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Studio territorio della Litoranea Veneta. Azione 1 - GAL Venezia ...

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1.d.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

Le prime testimonianze di insediamenti nel <strong>territorio</strong> di Caorle risalgono all’età protostorica,<br />

come è risultato da uno scavo archeologico che ha portato alla luce i resti di un villaggio<br />

sviluppatosi tra il XIII e l’VIII secolo a. C. in località San Gaetano, presso Casa Zucca.<br />

Caorle era uno scalo portuale dal quale passavano i contatti commerciali ancora prima <strong>della</strong><br />

romanizzazione e faceva parte <strong>della</strong> via endolagunare fra Adria e Aquileia.<br />

Nell'epoca romana, con la fondazione <strong>della</strong> colonia di Iulia Concordia avvenuta nel 42 o 40<br />

a.C., Caorle diventava portus Reatinum. Di questo periodo non ci sono notizie di un vero e<br />

proprio abitato, ma i ritrovamenti fanno ritenere l'esistenza di un porto destinato a intensi<br />

traffici commerciali.<br />

Il nome Caorle per alcuni potrebbe derivare dal latino Caprulae o Insula Capritana, dovuto<br />

alla presenza delle capre selvatiche che popolavano il <strong>territorio</strong>, mentre per altri dal nome<br />

<strong>della</strong> dea pagana Capris, venerata nel luogo. Altre fonti sembrano sostenere che l'originario<br />

nome di Caorle fosse Petronia, in onore dello scrittore latino Petronio Arbitrio del I secolo<br />

d.C..<br />

Il I secolo d.C. rappresenta un periodo d'oro per tutta la Venetia sia per il commercio sia per<br />

lo sviluppo urbano. La ricostruzione <strong>della</strong> città tramite i ritrovamenti archeologici mostra che<br />

si trattava di un importante insediamento romano; a Caorle sono state ritrovate due stele<br />

rappresentanti santi provenienti da Costantinopoli, l'ara dei Licovii, e un cippo romano degli<br />

inizi del III secolo d.C. Il ritrovamento di una nave da trasporto del I secolo a.C. con anfore<br />

per vino conferma la presenza di un fiorente porto commerciale romano.<br />

Durante il periodo delle invasioni barbariche le popolazioni provenienti dall'entroterra, in<br />

particolare da Iulia Concordia, si trasferirono e Caorle si sviluppò come insediamento<br />

abitativo diventando uno dei centri lagunari più importanti. L'origine <strong>della</strong> diocesi risale al VI –<br />

VII secolo con il trasferimento del vescovo di Concordia a Caorle, che fu eretta sede<br />

vescovile nel 876 d.C..<br />

Dopo l'invasione longobarda del 568 d.C. Caorle restò sotto il controllo dell'impero romano<br />

d'Oriente con capitale Bisanzio e diventò parte del Dogado, <strong>territorio</strong> <strong>della</strong> Repubblica<br />

<strong>Veneta</strong> di cui costituiva uno dei dieci reggimenti.<br />

I due secoli che corrono fra l’800 e il 1000 rappresentarono un periodo di ininterrotto sviluppo<br />

dei traffici e <strong>della</strong> navigazione per la Serenissima. La minaccia delle continue scorrerie da<br />

parte dei pirati saraceni e degli slavi nei secoli XIII e XIV causarono la migrazione <strong>della</strong><br />

popolazione da Caorle a <strong>Venezia</strong>. Iniziò così un periodo di declino caratterizzato da<br />

numerose guerre, da una situazione politica instabile, da carestie e pestilenze che<br />

decimarono la popolazione. Caorle divenne comune sotto il Regno d'Italia napoleonico nel<br />

1806 ma il suo <strong>territorio</strong> venne ridotto a favore di altri comuni limitrofi. Nel 1807, dopo circa<br />

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