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Erich Segal Love Story

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nostro vocabolario la stramaledettissima frase «tirare la cinghia».<br />

Per quanto fossi solo terzo, godevo di un vantaggio inestimabile nella<br />

gara per i posti migliori. Ero l'unico fra i primi dieci che non fosse ebreo.<br />

(E chi dice che questo non ha importanza è un idiota, per non dire peggio.)<br />

Cristo, ci sono dozzine di studi legali che bacerebbero il culo di uno anche<br />

laureato con il minimo dei voti purché appartenente alla mia casta.<br />

Considerate il caso del vostro devotissimo: Law Review, All-Ivy, Harvard<br />

eccetera eccetera. Orde di persone si accapigliavano per avere l'onore di<br />

mettere sulla loro carta da lettera il mio nome con relativo numero<br />

ordinale. Mi sentivo un bambino prodigio e ne ero felice.<br />

Ebbi un'offerta particolarmente interessante da uno studio di Los<br />

Angeles. Chi me la propose, il signor... (perché correre il rischio di un<br />

processo?), seguitava a ripetermi:<br />

«Barrett, nella nostra giurisdizione c'è di tutto. Giorno e notte. Finché ne<br />

vuoi... Anche in ufficio.»<br />

Non che la California c'interessasse, ma mi sarebbe piaciuto sapere con<br />

precisione di che cosa parlasse il signor... Jenny ed io arrischiammo le<br />

ipotesi più pazzesche, ma forse per Los Angeles non lo erano abbastanza.<br />

(Alla fine dovetti togliermi dalle costole il signor... dicendogli che<br />

francamente il suo «tutto» mi sembrava troppo. Ci rimase malissimo.)<br />

Decidemmo dunque di restare sulla costa orientale. Mi arrivavano<br />

tuttora decine di offerte fantastiche da Boston, New York e Washington. A<br />

un certo momento Jenny pensò che forse Washington poteva andare<br />

(«Così puoi tener d'occhio la Casa Bianca, Ol»), ma io preferivo New<br />

York. E così, con la benedizione di mia moglie, dissi finalmente di sì a<br />

Jonas & Marsh, uno studio prestigioso (Marsh era stato procuratore<br />

generale), molto orientato verso le libertà civili («Puoi far bene e fare<br />

contemporaneamente del bene,» mi disse Jenny). Mi subissarono<br />

letteralmente di cortesie. Il vecchio Jonas venne appositamente a Boston,<br />

ci portò a cena al Pier Four e il giorno dopo mandò a Jenny uno splendido<br />

mazzo di fiori.<br />

Per una settimana Jenny seguitò a canterellare una filastrocca che aveva<br />

come ritornello «Jonas, Marsh & Barrett». Le consigliai di non correre<br />

tanto in fretta, ma lei mi rispose di andare a dar via il culo perché<br />

probabilmente dentro di me la cantavo anch'io. Non ho bisogno di dirvi<br />

che aveva ragione.<br />

Permettetemi di aggiungere, fra parentesi, che Jonas e Marsh pagavano a<br />

Oliver Barrett IV dollari 11.800, lo stipendio decisamente più alto tra<br />

quelli percepiti dalla gente del mio corso.

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