bologna combatte PDF - Istituto Parri
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sulla rappresaglia dopo la morte di Facchini e approvò tutte le esecu¬<br />
zioni di patrioti operate da tedeschi e fascisti, anche quelle fatte pub¬<br />
blicamente in piazza Nettuno, dove campeggiava la scritta «Posto di ri¬<br />
storo dei partigiani». Meno che mai Pini mosse un dito per evitare la<br />
cattura e la consegna degli ebrei ai tedeschi, pur sapendo che sarebbe¬<br />
ro finiti nei lager di sterminio. E, all'indomani della strage di Marza¬<br />
botto, "il Resto del Carlino" pubblicò il famigerato corsivo dal titolo<br />
Voci inconsistenti.<br />
Dopo di che si può tranquillamente dire che la differenza tra gli ol¬<br />
tranzisti e i moderati si limitava al livello della repressione perché, co¬<br />
me ha scritto Giglio, i secondi erano contrari solo a «insensate rappre¬<br />
saglie» e a «inopportune modalità di esecuzione». Per il resto, i contra¬<br />
sti erano più personali che non ideologici. Quanto ai referenti, Pagliani<br />
faceva capo a Pavolini, segretario nazionale del PFR, e a Mussolini. Pi¬<br />
ni e il suo gruppo al capo della polizia (ma non al ministro del¬<br />
l'Interno) e a Mussolini. Come si barcamenasse il dittatore tra le due<br />
fazioni non è noto, essendo andato disperso l'archivio della federazio¬<br />
ne bolognese del PFR, anche se par di capire che si sforzava di media¬<br />
re. Ma invano, perché gli oltranzisti tendevano ad inasprire sempre più<br />
la repressione, mentre gli altri si sforzavano di non compromettere ul¬<br />
teriormente quello che ritenevano fosse il volto pulito del fascismo.<br />
Questa preoccupazione è presente in tutte le relazioni del prefetto<br />
Fantozzi, come del questore Tebaldi, due ex ufficiali della MVSN no¬<br />
minati nei rispettivi incarichi per meriti politici e non per concorso. Il<br />
21 novembre 1943 - pochi giorni dopo il suo arrivo a Bologna - Tebaldi<br />
informò il capo della polizia che a «Bologna è mancato un ele¬<br />
mento veramente sano che immediatamente chiamasse a raccolta i fa¬<br />
scisti» e che Sarti «per inesperienza o per troppa buona fede lasciò che<br />
elementi facinorosi, disonesti agissero in città e Provincia provocando<br />
il disgusto degli onesti...». Il vero potere, concluse, è nella mani di<br />
Pagliani e Cacciari anche se «Pagliani è colui che dirige, pur non com-<br />
parendo» 3<br />
.<br />
Il 20 marzo 1944, in una relazione al capo della polizia, Tebaldi<br />
ammise desolato che «La situazione politica e generale non tende ad<br />
alcun miglioramento. La massa dimostra di non aver alcuna fiducia<br />
negli organi del P.F.R., che purtroppo in questa provincia non ha diri¬<br />
genti all'altezza del delicato e difficile compito loro affidato. Si fa<br />
della politica subdola, aggirante, per scopi personali e si trascura com-<br />
3 ACS, RSI, MI, G, b. 20.<br />
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