libera muratoria e alchimia - GLRI - Gran Loggia Regolare d'Italia

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01.06.2013 Views

speculativa, ovvero che specula su tutte le cose inanimate e sulla generazione di tutte le cose degli elementi. E' anche operativa e pratica, ovvero insegna a fare artificialmente i metalli nobili, i colori e altre cose." 7 . Importanti autori nel campo dell'esoterismo, come ad esempio René Guénon, ritennero che l'opera alchemica riguardi esclusivamente l'interno del soggetto, per altri ragguardevoli studiosi dell’argomento, al contrario (Fulcanelli, Eugéne Cansieliet, Mary Ann Atwood), la trasformazione della materia rimane fondamentale nel processo alchemico, altri ancora, come Herbert Silberer, allievo di Freud e massone, svilupparono la teoria del carattere spirituale o speculativo della perfezione alchemica, identificando la materia prima dell'opus con la coscienza, in un’interessante interpretazione in chiave psicanalitica. Chi potrebbero essere stati quindi gli ispiratori dei molti riferimenti alchemici all'interno del rituale massonico? Non di certo gli scienziati empiristi che, con la loro visione meccanicistica del mondo ed il loro metodo sperimentale, non potevano certo suggerire un rituale intriso di simboli esoterici e richiami alchemici, ma studiosi che si situavano a metà tra il mondo alchemico e quello scientifico. Accenneremo brevemente ad alcuni. Michael Maier, nato in Germania nel 1566, rosacrociano, si autodefiniva filosofo-medico, fu un accademico e medico per molti anni dell'Imperatore Rodolfo II. Egli riteneva che gli Alchimisti, attraverso le loro immagini simboliche, intendessero "giungere allo spirito attraverso i sensi", utilizzando la capacità peculiare dell'uomo di cogliere le cose "essenziali" a livello "intuitivo" lasciando da parte la facoltà dialettica. La sua opera "Atalanta fugiens", pubblicata nel 1618, contiene una splendida raccolta di emblemi o simboli alchemici. I simboli appunto vengono visti come veicoli di conoscenza, ma non attraverso un processo logico-analitico tipico delle scienze moderne, quanto attraverso un processo analogicosintetico, intuitivo, immaginifico, slegato dalla pura razionalità in cui il significato non è oggettivo ed immutabile, ma dipende dall’interpretazione del soggetto. Le "Tavole di Tracciamento" del rituale liberomuratorio, vengono utilizzate con gli stessi presupposti, in esse infatti è presente una sintesi simbolica del grado in cui si lavora, e con le loro immagini simboliche, hanno lo scopo di veicolare il sapere per intuizione e suggestione immaginifica. 7 Ruggero Bacone, Opus tertium in Opera quaedam hactenus inedita, Londra 1859, pag 40. 8

L'Atalanta fugiens conteneva anche un testo esoterico sulla combinazione tra l'Alchimia, il razionalismo e la religione che fornì un importante modello etico per la Royal Society. Robert Fludd, medico ed esoterista, condivise con Maier, suo amico e collega, le stesse teorie. Il suo monumentale lavoro in più volumi si intitolò "Storia dei due cosmi", in esso l’autore, seguace di Paracelso, indaga l’uomo ed i suoi rapporti con il macrocosmo, disputando lungamente con la medicina dell'epoca a causa della sua interpretazione magica della malattia, causata a suo parere da demoni e guarita da angeli. Egli rappresentò quella figura di scienziato-esoterista, capace di affrontare contemporaneamente problemi scientifici risolvibili con l'esperimento sistematico e di alchimista, con la sua visione magico-religiosa del mondo. Un'altra figura di fondamentale importanza è quella di Elias Ashmole,alchimista, scrittore e massone. Egli cercò di fare i dovuti distinguo tra un'Alchimia "seria", i cui rappresentanti spesso erano accademici che vi si avvicinavano non per guadagno ma per reali interessi filosofici, e un'Alchimia da ciarlatani. Nel suo “Theatrum chemicum bitannicum” scrisse: “Non è meno assurdo e strano vedere come alcuni uomini…non possano fare a meno di annoverare gli autentici maghi con i prestigiatori, i negromanti e le streghe...i quali con arroganza violano i principi della magia, a guisa di maiali che irrompessero in un bel giardino...e (avendo fatto lega con il demonio) s'avvalgono del suo aiuto nelle proprie opere, per contraffare e corrompere l'ammirevole sapienza dei maghi, con i quali esiste una differenza grande come quella che corre fra angeli e demoni”. 8 Ma chi fa da spartiacque tra le due visioni è senz'altro la figura di Isaac Newton. Insieme allo scienziato Robert Boyle, entrambi membri della Royal Society, subì, quando ormai l'Illuminismo era alle porte, il fascino dell'Alchimia. Egli si occupò di Alchimia non soltanto in termini teoretici, ma anche operativi per arrivare a comprendere “i modi dell'azione divina del mondo", la ricerca di una verità originaria da integrare nelle teorie della nuova fisica nel tentativo di evitare, come temevano anche i neoplatonici di Cambridge, il rischio di una deriva ateista nel meccanicismo. Nella sua enorme produzione dedicata all'Alchimia, scrisse più su questo argomento che su problemi di fisica, nella convinzione di star riportando alla luce conoscenze già in possesso degli antichi Egizi, rivelate da Dio stesso in tempi remoti e ora riscoperte, tema questo 8 Elias Ashmole, Teatrum chemicum britannicum, London, 1652, pag.443. 9

