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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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vrebbero preso la parola davanti al monumento di Garibaldi in via<br />

dell'Indipendenza.<br />

A metà mattina Vighi, Jacchia, Trombetti e Filippo D'Ajutolo forza¬<br />

rono la porta della torre di Re Enzo a Palazzo del Podestà e fecero<br />

rintoccare il Campanone per completare la festa. Per le strade furono<br />

stracciate - non bruciate - molte bandiere nere del fascio e distrutti<br />

non pochi ritratti dell'ex dittatore. Al Littoriale - come si chiamava<br />

allora lo Stadio - alcuni militari acquartierati nell'impianto sportivo<br />

misero una corda al collo del monumento del dittatore e lo atterrarono<br />

per metà. Restarono in piedi il cavallo e le gambe perché attaccate ai<br />

fianchi dell'animale. La testa fu trascinata per le strade e abbandonata<br />

da qualche parte. Ricuperata da un nostalgico, nel dopoguerra fu do¬<br />

nata al MSI ed ora è esposta nella sede dell'<strong>Istituto</strong> storico della RSI,<br />

in via Marconi 45. Il tronco del dittatore senza testa fu sequestrato dai<br />

tedeschi, dopo l'8 settembre 1943, e forse trasformato in proiettili. Il<br />

cavallo, dopo la Liberazione, finì in fonderia e lo scultore Luciano<br />

Minguzzi usò il bronzo per forgiare i due partigiani collocati a Porta<br />

Lame, sul luogo della celebre battaglia tra patrioti e nazifascisti.<br />

Con il monumento equestre dell'ex dittatore, fecero le spese del¬<br />

l'entusiasmo popolare quasi tutti i simboli e le lapidi del fascio, a co¬<br />

minciare da quella collocata davanti allo stabile di via Marsala 30 nella<br />

quale si leggeva: «Qui il 18 ottobre 1920 piantò le tende il fascio bo¬<br />

lognese di combattimento...». La sede provinciale del partito in via<br />

Manzoni e quelle rionali furono quasi subito presidiate dalle forze ar¬<br />

mate, per cui non si ebbero saccheggi. Qualche mese dopo il rinato<br />

"L'Assalto" scriverà che la sede provinciale «fu devastata e depredata<br />

dai cosiddetti picchetti dell'esercito che avrebbero dovuto presidiar¬<br />

la...»!.<br />

Se si esclude l'aggressione compiuta in via Santo Stefano, in angolo<br />

con la piazza San Giovanni in Monte, contro alcuni soldati tedeschi -<br />

che camminavano tranquillamente sotto i portici mentre era in atto una<br />

manifestazione davanti alle carceri per chiedere la liberazione dei de¬<br />

tenuti politici - non si verificarono atti di violenza contro ex fascisti.<br />

Sarebbe stato per altro molto difficile malmenarli, dal momento che erano<br />

spariti dalla circolazione.<br />

Non solo non tentarono la minima reazione per difendere il defunto<br />

regime o l'ex dittatore finito in carcere, ma si eclissarono e per giorni<br />

e giorni - salvo rarissimi casi - si tennero nascosti in casa. Non mosse-<br />

1 A noi!, in "L'Assalto", 15 ottobre 1943.<br />

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