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Erich Segal Love Story

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ispose.<br />

La guardai, sperando di vederle il sorriso che, ne ero certo, la stava<br />

soffocando.<br />

«Andiamo, Jenny!» la supplicai.<br />

«Io me ne vado. Ciao!» E saltò immediatamente in acqua. Mi tuffai<br />

subito anch'io e un attimo dopo eravamo tutti e due aggrappati al bordo<br />

della barca e ridevamo.<br />

«Ehi!» le dissi illudendomi di essere molto spiritoso, «ti sei buttata in<br />

acqua per amor mio.»<br />

«Non darti troppe arie,» mi rispose. «Sei sempre soltanto terzo.»<br />

«Stammi a sentire, puttanella!»<br />

«Sì, bastardo?»<br />

«Io ti devo moltissimo,» le dissi con tutta sincerità.<br />

«Non è vero, bastardo, non è vero.»<br />

«Come non è vero?» esclamai, piuttosto sorpreso.<br />

«Tu mi devi tutto,» disse.<br />

Quella sera facemmo fuori ventitré dollari per un pranzo a base di<br />

aragosta in un ristorante scicchissimo di Yarmouth. Jenny però si riservava<br />

ancora di emettere il proprio giudizio solo dopo aver controllato chi erano i<br />

due signori i quali, sono parole sue, «mi avevano sconfitto».<br />

Per quanto possa sembrare stupido, ero talmente innamorato di lei che<br />

non appena tornammo a Cambridge corsi a constatare chi erano i primi<br />

due. Tirai un respiro di sollievo quando scoprii che il primo, Erwin<br />

Blasband, City College '64, era un secchione occhialuto e per nulla<br />

atletico, perciò non il suo tipo, e che il numero due era una ragazza, Bella<br />

Landau, Bryn Mawr '64. Tutto dunque andava per il meglio, tanto più che<br />

Bella Landau non era affatto da buttar via (per essere una di legge) e io<br />

potevo punzecchiare Jenny con i «particolari» di ciò che accadeva fino alle<br />

ore piccole a Gannett House, sede della Law Review. E, Cristo, se erano<br />

ore piccole! Ormai rincasavo quasi sempre alle due e anche alle tre del<br />

mattino. Figuratevi! Sei corsi, più la redazione della Law Review, più il<br />

fatto che in uno dei suoi numeri avevo pubblicato un articolo con tanto di<br />

firma («Assistenza legale ai cittadini poveri: studio sul quartiere Roxbury<br />

di Boston» di Oliver Barrett IV, H.L.R., marzo 1966, pp. 861-908).<br />

«Un buon lavoro, davvero un buon lavoro,» non faceva che ripetermi<br />

Joel Fleishman, il capo redattore. Francamente mi aspettavo un<br />

complimento più particolareggiato dall'uomo che l'anno dopo sarebbe<br />

divenuto cancelliere del giudice Douglas. Ma era tutto quanto sapeva dirmi

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