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Studio territorio della Litoranea Veneta. Azione 1 - GAL Venezia ...

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Oggetto: “Realizzazione di studi e censimenti” nell’ambito del Piano di Sviluppo<br />

Locale (PSL) “Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>della</strong> terra”, PSR 2007/13 – Asse 4 –<br />

LEADER Misura 323/A, <strong>Azione</strong> 1 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale –<br />

Patrimonio rurale”<br />

Titolo dello studio:<br />

Reg. CE 1698/05 art. 52 lettera b) punto III)<br />

Territorio del Veneto Orientale individuato dai Comuni di Cavallino - Treporti, Jesolo,<br />

Eraclea e Caorle.<br />

Tutela e riqualificazione del paesaggio e dell’architettura rurale del bacino dei fiumi<br />

Sile, Piave e Livenza.<br />

RELAZIONE<br />

INTRODUZIONE GENERALE<br />

Il presente <strong>Studio</strong> si inserisce all’interno del Programma di Sviluppo Locale (PSL) “Itinerari,<br />

paesaggi e prodotti <strong>della</strong> terra” approvato e finanziato dalla Regione del Veneto con<br />

Deliberazione n. 545 del 10 marzo 2009 e coordinato dal Gruppo di <strong>Azione</strong> Locale (<strong>GAL</strong>)<br />

Ve<strong>GAL</strong> di Portogruaro.<br />

Il tema centrale del Programma di Sviluppo Locale è volto alla creazione di itinerari integrati<br />

tra la costa e l’entroterra che connettano in modo innovativo le risorse dell’area (ambientali,<br />

agro / enoturistiche, storico - culturali), realizzando iniziative di studio e progettazione,<br />

infrastrutturazione, comunicazione, promozione e commercializzazione ed intervenendo<br />

mediante cinque linee strategiche d’intervento: qualità <strong>della</strong> vita; diversificazione; paesaggio<br />

- ambiente; filiere corte e prodotti; governance.<br />

Centrale per la definizione delle attività che saranno oggetto dell’attenzione del PSL “Itinerari,<br />

paesaggi e prodotti <strong>della</strong> terra” risulta, in particolare per le attività afferenti al miglioramento<br />

<strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita nell’area, l’<strong>Azione</strong> n.1 “Realizzazione di studi e censimenti”, che<br />

prevede la realizzazione di studi atti a monitorare e documentare i caratteri storici,<br />

architettonici e culturali degli elementi che caratterizzano il paesaggio e l’architettura rurale<br />

dell'area.<br />

1


Tale azione proposta da Ve<strong>GAL</strong> risulta in particolare inserita nell’<strong>Azione</strong> 1 “Realizzazione di<br />

studi e censimenti” <strong>della</strong> misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale –<br />

Patrimonio rurale” del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Veneto, valevole per il periodo<br />

2007/2013, volta in generale a migliorare le condizioni di vita e l’economia delle zone rurali, a<br />

contribuire al mantenimento <strong>della</strong> popolazione rurale valorizzando le risorse endogene e ad<br />

aumentare l’attrattività degli ambiti rurali valorizzandone le componenti culturali,<br />

architettoniche e paesaggistiche.<br />

La misura 323/A del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto si articola in quattro azioni<br />

(<strong>Azione</strong> 1 - Realizzazione di studi e censimenti; <strong>Azione</strong> 2 - Recupero, riqualificazione e<br />

valorizzazione del patrimonio storico - architettonico; <strong>Azione</strong> 3 - Valorizzazione e<br />

qualificazione del paesaggio rurale; <strong>Azione</strong> 4 - Interventi per la valorizzazione culturale delle<br />

aree rurali) e si rivolge in particolare ad imprenditori agricoli (ai sensi dell’art. 2135 del<br />

Codice Civile), altri soggetti privati (persone fisiche e persone giuridiche), Enti pubblici ed<br />

Onlus (ai sensi del D.lgs n. 460/1997) che dimostrino il possesso / proprietà di beni da<br />

destinare ad una prioritaria fruizione pubblica nell’area d’intervento del PSL.<br />

Scopo generale <strong>della</strong> misura 323/A del PSR Veneto è di rispondere all’esigenza delle aree<br />

rurali di dover contribuire con strumenti anche diversificati ad invertire la tendenza al declino<br />

socio economico e allo spopolamento ed abbandono <strong>della</strong> campagna, anche attraverso<br />

iniziative finalizzate alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio culturale, paesaggistico e<br />

architettonico. La conservazione e valorizzazione del patrimonio storico - culturale, al fine<br />

prioritario <strong>della</strong> sua pubblica fruizione, può rappresentare infatti una leva fondamentale per<br />

migliorare la qualità <strong>della</strong> vita delle popolazioni locali e accrescere, nel contempo, l’attrattività<br />

dei territori e delle aree rurali, con forti ricadute in termini di sviluppo economico sostenibile.<br />

Tra le diverse dimensioni del contesto rurale, gli aspetti connessi con il paesaggio e<br />

l’architettura rurale tradizionale costituiscono una rilevante e singolare ricchezza culturale e<br />

storica, quale testimonianza diretta <strong>della</strong> relazione tra l’attività dell’uomo e l’ambiente<br />

naturale e fonte effettiva di attrattività del <strong>territorio</strong> e dei sistemi locali.<br />

Per una più completa analisi dell’area d’intervento del PSL di Ve<strong>GAL</strong>, il <strong>territorio</strong> è stato<br />

suddiviso in sei distinti ambiti territoriali:<br />

1. <strong>territorio</strong> del fiume Tagliamento (Comuni di San Michele al Tagliamento e Fossalta<br />

di Portogruaro);<br />

2. <strong>territorio</strong> del fiume Lemene (Comuni di Concordia Sagittaria e Portogruaro);<br />

3. <strong>territorio</strong> del fiume Livenza (Comuni di Santo Stino di Livenza, Torre di Mosto e<br />

Ceggia);<br />

2


4. <strong>territorio</strong> <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> veneta (Comuni di Cavallino - Treporti, Jesolo, Eraclea e<br />

Caorle);<br />

5. <strong>territorio</strong> <strong>della</strong> Strada vini D.O.C. - Lison Pramaggiore (Comuni di Annone Veneto<br />

e Pramaggiore);<br />

6. <strong>territorio</strong> ambito del costituendo Parco Lemene - Reghena (Comuni di Cinto<br />

Caomaggiore, Gruaro e Teglio Veneto).<br />

Per ciascun ambito territoriale è stato prodotto uno <strong>Studio</strong> contenente un’analisi specifica<br />

degli aspetti storico architettonici e paesaggistici, sulle tipologie costruttive e sui materiali e<br />

sulle caratteristiche storico - culturali che caratterizzano l’architettura rurale e il paesaggio.<br />

Scopo finale dello <strong>Studio</strong> è quello di fornire un’indagine approfondita riguardante ciascun<br />

ambito territoriale, finalizzato a monitorare, valutare ed elaborare le informazioni ed i dati<br />

capaci di migliorare le conoscenze sugli elementi essenziali che caratterizzano i beni<br />

dell’architettura rurale e del paesaggio, ai fini dei possibili, successivi interventi di recupero,<br />

riqualificazione e valorizzazione previsti, in particolare, dalle Azioni 2, 3 e 4 <strong>della</strong> Misura<br />

323/A.<br />

Gli interventi che potranno essere realizzati nel periodo 2011-2014 sull’area d’intervento del<br />

PSL mediante le Azioni 2, 3 e 4 <strong>della</strong> Misura 323/A dovranno infatti essere in linea e<br />

comunque coerenti con gli Studi realizzati ai sensi dell’<strong>Azione</strong> 1 <strong>della</strong> medesima Misura<br />

323/A.<br />

Entrando nel merito dei contenuti dello <strong>Studio</strong>, esso comprende innanzitutto un’analisi<br />

preliminare <strong>della</strong> componente storica, architettonica, culturale e paesaggistica (cap. nn. 1.a,<br />

1.a.1, 1.a.2, 1.a.3, 1.b, 1.b.1, 1.b.2, 1.b.3, 1.c, 1.c.1, 1.c.2, 1.c.3, 1.d, 1.d.1, 1.d.2, 1.d.3, 2,<br />

2.a, 2.b, 2.c, 2.d) che caratterizza ciascun ambito territoriale.<br />

Successivamente lo <strong>Studio</strong> riporta (cap. n. 3) una ricognizione e la descrizione degli studi /<br />

ricerche già esistenti e disponibili, per ciascun <strong>territorio</strong> interessato, redatti nell’ambito <strong>della</strong><br />

predisposizione di strumenti di governo del <strong>territorio</strong> di scala vasta (PTRC, PTCP, ecc.) e di<br />

livello comunale (PRG, PAT, ecc.) o di altri analoghi documenti e dei relativi risultati ed esiti.<br />

Nel cap. n. 4, vengono quindi evidenziati i fattori e le argomentazioni che motivano lo <strong>Studio</strong><br />

e la classificazione dei principali elementi e beni del patrimonio rurale.<br />

Tali beni, con riferimento alle componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche,<br />

architettoniche del <strong>territorio</strong> interessato dallo <strong>Studio</strong> (quale ad esempio il legame / relazione<br />

con un evento storico o con un preciso elemento paesaggistico caratterizzante l’ambito<br />

oggetto di intervento) nel capitolo n. 5 vengono classificati in “categorie” (edifici, manufatti,<br />

paesaggi e siti archeologici) e, per ciascuna categoria, classificati in “tipologie”, il tutto<br />

3


distintamente per l’analisi riguardante il paesaggio da quella inerente fabbricati e strutture.<br />

Nel paragrafo n. 5.1. vengono riportate le considerazioni e le motivazioni per le quali i beni<br />

individuati possono essere o meno considerati testimonianza dell’economia rurale<br />

tradizionale e motivo di attrattività, ovvero motivo di sostegno <strong>della</strong> coesione sociale e delle<br />

identità culturali <strong>della</strong> popolazione locale.<br />

I beni rilevati (paragrafo n. 5.2.1, 5.3.1, 5.4.1 e 5.5.1) sono stati individuati cartograficamente<br />

sulla Carta tecnica regionale, mediante supporto ed utilizzo di strumenti di<br />

georeferenziazione che permettono di associare i dati rilevati, in formato digitale, alle relative<br />

coordinate sulla superficie terrestre.<br />

Per ciascun bene rilevato cartograficamente è riportata (paragrafo n. 5.2.2, 5.3.2, 5.4.2 e<br />

5.5.2) una scheda sintetica (richiamata da un apposito codice che individua Comune e<br />

numero del bene) contenente le seguenti informazioni: nome, epoca di costruzione,<br />

categoria e tipologia, sintesi delle caratteristiche architettoniche principali, proprietà,<br />

interesse turistico e stato di conservazione. Scopo principale di queste schede sintetiche è di<br />

fornire una descrizione ed una valutazione in merito alla fattibilità degli interventi di<br />

conservazione dei beni oggetto di studio, anche in merito alla possibilità di una loro<br />

conseguente effettiva gestione e/o pubblica fruizione, in particolare relativamente alla<br />

successiva fase di realizzazione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>della</strong> misura 323/A.<br />

Il cap. n. 6 prende quindi in esame la rispondenza degli interventi di conservazione, gestione<br />

e/o pubblica fruizione degli elementi oggetto di studio, con le principali politiche regionali<br />

direttamente interessate, con particolare riferimento ai settori ambiente, <strong>territorio</strong> e beni<br />

culturali.<br />

Il cap. 7 affronta il tema di come gli interventi proposti siano coerenti agli obiettivi e alle<br />

strategie complessive del Programma di Sviluppo Locale di Ve<strong>GAL</strong> e fornisce alcune<br />

tipologie di criteri per la selezione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>della</strong> misura 323/A<br />

e per l’individuazione di indicatori che consentano di monitorare e valutare l’impatto<br />

relativamente a posti di lavoro creati, impatto sul turismo rurale e valore aggiunto apportato<br />

alle aziende agricole coinvolte negli itinerari.<br />

Il cap. 8 evidenzia infine gli opportuni itinerari di valorizzazione delle risorse censite,<br />

definendo nel paragrafo 8.1 cosa si è inteso per itinerario secondario, nel 8.2 per itinerario<br />

principale dandone anche un’ individuazione e nel 8.3, distinguendoli per comune, quali sono<br />

stati gli itinerari secondari rilevati e a quali risorse censite si riferiscono.<br />

Il cap. 9 contiene una mappa del <strong>territorio</strong> oggetto dello studio (formato A0).<br />

Lo <strong>Studio</strong> è stato realizzato da Tonero Progetti – Arch. Filippo Tonero su incarico affidato da<br />

Ve<strong>GAL</strong>. Lo <strong>Studio</strong>, presentato in bozza ad ottobre 2010 ai Comuni del relativo ambito<br />

4


territoriale, è stato concordato nella struttura generale e nella presentazione grafica con gli<br />

altri professionisti incaricati per i vari ambiti territoriali del <strong>territorio</strong> del PSL di Ve<strong>GAL</strong>,<br />

attraverso una serie di incontri di coordinamento tenutisi nel periodo agosto - ottobre 2010.<br />

I dati riportati nello <strong>Studio</strong> sono aggiornati al 30 ottobre 2010.<br />

Premessa<br />

Il progetto interessa gli ambiti territoriali <strong>della</strong> zona <strong>della</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale attraversati dalla<br />

parte terminale del corso dei fiumi Sile, Piave e Livenza nei Comuni di Cavallino - Treporti,<br />

Jesolo, Eraclea e Caorle.<br />

L’area geografica di riferimento è compresa all’interno <strong>della</strong> Provincia di <strong>Venezia</strong>, nella bassa<br />

pianura veneta ricompresa tra la Laguna Nord di <strong>Venezia</strong> e il fiume Tagliamento. Il <strong>territorio</strong><br />

oggetto di studio è completamente attraversato dalla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, che uscendo dalla<br />

Laguna Nord di <strong>Venezia</strong> unisce Sile, Piave e Livenza diramandosi poi nelle valli caprulane e<br />

oltre.<br />

Questo <strong>territorio</strong>, caratterizzato per omogeneità fisico - geografica, storico e culturale, fa<br />

parte di un vasto e complesso sistema di zone umide salmastre che rappresentano un<br />

insieme di habitat diversi - lagunari, litoranei sabbiosi, forestali e palustri – dovuti all'opera<br />

secolare di fiumi e correnti marine, oltre ad essere state assoggettate a ripetute e importanti<br />

opere di bonifica.<br />

Per comodità di lettura si preferisce definire autonomamente le caratteristiche di ogni singolo<br />

comune, pertanto, al punto 1.a il Comune di Cavallino - Treporti, 2.b il Comune di Jesolo, 3.c<br />

il Comune di Eraclea, 4.d il Comune di Caorle.<br />

1.a Localizzazione del Comune di Cavallino Treporti<br />

Cavallino – Treporti (Cavalin – Treporti in veneto) è un comune di 12.897 abitanti <strong>della</strong><br />

Provincia di <strong>Venezia</strong> e ha una superficie di 44,87 km quadrati. Si tratta di un comune sparso<br />

in quanto la sede comunale si trova nella frazione di Ca' Savio. Il <strong>territorio</strong> è costituito da una<br />

penisola (il Litorale del Cavallino) che separa la Laguna <strong>Veneta</strong> nord dal mare Adriatico. Il<br />

fiume Sile, che scorre nel vecchio alveo del Piave, e per questo anche noto come Piave<br />

