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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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contrari alla proposta di dichiarare Bologna 'città aperta'. La sua era<br />

stata una battaglia generosa, ma inutile perché sapeva che tedeschi e<br />

fascisti erano decisi a sacrificare l'Italia del nord. L'11 agosto, in una<br />

lettera a Pini, lamentò che "il Resto del Carlino" non avesse sostenuto<br />

la sua proposta e scrisse che nessuno avrebbe potuto «fraintendere<br />

questa finalità come una manifestazione di viltà» perché «I bolognesi<br />

che sentono il dovere di difendere la città, sanno molto bene dove pos¬<br />

sono e debbono <strong>combatte</strong>re. Ecco perché lo spirito guerriero non ne<br />

soffre e può, anzi, godere di una maggiore esaltazione!».<br />

Lo stesso giorno Pini gli rispose che «il giornale non ha trattato<br />

l'argomento secondo le vedute personali del suo Direttore (che non si<br />

permette e non può permettersi questo lusso), ma secondo un preciso<br />

indirizzo superiore che tu pure conosci» 19<br />

. I tedeschi attribuivano una<br />

grande importanza strategica alla città, mentre per Mussolini e il go¬<br />

verno fascista, essendo il problema politico, Bologna poteva e doveva<br />

essere tranquillamente sacrificata.<br />

Ad Imola i tedeschi non concessero lo status di 'città ospedaliera',<br />

chiesto dai medici dei nosocomi locali, ma almeno consentirono al<br />

settimanale fascista di pubblicare una lettera firmata da alcuni clinici.<br />

A Bologna, come Agnoli rimproverò a Pini, l'argomento fu totalmente<br />

ignorato.<br />

Anche se non scrissero una riga sui progetti che avevano in animo<br />

di realizzare, i fascisti le idee su Bologna le avevano chiare. La città<br />

andava difesa sin che i tedeschi fossero stati in grado di difenderla, ma<br />

da tempo era stata data per perduta. Per salvare le apparenze, il 4 otto¬<br />

bre il federale Torri aveva proclamato la mobilitazione generale dei fa¬<br />

scisti tra i 16 e i sessant'anni, anche se erano altre le preoccupazioni<br />

dei gerarchi del regime.<br />

Contemporaneamente all'inutile mobilitazione - già in luglio,<br />

quando furono create le Brigate nere, gli iscritti erano stati mobilitati -<br />

Torri aveva cominciato a mettere in atto un piano per lo sgombero<br />

dalle famiglie dei fascisti e di alcuni reparti armati per i quali era pre¬<br />

visto l'impiego a nord, nel 'vallo alpino', la difesa antemurale della<br />

Germania.<br />

19 ACS, CP, b.32. Il 14 agosto, in una lettera a un amico, Pini scrisse che Agnoli «si<br />

era fatto delle illusioni eccessive» (ACS, idem). Il 23 febbraio 1945 - quando ricopri¬<br />

va la carica di sottosegretario agli Interni e conosceva bene i piani di difesa - in una<br />

lettera inviata a Calimero Barilli, capocronista del giornale bolognese, scrisse: «In<br />

quanto alla certezza che tu dimostri che Bologna sarà rispettata, mi auguro che tu sia<br />

buon profeta, ma ho i miei dubbi, e forti» (ACS, CP, b. 33).<br />

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