bologna combatte PDF - Istituto Parri
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e ai disagi continui per la fame, ora si aggiungeva un grave pericolo: la<br />
guerra bussava alla porta e stava per entrare nelle loro case. Con il suo<br />
terribile carico di morti e distruzioni, arrivò nella notte tra il 15 e il 16<br />
luglio, quando una piccola formazione aerea inglese bombardò un<br />
nodo ferroviario alla periferia ovest di Bologna. Nove morti e una<br />
ventina di feriti il tragico bilancio.<br />
I bolognesi stavano ancora interrogandosi, per sapere se la guerra<br />
fosse proprio arrivata, quando, alle 10 del 24 luglio, una grossa forma¬<br />
zione aerea - americana questa volta - colpì la stazione ferroviaria e il<br />
centro cittadino. Bilancio terribile: 114 morti e 264 feriti, alcuni dei<br />
quali decedettero in seguito. Incalcolabile il danno subito dal patrimo¬<br />
nio artistico: l'Archiginnasio, il Teatro del Corso, la chiesa di S. Fran¬<br />
cesco, l'Hotel Brun e altri edifici storici furono colpiti duramente.<br />
Per i bolognesi fu un triste risveglio. Ora sapevano che la guerra era<br />
una tragica realtà, che nessuno poteva illudersi di evitarla e che non<br />
l'avrebbero combattuta solo i soldati in prima linea. Il vecchio con¬<br />
cetto di 'linea del fronte' era stato superato e vanificato dall'impiego<br />
degli aerei a grande autonomia, con i quali gli angloamericani - come<br />
avevano fatto i tedeschi all'inizio della guerra — potevano arrivare do¬<br />
ve volevano. Quando uscirono dai rifugi e ringraziarono Dio o la for¬<br />
tuna dello scampato pericolo, i bolognesi compresero che in città non<br />
esisteva più un luogo dove avrebbero potuto vivere tranquilli, perché la<br />
'linea del fronte' attraversava la loro camera da letto. Di qui la neces¬<br />
sità di trovare un luogo sicuro.<br />
In pochi giorni Bologna restò quasi deserta, anche se non poche<br />
famiglie si erano trasferite in campagna tra la fine del 1942 e l'inizio<br />
del 1943, quando le bombe avevano cominciato a cadere su Milano e<br />
Torino. Molti ricordarono di avere un parente o un amico in qualche<br />
comune della provincia, al quale chiesero ospitalità. Era forse la prima<br />
volta, nella sua storia plurimillenaria, che la città chiedeva aiuto alla<br />
campagna. Per conoscere un fenomeno analogo bisogna risalire alle<br />
grandi epidemie medioevali. Fu un esodo di massa. Partirono intere<br />
famiglie, anche se gli uomini la mattina tornavano in città per il lavoro.<br />
1 bolognesi non ebbero molto tempo per meditare sulla disgrazia<br />
che li aveva colpiti perché alcuni avvenimenti, all'indomani del bom¬<br />
bardamento, mutarono il corso della guerra e della loro vita, e diedero<br />
l'illusione che la pace fosse dietro l'angolo. La sera del 25 luglio,<br />
quando andarono a letto imprecando contro il regime, causa di tante<br />
rovine e dolori, non immaginavano lontanamente che un'epoca tragi¬<br />
ca stesse per concludersi, anche se i loro guai erano solo all'inizio.<br />
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