Vecchia, la separa a nord – est dal <strong>territorio</strong> comunale di Jesolo.<br />

La penisola è divisa dalla laguna tramite il canale Pordelio che, verso ovest, si dirama in altri<br />

due canali, il Portosecco e il Saccagnana, canali tutti e tre navigabili. Verso est il canale<br />

Pordelio termina nei pressi del Sile a cui è collegato tramite il canale Casson; la confluenza<br />

di quest'ultimo nel fiume è regolata da una chiusa artificiale.<br />

I Comuni limitrofi sono <strong>Venezia</strong>, Quarto d'Altino, Musile di Piave e Jesolo.<br />

Le frazioni sono Cavallino, Treporti, Ca' Savio, Ca' Ballarin, Lio Piccolo, Lio Grando, Punta<br />

Sabbioni, Saccagnana, Ca' di Valle, Ca' Pasquali, Ca' Vio, Mesole.<br />

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1.a.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

La storia istituzionale del Comune di Cavallino - Treporti è recente; infatti il Comune è stato<br />

istituito nel 1999, a seguito <strong>della</strong> divisione dal Comune di <strong>Venezia</strong>.<br />

Oltre al litorale, che si estende per 15 km da Punta Sabbioni al Faro, il <strong>territorio</strong> è<br />

caratterizzato da un ambiente fisico dominato dalla laguna, con le sue immancabili valli da<br />

pesca e i numerosi canali.<br />

Il <strong>territorio</strong> del Comune di Cavallino - Treporti, definito il Litorale Nord <strong>della</strong> Laguna di<br />

<strong>Venezia</strong>, è stato interessato da profondi mutamenti naturali nel corso dei secoli determinati<br />

dall’evoluzione dell’assetto idrogeologico ed in particolare dalle azioni dei Fiumi Piave e Sile.<br />

Questo particolare aspetto ha determinato la nascita, in epoca recente, di zone del litorale<br />

come le località di Ca' Savio, attuale sede del Comune, e Punta Sabbioni; mentre le isole di<br />

Lio Piccolo e Lio Maggiore, molto probabilmente, sono state abitate già in età pre - romana<br />

dagli antichi Veneti, anche se la consistenza <strong>della</strong> presenza umana nei luoghi è stata<br />

accertata in età romana, come lo dimostrano scavi archeologici recenti che hanno<br />

individuato i resti di splendidi pavimenti a mosaico risalenti a tale periodo storico.<br />

Nell’epoca romana questi lidi attraversarono un periodo fiorente in cui si svilupparono intensi<br />

traffici commerciali sulle rive <strong>della</strong> laguna. Vaste zone vennero sfruttate per la caccia e la<br />

pesca, oltre che per la produzione del sale e molte zone palustri vennero bonificate per<br />

recuperarle all'uso abitativo e alla realizzazione di ville marittime del patriziato romano.<br />

A partire dal V – VI secolo d. C. iniziò il popolamento stabile <strong>della</strong> laguna che servì da rifugio<br />

per le genti provenienti dalle città limitrofe, in fuga a seguito delle incursioni delle popolazioni<br />

dell’Europa Nord Occidentale. Il flusso di profughi si intensificò con l'invasione dei<br />

Longobardi e a questo periodo risale la formazione di nuove isole: le Mesole nel Trecento,<br />

Saccagnana e Cavallino nel Cinquecento e Treporti alla fine del Seicento. Nel periodo<br />

altomediovale il mutare delle condizioni ambientali, dovute al progressivo impaludamento<br />

<strong>della</strong> laguna e il trasferimento di gran parte <strong>della</strong> popolazione nelle isole veneziane,<br />

portarono alla decadenza di questi centri che si protrasse anche nei secoli successivi. La<br />

zona si impaludò e divenne malarica e fu recuperata solo più tardi, in parte dopo il Mille,<br />

quando la Serenissima iniziò l’opera di bonifica che portò alla fondazione degli attuali abitati.<br />

A rendere più salubre il <strong>territorio</strong> contribuì anche lo scavo del canale Cavallino (oggi canale<br />

Casson) che, aperto alla navigazione nel 1632, consentì di collegare la Laguna al Piave.<br />

Dopo la caduta <strong>della</strong> Serenissima e l'istituzione dei comuni (a iniziare dal 1819), l'attuale<br />

Cavallino - Treporti dipese da Burano, e, quando quest'ultimo fu soppresso, nel 1923 fu<br />

integrato a <strong>Venezia</strong>.<br />

Lungo il litorale si trovano oggi numerosi edifici militari dismessi, postazioni di artiglieria, forti<br />

e torri telemetriche, a testimonianza dell'importanza strategica del <strong>territorio</strong> sia durante il<br />

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periodo <strong>della</strong> Serenissima sia nel periodo delle due guerre mondiali. Le attività di bonifica del<br />

<strong>territorio</strong> nei primi anni del Novecento hanno determinato l’attuale assetto del sistema<br />

insediativo e produttivo.<br />

La vocazione turistica del litorale ha portato alla creazione in questo <strong>territorio</strong> di importanti<br />

insediamenti turistico - balneari; risale al 1955 il primo campeggio che segnò l’avvio dello<br />

sviluppo turistico <strong>della</strong> località. Nella fascia immediatamente interna agli insediamenti turistici<br />

si trovano aziende di piccole dimensioni dedite all’orticoltura e alla produzione di particolari e<br />

pregiati prodotti agricoli.<br />

1.a.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

L'analisi del <strong>territorio</strong> comunale di Cavallino – Treporti e delle sue componenti architettoniche<br />

si può far iniziare dall’estremità occidentale <strong>della</strong> penisola, denominata Punta Sabbioni,<br />

considerata un punto di riferimento per i turisti di passaggio e per la barche in transito verso<br />

la laguna di <strong>Venezia</strong> e caratterizzata da un ambiente naturale di elevato pregio. Al termine<br />

del lungomare Dante Alighieri si può accedere alla spiaggia e percorrere a piedi la diga, alla<br />

fine <strong>della</strong> quale è situato l'omonimo Faro (1882 - 1910) che delimita a nord - est l'ingresso<br />

alla bocca di porto del Lido, anticamente considerato l'accesso principale alla città di<br />

<strong>Venezia</strong>.<br />

Il litorale compreso tra Punta Sabbioni e Ca' Savio è caratterizzato dalla presenza di boschi<br />

litoranei che rientrano nell'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria, in cui il biotipo<br />

originario è stato sostituito da pinete di pino marittimo e pino domestico.<br />

Percorrendo a ritroso il lungomare si incontra Via Fausta, considerata l’arteria principale che<br />

attraversa longitudinalmente tutto il <strong>territorio</strong> del Comune e dopo circa 1,5 km si trova la<br />

Batteria Amalfi, antica costruzione risalente al periodo <strong>della</strong> prima guerra mondiale. Poiché<br />

la situazione <strong>della</strong> città di <strong>Venezia</strong> era in quel periodo molto scadente dal punto di vista<br />

difensivo, questo complesso edificio militare venne costruito in soli diciassette mesi e il<br />

carattere di modernità che gli fu improntato fu indubbiamente l'inserimento di una torre<br />

blindata di tipo navale e di una polveriera posta nelle immediate vicinanze.<br />

In prossimità <strong>della</strong> foce del fiume Sile è situato il Forte Vecchio o Forte di Treporti, simbolo<br />

delle fortificazioni militari del litorale di Cavallino, costruito dagli Austriaci nella seconda metà<br />

del IX secolo, al fine di controllare il <strong>territorio</strong> lagunare. Il forte si estende su una superficie<br />

complessiva di oltre 26.000 mq., di cui circa 3.800 edificati, 10.400 scoperti e 12.400<br />

destinati al fossato circostante. Il fronte principale, sul lato ovest, guarda verso la laguna di<br />

<strong>Venezia</strong> e presenta due ingressi: uno rivolto ad un campo di servizio e l’altro, più grande e<br />

più rilevante perché munito di portale e originariamente di ponte levatoio, rivolto verso una<br />

corte interna. Nel corso <strong>della</strong> prima guerra mondiale furono costruite due torri<br />

7


telegoniometriche, una a base circolare e l’altra a base quadrangolare, per avvistare il<br />

nemico e calcolare la direzione del fuoco. Una volta caduto in disuso, alcune famiglie<br />

stabilirono al suo interno la loro residenza.<br />

Continuando a percorrere Via Fausta si incontrano le località di Ca’ Savio, Ca’ Vio, Ca’<br />

Pasquali, Ca’ Ballarin e Ca’ di Valle, fino a raggiungere Cavallino; lungo il tragitto,<br />

spingendosi verso il mare, sulla destra, si trovano altre strutture militari quali la Batteria<br />

Pisani, una struttura quasi unica nel panorama italiano delle fortificazioni, composta da un<br />

corpo centrale lungo oltre 80 m. su di un unico piano, due torrette alte circa 8-9 m. e due ali<br />

laterali di altri 30 m. ciascuna con una terrazza su di una parte di essa, dove erano collocati<br />

gli impianti telemetrici e di osservazione, la Batteria San Marco e la Batteria Radaelli.<br />

Dal Forte Vecchio, percorrendo il lungomare San Felice, si arriva all’abitato di Treporti: qui,<br />

nella piazza principale, sorge la Chiesa <strong>della</strong> Santissima Trinità costruita attorno al 1684 in<br />

sostituzione <strong>della</strong> cappella dedicata alla SS. Trinità, esistente fin dal 1517. La Chiesa subì<br />

svariate modifiche nel corso dei secoli e le due navate laterali furono aggiunte<br />

successivamente. L’edificio seicentesco originario, affiancato da un piccolo campanile con<br />

una cupola alla sommità, custodiva all’interno un altare maggiore e altri quattro altari, in parte<br />

aggiunti nel Settecento, dedicati alla Madonna del Rosario, a S. Valentino, a S. Rocco e a S.<br />

Antonio da Padova. L’altare maggiore è sormontato dalla Pala <strong>della</strong> SS.Trinità di un pittore<br />

veneto del XIX secolo e affiancato da due tele di Francesco Enzo raffiguranti l’Ultima Cena e<br />

la Santa Convocazione.<br />

Dalla piazza di Treporti si procede verso Lio Piccolo. Di particolare interesse il complesso<br />

rurale di Piazza Del Prà a Saccagnana. Sulla piazza, oltre all’oratorio e ad alcuni edifici<br />

rustici, si affaccia la casa padronale Zanella, esempio di villa rinascimentale veneziana<br />

datata intorno alla prima metà del XVI secolo. Subiti nel corso del tempo svariati cambi di<br />

proprietà e trasformazioni edilizie, fu restaurata integralmente tra il 1996 e il 1998.<br />

Proseguendo in Via di Lio Piccolo si giunge all’omonimo borgo. Tra l'XI e il XIII secolo in<br />

questo <strong>territorio</strong> era insediato un fiorente centro abitato legato alla vicina Torcello, ma tra il<br />

XV e il XVII secolo la località venne abbandonata probabilmente a causa del peggioramento<br />

delle condizioni igieniche ambientali. Solo verso la fine del XVII secolo la zona ricominciò a<br />

popolarsi. Diventata proprietà <strong>della</strong> nobile famiglia veneziana Boldù alla fine del Settecento,<br />

fu sottoposta ad una notevole trasformazione urbanistica: fu edificata l’attuale Chiesa<br />

dedicata a S. Maria <strong>della</strong> Neve e restaurato un palazzo adiacente, divenuto poi dimora <strong>della</strong><br />

famiglia. La Chiesa fu successivamente ampliata con la costruzione <strong>della</strong> vicina canonica e<br />

del campanile di 22 m. Tra le opere conservate al suo interno ricordiamo la Pala<br />

dell’Assunta, un simulacro dell’Immacolata e una statua raffigurante S. Antonio da Padova.<br />

Nel 1951 divenne parrocchia autonoma ma dopo quindici anni, dichiarata succursale <strong>della</strong><br />

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SS.Trinità di Treporti, fu ritenuta inagibile perché pericolante.<br />

La costruzione del vicino Palazzo Boldù risale probabilmente alla fine del Seicento: la<br />

famiglia dei Boldù ne divenne proprietaria nel 1777 e quasi sicuramente vi operò dei<br />

rimaneggiamenti. L'edificio richiama la contemporanea architettura veneziana: il portale<br />

d’ingresso è profilato da un arco ribassato in pietra, al piano nobile le finestre si arricchiscono<br />

di un coronamento a timpano e di una trifora centrale in corrispondenza del grande salone; il<br />

secondo piano, più basso e generalmente destinato a magazzini e alloggi per la servitù,<br />

presenta piccole finestre rettangolari.<br />

Percorrendo a ritroso Via di Lio Piccolo si raggiunge il piccolissimo Borgo rurale chiamato Le<br />

Mesole. All'edificio principale del complesso è stato attribuito il nome di “Convento", in<br />

riferimento ad un antico monastero femminile sorto nel 1380 in questa località. Secondo altre<br />

fonti invece, il nome deriverebbe dal fatto che l'edificio è stato costruito in un <strong>territorio</strong> un<br />

tempo appartenuto ad una delle tante fondazioni monastiche lagunari che utilizzavano questi<br />

territori per le proprie coltivazioni agricole. Questa costruzione rurale si sviluppa su due piani;<br />

l'elemento caratterizzante è il grande focolare sporgente dalla parete, sovrastato da un<br />

camino quadrangolare. Nelle vicinanze dell’edificio sorge un piccolo oratorio di origine<br />

seicentesca. In origine, tale oratorio era intitolato alla Visitazione delle Beata Vergine, in<br />

quanto custodiva al suo interno una pala raffigurante la Vergine con i Santi Giovanni Battista<br />

e Rocco, poi, nell’Ottocento, cambiò titolo e venne dedicato a S. Maria del Carmine -<br />

probabilmente perché il dipinto originario fu sostituito da una pala cinquecentesca<br />

raffigurante la Madonna del Carmine col Bambino e due santi.<br />

Ripercorrendo l'itinerario dell'andata, si ritorna a Treporti: superati i tre ponti, all’incrocio, si<br />

svolta a sinistra in Via Pordelio, costeggiando l’omonimo canale fino a Piazza Santa Maria<br />

Elisabetta, centro <strong>della</strong> località di Cavallino. Il percorso è animato dalla presenza di torri<br />

telemetriche realizzate negli anni immediatamente antecedenti la prima guerra mondiale<br />

con lo scopo di proteggere la città di <strong>Venezia</strong> da possibili attacchi nemici provenienti dal<br />

mare. Queste fortificazioni presentano una tipologia costruttiva molto simile a quella degli<br />

edifici civili (per mimetizzarne la loro verticalità in un paesaggio orizzontale), sono a base<br />

quadrangolare o circolare ed hanno come elemento connotante una finestra a nastro posta<br />

all’ultimo piano da cui era possibile, per mezzo del telemetro o del telegoniometro, misurare<br />

rapidamente la distanza <strong>della</strong> nave avvistata che, assieme a quella <strong>della</strong> torre comunicante,<br />

veniva inviata alla batteria di competenza per calcolare la lunghezza di tiro dell'artiglieria. Per<br />

questo motivo tutte le torri sono orientate, rispetto alla linea del litorale, in modo tale che le<br />

finestre a nastro, rivolte a sud, consentissero una perfetta comunicazione attraverso un cono<br />

visivo di 180°. Ad oggi sono di proprietà del Demanio e solo alcune sono state date in<br />

concessione a privati.<br />

9


Tornando al centro di Cavallino, sulla piazza principale si affaccia la Chiesa di Santa Maria<br />

