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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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sempre battaglieri uomini della Rivoluzione è una nuova prova della<br />

efficienza della Decima Legio» 22<br />

.<br />

Più che ai camerati, Caliceti aveva parlato a se stesso. Era stato un<br />

modo come un altro per commemorare la propria giovinezza perché<br />

anche lui apparteneva a quel corpo di reduci a vita che negli anni<br />

Venti si era distinto nella lotta contro le leghe bracciantili e nelle spe¬<br />

dizioni punitive contro gli antifascisti. Era uno dei tanti proprietari ter¬<br />

rieri prestati al PNF, nel quale era invecchiato e dal quale, nel gennaio<br />

precedente, aveva ricevuto i gradi di comando. Molto probabilmente<br />

non li aveva sollecitati, ma non aveva potuto sottrarsi alla logica di un<br />

organismo vecchio che - almeno teoricamente - aveva moltissimi ri¬<br />

cambi giovani, ma che non sapeva rinnovarsi perché i nuovi dirigenti<br />

erano sempre ricercati tra i reduci della 'rivoluzione'.<br />

Durante il fascismo, un giovane desideroso di socializzare, di parte¬<br />

cipare ad iniziative culturali o ad altro aveva due sole possibilità: le or¬<br />

ganizzazioni parrocchiali o quelle del PNF. L'alternativa era l'iso¬<br />

lamento. Gli organismi che il regime aveva creato per i giovani - in<br />

particolare il GUF, il Gruppo universitario fascista - erano pieni di<br />

giovani politicamente impegnati e attivi, il cui impegno maggiore era<br />

la ricerca di una sistemazione. Nel febbraio 1940, dopo avere fatto la<br />

solita 'gavetta', Gianni Granzotto arrivò alla direzione de "L'Assal¬<br />

to" - il settimanale del fascio bolognese elargiva stipendi buoni, ma<br />

non lauti - per andarsene due mesi dopo quando gli fu offerta la dire¬<br />

zione di un quotidiano. Gli subentrò Carlo Raimondo Manzini - un<br />

giovane da tempo impegnato nel partito, da non confondere con il<br />

quasi omonimo Pier Raimondo Manzini, direttore del quotidiano della<br />

curia - il quale se ne andò due mesi dopo per intraprendere la carriera<br />

diplomatica.<br />

Se non per tutti, per molti giovani il PNF era un trampolino di lan¬<br />

cio verso carriere prestigiose, più che una scuola per far crescere una<br />

nuova classe dirigente. Era colpa loro se il sistema politico li costrin¬<br />

geva a infilarsi nell'imbuto del partito per farsi strada nel lavoro o tro¬<br />

vare un posto in società? 23<br />

. A sfogliare le pagine de "L'Assalto", nei<br />

giorni della vigilia del conflitto, ma anche dopo, si trovano i nomi dei<br />

professionisti, dei giornalisti e di molti uomini politici che opereranno<br />

a Bologna nel dopoguerra. Non era facile la vita dei giovani nati e vis-<br />

2 2<br />

Rapporto del Federale alla Vecchia guardia, in "L'Assalto", 14 giugno 1940.<br />

2 3<br />

In proposito cfr. R. Renzi, "L'Italiano" bis e la casa del fascio in via Manzoni, in<br />

"Portici", giugno 2001, n. 3.<br />

22

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