bologna combatte PDF - Istituto Parri
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dovevano osservare «lealmente le leggi», senza specificare quali fosse¬ ro 24 Erano quelle dell'invasore (essendo vigente il codice di guerra tedesco), quelle del regime fascista collaborazionista o quelle del le¬ gittimo governo italiano? Le diffidenze verso il porporato sarebbero aumentate se il CLN avesse saputo - come si saprà nel dopoguerra - quanto il capo della provincia scrisse a Mussolini il 23 novembre 1944. Riferendo di quanto avveniva al Centro Putti - l'ospedale ortopedico militare, il cui direttore prof. Oscar Scaglietti aveva accolto, sotto falso nome e in ac¬ cordo con il CLN, decine di partigiani feriti - aveva scritto: «Devo fare presente che l'ambiente del "Centro Putti" è politicamente infido e sul conto del prof. Scaglietti gravano sospetti di attività antifascista. A questo proposito sono in corso riservatissimi accertamenti in seguito anche a segnalazioni della Curia Arcivescovile...» 25 . Diverso, come in passato, l'atteggiamento del basso clero. Il 21 maggio 1944 le SS tedesche entrarono - certamente a seguito di una spiata - nella chiesa di Santa Maria dei Servi, in Strada Maggiore, e ar¬ restarono sette sacerdoti perché avevano ospitato «elementi ribelli e nemici» 26 . Il 5 luglio, nella relazione mensile sull'attività del clero, Fantozzi scrisse a tutte lettere: «Il clero e i sacerdoti aventi cura d'anime non sono in linea nell'attuale momento; il loro atteggiamento, pur non dando occasione in generale a rilievi specifici, si mantiene su un piano di assenteismo dalla tragedia che sta vivendo l'Italia». Il 4 agosto con¬ fermò che «Il contegno del clero si mantiene riservato» e il 7 settem¬ bre, nell'ultima relazione disponibile, parlò di «particolare riservatez¬ za» 27 . Il che vuol dire che la maggior parte dei sacerdoti erano contro la guerra, mentre non pochi presero parte attiva alla lotta di liberazio¬ ne. Ancora una volta, era il basso clero - totalmente ubbidiente in materia di fede - che forzava la mano dei superiori per rispondere alle esigenze dei fedeli. Per non perderlo, ma anche perché ne condivide¬ vano le finalità, i pastori non potevano non seguire il gregge. Fantozzi, sempre molto sensibile ai rapporti tra stato e chiesa, nel 24 Notificazione, in "Bollettino della Diocesi di Bologna", nn. 4-5, Aprile-maggio 1944, pp. 64-5. 25 ACS, RSI, SPD, CR, b. 20, "Bologna". Anche in ACS, RSI, MI, G, b. 4, c.K. 3, "Situazione di Bologna". 26 ACS, RSI, SPD, CR, b. 80, "Attività politica del clero". Anche in ACS, RSI, MI, G, b. 49, c.K. 42, "Relazione mensile sull'attività del clero". 27 ACS, RSI, MI, G, b. 49, c.K. 42, "Relazione mensile sull'attività del clero". 124
apporto presentato il 22 agosto a Rocchi, aveva dovuto ammettere, sia pure a malincuore, che «l'atteggiamento del clero non è stato ne è - ad eccezione dei maggiori dirigenti locali — favorevole alla Repubblica Sociale Italiana» 28 . Sicuramente con sofferenza, in luglio - come scrisse il 19 settembre in un rapporto riservato al ministro dell'Interno - aveva fatto arrestare un sacerdote di Bologna, del quale non fece il nome, perché «incitava il pubblico dei fedeli a non eseguire le disposi¬ zioni emanate dal Governo Repubblicano e dai Comandi Tedeschi». Nell'occasione aveva aggiunto che «L'atteggiamento del clero, sia pu¬ re larvatamente, diventa giorno per giorno sempre più ostile al Regi- 2 9 me» . Si può dire - dopo l'adesione massiccia del clero alla lotta contro i nazifascisti - che tutta la società civile avesse oramai piena consapevo¬ lezza della grave situazione in cui versava il paese e che fosse più che mai decisa a battersi. La scelta era definitiva. In un sussulto di dignità, dovette prenderne atto anche Fantozzi, quando informò Rocchi sullo stato della provincia. «Purtroppo il Fascismo non è ben visto», scrisse con una punta di amarezza. E aggiunse (con ironia?): «È una verità dolorosa e costituisce invero una delle più grandi ingiustizie uma¬ 3 0 ne» . 28 ACS, RSI, MI, G, b. 20, f. "Bologna. Situazione politica". 29 ACS, RSI, MI, G, b. 20, c.K. 16. 30 ACS, RSI, MI, G, b. 20, f. "Bologna. Situazione politica". 125
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Erano quelle dell'invasore (essendo vigente il codice di guerra<br />
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Le diffidenze verso il porporato sarebbero aumentate se il CLN avesse<br />
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provincia scrisse a Mussolini il 23 novembre 1944. Riferendo di<br />
quanto avveniva al Centro Putti - l'ospedale ortopedico militare, il cui<br />
direttore prof. Oscar Scaglietti aveva accolto, sotto falso nome e in ac¬<br />
cordo con il CLN, decine di partigiani feriti - aveva scritto: «Devo fare<br />
presente che l'ambiente del "Centro Putti" è politicamente infido e<br />
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questo proposito sono in corso riservatissimi accertamenti in seguito<br />
anche a segnalazioni della Curia Arcivescovile...» 25<br />
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Diverso, come in passato, l'atteggiamento del basso clero. Il 21<br />
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Il 5 luglio, nella relazione mensile sull'attività del clero, Fantozzi<br />
scrisse a tutte lettere: «Il clero e i sacerdoti aventi cura d'anime non<br />
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ne. Ancora una volta, era il basso clero - totalmente ubbidiente in<br />
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Fantozzi, sempre molto sensibile ai rapporti tra stato e chiesa, nel<br />
24 Notificazione, in "Bollettino della Diocesi di Bologna", nn. 4-5, Aprile-maggio<br />
1944, pp. 64-5.<br />
25 ACS, RSI, SPD, CR, b. 20, "Bologna". Anche in ACS, RSI, MI, G, b. 4, c.K. 3,<br />
"Situazione di Bologna".<br />
26 ACS, RSI, SPD, CR, b. 80, "Attività politica del clero". Anche in ACS, RSI, MI,<br />
G, b. 49, c.K. 42, "Relazione mensile sull'attività del clero".<br />
27 ACS, RSI, MI, G, b. 49, c.K. 42, "Relazione mensile sull'attività del clero".<br />
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