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Erich Segal Love Story

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terribilmente dispiaciuti, signore...»<br />

Siamo? Perché mi coinvolgeva in quella faccenda? Perché non veniva<br />

subito al dunque e riattaccava?<br />

«Oliver!»<br />

Era tornata a posare la mano sul ricevitore e adesso parlava a voce<br />

altissima.<br />

«L'hai ferito, Oliver!. Come puoi startene lì seduto a far soffrire tuo<br />

padre?»<br />

Se non fosse stata così agitata, le avrei spiegato per la centesima volta<br />

che le pietre non soffrono, che non doveva proiettare i suoi errati concetti<br />

latino-mediterranei circa i genitori sulle vette scoscese di Mount<br />

Rushmore. Ma era troppo sconvolta. E questo non mi aiutava a conservare<br />

il mio sangue freddo.<br />

«Oliver,» m'implorò, «non potresti dirgli una parola, una parola sola?»<br />

A lui? Doveva essere impazzita!<br />

«Basterebbe che gli dicessi "ciao".»<br />

Mi stava porgendo il ricevitore. E si sforzava di non piangere.<br />

«Non gli parlerò mai. Mai,» risposi con una calma perfetta.<br />

Adesso Jenny piangeva. Silenziosamente. Grosse lacrime le rigavano la<br />

faccia. Poi mi supplicò.<br />

«Fallo per me, Oliver. Finora non ti ho mai chiesto niente. Per favore!»<br />

Eravamo lì tutti e tre in piedi (chissà perché con l'immaginazione vedevo<br />

lì anche mio padre) ad aspettare qualcosa. Che cosa? Chi? Me?<br />

Non potevo, assolutamente non potevo.<br />

Ma non capiva Jenny che stava chiedendo l'impossibile? Che avrei fatto<br />

qualsiasi altra cosa, ma non quella? Fissando il pavimento, scossi la testa<br />

in un gesto di adamantino rifiuto, tremendamente a disagio. Jenny allora si<br />

rivolse a me con un bisbiglio furibondo che mi lasciò di stucco.<br />

«Sei un bastardo senza cuore,» mi sibilò. Quindi concluse la<br />

conversazione telefonica con mio padre dicendo:<br />

«Signor Barrett, Oliver desidera farle sapere che a modo suo...»<br />

S'interruppe per riprender fiato. Stava singhiozzando e perciò la cosa<br />

non fu facile. Io ero troppo stupito per reagire e attendevo la fine di<br />

quell'apocrifo «messaggio».<br />

«Oliver le vuole molto bene,» disse. E riappese di colpo.<br />

Non esiste una spiegazione razionale di quello che feci subito dopo.<br />

Invoco un attacco temporaneo di follia. Mi correggo: non invoco niente. È<br />

imperdonabile quello che feci.<br />

Le strappai di mano il telefono, quindi lo strappai dalla presa e lo

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