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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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portici e le strade di Bologna. Le perdite furono gravissime per i due<br />

contendenti, anche se, alla distanza, quelle fasciste risultarono note¬<br />

volmente superiori a quelle partigiane. Consapevoli d'avere la peggio<br />

nella guerriglia urbana, i fascisti facevano apparizioni solo nel centro e<br />

abbandonarono quasi completamente i rioni periferici.<br />

I fascisti non furono l'unico obiettivo della Resistenza. Per tutto<br />

l'inverno e la primavera squadre speciali diedero la caccia ed elimina¬<br />

rono quasi tutti i partigiani passati al nemico. Si trattava di un compito<br />

duro e doloroso, ma necessario, anche se non fu privo di errori. Se¬<br />

condo i dirigenti del CLN aveva il duplice scopo di punire chi aveva<br />

tradito e dare tranquillità a chi <strong>combatte</strong>va.<br />

La guerriglia urbana non era la sola forma di lotta contro i fascisti.<br />

Il CLN organizzò in provincia manifestazioni popolari come quelle<br />

dell'autunno precedente, con occupazione delle sedi comunali e di¬<br />

struzione degli uffici. Dalla fine di gennaio, invano contrastate da fa¬<br />

scisti e tedeschi, si tennero in una ventina di comuni. Le rivendicazioni<br />

erano le solite: aumento delle razioni alimentari e fine della guerra.<br />

Il 3 marzo un'imponente manifestazione di donne si tenne davanti<br />

alla sede comunale a Bologna. Alcune irruppero nell'ufficio del pode¬<br />

stà e malmenarono un ufficiale della GNR che le aveva affrontate. Le<br />

manifestanti percorsero in colonna via Ugo Bassi e via Roma (l'attuale<br />

via Marconi) e manifestarono davanti al magazzino del sale in via Az¬<br />

zo Gardino. Altre proteste popolari si tennero a Bologna, almeno una<br />

volta la settimana, sino alla Liberazione.<br />

Il CLN approfittò di quella che era stata tutto meno che una 'sosta<br />

invernale', per adottare numerosi provvedimenti per il dopo. Con voto<br />

unanime fu promossa la ricostituzione della Camera confederale del<br />

lavoro e della Federazione provinciale dei lavoratori della terra, le due<br />

tradizionali organizzazioni operaie sciolte dai fascisti negli anni Venti.<br />

Tutti i partiti del CLN - meno il PLI - designarono un rappresentante<br />

nelle segreterie dei due organismi sindacali, i quali iniziarono a fun¬<br />

zionare negli ultimi mesi del 1944.<br />

Nelle fabbriche i vecchi e collaudati comitati sindacali clandestini,<br />

che da oltre un anno dirigevano le agitazioni politico-sindacali, si tra¬<br />

sformarono in sezioni del sindacato, pur continuando a svolgere la<br />

consueta attività. Per gli industriali non cambiava nulla. Le cose muta¬<br />

rono, e non di poco, nelle campagne. La ricomparsa di quella che era<br />

chiamata la Federterra provocò una crisi all'interno del CLN e si arri¬<br />

vò molto vicino alla rottura del fronte politico antifascista.<br />

La crisi politica era nata nei centri agricoli della pianura quando, tra<br />

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