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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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politica dei cattolici in un solo partito 13<br />

. Seguì un dibattito ricco ed<br />

articolato, dal quale emerse l'opinione di don Primo Mazzolari, il<br />

dotto parroco della 'bassa' mantovana, contrario al partito obbligato<br />

per tutti i cattolici 14<br />

.<br />

In tema di politica estera, Manzini non mutò toni e argomentazioni<br />

neppure dopo la caduta della dittatura quando avrebbe potuto dire<br />

qualcosa di diverso, se lo avesse voluto. La Germania nazista aveva fal¬<br />

lito l'obiettivo che si era riproposta invadendo l'URSS e il comunismo<br />

sovietico continuava a turbare i suoi sonni. Sulla scia delle note che<br />

Manzini continuava a firmare in argomento, Vico Siila (pseudonimo<br />

di Augusto Baroni) ammonì i cattolici a non fidarsi dell'URSS 15<br />

.<br />

Questa diffidenza verso il comunismo sovietico era uguale a quella che<br />

i partiti bolognesi di centro-destra nutrivano nei confronti di quelli di<br />

sinistra considerati strumenti del comunismo nostrano. Di qui la deci¬<br />

sione di non avere contatti politici con il Fronte.<br />

Quando i dirigenti del Fronte si resero conto che l'ostracismo era<br />

totale e che non avrebbero mai avuto visibilità sui due quotidiani citta¬<br />

dini, decisero di stampare un proprio giornale. Nacque "Rinascita"<br />

che fece due numeri il 18 e 28 agosto. Distribuito gratuitamente e<br />

clandestinamente, il giornale non ebbe peso politico. Aveva molti arti¬<br />

coli ideologici e poche notizie sulla vita bolognese, a cominciare<br />

dall'unificazione socialista che non trovò spazio nelle sue colonne, pur<br />

essendo il più grosso avvenimento del momento.<br />

Il 3 o il 6 agosto nello studio di Vighi convennero numerosi espo¬<br />

nenti del PSI e del MUP per discutere tre argomenti: 1) lotta ai tede¬<br />

schi e ai fascisti; 2) proclamazione della repubblica; 3) unificazione<br />

socialista. Il dibattito fu animato solo sul primo punto. Anche se tutti<br />

erano consapevoli che, prima o poi, si sarebbe dovuto <strong>combatte</strong>re<br />

contro i tedeschi - i quali stavano invadendo l'Italia in modo surretti-<br />

l 6<br />

zio - alcuni riesumarono il vecchio spirito pacifista e neutralista so-<br />

13 G. La Pira, Politica dei cattolici, in "L'Avvenire d'Italia, 11 agosto 1943.<br />

14 P. Mazzolari, Operare in concreto, in "L'Avvenire d'Italia", 22 agosto 1943.<br />

15 V. Siila, Il caso della Finlandia, in "L'Avvenire d'Italia", 7 settembre 1943.<br />

16 Nel mese di luglio e in particolare dopo la fine della dittatura, Hitler inviò numero¬<br />

se divisioni in Italia e concentrò 20 mila paracadutisti alle porte di Roma. Avrebbero<br />

dovuto eseguire il piano Schwarz - se il governo italiano avesse chiesto l'armistizio -<br />

che prevedeva l'arresto del re, della famiglia reale, dei membri del governo e dello sta¬<br />

to maggiore. Contemporaneamente Roberto Farinacci - rifugiatosi in Germania - fu<br />

invitato ad organizzare un governo fascista in esilio. La ricostruzione più completa è<br />

in G. Schreiber, / militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo<br />

Reich, 1943-1945, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, Roma, 1992, pp.<br />

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