4 <strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong>
Lasciate che i bambini venga no a me”, esortava, con dol- cezza paterna, il Gesù evan- gelico. Lo Stesso, però, cacciò in malo modo i mercanti dal tempio perché ivi facevano commercio, considerata, a buon dir<strong>it</strong>to, da Gesù immondo e blasfemo, perché il tempio o, meglio (data la fattispecie), la sinagoga doveva e dev’essere luogo di preghiera, a Dio consacrato. Chissà come reagirebbe Gesù, buono ma giustamente irascibile, se leggesse il sostanzioso fascicolo recap<strong>it</strong>ato in redazione dal nostro attento lettore Maurizio Valente, sensibile presidente del Consiglio d’Ist<strong>it</strong>uto della “Todaro” (Giornale di Augusta, n. 9, p. 5) e (appena da qualche giorno) presidente del com<strong>it</strong>ato di coordinamento delle scuole dell’obbligo di Augusta, di recentissima formazione. Valente era letteralmente furibondo quando ci ha parlato per portarci a conoscenza della sua nuova battaglia in difesa dei bambini, una battaglia combattuta in alleanza con il presidente del consiglio della circoscrizione municipale “Dògali-Salina- Pezzagrande”, Riccardo Cannavò, con tutto il consiglio circoscrizionale - stando alle affermazioni dello stesso Cannavò. Obiettivo della battaglia: ev<strong>it</strong>are che, i pedoni, soprattutto gli scolari che vanno a scuola e <strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong> 5 Bellezza Accusato di disinteresse anche il prefetto di Siracusa Corso Sicilia: e se ci scappa il morto? Il crocevia è diventato un pericolo costante, il viadotto di Corso Sicilia non ha un’adeguata protezione ne escono, possano essere travolti dalle auto a veloc<strong>it</strong>à sostenuta, quando attraversano il passaggio pedonale in Corso Sicilia, nei pressi del pallone tensostatico. Cannavò e Valente temono che qualche giorno ci possa scappare il morto e denunciano che, quasi quotidianamente, accadono vicino al passaggio incidenti più o meno significativi. “Persino oggi [lunedì 3 marzo, ndr.]” - si ag<strong>it</strong>a Valente – un bambino ha rischiato di essere messo sotto da un’auto, così come, giorni fa, un’autocisterna con rimorchio, provenienti dal depos<strong>it</strong>o costiero di via Lavaggi, carica di carburante, ha rischiato di cadere dal cavalcavia, all’altezza della scuola”. - Come mai questo rischio? “Perché il cavalcavia ha solo una semplice ringhiera, è privo, cioè, d’un’adeguata protezione, per esempio una robusta rete metallica, per prevenire incidenti, come quello che stava succedendo, se l’autista del mezzo non fosse stato abile a controllarlo e a rimetterlo in marcia”. Valente e Cannavò hanno tempestato di telefonate e lettere e fax tutte le “autor<strong>it</strong>à possibili e immaginabili” per ottenere una vigile sorveglianza da parte della polizia municipale nei pressi dell’attraversamento pedonale, così come succede anche nei comuni più piccoli del nostro (vedi Melilli), nelle ore cruciali, anzi nei “momenti” caldi dell’entrata e dell’usc<strong>it</strong>a, per vedere ripristinato l’impianto dei semafori per anni non funzionante e ora sradicato per la realizzazione della rotatoria e, infine per più efficaci dissuasori della veloc<strong>it</strong>à. Non c’è stato niente da fare. Cannavò e Valente, stanchi di non avere né risposte concrete né scr<strong>it</strong>te verbali dai pubblici amministratori c<strong>it</strong>tadini si sono rivolti al prefetto Alecci di Siracusa, lamentando anche il disinteresse dell’assessore alla polizia municipale e, in genere, di tutta la Giunta. Poiché nemmeno il prefetto ha dato soddisfazione alle richieste e nemmeno ha risposto con una lettera di circostanza, Valente, armato di fax, si è rivolto direttamente al Ministero dell’Interno, accusando lo stesso prefetto di “disinteresse su problematiche inerenti alla sicurezza stradale c<strong>it</strong>tadina”, in data 25 febbraio. Apr<strong>it</strong>i cielo! “Mi hanno telefonato dalla prefettura per parlare con me, solo dopo il fax e il prefetto si è giustificato con il ministero, in data 28 febbraio”. Valente dà tempo, ma non demorde. Il 3 marzo riscrive, più irato di prima, al ministero, facendo riferimento alla lettera prefettizia del 28 e rincara la dose, informando puntiglioso: “Si comunica che, alla data odierna, non è stata ancora attuata la vigilanza come disposta dalla lettera in riferimento; i bambini sono alla mercé degli automobilisti. Anche quest’oggi, all’usc<strong>it</strong>a dalla scuola, s’è verificato lo stesso inconveniente: un bambino per puro miracolo, non è stato invest<strong>it</strong>o da un automobilista”. Valente è proprio un mastino e fa onore al suo cognome. Quanto ancora devono durare questi miracoli? Gesù, perdonateci l’espressione, si sarebbe incazzato di brutto. Non chiamateli eccellenze!