bologna combatte PDF - Istituto Parri
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Il 27 agosto 1944 Cavazza inviò una lunga lettera all'onorevole<br />
Milani - una sorta di testamento spirituale - nella quale scrisse che<br />
venti anni di fascismo «hanno prodotto una condizione morale del no¬<br />
stro paese che corrisponde alla cancrena cadaverica di un organismo».<br />
E aggiunse: «Alcuni uomini di partito si uniscono in ogni città d'Italia<br />
e dicono di volere la liberazione, di volere la libertà, di volere che il<br />
nostro popolo possa nuovamente pensare liberamente e domani sce¬<br />
gliere i propri legittimi reggitori!<br />
Fra questi uomini non potevano non dovevano mancare i Cristiani,<br />
coloro che vogliono la liberazione per amore e non per odio, coloro<br />
che essendo d'accordo sui punti della liberazione, vogliono che questa<br />
non sia uno scatenarsi di altri odi, uno scorrere di nuovo sangue, ma<br />
una difesa della libertà, di quella libertà che non esiste che come figlia<br />
del dovere e dell'amore, che porta a rispettare la libertà del prossi¬<br />
mo».<br />
Concluse a questo proposito: «Tu e spero tutti gli amici dei nostri<br />
gruppi, sono d'accordo meco in queste idee, in queste speranze e sic¬<br />
come nessuno desiderava entrare nel Comitato di liberazione così io ti<br />
ho detto, vi ho detto, che ero pronto a sostenere queste idee in seno al<br />
Comitato, che non mi sarei mai prestato a nessuna deliberazione che<br />
fosse contraria alla nostra linea di condotta, che non ammette nessu¬<br />
na violenza se non come legittima difesa, a nessuna deliberazione che<br />
fosse tale da ipotecare la libertà avvenire del nostro paese, e degli uo¬<br />
mini che vivono su questa povera terra provata da tanti ma meritati<br />
dolori». Dopo alcune considerazioni sul partito dei cattolici, concluse:<br />
«Domani sorgeranno le singole questioni, i singoli problemi sociali e<br />
politici...» oggi «faccio ogni augurio di bene a chi <strong>combatte</strong> la santa<br />
battaglia...» 11<br />
.<br />
Molto diversa, non migliore o peggiore, ma sicuramente diversa la<br />
motivazione di Manzini. Un ventennio dopo ha scritto che «La parte¬<br />
cipazione dei cattolici bolognesi al CLN a Bologna non è stata senza<br />
un lungo contrasto interno, aggravato per la difficoltà dei collegamenti<br />
per l'Alta Italia» e che «L'invito al CLN poneva infatti un problema di<br />
principio per la collaborazione coi comunisti...». Alla fine, però,<br />
«L'offerta insistente di presenza nel CLN ebbe esito positivo», anche<br />
perché «Dominante era l'esigenza di contrapporre forze adeguate al<br />
cit., vol. IV, p. 521.<br />
11 F. Cavazza, Libertà e collaborazione. Scritti vari 1942-1946, Bologna, Zuffi,<br />
1949, p. 123.<br />
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