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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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scioperi di marzo, come Tebaldi rilevò nel suo rapporto del 15. Scris¬<br />

se: «nella prima quindicina del mese in corso si è rilevato un sensibile<br />

peggioramento della situazione politica» perché «l'organizzazione ter¬<br />

roristica sovversiva progredisce nella sua opera sovvertitrice con ritmo<br />

più accentuato». In quello del 31 sottolineò il «rilevante numero di atti<br />

di sabotaggio e di delitti di sangue». La responsabilità la addossò ai<br />

partiti di sinistra che spingevano «le classi lavoratrici ad aperte manife¬<br />

stazioni di ostilità al regime»! 8<br />

.<br />

La grande svolta politica, militare e sindacale del marzo 1944 per<br />

essere tale, oltre che significativa e duratura, avrebbe però dovuto<br />

coinvolgere tutto il mondo antifascista. Di qui il rinnovato invito ai<br />

partiti che ancora non aderivano al CLN. Il 5 febbraio PSIUP, PCI e<br />

PdA trovarono un'intesa definitiva non tanto sugli obiettivi della guer¬<br />

ra, quanto sui mezzi per conseguirli, e il 25 marzo trasformarono il<br />

CLN bolognese in organismo regionale e invitarono «il partito della<br />

Democrazia Cristiana, presente e partecipe in alcune provincie dell'E¬<br />

milia e della Romagna all'attività dei Comitati di Liberazione, a dele¬<br />

gare un suo componente a rappresentarlo».<br />

L'invito a prendere posizione contro gli invasori e i fascisti non<br />

cadde nel vuoto, anche se la risposta avrebbe tardato a giungere, men¬<br />

tre il peso e le 'colpe' di quel nuovo tipo di guerra continuarono a<br />

gravare sui tre partiti che si erano mossi per primi. In ogni caso, in<br />

quel periodo la DC bolognese non era ancora stata costituita. A parere<br />

di Gilberto Sgarbi, lo storico dell'Azione cattolica bolognese, «la pri¬<br />

ma adunanza del sorgente partito dei cattolici si tenne nell'estate del<br />

'44 in casa di Alfonso Melloni», un autorevole dirigente dell'Azione<br />

cattolica che si farà sacerdote nel dopoguerra 19<br />

.<br />

La ritardata adesione della DC bolognese alla Resistenza - ma sa¬<br />

rebbe più esatto parlare di ritardo del mondo cattolico - è stata giusti¬<br />

ficata in vario modo nel dopoguerra. Salizzoni ha scritto che pesava il<br />

fatto che, negli anni Venti, i partiti di sinistra avessero avuto «un gran¬<br />

de sviluppo» per cui i cattolici si «trovarono in minoranza». Inoltre<br />

«Non va pure dimenticato, per obiettività storica, come l'ispirazione<br />

18 ACS, RSI, PS, 1943-45, b. 3, "Bologna".<br />

19 G. Sgarbi, L'Azione cattolica a Bologna. Il Circolo Leone XIII, Bologna, Compo¬<br />

sitori, 1996, p. 117. Secondo Ardigò la riunione per costituire la DC, in casa Melloni,<br />

si tenne «verso la fine del 1943» (Testimonianza di Ardigò in L. Bergonzini, La resi¬<br />

stenza a Bologna, cit., p. 155). È più che probabile che Ardigò abbia equivocato con<br />

gli incontri che si tennero in casa Melloni alla fine del 1943, ma per cominciare a di¬<br />

scutere sul da farsi.<br />

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