Elisabetta: costruita nella prima metà del Settecento e rimaneggiata più volte nel corso dei<br />

secoli successivi, la Chiesa andò a sostituire due precedenti edifici; il primo, risalente alla<br />

fine del Cinquecento e il secondo edificato sul finire del Seicento da Matteo Alberti,<br />

proprietario di gran parte dei territori di Cavallino. A partire dal 1700 la Chiesa di Santa Maria<br />

Elisabetta fu sottoposta ad alcuni ampliamenti, fino a quando, in risposta al continuo<br />

crescere <strong>della</strong> popolazione, a metà Settecento si decise di ricostruire il complesso religioso<br />

in un punto più centrale (l'attuale Piazza Santa Maria Elisabetta) rispetto all'abitato cittadino.<br />

Di particolare interesse: il bassorilievo <strong>della</strong> facciata esterna, del 1916, che raffigura la visita<br />

di Maria ad Elisabetta; l'organo del Bazzani <strong>della</strong> fine dell'Ottocento; l'altare maggiore e i due<br />

altari laterali settecenteschi con dipinti attribuiti a Sebastiano Ricci (fine del XVII secolo) e<br />

Pietro Vecchia (XIX secolo).<br />

Al confine est del <strong>territorio</strong> di Cavallino, si trovano le conche di navigazione realizzate<br />

intorno alla metà del Seicento su indicazione del Senato <strong>Venezia</strong>no per consentire la<br />

connessione tra il sistema idraulico <strong>della</strong> Laguna di <strong>Venezia</strong> (canale Pordelio e Casson) e<br />

quello <strong>della</strong> Piave Vecchia (ora Sile). Ad oggi è possibile visitare un’antica osteria<br />

recentemente restaurata, aperta alla fine del XVII secolo in un edificio del 1654<br />

originariamente destinato alla riscossione del dazio.<br />

In prossimità <strong>della</strong> foce del Sile è situato il Faro di Cavallino, alto 48 m. ed edificato a metà<br />

Novecento sui resti di una precedente costruzione del 1846, abbattuta dalle forze tedesche<br />

durante la seconda guerra mondiale.<br />

1.a.3 Analisi delle componenti culturali<br />

Il Palio Remiero delle Contrade di Cavallino - Treporti costituisce una delle manifestazioni<br />

più importanti tenute nel Litorale <strong>della</strong> Laguna <strong>Veneta</strong>; esso rinnova e valorizza un'antica<br />

tradizione veneziana in cui le dodici contrade che caratterizzano il <strong>territorio</strong> del Comune<br />

(Faro Piave Vecchia, Cavallino, Ca' di Valle, Ca' Ballarin, Ca' Vio, Ca' Pasquali, Ca' Savio,<br />

Punta Sabbioni, Treporti, Saccagnana, Mesole e Lio Piccolo) si sfidano in quattro regate di<br />

Voga alla <strong>Veneta</strong>: due regate con i campioni <strong>della</strong> Regata storica di <strong>Venezia</strong> (una di donne<br />

su mascarete e una di uomini su gondolini) - abbinate per sorteggio alle contrade -, una<br />

regata su caorline a sei remi ed una di giovanissimi su mascarete, formate da equipaggi<br />

delle contrade.<br />

L'evento rappresenta una manifestazione di grande richiamo e fascino per una notevole<br />

quantità di spettatori, turisti e abitanti, sempre più incuriositi da una tradizione che Cavallino -<br />

Treporti ha saputo riportare ai suoi massimi splendori.<br />

10


1.b Localizzazione del Comune di Jesolo<br />

Jesolo è un comune di circa 25.000 abitanti <strong>della</strong> Provincia di <strong>Venezia</strong> e ha una superficie di<br />

95,59 km quadrati. Il <strong>territorio</strong> si estende lungo la costa, su una vasta area pianeggiante che<br />

si affaccia sul mar Adriatico ed è orlato dalla laguna nord di <strong>Venezia</strong>, dai fiumi Sile e Piave, e<br />

alle foci di quest'ultimo dall'antistante Laguna del Mort. Le valli Dragojesolo e Grassabò sono<br />

le più estese <strong>della</strong> laguna Nord. La fascia costiera di Jesolo, bassa e sabbiosa, fino agli anni<br />

Cinquanta, ovvero prima dell'urbanizzazione, raggiungeva una larghezza di cinquecento<br />

metri.<br />

La quasi totalità delle aree urbanizzate <strong>della</strong> città si trovano su una penisola, delimitata dal<br />

fiume Sile (ad ovest), dal canale artificiale Cavetta e dal fiume Piave (ad est).<br />

I Comuni limitrofi sono Cavallino - Treporti, Eraclea, Musile di Piave, San Donà di Piave,<br />

<strong>Venezia</strong>.<br />

Le frazioni sono Jesolo Lido, Jesolo Pineta, Passerella di Sotto, Cortellazzo, Ca’ Pirami, Ca’<br />

Fornera.<br />

1.b.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

Jesolo rappresenta una delle più rinomate località balneari del Veneto, con un arenile che si<br />

sviluppa tra la foce del Sile e quella del Piave.<br />

L'abitato è costituito da due nuclei: quello più antico (Jesolo Paese) e quello più<br />

propriamente turistico (Lido di Jesolo).<br />

La storia di Jesolo, come quella <strong>della</strong> Laguna <strong>Veneta</strong>, inizia in età pre - romana, vale a dire<br />

nel periodo paleoveneto, con lo svilupparsi sulle isole di alcuni insediamenti di popolazioni<br />

dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e ad intensi traffici<br />

commerciali e mercantili.<br />

Nel corso del II secolo a.C. ebbe luogo la romanizzazione del <strong>territorio</strong> che portò la<br />

costruzione di strade e di ponti, oltre alla realizzazione delle prime opere di bonifica. Il nome<br />

latino Equilium (o Equilum) deriverebbe dalla voce venetica ekvilo, cioè pascolo per cavalli, e<br />

dal latino equus, cavallo. A seconda delle trascrizioni divenne anche Equilio, Esquilio, poi<br />

Esulo, Lesulo, Jexulo, Jexollo, oggi Jesolo, e fu un vicus di età romana, ovvero un villaggio in<br />

posizione strategica nella rete delle vie di comunicazione per acque interne.<br />

A seguito delle invasioni barbariche gli abitanti del vicino entroterra si rifugiarono nelle lagune<br />

e Jesolo divenne un centro ricco e popoloso. L'intenso sviluppo portò nel IX secolo<br />

all'istituzione <strong>della</strong> Sede Vescovile.<br />

Seguì un periodo di decadenza del fiorente centro provocato da una serie di sconvolgimenti<br />

ambientali e politici: i conflitti con le città limitrofe come Eraclea; lo spostamento <strong>della</strong><br />

maggioranza degli abitanti verso <strong>Venezia</strong>; i problemi del <strong>territorio</strong> legati alle piene dei fiumi;<br />

11


l’interramento del bacino portuale; le invasioni degli Ungari. Tutti questi fattori determinarono<br />

l’abbandono quasi totale di Jesolo, tanto che nel 1466 la Sede Vescovile fu abolita e rientrò<br />

nel Patriarcato di <strong>Venezia</strong>.<br />

La ripopolazione del centro riprese grazie alla nobile famiglia veneziana dei Soranzo,<br />

proprietari di molte terre nella zona, che favorirono l’insediamento di un nuovo villaggio con<br />

la costruzione, a proprie spese, di una Chiesa, poi dedicata a San Giovanni Battista ed eretta<br />

a parrocchia nel 1495. La bonifica e gli interventi di diversione fluviale effettuati dalla<br />

Serenissima resero abitabile il <strong>territorio</strong>, benché la condizioni ambientali permanessero<br />

precarie. Nel 1499 venne costruito un canale (cava), che collegava il vecchio alveo del Piave<br />

(ora Sile) a quello attuale e realizzato dall'ingegnere Alvise Zucharin. L’antico centro<br />

denominato Equilio - Jesolo prese così il nome di Cavazuccherina, che rimase dipendenza<br />

del podestà di Torcello fino a tutto il Settecento.<br />

Dopo la caduta <strong>della</strong> Repubblica di <strong>Venezia</strong> avvenuta il 12 maggio 1797, Cavazuccherina<br />

divenne comune autonomo nel 1807 con il governo napoleonico. Cacciato Napoleone, gli<br />

austriaci costituirono un consorzio per favorire il miglioramento dei territori lagunari, ormai<br />

ridotti a palude ("Consorzio Passarella").<br />

Nel 1866, cioè cinque anni dopo l'Unità d'Italia, anche il Veneto fu annesso al Regno d'Italia<br />

ma la situazione non migliorò. Le gravi distruzioni del primo conflitto mondiale e<br />

dell’occupazione austriaca costrinsero a ricostruire completamente il paese e le opere di<br />

bonifica.<br />

Il 28 agosto 1930 il comune riacquistò l’antico nome di Jesolo e nel 1936 le località Spiaggia<br />

e Marina Bassa assunsero il nome di Lido di Jesolo. Grazie alle grandi opere di bonifica<br />

furono introdotte le coltivazioni di frumento, granoturco e barbabietola da zucchero, nonché<br />

le piantagioni di alberi da frutto e i vigneti. Prese l’avvio l’impresa turistica e cominciarono a<br />

sorgere i primi stabilimenti per le cure elioterapiche e i primi alberghi: lo sviluppo segnò una<br />

battuta d'arresto con lo scoppio <strong>della</strong> Seconda Guerra Mondiale, ma è con gli anni Sessanta<br />

che inizia l’esplosione turistica che ha fatto di Jesolo una “città delle vacanze” con centinaia<br />

di alberghi alternati a ville, appartamenti, campeggi e villaggi.<br />

1.b.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

Jesolo Lido (nome attribuitogli nel 1936) rappresenta una delle località balneari più rinomate<br />

d’Europa, caratterizzata da un arenile che si sviluppa per circa 15 km tra la foce del Sile e<br />

quella del Piave e che la rende la prima spiaggia italiana per estensione.<br />

Presso l’ex complesso scolastico Carducci, nella centrale Via Bafile, si trova il Museo Civico<br />

di Storia Naturale. Il complesso custodisce al suo interno un patrimonio scientifico e<br />

naturalistico costituito da circa 15.000 reperti che illustrano la fauna più significativa presente<br />

12


nell’areale europeo. Inoltre, al suo interno, trovano posto una sezione di geologia e<br />

geomorfologia del <strong>territorio</strong> veneto, con particolare attenzione al suo litorale, una sezione<br />

botanica con un notevole erbario e una sezione dedicata alla cultura locale, alle tradizioni e<br />

all’artigianato vallivo.<br />

Arrivando da Jesolo Lido e seguendo Via Roma Destra (strada provinciale 42 Jesolana) si<br />

giunge a Jesolo Paese, il quale, per molti aspetti, presenta un'origine molto simile a quella<br />

<strong>della</strong> vicina Eraclea. Dal centro del paese, seguendo per un breve tratto il corso del fiume<br />

Sile, oltrepassata Piazza Matteotti si svolta a destra in Via Antiche Mura raggiungendo<br />

l’area archeologica posta in fondo alla strada sulla destra. Qui sono conservati i resti <strong>della</strong><br />

Cattedrale romanica di Santa Maria Maggiore, nonostante essi si presentino in quantità<br />

decisamente esigue rispetto alla grandezza di quello che era l'originario impianto<br />

architettonico. Gli scavi condotti hanno permesso di individuare ad un livello inferiore le<br />

fondazioni di due basiliche erette precedentemente, di dimensioni inferiori, risalenti, la prima,<br />

intorno al V secolo e la seconda, intorno al VII secolo. Questi edifici, eretti antecedentemente<br />

l’istituzione <strong>della</strong> sede vescovile equilense, presentano un impianto basilicale che ben si<br />

discosta dal grandioso corpo di fabbrica (che gli valse poi il titolo di Cattedrale) voluto dagli<br />

stessi vescovi per il complesso architettonico più recente, progettato e realizzato tra l'XI e il<br />

XII secolo. Quest'ultimo conservò quasi integralmente i muri perimetrali fino agli inizi del<br />

Novecento, prima che i bombardamenti del 1917-18 lo distruggessero completamente,<br />

eccetto il pinnacolo che ancora si conserva.<br />

Ripercorrendo a ritroso Via Antiche Mura e attraversato il ponte <strong>della</strong> Vittoria sul Sile,<br />

considerato patrimonio <strong>della</strong> città di Jesolo poiché costruito nei primi anni del Novecento e<br />

inaugurato alla presenza del Re Vittorio Emanuele, si imbocca sulla destra Via Dragojesolo,<br />

in direzione delle valli da pesca Dragojesolo e Grassabò. Sulla destra, lungo il cammino, si<br />

incontrano i ruderi di Torre Caligo, in parte invasi dalla vegetazione. La torre, che secondo<br />

gli studi condotti misura 24 piedi per 24 ed è costruita con materiale romano di risulta, è<br />

probabilmente sorta in età altomedioevale su una precedente struttura di età imperiale<br />

romana. Essa sembra costituire, con tutta probabilità, l'esemplare superstite di una coppia,<br />

dal momento che in alcune mappe del Settecento è visibile una seconda torre situata a Lio<br />

Maggiore, all'altro capo del canale. Nel Medioevo la torre era utilizzata come presidio militare<br />

per far pagare il pedaggio a chi voleva entrare in laguna. Lungo il Caligo transitavano, infatti,<br />

zattere cariche di tronchi che provenivano da Perarolo di Cadore trasportando all'Arsenale di<br />

<strong>Venezia</strong> la materia prima necessaria per la costruzione delle navi <strong>della</strong> Repubblica<br />

Serenissima. Della torre, di almeno tre piani fino al XVI secolo, si conserva il basamento<br />

quadrangolare, pervenuto a noi in pessime condizioni, costruito con materiale romano di<br />

reimpiego, ovvero conci di pietra e mattoni.<br />

13


1.b.3 Analisi delle componenti culturali<br />

Dal punto di vista dell'organizzazione di eventi culturali ed artistici il Comune di Jesolo è un<br />

comune molto attivo: di notevole rilievo il Carnevale d'Estate, una rassegna di divertenti<br />

spettacoli teatrali ispirati alla Commedia dell'Arte che animano le varie piazze del Lido di<br />

Jesolo; molto attese sono inoltre le S-Culture di sera, ovvero manifestazioni che raccolgono<br />

testimonianze teatrali e musicali per valorizzarle sul palco stellato del litorale.<br />

