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N. 11 - ANNO IV - Marzo 2003 - Chd.it

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6<br />

La s<strong>it</strong>uazione san<strong>it</strong>aria nel di-<br />

stretto d’Augusta, oggi, è a<br />

dir poco drammatica”. Così<br />

esordisce Pippo Origlio,<br />

responsabile CGIL, funzione pubblica per<br />

Augusta in una nostra intervista esclusiva.<br />

“Stranamente”, continua Origlio, “ad<br />

Augusta nonostante numerose denunce<br />

all’opinione pubblica e ad altri organi<br />

d’informazione, non si muove foglia e i responsabili<br />

della nostra san<strong>it</strong>à, sono assenti o<br />

completamente indifferenti al problema”.<br />

Nel poliambulatorio di Via F. De Roberto<br />

(Palazzo di vetro) le disfunzioni non si<br />

<strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong><br />

L’OSPEDALE INQUINA<br />

IL POLIAMBULATORIO FUORILEGGE<br />

Per favore, quando vi rivolgete<br />

ai prefetti, verbalmente o per iscr<strong>it</strong>to,<br />

non usate l’allocutivo “eccellenza” e le<br />

sigle S.E. / V.E. (rispettivamente stanno<br />

per Sua Eccellenza e Vostra Eccellenza).<br />

E’ un retaggio di epoche antiche. Sa di<br />

servilismo. Questo e altri t<strong>it</strong>oli sono stati<br />

abol<strong>it</strong>i con l’avvento della Repubblica.<br />

E sono passati 56 anni. Se ci fate caso,<br />

nessuno in TV si rivolge a un ministro<br />

chiamandolo “Eccellenza” – t<strong>it</strong>olo<br />

che un tempo si dava a tutti i ministri,<br />

compreso il primo, cioè quello che era<br />

chiamato “Capo del Governo”, e a tutti<br />

i prefetti, rappresentanti periferici del<br />

Governo centrale. Il re era chiamato<br />

“Maestà”. Il t<strong>it</strong>olo di eccellenza veniva<br />

dato persino ai generali di corpo d’armata.<br />

Oggi vorreste dare più importanza al<br />

prefetto piuttosto che al ministro? Basta<br />

dire o scrivere: signor prefetto o signor<br />

ministro. Semplice, no?<br />

GdA<br />

Intervista esclusiva al sindacalista Pippo Origlio<br />

Enormi sprechi e gravi deficienze<br />

contano più: il laboratorio analisi, che in un<br />

recente passato era per numero e per quant<strong>it</strong>à<br />

di esami effettuati il primo nella provincia,<br />

adesso viene incomprensibilmente lasciato<br />

languire per mancanza di apparecchiature e<br />

di reattivi. Si eseguivano tutti quegli esami<br />

clinici e di laboratorio indispensabili per la<br />

prevenzione ed esami di eccellenza quali<br />

l’Hcv Rna, necessari per l’accertamento<br />

di patologie non altrimenti individuabili.<br />

Adesso il laboratorio serve esclusivamente<br />

per effettuare i prelievi e una struttura con<br />

apparecchiature moderne è stata deliberatamente<br />

soppressa. Ci si chiede tutto questo a<br />

chi possa giovare.<br />

Il servizio di radiologia diagnostica da<br />

più di due anni è dimezzato, le apparecchiature<br />

infatti sono obsolete e non funzionanti,<br />

anche questo servizio è lasciato languire, in<br />

attesa che lentamente anche l’ultima macchina<br />

per l’ecografia, già di per sé superata,<br />

non funzioni più e si possa così sopprimere<br />

l’intero servizio, evidentemente i dirigenti<br />

san<strong>it</strong>ari, non r<strong>it</strong>engono che Augusta possa<br />

e debba avere un servizio pubblico compet<strong>it</strong>ivo<br />

ed efficiente.<br />

L’esiguo personale amministrativo<br />

in servizio lavora in condizioni da terzo<br />

mondo, costretto a elemosinare penne e<br />

quant’altro possa servire per il corretto funzionamento<br />

del suo lavoro, persino la carta<br />

delle fotocopie viene razionata e negata. I<br />

locali sono inadeguati e privi di elementari<br />

confort, non si parla ovviamente di computer<br />

o di mezzi meccanici. Il personale che va<br />

in pensione non viene sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o e spesso si<br />

assiste a episodi incresciosi in cui, per assenza<br />

di personale in congedo o in malattia,<br />

interi settori e sportelli rimangono chiusi,<br />

con grave interruzione di pubblico servizio<br />

e disagio per l’utenza. I disabili non riescono<br />

ad accedere nei locali,in quanto gli stessi<br />

sono privi di tutti quegli accorgimenti indispensabili<br />

per la fruizione ,infatti, non sono<br />

state abbattute le barriere arch<strong>it</strong>ettoniche e<br />

ciò in contrasto con la vigente normativa<br />

nazionale ed europea. L’ospedale presenta<br />

forse una s<strong>it</strong>uazione ancora più intollerabile<br />

ed esplosiva, in quanto lo stesso scarica<br />

direttamente sul golfo Xifonio, senza alcun<br />

tipo di decantazione o depurazione, tutti i<br />

rifiuti fognari, e ciò con grave pregiudizio<br />

per la salute dei c<strong>it</strong>tadini di Augusta.<br />

Al “Muscatello” la camera<br />

iperbarica, costata centinaia di<br />

milioni di lire, non è mai entrata<br />

in funzione<br />

Si parla tanto di salute, di prevenzione<br />

all’inquinamento, di rispetto dell’ambiente<br />

ed ecco che, proprio l’ospedale che dovrebbe<br />

prevenire e curare, è quello che<br />

maggiormente inquina. Si ricorda ancora il<br />

vergognoso spreco che è la camera iperbarica,<br />

s<strong>it</strong>a nel nostro nosocomio, mai entrata<br />

in funzione, costata centinaia di milioni di<br />

lire.<br />

Alla luce di tutte queste vicende,ad<br />

Augusta nulla si muove per migliorare questo<br />

vergognoso stato di cose e il sospetto<br />

si insinua, forse si preferisce che le cose<br />

rimangano così e che il paese venga trattato<br />

sempre più da periferia estrema? Se le cose<br />

stanno così sappiano i dirigenti che i c<strong>it</strong>tadini<br />

non sono disponibili ad avallare questa<br />

s<strong>it</strong>uazione e le inefficienze e il degrado non<br />

giovano a nessuno e tantomeno a un paese<br />

che si vuole definire civile.<br />

C.C.<br />

Malasan<strong>it</strong>à

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