bologna combatte PDF - Istituto Parri
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Capitolo 13<br />
GUERRA TOTALE<br />
Il desiderio o l'illusione di umanizzare la guerra fu il grande equi¬<br />
voco che aleggiò su quell'insolito campo di battaglia che fu Bologna<br />
tra il 1943 e il 1945. Attraversò i due schieramenti italiani in lotta, ma<br />
lasciò del tutto indifferenti i tedeschi i quali pensavano alla loro guerra<br />
di conquista senza preoccuparsi delle sorti dell'Italia. Fascisti e antifa¬<br />
scisti avevano non piccole differenze al loro interno, anche se il pro¬<br />
blema è quello di vedere la natura e la consistenza del contrasto, so¬<br />
prattutto in campo fascista.<br />
La morte di Facchini, se così si può dire, ebbe il merito di chiarire<br />
molte cose tra i fascisti e di favorire l'aggregazione delle varie fazioni<br />
in due schieramenti. Facchini - che non condivideva la linea di<br />
Pagliani, pur essendo una sua creatura - si era più volte scontrato con<br />
il moderato Montani, il capo della provincia, e, secondo quanto scrisse<br />
il questore al capo della polizia il 15 gennaio, aveva chiesto al governo<br />
di allontanarlo da Bologna. Per questo i due erano venuti alle mani, al<br />
termine di un alterco avvenuto in prefettura 1<br />
. Indipendentemente dalla<br />
vera causa della contesa, Montani, il giorno prima della morte di Fac¬<br />
chini, lasciò Bologna sostituito da Dino Fantozzi.<br />
Il nuovo prefetto si affiancò al direttore de "il Resto del Carlino"<br />
Giorgio Pini e al podestà Mario Agnoli, i quali da sempre guidavano<br />
l'ala cosiddetta moderata - che si opponeva a quella oltranzista di Pa¬<br />
gliani - anche se bisogna capire il vero significato di certi aggettivi.<br />
Quando vennero fucilati i 'traditori' del Gran consiglio del fascismo<br />
che avevano fatto cadere il regime il 25 luglio, il moderato Pini scrisse<br />
che era stala una «giusta condanna» 2<br />
. Il giornale non sollevò dubbi<br />
1 ACS, RSI, PS, 1943-45, b. 3, "Bologna".<br />
2 G. Pini, Giustizia per la Patria, in "il Resto del Carlino", 12 gennaio 1944.<br />
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