Per gli amanti dell'arte, Jesolo propone ogni anno la manifestazione “Muri d'arte” che mira a<br />

vivacizzare la Pineta con un tocco di pennello; ma l'appuntamento che più di ogni altro attrae<br />

l'attenzione e la curiosità dei turisti, e non solo, è quello relativo alle “Sculture di Sabbia”:<br />

ogni anno viene proposto un tema nuovo al quale gli artisti si devono ispirare per dare vita<br />

alle loro tanto apprezzate rappresentazioni. Quando gli artisti si mettono all'opera presso<br />

l'arenile Casa Bianca, nella zona di Piazza Brescia, la spiaggia diventa un vero proprio<br />

cantiere di fantasia, perfezione, impegno e professionalità.<br />

1.c Localizzazione del Comune di Eraclea<br />

Eraclea è un comune di 12.695 abitanti in provincia di <strong>Venezia</strong> e ha una superficie di 99,5 km<br />

quadrati. Il suo <strong>territorio</strong> confina ad ovest con il fiume Piave e il Comune di Jesolo, a nord<br />

con i Comuni di San Donà di Piave e di Torre di Mosto e ad est con il Comune di Caorle<br />

(Località Duna Verde).<br />

Le frazioni sono Brian, Ca' Turcata, Eraclea Mare, Ponte Crepaldo, Stretti, Torre di Fine,<br />

Valcasoni.<br />

Del Comune di Eraclea fanno parte anche le località di Busatonda, Cittanova, Coda di Gatto,<br />

Murazzetta, Pradivisi, Revedoli, Tombolino.<br />

1.c.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

Il nome "Eraclea" (in latino Heraclia) si trova, per la prima volta in uno scritto ufficiale,<br />

all'interno di un documento pontificio: la bolla di Papa Severino datata 28 Maggio 640 che<br />

istituisce la diocesi di Torcello e quella di Eraclea. Le origini di questo centro sono però molto<br />

più antiche.<br />

I primi insediamenti umani si formarono sull'isola di Melidissa, una delle isole <strong>della</strong> laguna<br />

veneta che primeggiava per grandezza ed importanza, abitata da pescatori e cacciatori molti<br />

secoli prima dell'epoca romana.<br />

Questo centro di notevole importanza prosperò nell'epoca romana, ma il vero sviluppo di<br />

Melidissa si ebbe solo dopo il declino dell'impero romano.<br />

A più riprese, durante la tarda età romana, gli abitanti dell'entroterra cercarono rifugio sulle<br />

isole <strong>della</strong> laguna veneta per sfuggire alle invasioni delle popolazioni barbariche. In<br />

particolare, furono gli abitanti di Oderzo a migrare nelle isole di Melidissa e di Equilium<br />

14


(Jesolo).<br />

Nel 520 d.C. le isole venete formarono una repubblica federativa governata da Ravenna e<br />

Bisanzio. Il prestigio dell'isola aumentava, tanto che, nel 579, la sede vescovile di Oderzo fu<br />

trasferita a Melidissa.<br />

Tra il 638 e il 640 d.C., i nobili di “Opitergium” (Oderzo), guidati dal Vescovo San Magno,<br />

furono costretti dai Longobardi a lasciare la città e si trasferirono in quest'isola, cambiandone<br />

il nome che diventò “Heraclia” in onore dell’imperatore bizantino Eraclio.<br />

Eraclea era la città più fiorente <strong>della</strong> laguna veneta e instaurò ottimi rapporti commerciali con<br />

l'Oriente. In essa sorgeva la Cattedrale di San Pietro Apostolo, fondata dallo stesso Vescovo<br />

San Magno.<br />

Difficili erano invece i rapporti con la vicina Jesolo, che intratteneva contatti continui con i<br />

Longobardi. Le ostilità sfociarono in un conflitto attorno al 690 d.C. il cui esito fu favorevole<br />

ad Eraclea. Ma i frequenti assalti dei pirati dalmati assieme ai continui scontri in terraferma<br />

portarono la popolazione ad affidare le mani del governo al doge Paoluccio Anafesto eletto<br />

nel 697.<br />

Sotto il governo illuminato dei Dogi, Eraclea visse un'epoca di splendore, con esito vittorioso<br />

nelle diverse guerre, sempre a fianco dell'alleato bizantino. Memorabile, in questi anni, fu la<br />

riconquista <strong>della</strong> città di Ravenna, caduta in mano longobarda.<br />

Il perdurare del conflitto con Jesolo portò alla decadenza delle due città. A ciò si aggiunsero<br />

vasti fenomeni di impaludamento <strong>della</strong> laguna che comportarono lo spostamento <strong>della</strong><br />

popolazione residente sulle isole di <strong>Venezia</strong>.<br />

Nel 742 la sede dogale passò a Malamocco e per Eraclea iniziò un periodo di declino e di<br />

abbandono.<br />

Nel IX - X secolo, grazie all'opera dei monaci benedettini, ci fu un tentativo di far risorgere il<br />

centro, ancora sede vescovile, come luogo di villeggiatura dei dogi noto con il nome di<br />

Cittanova (Civitas Nova). Il nuovo borgo venne distrutto dalle scorrerie degli ungari alla fine<br />

del IX e nell'XI secolo. A causa del peggioramento delle condizioni ambientali, Cittanova si<br />

trovò immersa tra acquitrini melmosi e malarici, tanto da essere ridotta, alla fine del Trecento,<br />

a pochi casolari. Per questo motivo il papa Nicolò V, nel 1440, soppresse la sede,<br />

incorporandola prima al Patriarcato di Grado e poi a quello di <strong>Venezia</strong>.<br />

Tra il XVI e XVII secolo l'ambiente fu ulteriormente degradato dai lavori idraulici intrapresi<br />

dalla Repubblica di <strong>Venezia</strong> per salvaguardare la laguna dagli interramenti causati dal Piave.<br />

Il nobile veneziano Almorò Giustiniani Lolin fece costruire sulla nuova sponda sinistra del<br />

Piave una Chiesa dedicata a Santa Maria e consacrata nel 1728, intorno alla quale nacque il<br />

povero villaggio di Grisolera, che doveva il suo nome all’abbondante presenza di canne di<br />

palude dal pennacchio grigio - bruno (in dialetto grisòle o grisiòle) raccolte dagli abitanti per<br />

15


icavarne stuoie, paratie di chiusura degli accessi alle valli, tetti di casoni e poi soffitti di<br />

abitazioni. Grisolera fu devastata durante la prima guerra mondiale e il <strong>territorio</strong> venne<br />

allagato dall’esercito italiano per ostacolare i movimenti dei nemici. I lavori di bonifica<br />

ripresero al termine del conflitto e proseguirono fino al 1940.<br />

Eraclea assunse definitivamente questa denominazione il 4 novembre 1950, quando il<br />

comune di Grisolera ottenne dal Presidente <strong>della</strong> Repubblica il permesso di riprendere il<br />

nome <strong>della</strong> prima sede dei dogi di <strong>Venezia</strong>. Il sito dove sorse l’antica Eraclea, che si trova<br />

circa 10 km a nord rispetto alla cittadina attuale, è stato oggetto di indagini archeologiche ma<br />

non è visitabile. Gli scavi degli anni 1953 - 54 hanno evidenziato, oltre ad elementi<br />

architettonici di età imperiale romana, tracce di fondazioni altomedievali e, in particolare, del<br />

battistero che doveva essere contiguo alla Chiesa Cattedrale di San Pietro eretta nel VII<br />

secolo.<br />

1.c.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

Eraclea Mare si presenta come una località balneare caratterizzata da ambienti naturali di<br />

particolare pregio che si affiancano alla spiaggia e “appendice” costiera del Comune di<br />

Eraclea. Protagonista <strong>della</strong> nascita e dello sviluppo di questo insediamento turistico fu la<br />

famiglia Pasti, di origine veronese. Edificio padronale <strong>della</strong> famiglia per la conduzione di<br />

fondi agricoli, risalente agli inizi del Novecento e situato in prossimità dell'idrovora di Torre di<br />

Fine fu Villa Pasti.<br />

Alla famiglia Pasti si deve, inoltre, la costruzione dell’essiccatoio, risalente alla seconda<br />

guerra mondiale, oggi restaurato, denominato “ex – fornace” e recuperato come sede del<br />

Centro di Educazione Ambientale - situato a poche decine di metri dal mare.<br />

L'opificio fu progettato da Marco Aurelio Pasti, proprietario e bonificatore dei terreni <strong>della</strong><br />

zona, tra il 1941 e il 1942 per la preparazione di frutta e verdura essiccata; da esso i cibi<br />

fuoriuscivano confezionati, etichettati e pronti per essere commercializzati. L’impianto lavorò<br />

per un paio di anni, poi il fabbricato fu trasformato in un allevamento di polli che rimase attivo<br />

fino agli anni Settanta del Novecento. Dal giugno 2000 ospita il Centro di Educazione<br />

Ambientale di Eraclea Mare che fa parte <strong>della</strong> fitta rete di Centri Ambientali <strong>della</strong> Provincia di<br />

<strong>Venezia</strong>: il centro accoglie uno spazio espositivo che illustra l’ambiente litoraneo e la cultura<br />

del <strong>territorio</strong>, una sala polifunzionale attrezzata per lo svolgimento di conferenze (100 posti),<br />

uno Sportello IAT (Informazioni e Assistenza al Turista) - punto specializzato in turismo<br />

culturale e naturalistico <strong>della</strong> provincia di <strong>Venezia</strong> -, una biblioteca tematica e un bookshop<br />

con pubblicazioni e materiali didattici.<br />

Dall’ex essiccatoio si può raggiungere la Laguna del Mort a piedi o in bicicletta, seguendo la<br />

spiaggia o i sentieri che attraversano la pineta litoranea (circa 1,5 km).<br />

16


La Laguna del Mort (o Lama del Mort) costituisce l’area più rilevante dal punto di vista<br />

naturalistico di tutto il litorale di Eraclea e si estende tra l’abitato di Eraclea Mare e la foce del<br />

Piave. Si tratta di una piccola laguna costiera formatasi nel 1935 in seguito alla rotta degli<br />

argini del Piave e all’azione combinata dell’accumulo dei sedimenti portati dal fiume stesso e<br />

quello lambente <strong>della</strong> corrente marina. A questo delicato ambiente, alimentato<br />

esclusivamente dal mare attraverso un'unica piccola apertura a mare, è attribuita<br />

un'importanza naturalistica rilevante, data l’elevata presenza di specie faunistiche e<br />

floristiche di interesse comunitario.<br />

In prossimità <strong>della</strong> Laguna del Mort si trova la conca di navigazione di Revedoli realizzata<br />

negli anni Trenta del Novecento.<br />

Altro sito naturalistico di rilevante importanza è la pineta di Eraclea la quale risulta costituita<br />

da un ambiente forestale di pineta situato su dune fossili. Il bosco, soggetto a recenti<br />

interventi di restauro forestale, presenta alcuni tratti caratterizzati da un fitto sottobosco<br />

alternati a radure erbacee.<br />

1.c.3 Analisi delle componenti culturali<br />

Eraclea non è solo una località di mare e turismo, ma si presenta come un luogo<br />

caratterizzato da una ricca tradizione storica e culturale: ogni anno, nel mese di ottobre, la<br />

cittadinanza eracleense organizza un'importante manifestazione legata alla rievocazione<br />

storica dell'elezione del primo Doge <strong>della</strong> Repubblica di <strong>Venezia</strong>, Paoluccio Anafesto. E'<br />

proprio a Eraclea, infatti, che oltre 1300 anni fa si è costituito il primo centro culturale e<br />

politico <strong>della</strong> laguna veneta, il primo nucleo di potere bizantino contrapposto all'invasore<br />

longobardo.<br />

1.d Localizzazione del Comune di Caorle<br />

Caorle è un comune di 12.016 abitanti <strong>della</strong> Provincia di <strong>Venezia</strong>, situato sul litorale tra le<br />

frazioni di Duna Verde e Santa Margherita ad est, le foci dei fiumi Livenza e Lemene, e Valle<br />

Vecchia ad ovest. Il comune si affaccia sul mare Adriatico a nord – est <strong>della</strong> Laguna di<br />

<strong>Venezia</strong>, fra le località turistiche di Eraclea e di Bibione e presenta una superficie di 151,52<br />

km quadrati.<br />

Il comune si affaccia per 18 km di litorale sul mare Adriatico, ma comprende una serie di<br />

frazioni nell'entroterra, confinando a nord con i Comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria,<br />

Santo Stino di Livenza e Torre di Mosto; ad est si trova il Comune di San Michele al<br />

Tagliamento; a sud – ovest il Comune di Eraclea.<br />

Le frazioni sono San Giorgio di Livenza e Brussa.<br />

Del comune di Caorle fanno anche parte le località di Ca' Corniani, Ca' Cottoni, Castello di<br />

Brussa, Duna Verde, Marango, Ottava Presa, Porto Santa Margherita, San Gaetano.<br />

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1.d.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

Le prime testimonianze di insediamenti nel <strong>territorio</strong> di Caorle risalgono all’età protostorica,<br />

come è risultato da uno scavo archeologico che ha portato alla luce i resti di un villaggio<br />

sviluppatosi tra il XIII e l’VIII secolo a. C. in località San Gaetano, presso Casa Zucca.<br />

Caorle era uno scalo portuale dal quale passavano i contatti commerciali ancora prima <strong>della</strong><br />

romanizzazione e faceva parte <strong>della</strong> via endolagunare fra Adria e Aquileia.<br />

Nell'epoca romana, con la fondazione <strong>della</strong> colonia di Iulia Concordia avvenuta nel 42 o 40<br />

a.C., Caorle diventava portus Reatinum. Di questo periodo non ci sono notizie di un vero e<br />

proprio abitato, ma i ritrovamenti fanno ritenere l'esistenza di un porto destinato a intensi<br />

traffici commerciali.<br />

Il nome Caorle per alcuni potrebbe derivare dal latino Caprulae o Insula Capritana, dovuto<br />

alla presenza delle capre selvatiche che popolavano il <strong>territorio</strong>, mentre per altri dal nome<br />

<strong>della</strong> dea pagana Capris, venerata nel luogo. Altre fonti sembrano sostenere che l'originario<br />

nome di Caorle fosse Petronia, in onore dello scrittore latino Petronio Arbitrio del I secolo<br />

d.C..<br />

Il I secolo d.C. rappresenta un periodo d'oro per tutta la Venetia sia per il commercio sia per<br />

lo sviluppo urbano. La ricostruzione <strong>della</strong> città tramite i ritrovamenti archeologici mostra che<br />

si trattava di un importante insediamento romano; a Caorle sono state ritrovate due stele<br />

rappresentanti santi provenienti da Costantinopoli, l'ara dei Licovii, e un cippo romano degli<br />

inizi del III secolo d.C. Il ritrovamento di una nave da trasporto del I secolo a.C. con anfore<br />

per vino conferma la presenza di un fiorente porto commerciale romano.<br />

Durante il periodo delle invasioni barbariche le popolazioni provenienti dall'entroterra, in<br />

particolare da Iulia Concordia, si trasferirono e Caorle si sviluppò come insediamento<br />

abitativo diventando uno dei centri lagunari più importanti. L'origine <strong>della</strong> diocesi risale al VI –<br />

VII secolo con il trasferimento del vescovo di Concordia a Caorle, che fu eretta sede<br />

vescovile nel 876 d.C..<br />

Dopo l'invasione longobarda del 568 d.C. Caorle restò sotto il controllo dell'impero romano<br />

d'Oriente con capitale Bisanzio e diventò parte del Dogado, <strong>territorio</strong> <strong>della</strong> Repubblica<br />

