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N. 11 - ANNO IV - Marzo 2003 - Chd.it

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Lettere<br />

Augusta è la spiaggia di<br />

Carlentini?<br />

Egregio direttore,<br />

con piacere ho r<strong>it</strong>rovato in edicola<br />

dopo tanti anni il Giornale di Augusta che<br />

considero un vecchio amico r<strong>it</strong>rovato. Le<br />

scrivo per proporle una breve riflessione<br />

che, ne sono certo ai più (e, chissà, forse<br />

anche a lei) potrà sembrare banale, ma che,<br />

dal mio punto di vista, dice davvero molto<br />

sulla pochezza del ceto dirigente di questa<br />

nostra c<strong>it</strong>tà. Dopo aver saputo nel 1990<br />

che Augusta e la spiaggia di carlentini:<br />

ricorderà senz’altro i telegiornali nazionali<br />

che dicevano che l’epicentro del terremoto<br />

del 13 dicembre si trovava “nel mare di<br />

Carlentini “. A questo propos<strong>it</strong>o, poi, i<br />

terremoti nel nostro paese sono sempre<br />

stati identificati con nomi geografici: Val<br />

di Noto, Messina, Belice, Friuli, Irpinia,<br />

e, da ultimo, San Giuliano di Puglia..... il<br />

nostro, chissà perché, non era di Augusta<br />

(luogo dell’epicentro chiuso ), era di Santa<br />

Lucia;<br />

dopo aver saputo che Augusta è un<br />

punto indefin<strong>it</strong>o della carta geografica,<br />

chissà forse una frazione di Brucoli: il<br />

carcere non è di Augusta o, tutt’al più, di<br />

Piano Ippol<strong>it</strong>o (la contrada su cui insiste),<br />

ma è di Brucoli (e che c’entra?), come se<br />

questo piccolo centro fosse più significativo<br />

al fine della identificazione del s<strong>it</strong>o di<br />

una c<strong>it</strong>tà di quasi 40.000 ab<strong>it</strong>anti;<br />

dopo aver saputo che il porto non<br />

è di Augusta, ma di Augusta-Siracusa:<br />

basti ricordare la querelle sull’autor<strong>it</strong>à<br />

portuale;<br />

dopo aver saputo che le malformazioni<br />

neonatali e le morti per tumore non<br />

sono dovute al nostro inquinamento, ma<br />

a quello della zona industriale di Siracusa<br />

(mi sembra superfluo c<strong>it</strong>are le fonti di tali<br />

affermazioni);<br />

dopo aver saputo che il “Muscatello“<br />

è l’ospedale di Priolo, e il dottor Giacinto<br />

Franco un medico di quella c<strong>it</strong>tà (vari<br />

servizi della stampa nazionale sul “caso<br />

Enichem”);<br />

dopo aver saputo di essere io stesso<br />

siracusano o aretuseo: è sufficiente leggere<br />

articoli o cronache sportive anche di giornalisti<br />

augustani che, parlando degli atleti<br />

della pallanuoto femminile del calcio a 5<br />

L’erba del vicino è sempre più verde?<br />

Caro direttore, sono un c<strong>it</strong>tadino di<br />

Augusta, che, come tanti altri, è costretto a<br />

vedere, con tristezza, i prori figli “emigrare”.<br />

Riconosco che la colpa di tutto questo<br />

è di noi adulti, che non abbiamo saputo<br />

creare un futuro per loro. Non solo direttamente,<br />

ma anche indirettamente, attraverso<br />

le piccole scelte giornaliere, che, sommate<br />

ad altre problematiche, hanno contribu<strong>it</strong>o a<br />

determinare un impoverimento della nostra<br />

c<strong>it</strong>tà, e mi riferisco soprattutto alla mancanza<br />

di fiducia che gli augustani hanno nei<br />

<strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong> 23<br />

Bellezza<br />

li definiscono appunto di volta in volta<br />

aretusei o siracusani.<br />

Le cronache nazionale sul calcio a<br />

5 (per esempio il Televideo Rai) chiamano<br />

la nostra squadra di serie B Libertas<br />

Corbino Sr;<br />

dopo tutte queste amen<strong>it</strong>à geopol<strong>it</strong>iche,<br />

finalmente, qualche giorno fa<br />

dal quotidiano La Sicilia apprendo che<br />

Augusta è un sobborgo di Villasmundo<br />

(non me ne vogliono gli amici di quel<br />

paese, molti dei quali sono augustani: nel<br />

giornale era infatti riportata la cartina della<br />

costruenda autostrada SR-CT nella quale<br />

non è previsto uno svincolo per Augusta<br />

(che peraltro, ne avrebbe bisogno di 2:<br />

uno a nord, verso Catania e uno a sud,<br />

verso Siracusa, giusto per abbreviare le<br />

percorrenze, ma ne è previsto uno per<br />

Villasmundo. Come dicevo, tutto ciò forse<br />

spiega i motivi dello stato di abbandono in<br />

