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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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Poi della cosa non se ne fece nulla perché l'11 ottobre il ministero<br />

dell'Interno informò il prefetto di Bologna che Tebaldi era stato auto¬<br />

rizzato ad allontanarsi con la CAS 22<br />

.<br />

La partenza di Tartarotti fu salutata come una liberazione dai bolo¬<br />

gnesi i quali, come scrisse il nuovo questore Marcello Fabiani il 22<br />

ottobre al capo della polizia, avrebbero cominciato a considerare «la<br />

sua polizia come organo tutore della sua sicurezza e non più come un<br />

incubo».<br />

Fabiani ripetè il concetto il 27 ottobre quando scrisse che in città<br />

permaneva ancora «la triste fama lasciato da questo reparto», la CAS, al<br />

quale era stato concesso il diritto al bottino, come usava nel medioe¬<br />

vo 23<br />

. Da un'indagine interna, ordinata dal nuovo questore, risultò che<br />

la CAS aveva sempre agito nella «più assoluta illegalità»24. Dopo la<br />

Liberazione, è noto, Tartarotti fu processato, condannato a morte e fu¬<br />

cilato.<br />

A Bologna restarono duecento agenti della Polizia ausiliaria, poco e<br />

male armati, e il 16° battaglione della GNR - 152 ufficiali, 429 sottuf¬<br />

ficiali e 2.124 militi 25<br />

- comandato dal colonnello Giuseppe Onofaro<br />

il cui Ufficio politico investigativo (UPI) diretto da Angelo Serantini era<br />

riuscito ad infiltrare due spie nel PdA. Ai primi di giugno - dopo la<br />

liberazione di Roma e il contemporaneo sbarco alleato in Normandia<br />

- nei reparti militari della RSI aveva avuto inizio una diserzione di<br />

proporzioni enormi. La guerra era finita e tanto valeva salvare almeno<br />

la vita. I disertori fascisti avevano due possibilità: o si nascondevano<br />

sperando di farla franca sino all'arrivo delle truppe alleate o passavano<br />

nelle file partigiane per continuare a <strong>combatte</strong>re a fronte rovesciato.<br />

Non furono pochi quelli che passarono alla Resistenza e alcuni en¬<br />

trarono nelle formazioni del PdA. Tra i militanti delle brigate GL non<br />

erano pochi i militari di carriera alcuni dei quali non avevano inter¬<br />

rotto del tutto i rapporti con ex colleghi che avevano aderito alla RSI.<br />

Se si sia trattato di un fenomeno di solidarietà di classe, se non di casta,<br />

o di una sorta di massoneria militare non è possibile dire.<br />

Quando Sergio Forni comunicò ai dirigenti della brigata GL città<br />

22 ACS, RSI, MI, G, b. 20.<br />

23 ACS, RSI, PS, 1943-45, b. 3.<br />

24 ACS, RSI, MI, G, b. 20, c.K. 16/21, "Bologna. Situazione politica".<br />

25 Questi dati sono tratti da un rapporto di Onofaro in data 23 settembre 1944, pub¬<br />

blicato in "Acta", gennaio-marzo 2001. Secondo un documento interno della GNR di<br />

Bologna i militi erano 858 a Bologna, 431 a Imola e 8.764 nella regione (ACS, RSI,<br />

SDP, CR, b.4, "G.N.R.").<br />

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