<strong>Veneta</strong> di cui costituiva uno dei dieci reggimenti.<br />

I due secoli che corrono fra l’800 e il 1000 rappresentarono un periodo di ininterrotto sviluppo<br />

dei traffici e <strong>della</strong> navigazione per la Serenissima. La minaccia delle continue scorrerie da<br />

parte dei pirati saraceni e degli slavi nei secoli XIII e XIV causarono la migrazione <strong>della</strong><br />

popolazione da Caorle a <strong>Venezia</strong>. Iniziò così un periodo di declino caratterizzato da<br />

numerose guerre, da una situazione politica instabile, da carestie e pestilenze che<br />

decimarono la popolazione. Caorle divenne comune sotto il Regno d'Italia napoleonico nel<br />

1806 ma il suo <strong>territorio</strong> venne ridotto a favore di altri comuni limitrofi. Nel 1807, dopo circa<br />

18


un millennio, venne soppressa la sede vescovile.<br />

Durante il Regno Lombardo - Veneto (1816 - 1866) prese avvio una lenta ripresa economica<br />

dovuta alle opere di risanamento <strong>della</strong> laguna che migliorarono le condizioni abitative e di<br />

salute <strong>della</strong> popolazione. Con la creazione del Consorzio Peschereccio nel 1854 venne<br />

regolata l'attività ittica, la più importante fonte dell'economia di Caorle.<br />

Nel 1866, Caorle, con le altre città del Veneto, entrava a far parte del Regno d’Italia e<br />

iniziava una fase di forte ripresa economica e di crescita progressiva <strong>della</strong> popolazione, resa<br />

possibile dalla bonifica delle paludi.<br />

Durante la prima guerra mondiale la popolazione fu sfollata dal centro cittadino in seguito<br />

all’invasione Austro - Ungarica e rientrò al termine del conflitto (fine 1918 inizio 1919).<br />

Con la fine <strong>della</strong> prima guerra mondiale si aprì un periodo di pesante crisi economica e<br />

sociale dovuta alle devastazioni subite dal <strong>territorio</strong> caprulense, che vide distrutti buona parte<br />

degli edifici pubblici e privati, oltre alle barche da pesca e soprattutto alla messa fuori uso<br />

delle idrovore e delle pompe meccaniche, con conseguente allagamento delle campagne<br />

circostanti.<br />

Negli anni successivi iniziarono le opere di restauro del municipio, <strong>della</strong> sede del Consorzio<br />

Peschereccio, delle scuole, dell’ambulatorio e di abitazioni private; ripresero inoltre le opere<br />

di bonifica con la costruzione di argini, canali ed idrovore. La ripresa, soprattutto in forza dei<br />

lavori di bonifica, mutò l’ambiente dell’entroterra che da desolata palude diventò rigogliosa<br />

campagna. Lo sviluppo interessò anche il vecchio centro abitato che assunse un nuovo volto<br />

commerciale e artigianale legato soprattutto alla pesca.<br />

Dopo la seconda guerra mondiale, intorno al 1960, cominciò lo sviluppo dell’industria<br />

turistica, alla quale molti si dedicarono abbandonando l’attività <strong>della</strong> pesca, un tempo unica<br />

risorsa e ancora oggi tra le principali attività cittadine.<br />

1.d.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

Nel <strong>territorio</strong> <strong>della</strong> cittadina di Caorle ben visibili risultano le trasformazioni apportate dalle<br />

opere di bonifica che hanno permesso di trasformare vasti territori paludosi in terreni agricoli<br />

coltivabili. Caorle, oggi, si presenta come un accogliente centro turistico balneare che vanta,<br />

oltre alla spiaggia, un caratteristico centro storico di impronta medievale, sorto come borgo di<br />

pescatori, e un’area lagunare di grande pregio naturalistico.<br />

Situato all'ingresso <strong>della</strong> città, a nord del centro storico ed in prossimità di alcuni corsi<br />

d'acqua principali, si colloca il complesso rurale Chiggiato, edificio storico progettato e<br />

costruito nei primissimi anni del Novecento su incarico del cavalier Ugo Trevisanato che<br />

intendeva farne il fulcro delle sue proprietà terriere, poi passate in eredità ai nipoti Chiggiato.<br />

L'ex azienda agricola ospita attualmente oltre alla sede dell'Azienda di Promozione turistica,<br />

19


la Polizia Municipale, il Centro Promozione Prodotti Agricoli e il futuro Museo Nazionale di<br />

Archeologia del Mare, che nascerà per valorizzare la ricchezza archeologica del <strong>territorio</strong> di<br />

Caorle determinata dal rinvenimento di numerosi reperti, soprattutto lapidei e ceramici. Il<br />

Museo ospiterà il relitto di una nave da trasporto romana risalente al II – I sec. a.C., carica di<br />

anfore vinarie di probabile produzione centro – meridionale, rinvenuta nel 1992 al largo delle<br />

acque di Caorle, a 25 m. di profondità.<br />

Su Via Strada Nuova (la principale strada di ingresso) che costeggia il porto canale dove<br />

attraccano i pescherecci, proseguendo sulla banchina, si arriva al centro storico,<br />

caratterizzato dai vivaci colori delle abitazioni. Cuore del centro è Rio Terrà delle Botteghe,<br />

così chiamato perché interramento di un originario canale interno (canale che un tempo<br />

portava al mare, interrato successivamente per disporre di maggiori spazi e per ovviare al<br />

problema <strong>della</strong> malaria), ospita, all'interno di fabbricati tipici dei borghi pescherecci,<br />

numerose attività commerciali.<br />

Alle spalle di Rio Terrà, verso il mare, si incontra Piazza Vescovado, in cui si trova l'edificio<br />

simbolo <strong>della</strong> Città di Caorle: il Duomo dedicato a Santo Stefano protomartire e il campanile<br />

romanico, entrambi risalenti all'XI secolo.<br />

La costruzione del Duomo viene generalmente fatta risalire all'anno 1038, nonostante da<br />

alcuni restauri condotti recentemente sia stata rilevata la presenza di un antico perimetro<br />

appartenente ad una precedente basilica paleocristiana, alcuni resti <strong>della</strong> quale sono<br />

conservati presso il duomo, nel museo parrocchiale e nei giardini <strong>della</strong> canonica.<br />

L’architettura riconduce allo stile romanico con influssi bizantini. La facciata si presenta<br />

semplice ed austera: è tripartita da lesene, col portale centrale fiancheggiato da due<br />

bassorilievi bizantini del XII secolo raffiguranti, secondo le iscrizioni, S. Guglielmo da Tolosa<br />

e S. Agatonico. Il rosone principale è preceduto da un rosone più piccolo, posto sotto il<br />

tamburo; mentre nelle due navate laterali si trova un rosone minore. La navata sinistra è<br />

sostenuta lateralmente da quattro contrafforti; all'esterno di entrambe le navate laterali, a<br />

precedere il tetto, si trova una pregevole modanatura ad archi intrecciati. All’interno lo spazio<br />

risulta suddiviso in tre navate da due file di pilastri alternati a colonne con capitelli bizantini<br />

diversi, che sorreggono archi a tutto sesto; le navate terminano ciascuna con un'abside<br />

semicircolare.<br />

Il patrimonio artistico che il Duomo conserva è ricchissimo: sull'altare maggiore, sovrastato<br />

da un crocifisso ligneo quattrocentesco, risalta la presenza <strong>della</strong> famosa Pala d'Oro,<br />

composta da sei formelle bizantine d'argento sbalzato, cesellato con finitura in bagno d'oro,<br />

alcune del XII e XIII secolo e altre di oreficeria veneziana del XIV secolo. Secondo la<br />

tradizione, la pala fu un dono <strong>della</strong> regina di Cipro Caterina Cornaro, approdata sulle coste di<br />

Caorle per salvarsi dal mare in tempesta. Da non trascurare una pila marmorea bizantina, la<br />

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tela “Gesù che salva S. Pietro dall'affogare”, attribuibile, secondo alcuni, a Tiziano; l'affresco<br />

di notevoli dimensioni, del XVI secolo, raffigurante “S. Cristoforo”; la tela raffigurante l'”Ultima<br />

cena” attribuita sin dal 1600 a Gregorio Lazzarini, alla cui scuola si formò il famoso pittore<br />

Giovan Battista Tiepolo; il Battistero di marmo del 1587.<br />

Accanto al Duomo è possibile ammirare il monumento più caratteristico e rappresentativo di<br />

tutta Caorle: il campanile, eretto probabilmente anche con funzione di torre di avvistamento,<br />

dalla caratteristica forma cilindrica e dalla leggera pendenza, la cui costruzione è di qualche<br />

decennio posteriore a quella del Duomo, è caratterizzato da influssi bizantino - ravennati e<br />

romanici ed è stato realizzato in mattoni a vista poggianti su una base in conci di pietra,<br />

alleggerito e aggraziato da una serie di aperture che alternano bifore, monofore e una<br />

loggetta con colonnine e capitelli. La costruzione termina con una cupola conica in cotto che<br />

la rende unica al mondo per età e struttura. Nel Settecento sul Campanile fu installato un<br />

grosso quadrante (ancora visibile nelle foto di inizio Novecento) rimosso con i restauri del<br />

1910 per riportare il campanile alla sua concezione originaria.<br />

Accanto al Duomo è possibile visitare il Museo parrocchiale che sorge in luogo dell'antica<br />

cappella dei vescovi. Esso fu inaugurato e benedetto nel settembre del 1975 dall'allora<br />

cardinale patriarca Albino Luciani. Al suo interno sono custoditi preziosi reperti lapidei di<br />

epoca paleocristiana (ornamenti architettonici, lastre marmoree, capitelli, ecc.), appartenenti<br />

alla scomparsa chiesa altomedievale, le vesti liturgiche dei vescovi di Caorle ed una serie di<br />

reliquiari in argento e argento dorato. Lungo le pareti trovano posto gli originali delle sei<br />

Tavole degli Apostoli, risalenti al XIV secolo, attribuibili alla scuola di Paolo o Giovanni<br />

<strong>Venezia</strong>no. In una stanza laterale sono poi conservati dei cimeli appartenuti a papa Giovanni<br />

XXIII, anch'egli patriarca di <strong>Venezia</strong> prima di salire al soglio pontificio, e molto legato a<br />

Caorle, alle sue tradizioni e ai suoi abitanti.<br />

Una volta usciti da Piazza Vescovado, attraversando Via Madonna dell'Angelo, è possibile<br />

percorrere, sulla sinistra, un tratto del lungomare denominato Petronia seguendo la diga<br />

posizionata parallelamente al mare realizzata sulle rovine <strong>della</strong> seconda cinta muraria<br />

costruita durante il Medioevo con lo scopo di difendere il centro abitato di Caorle dalle<br />

mareggiate e dalle incursioni nemiche. L'opera subì dei rimaneggiamenti nel corso del<br />

tempo: a metà degli anni Trenta le fu aggiunto il parapetto in granito; opera degli anni Ottanta<br />

risulta invece la scogliera in blocchi di trachite, divenuta oggi una sorta di museo a cielo<br />

aperto, grazie alle opere scolpite ogni anno da artisti provenienti da tutto il mondo per<br />

partecipare al concorso internazionale “Scogliera viva”.<br />

Rivolgendo l'attenzione al lembo estremo di terra proteso sull'acqua, proprio al limitare <strong>della</strong><br />

diga, si erge il Santuario <strong>della</strong> Madonna dell'Angelo, probabilmente la Chiesa più antica<br />

del centro costiero. Il Santuario, eretto attorno all'anno Mille sulle fondamenta di un antico<br />

21


edificio sacro risalente al Medioevo, dedicato all'Arcangelo Michele, originario patrono <strong>della</strong><br />

città, rappresenta uno degli edifici simbolo <strong>della</strong> città. A causa dell'erosione provocata dal<br />

mare, la Chiesa fu completamente ricostruita una prima volta nel 1476 ed una seconda volta<br />

nel 1751 – in questa occasione fu ridotta ad aula unica con due cappelle laterali. All'interno,<br />

di grande rilievo, nella cappella di destra, sopra un basamento marmoreo recante delle<br />

iscrizioni, è posto il Pozzetto, ovvero il basamento di pietra che, secondo la tradizione,<br />

avrebbe trasportato galleggiando sul mare il simulacro <strong>della</strong> Vergine, protettrice <strong>della</strong><br />

comunità dei pescatori <strong>della</strong> città. In fondo all’area presbiterale si colloca l’altare maggiore<br />

che ospita la scultura lignea <strong>della</strong> Madonna, realizzata agli inizi del Novecento da uno<br />

scultore <strong>della</strong> Val Gardena, dopo che la statua più antica è andata distrutta da un incendio<br />

del 1923. Sopra la struttura dell'altare barocco trova posto il bassorilievo raffigurante<br />

l'arcangelo Michele, opera dello scultore Andrea dell'Aquila.<br />

Accanto al Santuario, l’antico torrione di avvistamento trasformato in torre campanaria, risale<br />

al XIII secolo. Sul lato fronte mare è collocato un faro, da sempre punto di riferimento per i<br />

naviganti di un tempo (quando la spiaggia adiacente alla chiesa era adibita a porto) e di oggi.<br />

In fondo al litorale dove sfocia il canale Nicesolo, si trova la zona di Porto Falconera, così<br />

chiamato perché la nobiltà veneziana era solita andarvi a caccia col falcone. In prossimità<br />

<strong>della</strong> foce del canale Nicesolo, l’isola dei casoni rappresenta un altro simbolo <strong>della</strong> città di<br />

Caorle: si tratta di un luogo caratterizzato dalle tipiche strutture di canna palustre<br />

originariamente costruite e utilizzate dai pescatori durante le stagioni di pesca nelle valli<br />

lagunari. Esempi di architettura ancestrale, i casoni, realizzati con materiali da costruzione<br />

ricavati dall'ambiente fluviale e lagunare, presentano un disegno semplice e consentono una<br />

rustica funzionalità.<br />

Strutture turistiche di recente realizzazione caratterizzano la zona ovest di Caorle: dove un<br />

tempo si estendeva la valle Altanea, sorge oggi il moderno centro turistico di Porto Santa<br />

Margherita, seguito da quello di Duna Verde, oltre il quale si accede al <strong>territorio</strong> del Comune<br />

di Eraclea.<br />

Di particolare interesse, a pochi chilometri a nord di Caorle, seguendo la strada provinciale<br />

59, si trova il piccolo Borgo rurale di San Gaetano, sviluppatosi intorno alla casa padronale<br />

<strong>della</strong> famiglia Franchetti che dopo la metà degli anni Cinquanta dell'Ottocento intraprese le<br />

opere di bonifica dell'area circostante. Alcune indagini archeologiche condotte in località<br />

Casa Zucca hanno portato alla luce i resti di un esteso sito paleoveneto risalente alla tarda<br />

età del bronzo, studiato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto.<br />

Compreso tra la sponda destra del fiume Livenza e il ramo Livenza Morta - Canale Brian, Ca'<br />

Corniani si presenta come un borgo rurale circondato da un <strong>territorio</strong> lagunare di oltre 1700<br />

ettari e costituisce il primo esempio di bonifica integrale nelle paludi venete realizzata su<br />

