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ITALIANA - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...

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<strong>AIC</strong><br />

svolgimento del loro così<br />

responsabile compito debbano<br />

prendere invece spunto dalla<br />

vita.<br />

Le luci, le atmosfere che si<br />

possono ammirare "dal vero" in<br />

pittura sono già state filtrate<br />

esteticamente dalla sensibilità<br />

dell'autore del quadro. Tentare<br />

di riprodurne gli effetti sullo<br />

schermo nel vano tentativo di<br />

nobilitare il film dandogli un<br />

tocco di estetismo comporta<br />

almeno tre pericoli:<br />

Primo, fare un'operazione che al<br />

massimo non può essere che<br />

imitativa, anche se può attirare<br />

l'elogio di molti.<br />

Secondo, proporre allo<br />

spettatore un'immagine<br />

tendenzialmente falsa in quanto<br />

alla base di tutto c'è<br />

un'operazione di linguaggio già<br />

conclusa.<br />

Terzo, negare ai propri occhi la<br />

possibilità di vedere, osservare e<br />

quindi tentare di proporre,<br />

alterandola magari a misura<br />

<strong>della</strong> propria sensibilità, la vita<br />

che è attorno a noi e, quindi,<br />

probabilmente mancare a questa<br />

sorta di obbligo morale, prima<br />

che professionale, che la scelta<br />

di fare cinema in qualche modo<br />

impone. Cinema in quanto<br />

documento, anche se<br />

profondamente rielaborato, del<br />

reale.<br />

Basta poi aver l'avventura di<br />

poter frequentare almeno un po'<br />

pittori di diverso stile ed anche<br />

di diverso valore, per accorgersi<br />

come per la loro parte la<br />

situazione sia addirittura<br />

rovesciata e come per ogni<br />

pittore il cinema sia<br />

estremamente importante e le<br />

immagini puramente<br />

cinematografiche piene di<br />

interesse. Per molti di loro<br />

addirittura gli spot pubblicitari<br />

con il loro concentrato di<br />

immagini "trompe l'oeil" sono<br />

estremamente stimolanti.<br />

Del resto molti sono i pittori che<br />

lavorano "prima" con la<br />

macchina fotografica e poi con il<br />

pennello.<br />

Bando quindi alle soggezioni.<br />

Allora? Vorrei forse dire che i<br />

direttori <strong>della</strong> fotografia debbano<br />

disinteressarsi alla pittura e<br />

coltivare la propria ignoranza?<br />

No di certo. Credo invece che<br />

essi debbano essere tra i più<br />

assidui frequentatori di musei,<br />

pinacoteche e mostre, dato che<br />

individuare le differenze, le<br />

peculiarità, o come si diceva una<br />

volta "gli specifici" di ogni forma<br />

espressiva rimane un'avventura<br />

<strong>della</strong> mente, ricca di imprevisti e<br />

che proprio dall'individuare<br />

questi, oggi forse un po' superati,<br />

"specifici" si possa tentare di<br />

sfuggire ad equivoci, a dire il<br />

vero, assai banali, e per questo<br />

assai diffusi, purtroppo<br />

incoraggiati dalla critica e dal<br />

pubblico.<br />

Un eccesso di effetti così detti<br />

"pittorici" sarà spesso scambiato<br />

dai più come bellissima<br />

fotografia. Magari il contenuto<br />

del film soffre di questa<br />

sovrastruttura visiva imposta nel<br />

nome di un facile successo, ma<br />

pochi saranno ad accorgersene.<br />

Nel nome di questi, per me,<br />

sacrosanti principi, vagando<br />

recentemente nelle grandi sale<br />

del Metropolitan Museum of Art<br />

di New York, fra collezioni che,<br />

al di là del valore spesso<br />

grandissimo delle singole opere,<br />

riflettono il gusto americano per<br />

un'immagine totale e totalizzante<br />

nel senso di "un po' di tutto, il<br />

più di tutto", un quadro, circa<br />

45x40 cm. attirò la mia<br />

attenzione già da lontano.<br />

Avvicinandomi riconobbi una<br />

famosissima "Giovane donna<br />

con brocca d'acqua" di Vermeer<br />

(1632-1675), un quadro<br />

giustamente notissimo proprio<br />

per il singolare impiego <strong>della</strong><br />

luce.<br />

Una luce che, per una sua<br />

apparente quotidianità, riesce a<br />

dilatare il piccolo capolavoro ben<br />

al di là delle ridotte dimensioni<br />

<strong>della</strong> tela. Grazie alla luce, il<br />

piccolo quadro di Vermeer<br />

riesce a fissare in un tempo<br />

infinito il fuggitivo momento di<br />

questa giovane donna alla<br />

finestra. Documento e grande<br />

opera d'arte insieme convivono<br />

come si conviene ai grandissimi<br />

autori.<br />

Per ciò, invece di tentare<br />

scioccamente ed inutilmente di<br />

imitarli, impariamo ad amarli.<br />

"Reversai<br />

of fortune"<br />

American taste for a total and, absohite image that is "something of<br />

everything and the ultimate in everything", my attention was suddenly<br />

caught from afar by a small painting, measuring no more than 45x40<br />

cms. I walked up to it, and saw tlvit it was the very famous 'Young<br />

Woman with a Water Jug" by Vermeer (1632-1675), a painting which is<br />

justly renowned for the artist's remarkable use of light A light, which<br />

although it expresses an everyday moment, succeeds in expanding the<br />

small masterpiece beyond the confines of the frame. Thanks to the light,<br />

Vermeer's little painting fixes the fleeting moment, in which the young<br />

woman pauses in front of a window, in infinity.<br />

A document of life and a great work of art co-exist, as becomes the talent<br />

of truly great artists.<br />

For this reason, instead of stupidly, and uselessly, trying to imitate them,<br />

let's try and learn to love them.<br />

VERMEER - Giovane donna con brocca d'acqua

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