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N. 11 - ANNO IV - Marzo 2003 - Chd.it

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Toponomastica<br />

tra? Non sappiamo: giudichi il lettore.<br />

Certo chi ha int<strong>it</strong>olato la/le via/vie<br />

Limpetra-Xiacche pensava al Fazello, lo<br />

storico erud<strong>it</strong>o di Sciacca – anticamente<br />

Xacca, cui, forse, con la t<strong>it</strong>olazione Xiacche,<br />

si voleva dare atto d’essere l’ispiratore<br />

della t<strong>it</strong>olazione Limpetra, che è più temperata<br />

di Lymbetra, come Sciacca è più<br />

temperata di Xacca.<br />

Curioso, ma non tanto, è che l’ammiratore<br />

del Fazello è il precursore di quanti<br />

oggi pensano a un gemellaggio Augusta-<br />

Mègara-Selinunte-Sciacca. I precedenti<br />

storici ci sono.<br />

Per concludere un augurio: che<br />

almeno la seconda via Xiacche, quella suburbana,<br />

si possa int<strong>it</strong>olare semplicemente<br />

Colimbetra (in greco significa ‘piscina’, nel<br />

senso di vasca per i pesci).<br />

Alberto Terranova<br />

Il sindaco, cui fa riferimento nel suo<br />

pezzo il nostro apprezzato collaboratore,<br />

è il socialista V<strong>it</strong>torio D’Amico, che accettò<br />

la “provocazione” del responsabile<br />

di questa testata, organizzatore, nell’aprile<br />

‘87, di una conferenza su Federico II di<br />

Svevia, fondatore di Augusta, nel settecentesco<br />

salone di Palazzo di C<strong>it</strong>tà (chiuso dal<br />

dicembre ’90, all’indomani del terremoto<br />

di S. Lucia). Era relatore il prof. Salvatore<br />

Leone, ordinario di Storia moderna e incaricato<br />

di Storia medievale all’univers<strong>it</strong>à<br />

di Catania. Foltissimo l’ud<strong>it</strong>orio. Il nostro<br />

responsabile sottolineò il fatto che al suo<br />

fondatore Augusta “non ha ancora elevato<br />

un monumento, né int<strong>it</strong>olato una piazza o<br />

una via; una via gli ha dedicato la vicina<br />

c<strong>it</strong>tà di Lentini, che pure non è stata fondata<br />

da lui né reca alcuna memoria storica,<br />

come ha invece la nostra c<strong>it</strong>tà col castello<br />

federiciano”. D’Amico accolse la provocazione<br />

e, coram populo, promise che avrebbe<br />

fatto int<strong>it</strong>olare a Federico il nuovo ponte di<br />

accesso, allora in <strong>it</strong>inere. E fu di parola. La<br />

“delibera relativa”, cui fa cenno Terranova,<br />

<strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong> 13<br />

Bellezza<br />

fu adottata dalla Giunta (di centro sinistra,<br />

per dovere di cronaca).<br />

L’amministrazione D’Amico cadde e<br />

l’atto amministrativo rimase lettera morta,<br />

nel senso che non trovò applicazione. Tuttavia,<br />

non perdeva la sua efficacia, tant’è<br />

vero, che, anni dopo, il presidente del<br />

Kiwanis club c<strong>it</strong>tadino, Sebastiano Gulino,<br />

nel 1994 fece approntare, a spese del di<br />

lui sodalizio, la segnaletica necessaria per<br />

indicare agli augustani che il viadotto era,<br />

appunto, int<strong>it</strong>olato a Federico. La segnaletica<br />

fu donata al Comune, ma non è stata<br />

mai infissa. Misteri. Eppure una segnaletica<br />

indicante i monumenti pregevoli di questa<br />

c<strong>it</strong>tà, donata dalla Provincia regionale,<br />

è stata messa regolarmente al suo posto.<br />

Eppure l’ex Piazza delle Poste è stata ribattezzata<br />

e dedicata a Sant’Andrea, patrono<br />

dei pescatori – scelta rispettabilissima – e<br />

in questa stessa Piazza Sant’Andrea sarà<br />

collocato un monumento raffigurante l’apostolo.<br />

Misteri. A meno che non si voglia<br />

vedere la faccenda da un punto di vista<br />

psico-anal<strong>it</strong>ico: la negazione di Federico<br />

equivale simbolicamente all’uccisione del<br />

padre?<br />

Assurda e risibile la duplicazione<br />

del nome Xiacche per due strade: una del<br />

centro storico e una extraurbana. Misteri<br />

anche qui?O si tratta di pura ignoranza o<br />

di superficiale dimenticanza di chi ha denominato<br />

Xiacche la strada extraurbana? Per<br />

non parlare dell’assoluto disinteresse nei<br />

confronti di tutte le contrade urbananizzate<br />

del Monte, prive di toponomastica, tanto che<br />

gli stessi postini hanno difficoltà a consegnare<br />

le missive ai destinatari. E in questo<br />

senso abbiamo ricevuto lamentele dai nostri<br />

lettori (e fra questi ci sono pensionati che<br />

aspettano la pensione o persone che, non<br />

avvisate in tempo, perché la raccomandata<br />

o la relativa cartolina non è stata loro recap<strong>it</strong>ata,<br />

non hanno potuto partecipare a un<br />

concorso). E’ davvero così difficile scegliere,<br />

fra molteplici opzioni, i nomi da destinare<br />

alle strade o alle piazze di antica o recente<br />

formazione?<br />

A Siracusa c’è un quartiere, chiamato<br />

anni fa borgata, dove hanno dato nomi<br />

di fiumi a alcune vie vicine. In mancanza<br />

d’altro, anche da noi si potrebbe attingere<br />

dall’atlante geografico. Nel ragusano c’è<br />

la vecchia e “nobile” c<strong>it</strong>tà di Modica che<br />

è divisa in tre parti com’è, tutto sommato<br />

Augusta. C’è Modica Alta, Modica Bassa (il<br />

centro storico) e Modica Sorda (la nuova<br />

c<strong>it</strong>tà in espansione, sorta in zona di campagna,<br />

com’è il nostro Monte), ma Modica<br />

Sorda non solo è stata regolamentata e non<br />

è affatto un quartiere-dorm<strong>it</strong>orio, ma ha<br />

tutte le strade e le piazze con tanto di nome<br />

e di targa e di lapide. Perché tutto ciò non<br />

si può realizzare al Monte, anche se è stato<br />

urbanizzato in modo disordinato? (A volte<br />

sembra di penetrare all’interno d’un’orribile<br />

fungaia di cemento). Misteri anche<br />

qui? A Ragusa c<strong>it</strong>tà, un tempo Ragusa Superiore<br />

(comune distinto da Ragusa Ibla),<br />

ci sono ben tre ponti: uno, il più antico,<br />

chiamato da tutti “ponte vecchio”, è stato<br />

int<strong>it</strong>olato al “papa buono” Giovanni XXIII<br />

e la segnaletica lo grida ai quattro venti.<br />

In conclusione, una domanda: che fine ha<br />

fatto il dono del Kiwanis Club? Attendiamo<br />

la risposta, ma senza convinzione.<br />

GdA

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