22


iniziativa privata.<br />

Simile per struttura e vicende storiche è la vicina frazione di Ca' Cottoni, sorta nei primi anni<br />

del Settecento.<br />

1.d.3 Analisi delle componenti culturali<br />

La Festa <strong>della</strong> Madonna dell'Angelo rappresenta uno degli eventi di maggior rilievo che<br />

caratterizzano la città di Caorle: ogni cinque anni la statua davanti alla quale i pescatori di<br />

Caorle rivolgono da generazioni le proprie preghiere, viene trasportata in processione<br />

solenne per mare, a bordo <strong>della</strong> caorlina e seguita dalla lunga sfilata delle imbarcazioni <strong>della</strong><br />

marineria di Caorle, dal porto peschereccio al Santuario a mare.<br />

Per gli amanti dell'arte, invece, ogni anno, nel mese di luglio, la cittadina di Caorle organizza<br />

il concorso internazionale “Scogliera Viva” attraverso cui maestri provenienti da tutto il<br />

mondo si riuniscono per dar vita alle proprie meravigliose opere sui blocchi di trachite che<br />

costeggiano il lungomare sino alla splendida Chiesa <strong>della</strong> Madonna dell'Angelo.<br />

2 Analisi <strong>della</strong> componente paesaggistica<br />

L'area in esame fa parte <strong>della</strong> pianura veneta, compresa fra la Laguna di <strong>Venezia</strong> e il Fiume<br />

Tagliamento.<br />

Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di vasti ambienti acquatici litoranei, rappresentati<br />

da lagune propriamente dette, quali la Laguna nord di <strong>Venezia</strong> e da stagni costieri arginati,<br />

residui di antiche lagune, quali le valli di Caorle. Tali ambienti interessano in modo<br />

discontinuo la zona costiera, dove pure si snodano lunghi lidi sabbiosi protetti da cordoni di<br />

dune paralleli al litorale.<br />

La pianura è sorta a seguito di deposizioni successive di materiale alluvionale che,<br />

accumulatosi alle foci dei fiumi, ha provocato prima l'abbassamento del livello del mare e, di<br />

conseguenza, il progressivo riempimento del golfo dell'Adriatico. All'origine del tratto<br />

pianeggiante litoraneo si trova l'opera di alcuni fiumi, tra cui il Piave. Il sedimento trasportato<br />

dai fiumi, combinatosi con l'azione delle onde e del vento, ha portato alla formazione delle<br />

spiagge che, progressivamente, hanno isolato ampi tratti di mare, separandoli dalle acque<br />

libere e dando così origine alle lagune.<br />

Il litorale è basso e sabbioso, con lidi a profondità variabile. Nota caratteristica di questo<br />

tratto di litorale è la presenza di formazioni dunali, spesso suddivise in più cordoni, tutti<br />

paralleli al mare.<br />

Sono proprio queste dune a rappresentare il dato più originale del paesaggio, vera e propria<br />

barriera naturale parallela al bagnasciuga.<br />

Alle spalle di questa barriera naturale, un tempo regnava la palude. Gran parte del <strong>territorio</strong><br />

interno, oggi coltivabile, era invaso dall'acqua ed il panorama che si poteva presentare<br />

23


diviso in tre fasce ben distinte: il mare, il sistema delle dune a formare una barriera, gli<br />

acquitrini paludosi. Una parte di tutto ciò è ancora oggi esistente, nonostante la presenza<br />

umana abbia alterato notevolmente la fisionomia <strong>della</strong> spiaggia introducendo i pini marini,<br />

ora elemento caratteristico del litorale e le barriere artificiali anti erosione, costruite ai tempi<br />

<strong>della</strong> bonifica per proteggere la spiaggia dalla continua ed inarrestabile opera di erosione del<br />

mare. Sono rimasti dei residui dell’antico complesso di dune nei comuni di Cavallino, Jesolo<br />

ed Eraclea, attualmente oggetto di tutela in virtù <strong>della</strong> loro importanza ecosistemica.<br />

La fascia sublitoranea del <strong>territorio</strong> è invece caratterizzata da vaste superfici di bassa<br />

pianura alluvionale, con suoli caratterizzati in origine da tipiche ondulazioni, chiamate<br />

localmente "motte", "mutere" o "muteroni". La pianura si presenta solcata da una fitta rete di<br />

corsi d'acqua, solo in parte di origine naturale, ed è caratterizzata da vaste superfici poste<br />

sotto il livello del mare acquisite all'agricoltura soltanto grazie a poderosi interventi<br />

bonificatori.<br />

A questo punto si ritiene opportuno individuare, ai sensi <strong>della</strong> Convenzione Europea del<br />

Paesaggio, i paesaggi esistenti nei territori di Cavallino – Treporti, Jesolo, Eraclea e Caorle.<br />

Per facilità descrittiva si raggruppano in:<br />

2.a Sintesi del Paesaggio Fluviale<br />

2.b Sintesi del Paesaggio Lagunare e Vallivo<br />

2.c Sintesi del Paesaggio Litoraneo<br />

2.d Sintesi del Paesaggio di Bonifica<br />

2.a Sintesi del Paesaggio Fluviale<br />

La rete idrografica è caratterizzata dalla presenza di importanti corsi d’acqua superficiali a<br />

cui si affianca una fitta rete idrografica minore caratterizzata da numerosi canali artificiali<br />

derivanti dalle consistenti attività di bonifica dei terreni effettuate sul <strong>territorio</strong> in esame, fin<br />

dai tempi più antichi.<br />

L'area oggetto d'esame è caratterizzata dalla presenza dei fiumi, Sile, Piave e Livenza, oltre<br />

che dalla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Fiume Sile<br />

Il Sile è un fiume di risorgiva che scorre per un centinaio di chilometri nei territori delle<br />

province di Treviso e <strong>Venezia</strong>.<br />

Nel suo tratto terminale il Sile è stato oggetto di un importante intervento idraulico: il suo<br />

naturale sbocco a mare è stato spostato, ai tempi <strong>della</strong> Serenissima Repubblica di <strong>Venezia</strong>,<br />

all’esterno dell’area lagunare tramite la realizzazione di un canale artificiale denominato<br />

24


Taglio del Sile per evitare l’interramento <strong>della</strong> Laguna di <strong>Venezia</strong> causato dall’apporto di<br />

materiali solidi da parte del corso d’acqua. All’altezza di Caposile, il Taglio del Sile confluisce<br />

nel vecchio alveo del Piave e sfocia in mare in località Cavallino.<br />

Fiume Piave<br />

Il Piave ha origine in provincia di Belluno, dove il suo bacino montano copre gran parte del<br />

<strong>territorio</strong> provinciale.<br />

In provincia di <strong>Venezia</strong> l'andamento planimetrico, prima sinuoso, diventa artificialmente<br />

rettilineo per oltre 9 km tra S. Donà ed Eraclea. In questo tratto ed in quello terminale che<br />

porta alla foce, il Piave presenta collegamenti con gli adiacenti Sile (Piave Vecchia e Canale<br />

Cavetta) e Livenza (Idrovia <strong>Veneta</strong>).<br />

Fiume Livenza<br />

Il fiume Livenza nasce dalle sorgenti alimentate dalla zona carsica del Cansiglio e<br />

appartiene, da un punto di vista strettamente orografico, al bacino del Piave. Anche il<br />

Livenza ha contribuito alla creazione del sistema lagunare mediante le acque torbide<br />

convogliate nel suo alveo da due dei suoi principali immissari: i torrenti Cellina e Meduna.<br />

Il fiume Livenza fu incanalato in un nuovo alveo dai <strong>Venezia</strong>ni in epoca storica e sfocia<br />

attualmente al limite occidentale del lido di Caorle, presso Porto Santa Margherita. Nel tratto<br />

finale del suo corso riceve sulla destra idrografica le acque drenate dal sistema di canali<br />

Brian - Piavon – Grassaga (a valle di San Giorgio di Livenza prende il nome di Livenza<br />

Morta) che bonifica i territori alla destra del fiume fino al Piave. L’apporto di acque derivanti<br />

da questo sistema è funzionale alle esigenze <strong>della</strong> produzione agricola dei territori<br />

attraversati.<br />

Presso la foce, sulla sinistra idrografica, si dirama il canale dell’Orologio che aggira a nord<br />

l’abitato di Caorle e prosegue con il canale Saetta, costituendo un tratto <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong><br />

<strong>Veneta</strong>.<br />

(Tratto da: <strong>Studio</strong> di fattibilità, Parco Alimentare <strong>Venezia</strong> Orientale, PROGETTO TIPI-NET (Cod.AAVEN223507),<br />

Reti di iniziative per la promozione dei prodotti tipici tra le Alpi e l’Adriatico, Programma di iniziativa comunitaria<br />

Interreg IIIA Italia/Slovenia 2000-2006, Progetto cofinanziato dall’Unione Europea mediante il Fondo Europeo di<br />

Sviluppo Regionale, 2006)<br />

<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong><br />

L'insieme dei canali che collegano la Laguna di <strong>Venezia</strong> a quella di Grado a ridosso delle<br />

spiagge adriatiche è conosciuto nel suo complesso come <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>. Si tratta di una<br />

delle direttrici fondamentali rientranti nel progetto “Vie d'acqua del Nord Italia”, attualmente<br />

già in buona parte sfruttata dal turismo nautico.<br />

I circa 127 chilometri che intercorrono dall'ambito lagunare veneziano alla foce del fiume<br />

25


Isonzo presentano inoltre la funzione di collegare tra loro i maggiori deflussi nord - orientali,<br />

dal Sile al Piave fino al Tagliamento, importanti assi fluviali che costituiscono delle ipotetiche<br />

diramazioni verso gli interessanti ambienti semi - naturali del Veneto orientale.<br />

La <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> con le sue diramazioni e le Lagune costituisce un vero e proprio sistema<br />

di acque interne di valore interregionale, in quanto ad essa sono interessate le economie del<br />

Veneto e del Friuli. Essa si presenta sostanzialmente identica al 1931, dopo il ripristino dei<br />

danni subiti nella prima guerra mondiale. Ad oggi, l'incremento dei trasporti su strada<br />

avvenuto dagli anni Cinquanta in poi con il boom dell'automobile, ha da una parte<br />

ridimensionato l'utilizzo dei trasporti via d'acqua, mentre dall'altra ha contribuito a<br />

interrompere in molti tratti la <strong>Litoranea</strong> - alcuni ponti girevoli, infatti, risultano bloccati e altri<br />

costruiti così bassi da non permettere più il passaggio alle imbarcazioni da trasporto.<br />

Nonostante questo, intorno alla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> si sviluppano grandi potenzialità artistiche<br />

e ambientali in grado di offrire un percorso inedito per esplorare siti archeologici, città e paesi<br />

testimoni dei secoli passati, oltre che per scoprire litorali, giardini, barene, valli da pesca e da<br />

caccia, aree dunose, e tutta la ricca fauna <strong>della</strong> costa adriatica.<br />

Il percorso inizia a nord di <strong>Venezia</strong>, oltre il Forte di Treporti, attraverso il Canale Pordelio, che<br />

si allunga per diversi chilometri fra le terre umide <strong>della</strong> zona treportina a settentrione (dove<br />

sorgono le caratteristiche località di Lio Piccolo, Mesole e Saccagnana) e il litorale del<br />

Cavallino dalla parte opposta. All'altezza dell'isola di Falconera, alle spalle dell'abitato di<br />

Cavallino, la via d'acqua procede lungo il Canale Casson, che conduce fino alle conche alla<br />

confluenza con il Sile.<br />

La <strong>Litoranea</strong> in questo tratto è affiancata da una strada in sponda destra, alternativamente<br />

asfaltata o sterrata, che ben si presta all'escursionismo a piedi o in bicicletta. Superata la<br />

conca del Cavallino la direttrice fluviale prosegue nell'alveo del Sile, che si snoda formando<br />

ampie anse nell'area retrostante il Lido di Jesolo, quindi si immette nel Canale Cavetta a<br />

Jesolo che con un rettilineo di circa sei chilometri conduce alla conca di Cortellazzo, alle foci<br />

del Piave.<br />

Dopo aver risalito per un breve tratto il corso plavense, la <strong>Litoranea</strong> imbocca sulla destra il<br />

Canale di Revedoli, che costeggia il pregevole sito palustre <strong>della</strong> Laguna del Mort, dove<br />

sorge un importante bosco adiacente alla spiaggia. Mentre in destra idrografica si distingue<br />

la stazione balneare di Eraclea Mare; la via d'acqua tocca il piccolo centro di Torre di Fine,<br />

che dispone di un comodo punto di attracco privato munito di pontili.<br />

Dal porticciolo, avanzando nel Canale Largon, si perviene alle conche di Brian, tramite le<br />

quali è possibile entrare nel letto del fiume Livenza. L'idrovia ne segue la corrente verso il<br />

mare per un tratto, poi curva a sinistra nel Taglio Saetta, che si interpone tra la bonifica in<br />

riva sinistra e il nucleo storico - turistico di Caorle a sud.<br />

26


Procedendo a ridosso <strong>della</strong> località turistica, il taglio conduce fino a Bocca Volta, allo sbocco<br />

del Lemene, a poca distanza dall'estuario del Porto di Falconera, nella Laguna di Caorle.<br />

A questo punto viene aggirato il <strong>territorio</strong> di Valle Vecchia, in cui trova posto l'azienda<br />

agricola sperimentale di Veneto Agricoltura, tramite alcuni canali interni che portano fino al<br />

Porto di Baseleghe, all'estremità occidentale del complesso urbano di Bibione. Dal centro<br />

balneare risulta semplice immettersi nel Tagliamento utilizzando il Canale Cava Nuova ed<br />

attraversando le conche di Bevazzana. La via <strong>Litoranea</strong> si spinge quindi verso nord lungo<br />

l'asse fluviale tilaventino per poi svoltare sulla destra nel Canale Tagliamento, che termina<br />

nella Laguna di Marano tra Lignano e Aprilia Marittima.<br />

Il tracciato friulano <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> rimane interno agli specchi d'acqua di Marano e di<br />

Grado, per poi allungarsi nei canali <strong>della</strong> bonifica del basso goriziano, che conducono alle<br />

foci dell'Isonzo, estremità orientale dell'idrovia. Come in <strong>territorio</strong> veneto, anche nel settore<br />

basso friulano e giuliano i fiumi che scendono al mare costituiscono delle valide diramazioni.<br />

In particolare risulta interessante la risalita dello Stella (dove esiste una riserva naturale<br />

regionale alla foce) o del Natissa, fino alla località archeologica di Aquileia.<br />

