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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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vrebbero dato sicuramente un'altra impostazione alla guerra di libera¬<br />

zione, se avessero avuto il comando. Invece, in tema di montagne -<br />

montagne bolognesi, ovviamente - dovettero accettare le direttive di<br />

un lombardo nato tra le risaie della Lomellina.<br />

Del tutto in disaccordo con Alberganti furono i comunisti imolesi.<br />

Il loro no fu totale, il 3 gennaio, quando si tenne ad Imola una riunio¬<br />

ne presenti Giovanni Nardi, Franco Franchini e Guido Gualandi e il<br />

bolognese Vittorio Ghini. Nardi, che aveva alle spalle una tragica espe¬<br />

rienza fatta in Istria, sconsigliò l'invio dei partigiani in Veneto. Subito<br />

dopo I'8 settembre si era recato con altri giovani imolesi nel retroterra<br />

triestino e aggregato ad una brigata partigiana. A metà ottobre, mentre<br />

era in missione a Trieste, la formazione fu attaccata dai tedeschi e qua¬<br />

si tutti i partigiani, compresi gli imolesi, restarono uccisi. Rientrato ad<br />

Imola, organizzò un gruppo partigiano in località Albergo di Cortecchio,<br />

sul Monte Faggiola in comune di Castel del Rio, dove il PCI imolese,<br />

tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944, cominciò ad avviare i<br />

giovani desiderosi di <strong>combatte</strong>re contro i nazifascisti.<br />

Invano Ghini tentò di indurre gli imolesi a rinunciare al loro pro¬<br />

getto, sostenendo che sulle Alpi il terreno era «più favorevole e ci si<br />

può sempre collegare con gli jugoslavi». Aggiunse: «le nostre monta¬<br />

gne non sono adatte alla guerriglia; ci sono molte valli facilmente ac¬<br />

cessibili, strade di comunicazione, pochi boschi, scarsezza di risorse alimentari,<br />

ostilità o indifferenza dei montanari, assolutamente arretrati<br />

politicamente». Al termine di una lunga discussione, che confermò il<br />

totale disaccordo tra Bologna e Imola, Gualandi disse: «...sia ben chia¬<br />

ro che noi abbiamo deciso di andare per conto nostro non per sfiducia<br />

nel Partito ma perché qui a Imola riteniamo di poter organizzare dei<br />

gruppi validi» 7<br />

.<br />

Fu così che il PCI bolognese continuò a inviare i suoi militanti in<br />

Veneto e quello imolese all'Albergo di Cortecchio, anche se, il 22<br />

febbraio, questa base fu attaccata e distrutta dai fascisti. I superstiti si<br />

trasferirono sul Monte Falterona e, dopo la fine della zona libera del<br />

Forlivese, fecero ritorno su Monte Faggiola e diedero vita a una delle<br />

più grosse brigate partigiane della regione. La scelta dell'Appennino,<br />

alla distanza, risultò vincente.<br />

La decisione del PCI bolognese di scartare le montagne di casa era<br />

tanto più errata, se si considera che quei rilievi erano ritenuti, da tem-<br />

7 Il verbale della riunione del 3 gennaio 1944, tra dirigenti comunisti di Bologna e Imola,<br />

è conservato nell'archivio del C.I.D.R.A. a Imola.<br />

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