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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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quali Arianna Villa che lavorava al Pirotecnico militare di Bologna. Era<br />

finita in carcere per avere letto, in fabbrica, questa 'poesia' in rima<br />

baciata: «Voglio pane, pasta e olio/ voglio Graziani e Badoglio/ il re in<br />

cantina/ il duce alla ghigliottina/ mi firmo di sera/ perché di giorno so¬<br />

no camicia nera». Fu condannata a 22 giorni di carcere 2<br />

.<br />

Il più stupito di tutti, per la riuscita degli scioperi, fu il questore<br />

Coco, mentre non si conosce l'opinione del responsabile dell'Ovra. Il<br />

mondo del lavoro, scrisse nella relazione del 28 febbraio quando la<br />

stagione degli scioperi era all'inizio, «non dimostra di apprezzare co¬<br />

me dovrebbe i provvedimenti elargiti in suo favore, dimostrando a<br />

volte nostalgici sentimenti sovversivi»3.<br />

La protesta politica, al limite dell'insubordinazione, non era solo<br />

nelle officine. In un rapporto inviato in aprile dal capo della polizia a<br />

Mussolini si legge che il movimento antifascista bolognese si stava estendendo<br />

alle scuole medie e agli atenei. Il 17 febbraio nei bagni<br />

dell'università fu trovata questa scritta: «Senza libertà non esiste pro¬<br />

gresso tra i popoli. La repubblica è l'unica forma legittima e logica di<br />

governo. G. Mazzini» 4<br />

. Le scritte murali per le strade, nelle scuole,<br />

nelle caserme e negli stabilimenti militari erano quasi quotidiane. Il 13<br />

maggio il prefetto, nella relazione mensile, annotò che Mussolini e i<br />

tedeschi erano i più insultati e «che nell'ambito goliardico non man¬<br />

cherebbero tendenze dissidenti contrarie al fascismo». Allegò l'ap¬<br />

punto di un informatore, secondo il quale «fra gli studenti di chirurgia<br />

e medicina sta sviluppandosi un movimento contro il fascismo appog¬<br />

giato in particolare da studenti romagnoli» 5<br />

.<br />

Da tempo le gerarchie del fascismo bolognese avevano avvertito il<br />

mutamento del clima politico all'interno dell'ateneo. L'anno prima,<br />

esattamente il 27 e 28 marzo 1942, quando fu ricevuto a rapporto dal<br />

dittatore, con gli altri federali della regione, Monzoni aveva fatto<br />

un'affermazione molto importante, anche se il suo intervento era stato<br />

riassunto in queste poche righe: «Il federale di Bologna presentò come<br />

buona la situazione politica della provincia, precisando che il dissenteismo<br />

dei seguaci di Arpinati appariva sopito. Solo dato preoccupante era<br />

l'assenteismo dei giovani universitari» 6.<br />

Che vuol dire che l'assentei-<br />

2 L. Arbizzani, N. S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel<br />

bolognese (1919-1945), Dizionario biografico, vol. V, Bologna, 1998, ad vocem.<br />

3 ACS,MI, DPS, SCP, b. 11, "Questori".<br />

4 ACS, DPS, AG, 1943, b. 88, c.K. 4.<br />

5 ACS, DPS, AG, 1943, b. 29, c.C. 2A.<br />

6 La citazione è tratta da Rapporto al duce, a cura di G. B. Guerri, Milano, Bompiani,<br />

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