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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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Stanco di questa situazione e di ricevere continuamente ordini da<br />

Pagliani - da lui considerato un inferiore in linea gerarchica - l'8 di¬<br />

cembre Montani fece avere una lunga relazione a Mussolini sullo stato<br />

del PFR a Bologna. Scrisse che «la situazione è a carattere anarcoide in<br />

rapporto alla mancanza dell'unità di comando e degli arbitrii delle<br />

squadre fasciste». Concluse che avrebbe abbandonato la carica, se non<br />

fosse stata trovata un'adeguata soluzione 19<br />

.<br />

Ad analoghe conclusioni pervenne anche il questore Giovanni Tebaldi,<br />

arrivalo a Bologna il 21 novembre. In una relazione inviata il 31<br />

dicembre al capo della polizia lamentò le «azioni arbitrarie di polizia,<br />

talvolta di rilevante gravità, da parte di elementi della Milizia e di qual¬<br />

che gerarca di provincia» 20<br />

. La responsabilità di questa situazione -<br />

scrisse alla fine dell'anno, in una relazione senza data inviata al mini¬<br />

stero dell'interno - è di Sarti «il quale, pur essendo onestissimo e di<br />

sentimenti purissimi, per inesperienza e per troppa buona fede, lasciò<br />

che elementi facinorosi, disonesti agissero in città e provincia provo¬<br />

cando il disgusto degli onesti i quali non aderivano al nuovo Partito<br />

Fascista Repubblicano». Aggiunse sconsolato: «Si ha netta l'impres¬<br />

sione che i dirigenti vadano in cerca di cariche trascurando il loro vero<br />

compito...» 21<br />

. Il 2 marzo Tebaldi segnalò direttamente a Mussolini il<br />

caso di Emiliano Marchesini, reggente del fascio di Budrio e commis¬<br />

sario di quello di Medicina, che «spadroneggia in Budrio ed incute ter¬<br />

rore fra quella popolazione e attira odio contro il fascismo» 22<br />

.<br />

In questa difficile situazione politica, caratterizzata da scontri di tutti<br />

contro tutti, ai primi di dicembre i giornali annunciarono a sorpresa<br />

che Eugenio Facchini era il nuovo segretario federale. Restarono sicu¬<br />

ramente sorpresi e delusi molti fascisti, agli occhi dei quali il nuovo<br />

gerarca aveva non pochi difetti. Non era considerato un militare - no¬<br />

nostante avesse fatto la guerra - ma un politico, con tutti i difetti che<br />

solitamente sono attribuiti a questi personaggi. In più era socialista, o<br />

almeno era vicino al PSIUP, anche se è dubbio che i gerarchi fascisti<br />

fossero al corrente della sua posizione politica. Ma lo sapevano alcuni<br />

esponenti del CLN e quella nomina gettò nello sgomento non solo chi<br />

ne era a conoscenza, ma soprattutto i dirigenti del PSIUP.<br />

19 ACS, RSI, PS, 1943-45, b. 3, "Bologna".<br />

20 ACS, DPS, AG, 1903-49, b.2, c.C2, "Bologna". Anche ACS, RSI, PS, 1943-45,<br />

b. 3, "Bologna".<br />

21 ACS, RSI, MI, G, b. 20, f. "Bologna. Situazione politica".<br />

22 ACS, RSI, SPD, CR, b. 41, "Bologna".<br />

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