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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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fese militari per la quale lavoravano indisturbati anche i disertori<br />

dell'esercito fascista. In un rapporto inviato al dittatore il 7 marzo<br />

1944 dalle autorità fasciste bolognesi si legge che non pochi «giovani<br />

chiamati in servizio si presentano ai distretti con la dichiarazione di ar¬<br />

ruolamento nell'organizzazione Todt» e che si sono «verificati molti<br />

casi in cui i genitori di militari ricercati per abbandono di reparto han¬<br />

no presentato il certificato di arruolamento dei loro figli nell'or¬<br />

ganizzazione Todt» 3<br />

.<br />

Che potessero opporsi o no, i fascisti non mossero un dito quando<br />

ripresero a l'are politica. Erano stati i tedeschi a farli uscire dall'isola¬<br />

mento nel quale si trovavano da quaranta giorni, anche se, molto pro¬<br />

babilmente, non furono completamente soddisfatti di quella decisione<br />

presa a Berlino, che li costringeva a risalire sulla scena politica. Non a<br />

caso, la stragrande maggioranza degli ex iscritti al PNF non 'andaro¬<br />

no' a Salò, dove aveva nominalmente sede il governo fascista. Il 9 set¬<br />

tembre - prima della liberazione di Mussolini - Radio Monaco di Ba¬<br />

viera annunciò che era stato costituito un governo fascista in esilio,<br />

senza specificare se la decisione era stata concordata con i numerosi ex<br />

gerarchi fuggiti in Germania dopo il 25 luglio. In ogni caso, l'esercito<br />

d'occupazione si preoccupò di dare visibilità e una struttura in Italia al<br />

governo fantoccio.<br />

A Bologna, dopo avere avuto facilmente ragione dei pochi militari<br />

che avevano tentato di resistere, il tenente Kenda si preoccupò di fare<br />

uscire allo scoperto i fascisti rimasti nell'ombra anche dopo l'an¬<br />

nuncio dell'armistizio. Solo che la sede della federazione dell'ex PNF<br />

in via Manzoni 4 era deserta e la caserma della legione della MVSN, in<br />

via Mascarella 79, vuota e abbandonata da luglio quando il coman¬<br />

dante, il seniore Aldo Resega, aveva consegnato la cassa e l'archivio ai<br />

militari del Corpo d'armata. La MVSN era stata sciolta il 26 luglio e i<br />

reparti incorporati nel Regio esercito. Quando Resega ordinò ai militi<br />

di strappare i fasci dalle mostrine della divisa e di sostituirli con le<br />

stellette, nessuno obiettò. Si sottomisero tutti.<br />

Kenda - impossibile dire se era informato o se ebbe un'intuizione -<br />

si recò a San Giovanni in Monte e ordinò la scarcerazione dei fascisti<br />

detenuti. Quanti fossero non si sa. Sicuramente vi era Pagliani - che<br />

stava scontando tre anni per possesso d'armi, come abbiamo visto - e<br />

forse Coppola. «Voi dovete rappresentare i fascisti di Bologna», disse<br />

3 Riservato a Mussolini. Notiziari giornalieri della Guardia nazionale repubblicana,<br />

Novembre 1943-giugno 1944, a cura di N. Verdina, Milano, Feltrinelli, 1974, p. 136.<br />

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