Negli oltre cento chilometri <strong>della</strong> sua lunghezza, la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> insiste su una striscia<br />

costiera in cui si intrecciano eccellenze naturalistiche, forti identità locali e avviate strutture<br />

ricettive: si tratta di un contesto favorevole per avviare un potenziamento del turismo fluviale,<br />

in parte già in fase di espansione. Il processo di riqualificazione dell'idrovia, recentemente<br />

avviato per il <strong>territorio</strong> veneto, prevede la ristrutturazione delle conche di navigazione e il<br />

ripristino dei meccanismi di apertura dei ponti, per consentirne nuovamente la completa<br />

navigabilità.<br />

2.b Sintesi del Paesaggio Lagunare e Vallivo<br />

Tra i diversi ambienti costieri, le lagune, per i fattori naturali che le determinano e gli elementi<br />

che le compongono, sono sicuramente fra gli ecosistemi più labili nella loro evoluzione e più<br />

produttivi biologicamente.<br />

In generale, le lagune sono unità morfologiche costiere che si originano in coste basse in<br />

aree deltaiche, dall'interazione tra fenomeni di apporto solido dei fiumi e l'azione di<br />

distribuzione dei materiali svolta dal mare.<br />

La morfologia di una laguna è caratterizzata da un bacino limitato a mare da un cordone<br />

litoraneo: il bacino è costituito da specchi d'acqua, isole e aree barenicole intersecate da<br />

canali; il litorale si identifica in una fascia di materiale sabbioso con apparati dunali interrotto<br />

dalle bocche a mare attraverso le quali avviene il periodico flusso e riflusso delle acque.<br />

Antistanti le bocche si allineano gli scanni dove le correnti costiere e il deflusso lagunare si<br />

neutralizzano.<br />

27


L'azione reciproca tra questi fattori porta alla formazione di un sistema complesso in continua<br />

modificazione, la cui natura effimera si può risolvere con l'accentuarsi dell'azione di uno dei<br />

fattori, e quindi, o con l'invasione <strong>della</strong> laguna da parte del mare, o con il suo interramento ad<br />

opera dei fiumi, o con l'occlusione delle bocche da parte delle correnti costiere per formare<br />

uno stagno interno. Dunque, l'evoluzione spontanea di una laguna può portare, con il<br />

prevalere degli apporti solidi o dei processi erosivi, alla sua scomparsa in senso continentale<br />

o marino. Nell'evoluzione fisica di questi ambienti gli agenti che intervengono sono: la portata<br />

liquida e solida dei fiumi, l'ampiezza di marea, il regime dei venti, il moto ondoso, i movimenti<br />

verticali del suolo e l'innalzamento del livello marino.<br />

La laguna di <strong>Venezia</strong> nella sua vastità e complessità (larghezza media 10 km, lunghezza di<br />

50 km, superficie di circa 58.000 ettari) si diversifica in una molteplicità di ambienti<br />

caratterizzati da uno spiccato dinamismo, con conseguenti rapide evoluzioni negli aspetti<br />

paesaggistici e biologici dei singoli habitat. Procedendo dal mare verso l'interno gli ambienti<br />

naturali e para - naturali che si incontrano sono i seguenti: gli ambienti litoranei sabbiosi con<br />

le loro dune; le barene e le velme con relative differenziazioni per salinità; gli ambienti acquei<br />

delle valli da pesca, i laghi, i canali, i ghebi delle zone barenose, la laguna aperta; le motte,<br />

gli argini, le isole consolidate; le aree di bonifica soggette ad evoluzione naturale; gli ambienti<br />

fluviali, i boschi ripari circumlagunari.<br />

(Tratto da: www.turismo.provincia.venezia.it – Corso di Turismo Ambientale)<br />

La geografia delle valli presenti nel <strong>territorio</strong> attualmente è caratterizzata da un grande<br />

complesso vallivo, collocato a ridosso <strong>della</strong> gronda lagunare nord, tra Caposile e Cavallino –<br />

Treporti. A questo si aggiungono le “valli perdute”, ovvero quelle che, in conseguenza<br />

dell’abbandono, hanno visto le arginature di conterminazione e i casoni demoliti dai<br />

movimenti d’acqua <strong>della</strong> laguna. Si tratta di valli storiche, di cui la laguna conserva i<br />

toponimi, a testimonianza di un assetto del sistema vallivo assai più esteso in passato. Tra<br />

queste, la Valle di Ca’ Zane, in laguna nord.<br />

Particolare interesse, ai fini di una conoscenza <strong>della</strong> natura, delle tradizioni e <strong>della</strong> cultura<br />

piscatoria lagunari, rivestono l’assetto ambientale e le strutture funzionali proprie <strong>della</strong> valle<br />

da pesca.<br />

La valle da pesca è caratterizzata da un mosaico di situazioni d’ambiente diverse, in cui si<br />

distribuiscono le numerose specie di piante e di animali che sono tipiche dell’ambiente<br />

lagunare salmastro, oltre, naturalmente, alle specie ittiche allevate. Tali situazioni, in parte di<br />

origine antropica o direttamente governate dall’uomo, si distinguono per l’ampiezza <strong>della</strong><br />

superficie occupata, per la diversità ambientale e per la ricchezza <strong>della</strong> relativa comunità<br />

vivente.<br />

Tra i biotopi vallivi di maggiore importanza figurano gli “specchi di acqua salmastra”<br />

28


stagnante su bassi fondali. I “laghi” vallivi presentano comunque profondità disomogenee,<br />

con avvallamenti. Biotopi importanti nella geografia dell’ambiente vallivo sono inoltre le<br />

barene, ricoperte di vegetazione che tollera i suoli e le acque moderatamente salate; i<br />

canneti, che si estendono negli stagni destinati alla caccia e sono alimentati quasi<br />

esclusivamente da acque dolci; gli argini erbosi, che si sviluppano per chilometri sul<br />

perimetro <strong>della</strong> valle e talvolta anche al suo interno; le siepi di arbusti spinosi insediate su<br />

questi ultimi e aventi funzioni difensive. Ciascuno di essi costituisce una tessera del mosaico<br />

da cui è formato il grande “ecosistema modificato” <strong>della</strong> valle da pesca.<br />

(Tratto da: Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Politiche Ambientali, La Laguna di <strong>Venezia</strong> – ambiente,<br />

naturalità, uomo, Nuova dimensione – Ediciclio Editore, Mestrino (PD), 2007)<br />

Natura 2000 è il nome che l’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e<br />

coerente – una “rete”- di aree destinate alla conservazione <strong>della</strong> biodiversità nel <strong>territorio</strong><br />

europeo. Nello specifico, essa è costituita dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e dai Siti<br />

di Importanza Comunitaria (SIC).<br />

Nello specifico, si individuano:<br />

nel Comune di Cavallino – Treporti:<br />

! SIC & ZPS IT 3250003 Biotipi litoranei <strong>della</strong> penisola del Cavallino<br />

! SIC IT 3250031 Laguna superiore di <strong>Venezia</strong><br />

! ZPS IT 3250046 Laguna di <strong>Venezia</strong><br />

nei Comuni di Jesolo ed Eraclea:<br />

! SIC IT3250013 Laguna del Mort e Pinete di Eraclea<br />

nel Comune di Caorle:<br />

! SIC IT 3250033 Laguna di Caorle – Foce del Tagliamento<br />

! ZPS IT3250041 Valle Vecchia<br />

La normativa prevede che ogni intervento in area SIC o in area contermine allo stesso debba<br />

essere valutato al fine di definire l'incidenza ambientale del progetto sulle componenti<br />

biotiche o abiotiche. Pertanto, ogni intervento deve essere corredato da una Valutazione di<br />

Incidenza Ambientale per verificare il tipo di incidenza che il piano o il progetto hanno sul<br />

sistema ambientale (biotico) e stabilirne quindi le misure di attenuazione, mitigazione e/o<br />

compensazione, in coerenza anche con le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 2803 del<br />

04/10/2002 <strong>della</strong> Regione Veneto.<br />

2.c Sintesi del Paesaggio Litoraneo<br />

Il profilo schematico del litorale sabbioso Veneto si caratterizza per la presenza di una<br />

successione di fasce a morfologia differenziata e di diversa ampiezza; queste stesse, che<br />

possono peraltro variare in relazione a prevalenti fenomeni di erosione o di accumulo, dal<br />

29


mare verso l’entroterra, vengono qui di seguito classificate:<br />

Il litorale <strong>della</strong> penisola del Cavallino<br />

La particolare posizione geografica di Cavallino - Treporti rende uniche le sue caratteristiche<br />

ambientali: vi troviamo da un lato la spiaggia che si prolunga lungo l’Adriatico.<br />

Il litorale di Jesolo<br />

Il litorale di Jesolo si estende tra la foce del Sile e la foce del Piave. Lungo il litorale si<br />

trovano importanti infrastrutture turistiche e i residui di un sistema dunale e la pineta di<br />

Cortellazzo.<br />

Il litorale di Eraclea<br />

Il litorale di Eraclea, presenta, nel contesto <strong>della</strong> costa del Veneto Orientale, delle<br />

caratteristiche di naturalità elevate.<br />

In particolare le zone lagunari, quali la Laguna del Mort, rappresentano una ricchezza per il<br />

<strong>territorio</strong> sia dal punto di vista ecosistemico (ricchezza di habitat e di conseguenza ricchezza<br />

in termini di biodiversità) sia dal punto di vista turistico.<br />

Il litorale di Caorle<br />

Il litorale di Caorle, che si sviluppa tra le frazioni di Duna Verde e Santa Margherita ad est, le<br />

foci dei fiumi Livenza e Lemene, e Valle Vecchia ad ovest, è difeso da scogliere a pettine nel<br />

settore centrale e da murazzi in corrispondenza del centro storico di Caorle. L’apparato di<br />

dune originariamente presenti lungo il litorale è stato distrutto per fare spazio alle strutture di<br />

ricettività turistica e il litorale oggi non presenta più alcuna caratteristiche di naturalità.<br />

Il litorale di Valle Vecchia – Brussa (Caorle)<br />

Valle Vecchia è localizzata tra i litorali di Caorle e Bibione, e si caratterizza per essere un sito<br />

costiero non urbanizzato, ubicato appunto tra le due note località turistico - balneari. Pur<br />

avendo subito negli ultimi 50 anni pesanti azioni di bonifica che hanno portato alla<br />

realizzazione <strong>della</strong> stessa "isola di ValleVecchia”, il <strong>territorio</strong> ha mantenuto importanti valenze<br />

naturalistico - ambientali, soprattutto per la presenza tra l'arenile e la pineta di uno dei<br />

maggiori sistemi dunali litoranei del Veneto. Proprio per questo particolare habitat, Valle<br />

Vecchia è stata riconosciuta dalla Comunità Europea, come Zona di Protezione Speciale e<br />

Sito di Importanza Comunitaria.<br />

(Tratto da: AA.VV., Le Lagune del Veneto Orientale, Nuova Dimensione, 2004)<br />

2.d Sintesi del Paesaggio di Bonifica<br />

Le attività di bonifica furono iniziate già in epoca romana con la realizzazione delle prime<br />

importanti opere idrauliche, ma un particolare impulso all'attività di bonifica venne dato dagli<br />

interventi di regimazione realizzati <strong>della</strong> Repubblica Serenissima (1500 – 1600) finalizzati ad<br />

30


impedire l’interramento <strong>della</strong> laguna e a conquistare nuovi terreni agricoli per lo sviluppo<br />

economico del <strong>territorio</strong>. Durante il XVII e XVIII secolo, si formarono i Consorzi per la<br />

costante manutenzione delle opere di bonifica, che ebbero origine come libere associazioni<br />

fra proprietari terrieri.<br />

L'attività bonificatoria precedente alla Legge 22-03-1900, n. 195, è tutta privata; sia quella<br />

individuale, attuata dalle singole proprietà, sia quella consortile, attuata da un singolo<br />

soggetto per conto di una collettività compresa in una unità territoriale interessata da un<br />

servizio idraulico comune. Tutte le opere realizzate hanno finito per dimostrare come le<br />

sistemazioni idrauliche, stante il prevalente interesse generale, dovessero essere finalizzate<br />

non solo al risanamento idraulico dei territori ma anche allo sviluppo economico degli stessi.<br />

Fu così che, al principio del Novecento, la bonifica ha iniziato ad assumere quel ruolo di alto<br />

ed integrale sviluppo che ha portato gradualmente a trasformare il <strong>territorio</strong>.<br />

Si è giunti ad un modello di paesaggio organizzato in grandi superfici spianate eliminando<br />

fossi e scoline, perdendo così anche le alberature lungo i corsi d'acqua. Il regime idraulico di<br />

queste zone è caratterizzato dalla presenza di un sistema di canali e impianti idrovori per la<br />

bonifica meccanica. In quest’area i sistemi agricoli sono caratterizzati da aziende di<br />

dimensioni relativamente elevate orientate ai seminativi, o, all’opposto, da piccole aziende<br />

orticole.<br />

A testimonianza delle opere di bonifica oggi troviamo i manufatti che caratterizzano il<br />

paesaggio, come le grandi idrovore, i ponti a cavallo di canali separati dalla campagna da<br />

lunghi argini, le strade poderali, le case mezzadrili e le grandi agenzie rurali a capo delle<br />

estese campagne coltivate.<br />

3 Ricognizione e descrizione degli studi / ricerche già esistenti e disponibili, per il<br />

medesimo <strong>territorio</strong> interessato<br />

Ricognizione sugli studi – redatti quali strumenti di governo del <strong>territorio</strong> quale parte<br />

conoscitiva integrante alla relazione, suddivisi in:<br />

Strumenti territoriali di vasta scala<br />

1. Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.)<br />

2. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di <strong>Venezia</strong> (P.T.C.P.)<br />

3. PALALVO (Piano di Area delle Lagune e dell’Area Litorale del Veneto Orientale)<br />

4. Piano Territoriale <strong>della</strong> mobilità ciclistica L.R.39/91 D.G.R. N.3640 del 30/11/2009<br />

Risultati <strong>della</strong> ricognizione:<br />

Piano Territoriale Regionale di Coordinamento: il PTRC vigente, approvato nel 1992,<br />

risponde all’obbligo - emerso con la legge 8 agosto 1985, n.431 - di salvaguardare le zone di<br />

particolare interesse ambientale, attraverso l’individuazione, il rilevamento e la tutela di<br />

31


un’ampia gamma di categorie di beni culturali e ambientali.<br />

Si tratta di un piano di indirizzi e di direttive con l’obiettivo di garantire che lo sviluppo del<br />

<strong>territorio</strong> avvenga in maniera compatibile con la necessità di tutelare l’ecologia, le diverse<br />

componenti ambientali ed il paesaggio.<br />

Esso assume dunque valenza paesistica in quanto individua il sistema delle risorse<br />

naturalistiche ambientali, formula direttive per la tutela del paesaggio e dell’ambiente e<br />

regola quelle iniziative di pianificazione paesistica che possono essere adottate dalla<br />

Provincia e dal Comune mediante opportune forme di coordinamento.<br />

Il PTRC mira all’individuazione delle risorse naturalistiche ambientali, alla definizione delle<br />

direttive ed alla definizione dei vincoli necessari per garantire la tutela dell’ambiente; più<br />

precisamente, il PTRC mira all’individuazione in dettaglio di piani di area (previsti dalla legge<br />

