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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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alla guerra contro i nazi-fascisti. Pur disponendo di una struttura poli¬<br />

tico-militare poco consistente dal punto di vista numerico e del tutto<br />

improvvisata, il PdA prese parte alla Resistenza sin dal primo giorno e<br />

diede un grande contributo. Altissimo risulterà il prezzo pagato.<br />

La DC e il PLI bolognesi non hanno mai motivato la loro mancata<br />

adesione al CLN dopo l'invasione nazista e il ritorno dei fascisti. Al¬<br />

cuni esponenti degli altri partiti hanno sostenuto che, anche se assenti, i<br />

due partiti erano presenti moralmente. E questo per dimostrare che il<br />

CLN era un organismo che rappresentava l'intera società bolognese.<br />

La verità è che furono deliberatamente assenti perché la stragrande<br />

maggioranza dei dirigenti delle due formazioni di centro-destra conti¬<br />

nuavano a ritenere impossibile la collaborazione con i partiti di sinistra<br />

nel CLN, sia pure per un fine patriottico. Questo non vuol dire che la<br />

DC e il PLI fossero contrari alla lotta antitedesca, ma solo che non vi<br />

presero parte sin dall'inizio. Ebbero bisogno di tempo per capire che<br />

- nell'interesse del paese - dovevano collaborare con gli altri partiti,<br />

sovversivi o no che fossero. Ad Imola la DC non ebbe esitazioni e fece<br />

parte del CLN sin dall'8 settembre.<br />

Giacomo Casoni Dal Monte - uno dei rappresentanti della DC nel<br />

CLN Imolese e deputato dello stesso partito nel dopoguerra - ha così<br />

spiegato il diverso atteggiamento dei cattolici imolesi e petroniani:<br />

«...mentre i bolognesi, dall'arcivescovo a gran parte dei laici, diedero<br />

piena adesione al fascismo, gli imolesi, dal vescovo ai laici, special¬<br />

mente quelli delle classi giovani, o si tennero in disparte, o furono apertamente<br />

contro il regime» 22<br />

.<br />

Non è possibile dire se la chiesa bolognese aveva previsto uno scon¬<br />

volgimento politico-militare come quello dell'8 settembre e quali ipotesi<br />

abbia formulato dopo l'invasione tedesca. Non si sa nulla nep¬<br />

pure degli incontri avvenuti - ma, secondo alcuni, non avvenuti - in<br />

curia con esponenti della DC, i quali avevano sollecitato una presa di<br />

posizione contro gli invasori, oltre che il permesso di partecipare alla<br />

lotta di liberazione. Nel dopoguerra, quando una quindicina di espo¬<br />

nenti del mondo cattolico hanno reso una testimonianza scritta sulla<br />

loro partecipazione alla Resistenza, non uno ha fatto il nome del car¬<br />

dinale. Lo ha ricordato Manzini, ma per l'attività svolta in favore dei<br />

22 Testimonianza di G. Casoni Dal Monte in L. Bergonzini, La Resistenza a Bolo¬<br />

gna, cit., p. 342. Vescovo d'Imola era il frate missionario Paolino Tribbioli. In un<br />

rapporto al prefetto, in data 1 settembre 1925, il sottoprefetto d'Imola scrisse che il<br />

vescovo attribuiva al fascismo «esclusivamente contenuto di violenza e di anti¬<br />

libertà» (ASB, GP, 1925, b. 1.418, c. 7, f. 1, "Partiti politici esistenti").<br />

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