speculativa, ovvero che specula su tutte le cose inanimate e sulla<br />

generazione di tutte le cose degli elementi. E' anche operativa e pratica,<br />

ovvero insegna a fare artificialmente i metalli nobili, i colori e altre cose." 7 .<br />

Importanti autori nel campo dell'esoterismo, come ad esempio René<br />

Guénon, ritennero che l'opera alchemica riguardi esclusivamente l'interno<br />

del soggetto, per altri ragguardevoli studiosi dell’argomento, al contrario<br />

(Fulcanelli, Eugéne Cansieliet, Mary Ann Atwood), la trasformazione<br />

della materia rimane fondamentale nel processo alchemico, altri ancora,<br />

come Herbert Silberer, allievo di Freud e massone, svilupparono la teoria<br />

del carattere spirituale o speculativo della perfezione alchemica,<br />

identificando la materia prima dell'opus con la coscienza, in<br />

un’interessante interpretazione in chiave psicanalitica.<br />

Chi potrebbero essere stati quindi gli ispiratori dei molti riferimenti<br />

alchemici all'interno del rituale massonico? Non di certo gli scienziati<br />

empiristi che, con la loro visione meccanicistica del mondo ed il loro<br />

metodo sperimentale, non potevano certo suggerire un rituale intriso di<br />

simboli esoterici e richiami alchemici, ma studiosi che si situavano a metà<br />

tra il mondo alchemico e quello scientifico. Accenneremo brevemente ad<br />

alcuni.<br />

Michael Maier, nato in Germania nel 1566, rosacrociano, si autodefiniva<br />

filosofo-medico, fu un accademico e medico per molti anni dell'Imperatore<br />

Rodolfo II. Egli riteneva che gli Alchimisti, attraverso le loro immagini<br />

simboliche, intendessero "giungere allo spirito attraverso i sensi",<br />

utilizzando la capacità peculiare dell'uomo di cogliere le cose "essenziali"<br />

a livello "intuitivo" lasciando da parte la facoltà dialettica. La sua opera<br />

"Atalanta fugiens", pubblicata nel 1618, contiene una splendida raccolta di<br />

emblemi o simboli alchemici. I simboli appunto vengono visti come<br />

veicoli di conoscenza, ma non attraverso un processo logico-analitico<br />

tipico delle scienze moderne, quanto attraverso un processo analogicosintetico,<br />

intuitivo, immaginifico, slegato dalla pura razionalità in cui il<br />

significato non è oggettivo ed immutabile, ma dipende dall’interpretazione<br />

del soggetto. Le "Tavole di Tracciamento" del rituale liberomuratorio,<br />

vengono utilizzate con gli stessi presupposti, in esse infatti è presente una<br />

sintesi simbolica del grado in cui si lavora, e con le loro immagini<br />

simboliche, hanno lo scopo di veicolare il sapere per intuizione e<br />

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7 Ruggero Bacone, Opus tertium in Opera quaedam hactenus inedita, Londra 1859, pag 40.<br />

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