare?»<br />

Allora si decise a dirmi la verità.<br />

«Oliver, la questione è molto più seria. Jenny è gravemente ammalata.»<br />

«Ti dispiacerebbe spiegare meglio quel "gravemente ammalata"?»<br />

«Ha poco da vivere.»<br />

«È impossibile!»<br />

Attesi che il medico mi dicesse che era soltanto uno scherzo di cattivo

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