bologna combatte PDF - Istituto Parri
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"L'Assalto", scrisse: «Noi odiamo il nemico perché amiamo la nostra<br />
Patria» e «Non è immorale l'odio che scaturisce dall'amore». E anco¬<br />
ra: «Gesù Cristo stesso - incarnazione dell'Amore Assoluto - maledis¬<br />
se gli ebrei, gli sterili e gli ipocriti. Li maledisse perché li odiava e li odiava<br />
perché infettavano questa umanità» 16<br />
.<br />
Un'altra discutibile pagina d'amore la scrisse un anonimo editoria¬<br />
lista, secondo il quale la guerra aveva avuto il merito di operare una<br />
selezione tra buoni e cattivi. A parere dell'editorialista «quelli che oggi<br />
abbandonano il campo sono quelli che ieri hanno male servito» e «la<br />
guerra ha vagliato nel modo più categorico i sinceri e gli ipocriti. Gli<br />
uni ha elevato nel sacrificio, gli altri ha inchiodato al palo. Manca sol¬<br />
tanto il plotone d'esecuzione»! 7<br />
.<br />
Per fortuna dell'Italia, non tutti i giovani che avevano voluto la<br />
guerra invocarono il plotone d'esecuzione quando si resero conto che<br />
la nazione marciava spedita verso una tragedia senza precedenti. I re¬<br />
dattori di "Architrave" - il mensile del GUF bolognese - si interroga¬<br />
rono a lungo per capire il significato di quello che avevano fatto. Par¬<br />
titi alla fine del 1940 con un progetto editoriale di piena e totale ade¬<br />
sione alla linea del PNF, i giovani scrittori compresero presto che qual¬<br />
cosa non funzionava nel sistema e che non tutte le direttive che scen¬<br />
devano dall'alto erano giuste. Partiti, anche per la guerra, con il pro¬<br />
posito di migliorare e purificare il fascismo e correggere gli errori che,<br />
a loro parere, esistevano nel funzionamento del PNF, non tardarono ad<br />
accorgersi che era il sistema ad essere sbagliato. E quando tentarono di<br />
uscire dalle righe e di esprimere il loro pensiero, la reazione del partito<br />
fu immediata e dura.<br />
Per mettere in riga, una volta per tutte, la riottosa redazione, nel di¬<br />
cembre 1942 i gerarchi bolognesi nominarono Eugenio Facchini e<br />
Massimo Rendina direttore e vice. Essendo entrambi reduci dal fronte<br />
russo, agli occhi dell'apparato del partito erano in grado di dare le ga¬<br />
ranzie politiche necessarie. Mai previsione fu più errata. I due, partiti<br />
per la guerra pieni di ideali e ardori fascisti, erano tornati, come la<br />
maggior parte dei reduci, senza illusioni, se non antifascisti. Non vole¬<br />
vano più migliorare il regime, come si erano illusi e sacrificati molti<br />
della loro generazione, ma superarlo, se non distruggerlo. I gerarchi,<br />
soprattutto quelli che non avevano seguito i giovani al fronte, non ave¬<br />
vano potuto accorgersi di questa mutazione politica, quasi genetica, e<br />
16 P. Molinari, Odio purissimo, in "L'Assalto", 23 gennaio 1943.<br />
17 La paga del conformismo, in "L'Assalto", 10 aprile 1943.<br />
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