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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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L'insurrezione, se fosse stata fatta, si sarebbe risolta in un massacro.<br />

Pietro Secchia ha scritto che i triumvirati insurrezionali del PCI -<br />

che operavano in tutte le regioni del nord Italia - «non erano organi¬<br />

smi unitari o di alleanza, tra partiti diversi, ma erano organismi di co¬<br />

ordinamento creati dal partito comunista e composti da soli comunisti,<br />

che avevano lo scopo di preparare quotidianamente l'insurrezione ed<br />

assicurare il successo anche nel caso in cui gli organismi unitari, nel<br />

momento decisivo non avessero funzionato, o si fossero opposti<br />

all'insurrezione» 27<br />

. Questo non era il caso di Bologna, perché il CLN<br />

e tutti i partiti avevano approvato il piano insurrezionale ed attendeva¬<br />

no solo il messaggio speciale degli alleati. Altre, quindi, sono le ragio¬<br />

ni di quell'improvvida decisione unilaterale del PCI.<br />

La mattina del 23, quando comunicò a Grazia che il Triumvirato emiliano<br />

aveva proclamato l'insurrezione, il comunista Betti si sentì ri¬<br />

spondere che il CLN avrebbe sconfessato pubblicamente il PCI e invi¬<br />

tato i bolognesi a non insorgere. Subito dopo Grazia ripetè la stessa<br />

cosa a Barontini il quale era, a un tempo, comandante del CUMER e<br />

membro del Triumvirato comunista. Il presidente del CLN Zoccoli,<br />

non disponendo di un quadro completo della situazione, perché rico¬<br />

priva la carica da pochi giorni, si affidò a Grazia, il quale incontrò se¬<br />

paratamente gli esponenti della DC e del PdA, tutti contrari al¬<br />

l'iniziativa comunista.<br />

Nel pomeriggio la segreteria del PSIUP condannò la decisione presa<br />

e la sera, nella sede dell'istituto dei ciechi in via Castiglione 71, Grazia<br />

incontrò Barontini e Giuseppe Dozza, due dei tre componenti il<br />

Triumvirato. Non è noto perché non intervenne Alberganti, il terzo<br />

membro, che poi era il più autorevole perché segretario del PCI. Poi¬<br />

ché Dozza, dopo un esilio di vent'anni, era rientrato a Bologna da po¬<br />

chi giorni - avendo avuto l'incarico di ricoprire la carica di sindaco 28<br />

- la decisione doveva essere opera di Alberganti o Barontini, se non di<br />

entrambi. Al termine dell'incontro Barontini e Dozza riconobbero che<br />

27 Testimonianza di P. Secchia in L. Bergonzini, La Resistenza a Bologna, cit., vol.<br />

I, p. 189.<br />

28 Nell'estate 1944 il CLN nazionale aveva raggiunto un'intesa, confermata nel feb¬<br />

braio 1945, per le cariche pubbliche a Torino, Milano, Genova, Venezia e Bologna<br />

("Annale Feltrinelli 1971", pp. 831-2; Verso il governo di popolo. Atti e documenti<br />

del CLNAI, 1943/1946, a cura di G. Grassi, Milano, Feltrinelli, 1977, pp. 161-2,<br />

217-20, 258-63, 270-1). A Bologna il PCI designò Betti alla carica di sindaco. Il 6<br />

settembre Amendola, in una lettera alla direzione del PCI, propose di ritirare la candi¬<br />

datura - «Il nostro compagno è certo un po' debole», scrisse - e avanzò quella di<br />

Dozza perché «più forte» (G. Amendola, Lettere a Milano, cit., p. 412 e segg.).<br />

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