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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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continuavano a fare stancamente e meccanicamente discorsi vecchi e<br />

superati, mentre il loro mondo si sgretolava ogni giorno di più.<br />

Facchini e Rendina - pur ospitando articoli di collaboratori con¬<br />

formisti, appiattiti per opportunismo sulla linea del PNF - scrissero, ma<br />

soprattutto firmarono, per compromettersi personalmente, note molto<br />

coraggiose. Sostennero che la guerra era perduta e che il regime fasci¬<br />

sta aveva fallito, al contrario di quello sovietico, il quale aveva retto e si<br />

avviava a vincere la guerra. Il problema primo per questi giovani - si<br />

capisce chiaramente dagli articoli usciti negli ultimi mesi del regime -<br />

era quello di salvare il salvabile. L'Italia, si legge nel numero d'addio,<br />

«non può perire, non può e non deve» 18<br />

. Questi giovani, nati e cre¬<br />

sciuti sotto il fascismo, erano migliori dei loro padri politici. Avevano<br />

avuto il singolare destino di essere stati salvati e segnati per sempre<br />

dalla guerra, almeno quelli sopravvissuti. Sicuramente erano tornati dal<br />

fronte uomini molto diversi dai giovani che avevano inneggiato al<br />

conflitto e gridato il loro odio al nemico.<br />

Chi non cambiò e uscì dalla scena come vi era entrata fu la 'vecchia<br />

guardia' della 'rivoluzione fascista', che ebbe la soddisfazione di an¬<br />

darsene con le armi in pugno - com'era sempre vissuta - dopo avere<br />

ancora combattuto e essersi lasciata dietro una scia di sangue. Il teatro<br />

delle sue gesta fu la Jugoslavia - la Croazia e la Slovenia, in particolare<br />

- dove restò un anno e mezzo per dare la caccia ai partigiani. Le vec¬<br />

chie e le nuove camicie nere, inquadrate nella MVSN, avevano avuto il<br />

compito di fare l'antiguerriglia e di fucilare i partigiani catturati e<br />

l 9<br />

condannati a morte dai tribunali militari dell'Esercito italiano . Nu¬<br />

merose le corrispondenze di guerra apparse su "L'Assalto". In una si<br />

legge che dopo il passaggio delle squadre fasciste un comune era stato<br />

cancellato dalla carta geografica e oggi si può solo «rivolgere il pen¬<br />

siero a quello che fu il paese di M.» 20<br />

. Un'altra - nella quale era de¬<br />

scritto l'attacco al «comando di una banda di partigiani» che operava<br />

agli ordini di Mosca - così terminava: «L'azione è finita, la zona in¬<br />

fatti è completamente ripulita» 2<br />

!.<br />

18 V. B. (Vincenzo Bossoli), Fiducia nella Patria, in "Architrave", 30 giugno 1943.<br />

19 T. Ferenc, "Si ammazza troppo poco". Condannati a morte - ostaggi passati per le<br />

armi nella provincia di Lubiana, 1941-1943, Documenti, Lubiana, 1999, p. 15. Per le<br />

repressioni antipartigiane dell'esercito italiano in Jugoslavia, cfr. M. Cuzzi,<br />

L'occupazione italiana della Slovenia (1941-1943), Stato maggiore del-l'Esercito, Uf¬<br />

ficio storico, Roma, 1998, pp. 396.<br />

20 Vecchia guardia della X Legio, in "L'Assalto", 7 novembre 1942.<br />

21 Fiamme disinfettanti in Balcania/Vecchia guardia in armi/contro i seguaci di Mo¬<br />

sca, in "L'Assalto", 10 aprile 1943.<br />

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