cui versa questa martoriata c<strong>it</strong>tà: la nostra<br />

classe pol<strong>it</strong>ica non sa dove si trova, forse<br />

pensa di essere la classe pol<strong>it</strong>ica di un<br />

qualsiasi altro luogo che non sia Augusta.<br />

Spero che scuserà il mio sfogo, direttore,<br />

ma davvero mi è difficile accettare l’idea<br />

di dover dire agli amici che vorranno venirmi<br />

a trovare nei prossimi anni: “Dopo<br />

aver superato Catania e Lentini, usc<strong>it</strong>i<br />

allo svincolo di Villasmundo, lì vicino<br />

c’è Augusta”.<br />

Un vecchio affezionato lettore di<br />

Augusta<br />

Ringraziamo il “vecchio affezionato<br />

lettore” per questo suo risent<strong>it</strong>o, e pour<br />

cause, intervento che dovrebbe far riflettere<br />

tutti (colleghi giornalisti in testa).<br />

L’amore per la propria terra comincia<br />

proprio da qui, da queste cose che segnala<br />

il lettore. Il quale, però, s’è trincerato<br />

dietro l’anonimato. Ma perché? Non vogliamo<br />

tirare in ballo solenni princìpi. Ma<br />

da una lettera del genere quale r<strong>it</strong>orsioni<br />

si possono temere? firmare una lettera destinata<br />

alla pubblicazione, oltre che segno<br />

di civiltà e di buona educazione (in caso di<br />

riserva mentale si può chiedere di omettere<br />

la firma), è segno di credibil<strong>it</strong>à.<br />

confronti dei propri conc<strong>it</strong>tadini: ci vestiamo<br />

a Catania o Siracusa, mangiamo nei ristoranti<br />

e pizzerie di mezza Sicilia, compriamo al<br />

“giovedi”. Insomma facciamo terra bruciata<br />

a qualunque attiv<strong>it</strong>à commerciale o artigiana<br />

di casa nostra obbligando così i nostri figli<br />

a cercarsi ventura altrove. Anche i pol<strong>it</strong>ici li<br />

cerchiamo altrove, infatti Augusta non riesce<br />

a farsi rappresentare nelle sedi che contano<br />

e le decisioni che la riguardano vengono<br />

prese da altri che chiaramente devono prima<br />

pensare ai propri conc<strong>it</strong>tadini. D’altro canto<br />

Bella<br />

pubblicazione!<br />

Caro direttore, ho ricevuto e letto con<br />

vero piacere i due ultimi numeri del risorto<br />

Giornale di Augusta. Ne ho ammirato la<br />

veste tipografica e la scelta degli argomenti,<br />

vari, attuali e interessanti. Inoltre per me, r<strong>it</strong>rovare<br />

cognomi ormai dimenticati, accenni<br />

a luoghi il cui ricordo era quasi svan<strong>it</strong>o, è<br />

stato un piacevole e emozionante r<strong>it</strong>orno al<br />

passato. Ti ringrazio quindi di cuore, mentre<br />

mi congratulo per la bella pubblicazione, cui<br />

augurò ogni successo.<br />

Cordialmente<br />

Paola Sciara (Catania)<br />

(già professoressa di matematica e fisica<br />

al liceo classico “Mègara”)<br />

Accattivante la<br />

copertina<br />

Caro direttore, sono stata veramente<br />

lieta di ricevere gli ultimi numeri del suo<br />

Giornale di Augusta in veste rinnovata e<br />

con belle pagine a colori. Complimenti, soprattutto<br />

per il sapiente montaggio realizzato<br />

nell’accattivante copertina in quadricromia.<br />

Manco da Augusta, ormai, da moltissimi<br />

anni, ma è sempre un vero piacere per me<br />

ricevere sue notizie e dalla c<strong>it</strong>tà dove ho<br />

trascorso forse gli anni più belli del mio<br />

insegnamento. Questa sua splendida creatura<br />

mi fa ricordare il suo generoso impegno di<br />

giovane liceale quando realizzò il Cicerone<br />

per i suoi compagni del liceo classico, e<br />

anche allora si batteva in difesa degli altri<br />

e contro le storture. Oggi, padre di famiglia<br />

e uomo maturo, non ha perso il vigore di<br />

quegli anni giovanili e si batte per tutta la<br />

c<strong>it</strong>tà. Mi rallegro ancora e le esprimo i miei<br />

affettuosi auguri.<br />

Giuseppina L’Abbadessa (ME)<br />

(già docente di storia dell’arte al liceo<br />

classico statale “Mègara”)<br />

proprio i nostri conc<strong>it</strong>tadini pol<strong>it</strong>ici sono i<br />

primi a dare il cattivo esempio preferendo<br />

quasi sempre d<strong>it</strong>te esterne, per lavori che li<br />

riguardano. Proviamo a invertire le cose,<br />

riflettiamo quando facciamo acquisti e cominciamo<br />

a controllare le scelte dei nostri<br />

amministratori o aspiranti tali.<br />

Lettera firmata

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