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Erich Segal Love Story

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Eravamo nel cortile di Dunster. Era uno di quei pomeriggi di aprile in<br />

cui ci s'illude che la primavera possa finalmente arrivare a Cambridge. I<br />

suoi colleghi musicisti passeggiavano poco lontano (compreso Martin<br />

Davidson che mi lanciava invisibili bombe cariche d'odio), perciò non<br />

potevo discutere con lei di sottigliezze tecniche.<br />

Attraversammo il Memorial Drive per andare a passeggiare lungo il<br />

fiume.<br />

«Non esagerare, Barrett, per favore. Suono discretamente, niente di<br />

eccezionale. E non sono un campione come te. Suono solo discretamente,<br />

okay?»<br />

Come potevo discutere se lei si voleva buttar giù a ogni costo?<br />

«E va bene. Suoni discretamente. Io intendevo solo dire che dovresti<br />

continuare a farlo.»<br />

«Chi ha detto che non devo continuare? Andrò a studiare con Nadia<br />

Boulanger, lo sai o non lo sai?»<br />

Che cavolo stava dicendo? Dal modo con cui tacque subito, intuii che si<br />

trattava di qualcosa che le era scappato di bocca inavvertitamente.<br />

«Con chi?» chiesi.<br />

«Con Nadia Boulanger, un'insegnante famosa. A Parigi.» Disse quelle<br />

due ultime parole piuttosto in fretta.<br />

«A Parigi?» ripetei, piuttosto lentamente.<br />

«Accetta solo pochissimi allievi americani. Sono stata fortunata. Ho<br />

ottenuto anche una buona borsa di studio.»<br />

«Jennifer... andrai a Parigi?»<br />

«Non ho mai visto l'Europa. Non vedo l'ora di partire.»<br />

L'afferrai per le spalle. Forse un po' troppo violentemente, credo.<br />

«Da... da quanto tempo lo sai?»<br />

Per la prima volta da quando ci conoscevamo Jenny non osò guardarmi<br />

diritto negli occhi.<br />

«Ollie, non essere stupido,» disse. «È inevitabile.»<br />

«Che cosa è inevitabile?»<br />

«Ci laureeremo e ce ne andremo ognuno per la sua strada. Tu andrai alla<br />

facoltà di diritto...»<br />

«Un momento. Che cosa stai dicendo?»<br />

Adesso mi guardava negli occhi. E il suo volto era triste.<br />

«Ollie, tu sei un Preppie miliardario e io sono uno zero sociale.»<br />

La tenevo sempre per le spalle.<br />

«E che cavolo c'entra questo con l'andare ognuno per la sua strada?<br />

Adesso siamo insieme, siamo felici!»

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