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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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capitali necessari per tornare alla mezzadria - andarono a ingrossare<br />

l'esercito bracciantile la cui consistenza, alla vigilia della guerra, risultò<br />

maggiore di quella di vent'anni prima. Così com'era maggiore - a<br />

causa della crisi economica - il numero dei braccianti disoccupati ri¬<br />

spetto al periodo prefascista 19<br />

. La politica di sbracciantizzazione delle<br />

campagne aveva sortito l'effetto opposto a quello che si era riproposto<br />

il fascismo.<br />

Se i lavoratori dell'industria vedevano nella guerra un mezzo - per<br />

quanto deprecabile e non giusto - per difendere lo stato di quasi pieno<br />

impiego e conservare quel minimo di benessere acquisito da pochi an¬<br />

ni, quelli della terra erano decisamente pacifisti. Sapevano per espe¬<br />

rienza - com'era avvenuto in quella del 1915-1918, quando il nerbo<br />

della fanteria era uscito dalle file di mezzadri e braccianti - che su di<br />

loro sarebbe ricaduto il peso maggiore della guerra. Dei 10.085 bolo¬<br />

gnesi morti in quel conflitto, 3.123 erano mezzadri e 2.920 braccianti<br />

20<br />

.<br />

Chi entrò con gioia e a passo di carica in guerra, furono i fascisti.<br />

Non espressero dubbi postumi nel dopoguerra, quando alcuni di loro<br />

hanno raccontato, nel bene e nel male, quanto avevano fatto. Giorgio<br />

Pini e Walter Boninsegni e gli altri pochi bolognesi che hanno scritto<br />

su quel periodo, si sono limitati a confermare la scelta mussoliniana,<br />

senza esprimere un solo timido dubbio o approfondire l'argomen¬<br />

ti.<br />

«Bologna fascista, rivoluzionaria, fedelissima e guerriera dimostra<br />

ancora una volta la sua fede e la sua volontà», disse il federale Vittorio<br />

Caliceti - il segretario provinciale del PNF - tre giorni dopo lo scop¬<br />

pio del conflitto, quando la 'vecchia guardia' si riunì in assemblea. E<br />

aggiunse: «Questo solenne e gagliardo raduno di sempre giovani e<br />

1 9<br />

I braccianti agricoli disoccupati erano 16.207 nel 1923, all'avvento del fascismo.<br />

Salirono a 33.100 nel 1929 e continuarono a salire negli anni seguenti, per calare alla<br />

vigilia della guerra con lo sviluppo dell'industrializzazione bellica (A. Pagani, I brac¬<br />

cianti della Valle Padana, in "Annali dell'Osservatorio di economia agraria di Bolo¬<br />

gna", n. 2, 1932, p. 75).<br />

2 0<br />

Ufficio centrale di notizie di Bologna, I morti della provincia di Bologna nella<br />

guerra MCMXV-MCMXV1II, Bologna 1927, pp. 903.<br />

2 1<br />

Cfr. G. Pini, Filo diretto con Palazzo Venezia, Bologna, Cappelli, 1950, pp. 310;<br />

Id., Itinerario tragico (1943-1945), Milano, Omnia, 1950, pp. 319; M. Agnoli, Bo¬<br />

logna "città aperta", Bologna, Tamari. 1976, pp. 228; W. Boninsegni, Acqua passata,<br />

Rimini, 1990, pp. 61. Enrico Cacciari, un dirigente della RSI, ha affrontato temi ge¬<br />

nerali e ignorato quelli bolognesi in Due guerre per una sconfitta. Considerazioni sulla<br />

storia degli avvenimenti italiani dal luglio 1943 alla primavera del 1945, Palermo,<br />

Cusimano, 1967, pp. 541.<br />

21

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