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Augusta ha un castello sve-<br />
vo, altri illustri monumenti,<br />
ma incontra gravi problemi<br />
nel campo della toponomastica,<br />
sia per quanto riguarda i nuovi<br />
quartieri, sia per quanto concerne il centro<br />
storico.<br />
Cominciamo dai ponti di accesso al<br />
centro storico, i cosiddetti ponti di campagna<br />
separati dal rivellino, e dal nuovo<br />
viadotto sul golfo Xifonio: senza nome<br />
tutti. Passi per i “ponti di campagna”, ma<br />
il viadotto, che, per iniziativa del sindaco<br />
dell’epoca, si voleva int<strong>it</strong>olare a Federico<br />
II, non ha nome: non si sa che fine abbia<br />
fatto la relativa delibera. Ma ancora più<br />
oscura è la vicenda della via che va dalla<br />
piazza della Posta ora S. Andrea fino alla<br />
via Marina di Ponente, che, in senso ovestest<br />
è la più lunga del centro storico: fino<br />
all’incrocio con Via Xifonia si fregia di un<br />
nome strano, Limpetra; e prosegue con un<br />
nome addir<strong>it</strong>tura difficile da pronunciare,<br />
Xiacche, volgarizzato in Sciacche. Ma ancora<br />
più strano è il fatto che lo stesso nome,<br />
Xiacche, porta un’altra extraurbana che dal<br />
Monte Tauro sbocca sulla provinciale per<br />
Brucoli ed è addir<strong>it</strong>tura attraversata dalla<br />
ferrovia. Il relativo passaggio a livello ha<br />
dato qualche problema, per fortuna non<br />
drammatico, com’è successo, invece, in<br />
ségu<strong>it</strong>o a un luttuoso incidente allo sbocco<br />
di questa strada sulla provinciale c<strong>it</strong>ata.<br />
Ma cerchiamo di capire i due nomi<br />
Limpetra e Xiacche.<br />
Per il primo l’unica indicazione attendibile<br />
è riscontrabile in una noticina in<br />
margine a un contributo di Tullio Marcon<br />
“Topografia e toponomastica del contro<br />
storico di Augusta nel primo Ottocento”,<br />
<strong>Marzo</strong> <strong>2003</strong><br />
apparso recentemente sul Notiziario storico<br />
di Augusta, dove si legge per Via Limpetra:<br />
“Ma dovrebbe dirsi Colimbetra, e non Limpetra…”<br />
e si accenna a una controversia fra<br />
gli studiosi. Il mistero non viene diradato.<br />
Proviamo a chiarirlo.<br />
Nel secolo sedicesimo un importantissimo<br />
storico ed erud<strong>it</strong>o di Sciacca, Tommaso<br />
Fazello, nella sua descrizione della Sicilia<br />
orientale, viaggiando sulla costa da Nord a<br />
Sud, arrivato al fiume Cantera, così si esprime:<br />
“Presso Mègara Dedalo costruì quella<br />
che viene chiamata Lymbetra, dalla quale<br />
si versa direttamente in mare, là vicino,<br />
un grosso fiume, chiamato Alabos…”. Ma<br />
questo fiume da dove viene?<br />
Così continua Fazello: “La c<strong>it</strong>tadella<br />
(in latino arx) Lumbetra, che c’era al tempo<br />
di Diodoro, mostra oggi, abbattuti al suolo<br />
alcuni ruderi”.<br />
Quindi, Fazello lascia intendere che il<br />
fiume viene dalla Lymbetra arx, che è una<br />
c<strong>it</strong>tadella. E qui nasce il mistero: il grosso<br />
fiume Alabos sorge da una c<strong>it</strong>tadella?<br />
Il puzzle si complica quando, nel segu<strong>it</strong>o<br />
del suo resoconto di viaggio, arrivato,<br />
dopo circa un kilometro, al fiume San Cusmano,<br />
Fazello annota: “Dopo le rovine di<br />
Mègara, segue la foce di San Cusmano, ove<br />
è un lago, costru<strong>it</strong>o con blocchi squadrati<br />
da Federico Secondo Cesare [Fazello lo<br />
chiama così e non Augusto, n.d.r.] a scopo<br />
Toponomastica<br />
L’intervento di Alberto Terranova, ex preside del liceo classico “Mègara”<br />
I misteri dei nomi delle vie<br />
Che senso ha denominare Xiacche due strade e da dove deriva questo nome oscuro e difficile da<br />
pronunciare? E via Limpetra? - Fotoservizio di Francesco Tringali<br />
L’ex piazza delle Poste, oggi piazza<br />
S.Andrea<br />
Via Xiacche extraurbana com’è oggi<br />
di pescicoltura”.<br />
Si deve supporre che Fazello cercava,<br />
in base alle sue fonti greche su Mègara,<br />
qualcosa che aveva letto in Diodoro Siculo,<br />
che, nel cap<strong>it</strong>olo 78 del libro <strong>IV</strong> delle sue<br />
Storie, parlando di Dedalo, il personaggio<br />
m<strong>it</strong>ico, a propos<strong>it</strong>o del s<strong>it</strong>o della colonia greca<br />
di Mègara, dice testualmente: “Nei pressi<br />
del s<strong>it</strong>o già ab<strong>it</strong>ato dai Megaresi, costruì con<br />
grande perizia la cosiddetta Colimbetra,<br />
dalla quale sbocca nel mare che è vicino al<br />
grosso fiume chiamato Alabo”.<br />
Se tanto mi dà tanto, Fazello cercava<br />
la m<strong>it</strong>ica Colimbetra, cioè un laghetto artificiale<br />
sull’Alabo, e crede d’averla trovata nel<br />
Cantera, dov’è arrivato prima e ha trovato<br />
i resti della c<strong>it</strong>tadella ellenistica, portata<br />
alla luce da Georges Vallet sul costone del<br />
fiume Cantera.<br />
Da questo si deduce che Lymbetra non<br />
può essere che una storpiatura di Colimbetra.<br />
Qui si possono fare solo supposizioni.<br />
Forse la tradizione orale della gente del<br />
posto aggiustava la parola strana sicilianizzandola<br />
in Culimpetra (culo in pietra, nella<br />
fonetica siciliana) e il Fazello, per nobil<strong>it</strong>are<br />
il nome m<strong>it</strong>ico Colymbetra, lo mutilò della<br />
prima compromettente sillaba (cu = co), ma<br />
non poteva falsificare quel che vedeva, cioè<br />
i resti di una rocca o c<strong>it</strong>tadella (arx), e non<br />
poteva essere un lago artificiale.<br />
Spiegato il mistero della Via Limpe-