bologna combatte PDF - Istituto Parri
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si era trattato di un errore e assicurarono che l'ordine sarebbe stato ri¬<br />
tirato. Qualche giorno dopo il CLN mise la parola fine sull'infelice episodio<br />
e riconfermò che l'ordine insurrezionale era una propria pre¬<br />
rogativa esclusiva e che, in ogni caso, poteva essere dato solo dopo<br />
l'annuncio del messaggio speciale di Radio Londra.<br />
Nessun dirigente comunista, né allora né in seguito, si è assunto la<br />
responsabilità di quella decisione e la mancata insurrezione del set¬<br />
tembre 1944 è ignorata in tutte le pubblicazioni ufficiali del PCI bolo¬<br />
gnese.<br />
Scongiurato il pericolo gravissimo dell'insurrezione prematura -<br />
che si sarebbe conclusa in tragedia, com'era avvenuto a Varsavia,<br />
quando i patrioti polacchi erano insorti senza accordarsi con l'Armata<br />
rossa - a Bologna si ricominciò ad attendere l'arrivo degli alleati.<br />
Barontini, che il 6 settembre aveva dato credito a rapporti giunti<br />
dalla zona collinare, che davano per sfondata la Linea Gotica - ragion<br />
per cui aveva emanato disposizioni d'attacco, quasi subito ritirate - il<br />
giorno dopo la mancata insurrezione del Triumvirato comunista riten¬<br />
ne giunto il momento tanto atteso. Il 26 settembre il CUMER - non si<br />
sa in base a quale valutazione - fece avere alle brigate partigiane<br />
dell'Appennino un documento che aveva per oggetto "Direttive di<br />
marcia". Il documento iniziava: «Mentre le truppe Anglo-Americane<br />
hanno varcato il crinale Appenninico e raggiunto in più punti il ver¬<br />
sante della Valle Padana si presenta impellente il problema della occu¬<br />
pazione dei centri principali della stessa». Concludeva ordinando il<br />
«progressivo avvicinamento delle formazioni verso la pianura».<br />
Va detto che i rapporti tra il CUMER e il comando anglo-ame¬<br />
ricano e le missioni alleate che operavano nella regione, erano difficili<br />
e aleatori e spesso inficiati da reciproche riserve mentali e diffidenze<br />
politiche. Alcuni dirigenti della Resistenza emiliana, in particolare di<br />
parte comunista, ritenevano che il comando alleato fosse restio ad ave¬<br />
re rapporti chiari perché voleva evitare - pur sfruttandone tutte le po¬<br />
tenzialità - che i partigiani avessero a Bologna un ruolo di rilievo co¬<br />
me a Firenze. Veniva così spiegata la contraddittorietà di certe disposi¬<br />
zioni e la lentezza della loro avanzata. Di qui la necessità, secondo al¬<br />
cuni, di anticiparli. È in quest'ottica che può essere spiegata la deci¬<br />
sione insurrezionale del Triumvirato comunista.<br />
Barontini - che nell'occasione dimostrò di essere un bravo capo<br />
guerrigliero, ma un modesto stratega - e il suo stato maggiore non sa¬<br />
pevano che nelle ultime settimane il contrasto tra Delano Roosevelt e<br />
Wiston Churchill, sulla conduzione della guerra, si era risolto a favore<br />
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