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Erich Segal Love Story

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d'innaffiarla con lo champagne e poiché eravamo talmente in pochi e<br />

potevamo starci tutti a un solo tavolo, andammo a bere birra da Cronin's.<br />

Lo stesso Jim Cronin, se non mi sbaglio, ci offrì la prima bicchierata quale<br />

tributo al «più grande giocatore di hockey di Harvard dal tempo dei fratelli<br />

Cleary».<br />

«Balle!» protestò Phil Cavilleri, picchiando il pugno sul tavolo. «È<br />

molto meglio di tutti i Cleary messi insieme.» Forse intendeva dire (Phil<br />

non aveva mai visto un incontro di hockey di Harvard) che, per bravi che<br />

fossero stati Bobby e Billy Cleary, nessuno dei due aveva avuto la fortuna<br />

di sposare la sua incantevole figliola. Insomma, eravamo tutti euforici, e<br />

quella era semplicemente una scusa per diventarlo ancora di più.<br />

Lasciai che fosse Phil a pagare il conto, decisione che in seguito provocò<br />

da parte di Jenny uno dei suoi rari complimenti sulle mie doti d'intuizione<br />

(«Hai ancora la possibilità di diventare un essere umano, Preppie»). Solo<br />

alla fine le cose si complicarono un po': fu quando lo accompagnammo<br />

all'autobus. Avevamo tutti gli occhi umidi. Lui. Jenny. Forse anch'io. Non<br />

ricordo nulla tranne il fatto che quel momento fu liquido.<br />

Ad ogni modo, dopo ogni sorta di benedizioni, salì sull'autobus e noi<br />

restammo a salutarlo con la mano finché scomparve. Fu allora che<br />

incominciai a rendermi conto della paurosa verità.<br />

«Jenny, siamo legalmente sposati!»<br />

«Sì, e adesso potrò finalmente fare quel cavolo che mi pare.»<br />

12<br />

La nostra vita in quei primi tre anni si può riassumere in poche parole:<br />

«tirare la cinghia». Per tutta la giornata ci scervellavamo a raggranellare i<br />

quattrini sufficienti per lo stretto indispensabile. Di solito ci arrivavamo di<br />

stretta misura. E vi assicuro che in questo non c'è niente di romantico.<br />

Ricordate la celebre strofa di Omar Khayyā m? Il libro di versi sotto<br />

l'albero, la pagnotta, la caraffa di vino eccetera? Sostituite al libro di versi<br />

il bollettino dei protesti e vedrete come quella poetica visione contrasti con<br />

la mia idilliaca esistenza. Paradiso? No, cacca. Al massimo mi sarei<br />

preoccupato di sapere quanto costava quel libro (era possibile ottenerlo di<br />

seconda mano?). E dove, ammesso che fosse stato possibile, potevamo<br />

prendere a credito il pane e il vino; infine, sino a che punto potevamo tirare<br />

la cinghia per pagare i debiti.<br />

La vita cambia. Anche la più semplice decisione dev'essere analizzata

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