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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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Capitolo 1<br />

UNA MANIFESTAZIONE 'SPONTANEA'<br />

Quando Mussolini - alle 18 del 10 giugno 1940 - gridò via radio<br />

che aveva deciso di spingere l'Italia nella fornace della guerra che dal<br />

settembre ardeva in Europa, un fremito misto d'entusiasmo, commo¬<br />

zione e paura attraversò piazza Vittorio Emanuele II, come allora si<br />

chiamava piazza Maggiore. Anche se atteso e quasi scontato, quel¬<br />

l'annuncio ebbe un impatto diverso sui settantamila bolognesi in attesa<br />

davanti a Palazzo d'Accursio. Tanti erano, secondo quanto scrissero i<br />

due quotidiani cittadini, anche se il 'salotto buono' di Bologna - in<br />

base alle leggi della fisica - può contenere dalle trentacinque alle qua¬<br />

rantamila persone.<br />

Applaudirono e sicuramente urlarono di gioia le migliaia di studenti<br />

medi e universitari che rappresentavano la gran massa dei dimostranti.<br />

Da ore scandivano slogan bellici suggeriti - quasi sempre - dagli inse¬<br />

gnanti d'educazione fisica, gli stessi che la mattina, dopo l'appello, li<br />

avevano spinti fuori dalle aule e guidati in corteo per le strade cittadine<br />

verso la piazza centrale. Così come avevano fatto nei giorni precedenti<br />

per scaldare l'ambiente, perché nulla doveva essere lasciato al caso per<br />

quella che i giornali definiranno «l'adunata più gigantesca» di Bolo¬<br />

gna.<br />

La 'spontanea' manifestazione aveva avuto un'accurata prepara¬<br />

zione. Le postazioni per gli altoparlanti, i fotografi e i cineoperatori erano<br />

state allestite da tempo, per non dire dei cartelli e dei manifesti<br />

che indicavano gli obiettivi della guerra: la Corsica, Suez, la Tunisia,<br />

Nizza, Gibuti (la capitale della Somalia francese) e l'isola di Malta.<br />

Secondo "il Resto del Carlino" l'adunata popolare era «attesa» da<br />

tempo e «mille segni l'avevano preannunciata. Ma più che un prean¬<br />

nuncio vero e proprio si trattava di ineffabile presentimento che vibra¬<br />

va - con i suoi fermenti e le sue speranze - nel cuore di tutta la nostra<br />

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