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bologna combatte PDF - Istituto Parri

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gente» 1<br />

. Il quotidiano della curia "L'Avvenire d'Italia" - in un reso¬<br />

conto identico, a conferma che la traccia era stata suggerita dall'alto -<br />

scrisse: «L'adunata di ieri era attesa, ma non preparata. Il popolo in¬<br />

tuiva che supreme decisioni stavano maturando» 2<br />

.<br />

In realtà il Carro sonoro del Dopolavoro provinciale - si chiamava<br />

così perché a bordo aveva un altoparlante a batterie - per tutta la mat¬<br />

tina aveva percorso le strade della città per invitare i cittadini all'a¬<br />

dunata delle 18. E alle 16 il Campanone di Palazzo Re Enzo - come era<br />

sempre avvenuto nelle ore storiche della città - aveva fatto sentire i<br />

suoi rintocchi solenni, subito seguiti dalle campane delle chiese, i cui<br />

sagrestani, evidentemente, avevano avuto una singolare e contempora¬<br />

nea intuizione. Ecco perché, per un «ineffabile presentimento», alle 18<br />

di quel 10 giugno molti bolognesi si trovarono, non pochi loro mal¬<br />

grado e altri forse inconsapevolmente, in piazza Vitt. Emanuele II<br />

In prima fila, molto più rumorosi degli studenti, manifestavano il lo¬<br />

ro spirito guerriero alcune centinaia di squadristi, gli appartenenti alla<br />

cosiddetta 'vecchia guardia', quella che negli anni Venti aveva scon¬<br />

fitto i partiti sovversivi con «l'asso di bastoni», come recitava il ritor¬<br />

nello di una vecchia canzone della rivoluzione fascista. Il clima bellico<br />

aveva risvegliato in loro sopite energie e rinverdito gli ardori di una<br />

giovinezza lontana. La guerra era un modo per rinnovare i miti di<br />

un'epoca che, a loro modo di vedere, era stata eroica.<br />

Chi applaudì fino a spellarsi le mani furono le autorità ufficiali del<br />

regime e dello Stato. Il prefetto, il podestà, il segretario federale del<br />

partito fascista, il questore, il comandante del presidio militare, il co¬<br />

mandante dei carabinieri, il console della milizia fascista, i più alti gra¬<br />

di della magistratura e tutti i responsabili degli uffici statali erano pre¬<br />

senti al gran completo. In divisa fascista, ovviamente. Il più entusiasta<br />

ed agitato era il rettore Alessandro Ghigi che aveva guidato il corteo<br />

degli studenti dall'ateneo alla piazza. Nonostante la notevole stazza, fu<br />

più volte lanciato in aria e ripreso dagli studenti, com'erano soliti fare<br />

alla festa delle matricole.<br />

Gioirono e applaudirono sobriamente o non gioirono per niente gli<br />

operai. Su consiglio dei capireparto, avevano interrotto il lavoro e rag¬<br />

giunto la piazza in corteo, con in testa i dirigenti aziendali e il cartello<br />

con il nome del complesso. Il giorno dopo i quotidiani annotarono<br />

che nelle prime ore del pomeriggio il «lavoro si arrestava in tutti gli<br />

1<br />

2<br />

10<br />

"il Resto del Carlino", cronaca di Bologna, 11 giugno 1940.<br />

"L'Avvenire d'Italia", cronaca di Bologna, 11 giugno 1940.

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