bologna combatte PDF - Istituto Parri
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zioni partigiane 4<br />
. Per questo il PCI bolognese avrebbe organizzato<br />
numerosi piccoli gruppi armati in città - con non più di cinque uomi¬<br />
ni - e inviato i suoi militanti nell'Alto Bellunese per dare vita a grosse<br />
formazioni armate, in accordo con il CLN veneto.<br />
La scelta dell'Alto Bellunese - dai duecento ai duecentocinquanta<br />
chilometri dalle Due torri - non avvenne per caso e il merito o il de¬<br />
merito non è solo d'Alberganti. A consigliare quella zona potrebbe<br />
essere stato Roasio. Dopo un breve soggiorno a Milano, era tornato a<br />
Bologna nel settembre 1943, con l'incarico di responsabile delle bri¬<br />
gate Garibaldi dell'Emilia, del Veneto e di parte della Toscana. Prima<br />
di andare definitivamente a Firenze nel giugno 1944, si recò più di una<br />
volta a Padova ed è probabile che l'invio di giovani in Veneto sia<br />
stato deciso con Clocchiatti. Roasio era un altro rivoluzionario di pro¬<br />
fessione - con alle spalle dieci anni d'esperienza moscovita, per non<br />
dire della guerra civile di Spagna e del Maquis francese - che poco o<br />
nulla conosceva di Bologna e che pare abbia concepito quel trasferi¬<br />
mento di massa, come un 'parcheggio' in attesa di non si sa quale al¬<br />
tra soluzione 5<br />
.<br />
Nel dopoguerra Roasio - che nel suo libro di memorie fornisce ri¬<br />
sposte chiare e precise per tutti i problemi - ha sfumato in argomento,<br />
limitandosi a scrivere che «la struttura geografica pareva ostacolasse un<br />
solido movimento armato» e che l'Appennino fu scartato perché «Per<br />
creare un solido movimento partigiano in quella zona, era necessario<br />
che il partito utilizzasse con audacia tutte le possibilità...» 6<br />
. Fu così che<br />
120 giovani comunisti emigrarono nell'Alto Bellunese.<br />
Indipendentemente dalla o dalle paternità, la scelta del Veneto fu<br />
proposta da Alberganti alla direzione del PCI e accettata - o subita? -<br />
dagli altri dirigenti comunisti bolognesi solo perché era il segretario<br />
politico. Luigi Gaiani, Vittorio Ghini, Bruno Gombi e Peloni - i mem¬<br />
bri della direzione militare del PCI, in quel periodo - non pare fossero<br />
completamente d'accordo, almeno non tutti, anche se consapevoli che<br />
non erano state positive le prime esperienze di guerriglia nate sponta¬<br />
neamente sull'Appennino bolognese subito dopo l'armistizio. I quat¬<br />
tro, che ebbero il merito di avere dato una struttura militare al PCI e<br />
che improvvisarono i moduli della guerriglia, erano bolognesi e a-<br />
4 Da Bologna, cit. (cfr. nota 11 cap. 10).<br />
5 E. Antonioni, Un lungo parcheggio "provvisorio", in "Resistenza oggi", febbraio<br />
1982, pp. 16-18.<br />
6 A. Roasio, Figlio della classe operaia, cit., p. 249.<br />
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