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Erich Segal Love Story

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Eravamo pari. Io non sapevo che cosa intendesse dire lui e viceversa.<br />

Avevamo liquidato l'argomento? Adesso avremmo discusso di attualità o<br />

di politica? No. Avevo momentaneamente dimenticato che il nostro tema<br />

fondamentale sono sempre I miei progetti.<br />

«Certo io non avrei nulla in contrario che tu ti arruolassi nel Corpo della<br />

Pace, Oliver.»<br />

«La cosa è reciproca, papà,» replicai per essere all'altezza della sua<br />

generosità di spirito. Sono convinto che il vecchio non mi ascolti mai,<br />

perciò non mi sorprese che non reagisse al mio pacato sarcasmo.<br />

«Ma i tuoi compagni di scuola come la pensano in proposito?»<br />

«Scusa, papa. Non ho ben capito.»<br />

«Pensano che il Corpo della Pace sia importante per la loro vita<br />

avvenire?»<br />

Penso che mio padre abbia bisogno di essere assecondato, così come un<br />

pesce ha bisogno di acqua: «Sì, papà.»<br />

Anche la torta di mele era stantia.<br />

Verso le undici e mezzo lo riaccompagnai all'auto.<br />

«Posso fare qualcosa per te, figliolo?»<br />

«No grazie, papà. Buonanotte, papà.»<br />

E se ne andò.<br />

Sì, ci sono servizi aerei fra Boston e Ithaca, ma Oliver Barrett III<br />

preferiva l'automobile. Non che quelle lunghe ore al volante fossero da<br />

intendersi come una manifestazione di affetto paterno. Semplicemente a<br />

mio padre piace guidare. E correre. E a quell'ora di notte, a bordo di<br />

un'Aston Martin DBS, si può andare come il vento. Ero certo che Oliver<br />

Barrett III si accingesse a far crollare il suo primato di velocità Ithaca-<br />

Boston stabilito l'anno precedente dopo che avevamo battuto Cornell e<br />

conquistato il titolo. Anche perché l'avevo visto dare un'occhiata<br />

all'orologio.<br />

Ritornai al motel per telefonare a Jenny.<br />

Fu il solo momento piacevole della serata. Le riferii tutti i particolari<br />

dell'incontro (omettendo la natura esatta del casus belli) e mi parve di<br />

capire che ne rimase entusiasta. Non ce n'erano molti, tra i suoi striminziti<br />

amici musicisti, capaci di dare o ricevere cazzotti.<br />

«Hai sistemato almeno il tizio che ti ha colpito?» mi chiese.<br />

«Sì. Completamente. L'ho ridotto in poltiglia.»<br />

«Mi sarebbe proprio piaciuto vederti. Magari si ripeterà anche nella<br />

partita di Yale, eh?»

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