bologna combatte PDF - Istituto Parri
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ferro e fuoco». Durissima la condanna inflitta all'operaio Enrico Ta¬<br />
rabusi: il 4 agosto ebbe 12 anni e tre mesi per disfattismo militare e af¬<br />
fissione di volantini.<br />
Il 9 agosto - ma altri casi potrebbero essere riportati - a Malalbergo<br />
furono arrestati e denunciati al Tribunale militare per propaganda di¬<br />
sfattista il muratore Ettore Bonora ed il falegname Alfredo Fontana.<br />
Mentre lavoravano all'aperto, si erano fabbricati dei cappelli con un<br />
giornale, per ripararsi dal sole. Sul bordo di un copricapo avevano<br />
scritto «Giustizia o libertà» e sull'altro «Libertà o patate».<br />
In carcere non finirono solo antifascisti. Il 7 agosto fu arrestato<br />
Goffredo Coppola - autorevole gerarca del defunto regime - per<br />
«Grida sediziose e apologia del fascismo». Fu deferito al Tribunale<br />
militare, ma non si conosce l'esito del processo, se fu celebrato. Il 20<br />
agosto toccò a Franz Pagliani - ex vice segretario nazionale del PNF -<br />
nella cui abitazione erano stati trovati un mitra, fucili e bombe a mano.<br />
I giudici gli inflissero due anni e mezzo per «illecita detenzione di ar¬<br />
mamento dell'esercito e possesso di armi». L'accusa ne aveva chiesti<br />
nove.<br />
Le fabbriche erano e restavano - come durante la dittatura - la pre¬<br />
occupazione maggiore delle autorità di polizia. Con il ritorno della li¬<br />
bertà - sia pure limitata e condizionata dallo stato di guerra - i lavo¬<br />
ratori avrebbero potuto organizzarsi e promuovere apertamente opera¬<br />
zioni politiche e sindacali. I comitati clandestini di fabbrica, che ave¬<br />
vano diretto le agitazioni negli ultimi mesi di vita del regime, uscirono<br />
alla luce del sole e intrapresero una normale attività. Erano tre i temi<br />
che i lavoratori cominciarono ad agitare in tutti i complessi: fine della<br />
guerra, ritorno della democrazia, aumenti salariali.<br />
Verso la metà di agosto fu diffuso un volantino, privo di data, con<br />
questa intestazione: Comitato sindacale di Fronte Nazionale per la pace<br />
e la libertà. Tre le richieste specifiche: destituzione dei dirigenti del<br />
sindacato fascista, elezione dei nuovi rappresentanti dei lavoratori, re¬<br />
quisizione e consegna alle nuove organizzazioni operaie nascenti delle<br />
sedi dei vecchi sindacati corporativi. Contemporaneamente a questo,<br />
un secondo volantino - anche questo senza data - fu diffuso nelle<br />
fabbriche per chiedere la liberazione degli antifascisti ancora in carce¬<br />
re e dei lavoratori arrestati dopo la fine della dittatura, con l'accusa di<br />
avere manifestato contro la guerra. Il documento era firmato da MUP,<br />
PdA, PCI, PLI, PSI e Partito cristiano sociale 4<br />
.<br />
4 Questi volantini sono depositati all'<strong>Istituto</strong> <strong>Parri</strong> di Bologna e pubblicati in L. Ar-<br />
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