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Eravamo nel cortile di Dunster. Era uno di quei pomeriggi di aprile in<br />
cui ci s'illude che la primavera possa finalmente arrivare a Cambridge. I<br />
suoi colleghi musicisti passeggiavano poco lontano (compreso Martin<br />
Davidson che mi lanciava invisibili bombe cariche d'odio), perciò non<br />
potevo discutere con lei di sottigliezze tecniche.<br />
Attraversammo il Memorial Drive per andare a passeggiare lungo il<br />
fiume.<br />
«Non esagerare, Barrett, per favore. Suono discretamente, niente di<br />
eccezionale. E non sono un campione come te. Suono solo discretamente,<br />
okay?»<br />
Come potevo discutere se lei si voleva buttar giù a ogni costo?<br />
«E va bene. Suoni discretamente. Io intendevo solo dire che dovresti<br />
continuare a farlo.»<br />
«Chi ha detto che non devo continuare? Andrò a studiare con Nadia<br />
Boulanger, lo sai o non lo sai?»<br />
Che cavolo stava dicendo? Dal modo con cui tacque subito, intuii che si<br />
trattava di qualcosa che le era scappato di bocca inavvertitamente.<br />
«Con chi?» chiesi.<br />
«Con Nadia Boulanger, un'insegnante famosa. A Parigi.» Disse quelle<br />
due ultime parole piuttosto in fretta.<br />
«A Parigi?» ripetei, piuttosto lentamente.<br />
«Accetta solo pochissimi allievi americani. Sono stata fortunata. Ho<br />
ottenuto anche una buona borsa di studio.»<br />
«Jennifer... andrai a Parigi?»<br />
«Non ho mai visto l'Europa. Non vedo l'ora di partire.»<br />
L'afferrai per le spalle. Forse un po' troppo violentemente, credo.<br />
«Da... da quanto tempo lo sai?»<br />
Per la prima volta da quando ci conoscevamo Jenny non osò guardarmi<br />
diritto negli occhi.<br />
«Ollie, non essere stupido,» disse. «È inevitabile.»<br />
«Che cosa è inevitabile?»<br />
«Ci laureeremo e ce ne andremo ognuno per la sua strada. Tu andrai alla<br />
facoltà di diritto...»<br />
«Un momento. Che cosa stai dicendo?»<br />
Adesso mi guardava negli occhi. E il suo volto era triste.<br />
«Ollie, tu sei un Preppie miliardario e io sono uno zero sociale.»<br />
La tenevo sempre per le spalle.<br />
«E che cavolo c'entra questo con l'andare ognuno per la sua strada?<br />
Adesso siamo insieme, siamo felici!»