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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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ve abitazioni il pediatra Pietro Busacchi e l'avvocato Alfredo Svampa.<br />

Poche ore dopo i loro cadaveri furono abbandonati in vìa Camicie ne¬<br />

re (oggi via Irma Bandiera) e a Porta San Donato. La sera del 22 fu la<br />

volta dell'avvocato Giorgio Maccaferri e dell'industriale Francesco<br />

Pecori, i cui cadaveri furono abbandonati in piazza Malpighi e in via<br />

Garofalo.<br />

"il Resto del Carlino" del 26 novembre scrisse: «Indosso al prof.<br />

Busacchi è stato rinvenuto un biglietto così compilato: "Così finiranno<br />

tutti i fascisti e gli ex fascisti". Infine, un altro biglietto su carta da in¬<br />

volto è stato trovato indosso all'industriale Pecori la cui dicitura è la<br />

seguente: "Tradì il santo movimento di liberazione"». Il giornale ag¬<br />

giunse che le uccisioni erano «opera dei fuorilegge».<br />

Il generale Frido von Senger und Etterlin - comandante del XIV<br />

corpo d'armata corazzato di stanza a Bologna - nel suo libro di me¬<br />

morie ha scritto che «L'anima "nera" delle brigate nere di Bologna»<br />

era Pagliani e che «Alla fine di novembre vennero proditoriamente as¬<br />

sassinati a Bologna quattro stimati professionisti» 5<br />

. Pini - che da qual¬<br />

che settimana aveva assunto la carica di sottosegretario all'Interno - in<br />

un "Appunto per il Duce" escluse che Busacchi «possa essere stato<br />

vittima di una vendetta» antifascista e aggiunse: «Conoscendo certi elementi<br />

non si può escludere affatto che le soppressioni siano state<br />

compiute ad opera di fascisti» 6<br />

.<br />

Nel dopoguerra tre militi fascisti furono condannati per la morte dei<br />

professionisti, i quali erano ex fascisti che non avevano aderito al PFR<br />

e si erano impegnati, come Maccaferri in modo particolare, nella lotta<br />

di liberazione. I loro nomi, in ogni caso, figuravano nella cosiddetta<br />

'lista Jacchia'.<br />

La 'lista Jacchia' è uno dei tanti misteri insoluti della guerra di libe¬<br />

razione. Con quest'espressione s'intende un elenco di 119 - 108 se¬<br />

condo altra versione - intellettuali e imprenditori antifascisti bolognesi,<br />

che sarebbe stato trovato nella borsa di Mario Jacchia il 3 agosto 1944<br />

quando fu arrestato e ucciso dai fascisti a Parma. In un "Appunto per<br />

il Duce", del segretario del PFR Pavolini, in data 6 dicembre, si legge<br />

che la lista era stata sequestrata a Jacchia e che i nomi dei quattro morti<br />

erano in quella. Aggiunse che si era discusso a lungo se arrestarli o no<br />

e che il questore Fabiani, poi fermato da Fantozzi, aveva proposto di<br />

5 F. von Senger und Etterlin, Combattere senza paura e senza speranza, Milano, Lon¬<br />

ganesi, 1968, p. 500.<br />

6 ACS, RSI, SPD, CR, b. 20, "Bologna".<br />

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