bologna combatte PDF - Istituto Parri

bologna combatte PDF - Istituto Parri bologna combatte PDF - Istituto Parri

parridigit.istitutoparri.eu
from parridigit.istitutoparri.eu More from this publisher
01.06.2013 Views

Completo o no che sia, il mio lavoro è basato su documenti ufficiali dell'epoca. Ho pure usato pubblicazioni - giornali e saggi storici coe¬ vi e successivi - che hanno affrontato il tema della guerra a Bologna. Scrivendo queste righe ho avvertito - ma non è la prima volta - la mancanza della versione fascista sulla guerra prima e su quella di libe¬ razione poi. I vinti si lamentano sempre che la storia è scritta e riscritta dai vincitori. Ma a Bologna hanno fatto poco o nulla per farci cono¬ scere la loro versione. Esistono pochissimi saggi di parte fascista sul 'ventennio nero' e ancor meno hanno scritto i balilla bolognesi che andarono a Salò. Per avere notizie ufficiali sulla RSI a Bologna ho dovuto intervistare Arturo Conti, direttore dell'Istituto storico della RSI. Mi ha cortese¬ mente ricevuto, ma mi ha riferito - non essendo bolognese - cose ap¬ prese da altri. Potrà sembrare strano, ma io - che ho fatto la Resistenza - desidero da sempre conoscere la versione dell'altra parte. Ci tengo, comunque, a precisare che questa che firmo non è la ver¬ sione della mia parte. Più semplicemente, è quanto - anche se faccio parte del consiglio dell'Istituto per la storia della Resistenza e della so¬ cietà contemporanea nella provincia di Bologna - ho scritto di mia iniziativa, senza chiedere contributi o coperture politiche a nessuno. Come ho sempre fatto. Le spese per le ricerche a Bologna e Roma - fotocopie comprese - le ho sostenute di persona. Nel limite del possibile mi sono sforzato - e spero di esserci riuscito - di ricostruire e illustrare i fatti così come sono avvenuti e di tracciare un quadro il più completo possibile. 8 N. S. O.

Capitolo 1 UNA MANIFESTAZIONE 'SPONTANEA' Quando Mussolini - alle 18 del 10 giugno 1940 - gridò via radio che aveva deciso di spingere l'Italia nella fornace della guerra che dal settembre ardeva in Europa, un fremito misto d'entusiasmo, commo¬ zione e paura attraversò piazza Vittorio Emanuele II, come allora si chiamava piazza Maggiore. Anche se atteso e quasi scontato, quel¬ l'annuncio ebbe un impatto diverso sui settantamila bolognesi in attesa davanti a Palazzo d'Accursio. Tanti erano, secondo quanto scrissero i due quotidiani cittadini, anche se il 'salotto buono' di Bologna - in base alle leggi della fisica - può contenere dalle trentacinque alle qua¬ rantamila persone. Applaudirono e sicuramente urlarono di gioia le migliaia di studenti medi e universitari che rappresentavano la gran massa dei dimostranti. Da ore scandivano slogan bellici suggeriti - quasi sempre - dagli inse¬ gnanti d'educazione fisica, gli stessi che la mattina, dopo l'appello, li avevano spinti fuori dalle aule e guidati in corteo per le strade cittadine verso la piazza centrale. Così come avevano fatto nei giorni precedenti per scaldare l'ambiente, perché nulla doveva essere lasciato al caso per quella che i giornali definiranno «l'adunata più gigantesca» di Bolo¬ gna. La 'spontanea' manifestazione aveva avuto un'accurata prepara¬ zione. Le postazioni per gli altoparlanti, i fotografi e i cineoperatori erano state allestite da tempo, per non dire dei cartelli e dei manifesti che indicavano gli obiettivi della guerra: la Corsica, Suez, la Tunisia, Nizza, Gibuti (la capitale della Somalia francese) e l'isola di Malta. Secondo "il Resto del Carlino" l'adunata popolare era «attesa» da tempo e «mille segni l'avevano preannunciata. Ma più che un prean¬ nuncio vero e proprio si trattava di ineffabile presentimento che vibra¬ va - con i suoi fermenti e le sue speranze - nel cuore di tutta la nostra 9

Completo o no che sia, il mio lavoro è basato su documenti ufficiali<br />

dell'epoca. Ho pure usato pubblicazioni - giornali e saggi storici coe¬<br />

vi e successivi - che hanno affrontato il tema della guerra a Bologna.<br />

Scrivendo queste righe ho avvertito - ma non è la prima volta - la<br />

mancanza della versione fascista sulla guerra prima e su quella di libe¬<br />

razione poi. I vinti si lamentano sempre che la storia è scritta e riscritta<br />

dai vincitori. Ma a Bologna hanno fatto poco o nulla per farci cono¬<br />

scere la loro versione. Esistono pochissimi saggi di parte fascista sul<br />

'ventennio nero' e ancor meno hanno scritto i balilla bolognesi che<br />

andarono a Salò.<br />

Per avere notizie ufficiali sulla RSI a Bologna ho dovuto intervistare<br />

Arturo Conti, direttore dell'<strong>Istituto</strong> storico della RSI. Mi ha cortese¬<br />

mente ricevuto, ma mi ha riferito - non essendo bolognese - cose ap¬<br />

prese da altri.<br />

Potrà sembrare strano, ma io - che ho fatto la Resistenza - desidero<br />

da sempre conoscere la versione dell'altra parte.<br />

Ci tengo, comunque, a precisare che questa che firmo non è la ver¬<br />

sione della mia parte. Più semplicemente, è quanto - anche se faccio<br />

parte del consiglio dell'<strong>Istituto</strong> per la storia della Resistenza e della so¬<br />

cietà contemporanea nella provincia di Bologna - ho scritto di mia iniziativa,<br />

senza chiedere contributi o coperture politiche a nessuno.<br />

Come ho sempre fatto. Le spese per le ricerche a Bologna e Roma -<br />

fotocopie comprese - le ho sostenute di persona.<br />

Nel limite del possibile mi sono sforzato - e spero di esserci riuscito<br />

- di ricostruire e illustrare i fatti così come sono avvenuti e di tracciare<br />

un quadro il più completo possibile.<br />

8<br />

N. S. O.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!