61/85) e di singoli elementi e sistemi meritevoli di salvaguardia, precisa obiettivi, direttive ed<br />

interventi ammissibili; seleziona il grado di tutela a seconda <strong>della</strong> tipologia; e precisa le<br />

modalità per una corretta valorizzazione e fruizione delle risorse stesse.<br />

L’elemento di studio di maggiore interesse è risultata la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, come indicato<br />

negli elaborati del PTRC Regione Veneto.<br />

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di <strong>Venezia</strong>: Il PTCP discende dai piani di<br />

area vasta o regionale. In base alla normativa regionale urbanistica (L.R. 61/85 e 11/04),<br />

esso “costituisce lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi<br />

fondamentali dell’assetto del <strong>territorio</strong> provinciale in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo<br />

socio - economico, con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche,<br />

geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali”. Il PCTP, inoltre, “non vuole<br />

essere solamente uno strumento di pianificazione, ma anche uno strumento di conoscenza e<br />

di governo del <strong>territorio</strong>”. Si tratta di un atto di programmazione generale che definisce gli<br />

indirizzi strategici di assetto del <strong>territorio</strong> a livello sovra - comunale con riferimento all’assetto<br />

idrico, idrogeologico ed idraulico - forestale, agli aspetti di salvaguardia paesistico -<br />

ambientale, con efficacia di piano paesistico, al quadro delle principali infrastrutture.<br />

In merito alla tematica relativa all'intervento in oggetto il PTCP individua i rischi associati<br />

all’erosione delle coste marine, cercando di eliminare eventuali cause di vulnerabilità a carico<br />

degli insediamenti e delle infrastrutture.<br />

Piano di Area delle Lagune e dell’Area Litorale del Veneto Orientale: il Piano discende dal<br />

Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), redatto conformemente ai dettati<br />

<strong>della</strong> allora vigente L. 431/85, la quale imponeva alle Regioni, per determinate categorie di<br />

aree considerate di interesse paesaggistico, la predisposizione di piani paesistici o di piani<br />

urbanistico - territoriali con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali.<br />

32


Piano Territoriale <strong>della</strong> mobilità ciclistica: del Piano sono state analizzate le principali<br />

indicazioni progettuali strategiche, al fine di compararle con gli itinerari ciclo-pedonali<br />

esistenti e di progetto individuati con le Amministrazioni Comunali.<br />

Strumenti territoriali di livello comunale<br />

Comune di Cavallino – Treporti<br />

1. Variante al P.R.G. per la Penisola del Cavallino - 1977<br />

Adozione con Delibera C.C. n. 906 del 01/10/1973<br />

Approvazione con D.G.R.V. n. 1221 del 23/03/1977<br />

2. Piani Particolareggiati (P.P.) - 1977<br />

Adottati con Delibera di C.C. n. 907 del 01/10/1973<br />

Approvati con D.G.R.V. n. 5109 del 15/11/1977<br />

3. Variante alle N.T.A. dei P.P. - 1984<br />

verbale n. 30 di adozione, 05/07/1982<br />

verbale n. 16 di approvazione, 08/05/1984<br />

4. Piano particolareggiato del Terminal Treporti<br />

Adozione Delibera di C.C. n° 580 del 22/03/1985 - Approvazione Delibera C.C.<br />

09/12/1985<br />

Approvazione D.P.G.R. n. 2487 del 15/09/1986<br />

5. Variante al P.R.G. Per le attività economiche di Ca' Savio - P.I.P. - 1991<br />

Adozione con Delibera del C.C. n. 1737 del 18/07/1988<br />

Approvazione con D.G.R.V. n. 4321 del 30/07/1991<br />

6. Variante al P.R.G. per le aree non urbane <strong>della</strong> Penisola del Cavallino<br />

Adozione con Delibera C.C. n. 160 del 2-3/10/1995<br />

Approvazione con D.G.R.V. n. 1836 del 22/12/00<br />

Approvazione di variante parziale in adeguamento al PALAV con D.G.R.V. n.<br />

4002 del 22/12/09<br />

7. Piano di Ricognizione e Assetto delle Aree PEEP (Piano di Zona per l'Edilizia<br />

Economica e Popolare approvato con D.M. 10/02/1965)<br />

Approvato con Delibera di C.C. n. 34 del 13/07/05<br />

8. Piano Particolareggiato dell'Arenile<br />

Approvato con Delibera di C.C. n. 5 del 21/02/07<br />

9. Piano Particolareggiato degli Arredi in Arenile<br />

Approvato con Delibera di C.C. n. 50 del 26/09/07<br />

10. Piano Generale Urbano del Traffico<br />

33


Approvato con Delibera di C.C. n. 83 del 19/12/07<br />

11. Programma Integrato di riqualificazione urbanistica a “Cavallino Centro”<br />

12. P.A.T.<br />

Comune di Jesolo<br />

Approvato con D.G.R.V. n. 1067 del 06/05/08<br />

Adottato con Delibera di C.C. n. 50 del 09/09/09<br />

1. Variante Generale al PRG, approvata con D.G.R.V. n. 1979 del 19/07/2002, pubblicata<br />

nel B.U.R. Veneto n. 79 del 13/08/2002, e con D.G.R.V. n.1145 del 18/04/2003, pubblicata<br />

nel B.U.R. Veneto n. 47 del 13/05/2003<br />

2. Variante di adeguamento al Piano di Area <strong>della</strong> Laguna ed Area <strong>Venezia</strong>na e di<br />

adeguamento alla L.R. 5/03/1985 n. 24 e varianti puntuali ai sensi <strong>della</strong> L.R. 61/85,<br />

approvata con D.G.R.V. n. 2652 del 04/08/2000 pubblicata nel B.U.R. Veneto n. 79 del<br />

05/09/2000<br />

Comune di Eraclea<br />

1. P.R.G. approvato con D.G.R.V. n. 441 del 08/02/93, successivamente integrato e<br />

variato<br />

2. P.A.T. adottato con Delibera C.C. n. 64 del 27.10.2010 nonché la Relazione<br />

Ambientale e la Sintesi non tecnica finalizzati al procedimento di V.A.S.<br />

Comune di Caorle<br />

1. P.R.G. approvato con D.G.R.V. n. 2644 del 27/04/90 e vigente dal 01/07/90<br />

2. Variante per le zone agricole, approvata con D.G.R.V. n. 2777 del 03/09/1999 e<br />

vigente<br />

3. Variante per il Settore alberghiero (articolata fasi) approvata con D.G.R.V. n. 3904<br />

del 09/11/1999 e n. 2199 del 11/07/2006<br />

4. P.A.T adottato in data 15/09/2010 ai sensi dell'art. 15 <strong>della</strong> L.R. 11/04 e smi, oggi,<br />

quindi, in regime di salvaguardia<br />

3.1 Elenco delle pubblicazioni<br />

1. A.A.V.V. La via Annia. Memoria e presente. Itinerari del Veneto Orientale, Arsenale,<br />

<strong>Venezia</strong>, 1984<br />

2. B. Anastasia (a cura di), Storia sociale e cultura popolare nel Veneto orientale dal<br />

Secondo Ottocento all’ultimo dopoguerra, Portogruaro, Nuova Dimensione, 1984<br />

3. L. Fassetta, La bonifica del basso Piave, Castaldi, Feltre (BL), 1993<br />

34


4. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato al Turismo (a cura di), Itinerari in provincia –<br />

Meolo, Fossalta di Piave, Noventa di Piave, Caorle, Litorale del Cavallino, Edizioni Turismo<br />

Veneto, <strong>Venezia</strong>, 1993<br />

5. E. Turri, M. Zanetti (a cura di), La Laguna di <strong>Venezia</strong>, Cierre, Verona, 1995<br />

6. Promozione turistica del Veneto, Dieci proposte per un turismo secondo natura,<br />

Edizioni PleinAir, Roma, 1999<br />

7. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato al Turismo (a cura di), Itinerari in bicicletta nel<br />

<strong>territorio</strong> provinciale, Achab Editoria, Scorzè (VE), 1999<br />

8. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Sandonatese Alto <strong>Venezia</strong>no, Itinerari Agrituristici… tra natura,<br />

paesaggio e storia, Achab Editoria, Scorzè (VE),1999<br />

9. AA.VV., Il Parco dei fiumi Lemene, Reghena e dei laghi di Cinto, Nuova Dimensione,<br />

Portogruaro (VE), 2003<br />

10. AA.VV., Le Lagune del Veneto Orientale, Nuova Dimensione, 2004<br />

11. R. Franzin (a cura di), Casoni dalle lagune di Caorle e Bibione a Cavarzere, Ediciclio<br />

Editore s.r.l., 2004<br />

12. Turismo senza frontiere: viaggio tra sapori, note e colori. Itinerari fluviali, Grafiche<br />

Tipolitografiche Tintoretto, Villorba (TV), 2006<br />

13. Centro Itard – C.O.N.I.I., Gilberto Polloni e Paolo Ri<strong>della</strong> (a cura di), Le Vie d'acqua<br />

del Nord Italia, Cooperativa Vicolo del Pavone di Piacenza, 2006<br />

14. Regione Veneto, Comune di Cavallino – Treporti, Università IUAV di <strong>Venezia</strong>,<br />

Università di Lubiana, Progetti per un'idea di parco, Il Poligrafo, Padova, 2006<br />

15. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Politiche Ambientali, Atlante degli Ambiti di<br />

interesse naturalistico <strong>della</strong> provincia di <strong>Venezia</strong>, Cicero Editore, <strong>Venezia</strong>, 2006<br />

16. <strong>Studio</strong> di fattibilità, Parco Alimentare <strong>Venezia</strong> Orientale, PROGETTO TIPI-NET<br />

(Cod.AAVEN223507), Reti di iniziative per la promozione dei prodotti tipici tra le Alpi e<br />

l’Adriatico, Programma di iniziativa comunitaria Interreg IIIA Italia/Slovenia 2000-2006,<br />

Progetto cofinanziato dall’Unione Europea mediante il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale,<br />

2006<br />

17. Università Ca' Foscari di <strong>Venezia</strong> – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in<br />

Lettere, laurando Lucio Bonato, TESI DI LAUREA: La gestione e la riqualificazione<br />

dell'idrografia: il progetto “Vie d'acqua del Nord Italia” e gli itinerari fluviali <strong>della</strong> Provincia di<br />

Treviso, A.A. 2006/2007<br />

18. AA.VV., La Laguna di <strong>Venezia</strong>, ambiente, naturalità, uomo, Nuova Dimensione, 2007<br />

19. Iwona Modrzewska - Pianetti, Franco Pianetti, Introduzione alla storia e archeologia<br />

di Caorle nell’Alto Adriatico, Varsavia – <strong>Venezia</strong>, STUDIES IN ANCIENT ART AND<br />

35


CIVILIZATION 10, Kraków 2007<br />

20. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Politiche Ambientali (a cura di), Le lagune del<br />

Veneto Orientale, Nuova Dimensione – Ediciclo Editore, Tavagnacco (UD), 2007<br />

21. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Politiche Ambientali (a cura di), La Laguna di<br />

<strong>Venezia</strong> – ambiente, naturalità, uomo, Nuova dimensione – Ediciclio Editore, Mestrino (PD),<br />

2007<br />

22. Regione del Veneto, Il Veneto in Interreg, L'Iniziativa Comunitaria Interreg III, Progetti<br />

approvati e finanziati nel periodo di programmazione 2000 – 2006, Papergraf Spa, Padova,<br />

2007<br />

23. <strong>GAL</strong> Oglio Po' terre d'acqua (coordinatore), Andar per Parchi & Giardini, Passaggi<br />

segreti e paesaggi svelati tra Lombardia, Veneto, Calabria e Sicilia, Papergraf Spa, Padova,<br />

2007<br />

24. Ufficio di Piano del Comune di Cavallino – Treporti per il convegno “Verso uno<br />

sviluppo sostenibile” nell'ambito <strong>della</strong> concentrazione del Piano di Assetto del Territorio,<br />

Arch. Gaetano di Gregorio (intervento), La rete Natura 2000, Una rete ecologica senza<br />

confini, 2008<br />

25. Veneto Agricoltura – Azienda Regionale per i settori Agricolo, Forestale e Agro –<br />

Alimentare, Natale Cicagna e Rita Zambello (a cura di), Le Vie del Mare – Percorsi ciclo –<br />

turistici nel Veneto Orientale, D'Alessi Editore, Fossalta di Portogruaro, 2008<br />

26. Regione del Veneto, Direzione Urbanistica Anno 2008 (pubblicazione a cura <strong>della</strong>), Il<br />

sistema dei litorali, Elementi per la tutela e la valorizzazione degli ambiti lagunari, 2008<br />

27. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Comune di Cavallino – Treporti, Progetti di rilevanza<br />

strategica,2009<br />

28. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato al Turismo (a cura di), Terre <strong>della</strong> <strong>Venezia</strong><br />

Orientale, guida turistica e culturale, Ediciclo Editore, Portogruaro<br />

29. Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Attività Produttive (a cura di), Guida<br />

Agrituristica<br />

30. Progetto Interreg IIIA Italia – Slovenia 2000 – 2006, Lio Piccolo. Cultura e Ambiente<br />

tra laguna e mare, Scenari di gestione – rapporto finale<br />

31. G. Musolino, Storia di Caorle, La tipografia, <strong>Venezia</strong><br />

32. Itineriari del Veneto Orientale, Vie d'acqua, Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA,<br />

Italia/Slovenia 2000-2006, Progetto “Offerta turistica locale e itinerari tematici”, Cod.<br />

AAVEN22244, cofinanziato dall'Unione Europea mediante il Fondo Europeo di Sviluppo<br />

Regionale<br />

33. Comune di Caorle - Provincia di <strong>Venezia</strong>, Piano di Assetto del Territorio, Documento<br />

36


Preliminare artt. 3, 5 e 15 LR 11/2004, Pro.Tec.O. Scrl, SMETS CONSULTANS IN<br />

URBANISM INFORM S.r.l., PROAP, LdA AZIMUT 05 S.r.l.<br />

34. Teodegisillo Plateo, Il <strong>territorio</strong> di S. Donà nell'agro di Eraclea – Cenni storici,<br />

pubblicati a beneficio <strong>della</strong> Società Operaia Giuseppe Garibaldi<br />

3.2 Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro<br />

1. <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale, G. Pegoraro, Piano di Sviluppo Locale ‘’dal Sile al<br />

Tagliamento’’, Portogruaro (VE), 2003<br />

2. <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale, Provincia di <strong>Venezia</strong>, Assessorato alle Politiche Comunitarie,<br />

Acque Antiche, il percorso <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, Litocenter s.n.c., Limena (PD), 2004<br />

3. Ve<strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale, G. Pegoraro, Dal Sile al Tagliamento, Il Piano LEADER +,<br />

Grafica A4 plus, <strong>Venezia</strong>, 2008<br />

4. Programma di Sviluppo Locale del <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale: itinerari, paesaggi e<br />

prodotti <strong>della</strong> terra, Programma di Sviluppo Locale, Programma di Sviluppo Rurale per il<br />

Veneto 2007/2013, Regione Veneto, Portogruaro, 2008<br />

5. <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale, Centro Itard (a cura di), Il Portolano delle Vie d'acqua del<br />

Nord Italia, Mazzanti Editori, Portogruaro<br />

6. <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale, Centro Itard – C.O.N.I.I., Il Turismo Fluviale in Italia, Mazzanti<br />

Editori, Portogruaro<br />

3.3 Elenco dei siti internet<br />

Comune di Cavallino Treporti<br />

1. http://www.cavallino.info/it/content/canale/Cavallino-Treporti_93.aspx<br />

2. http://www.comunecavallinotreporti.it<br />

3. http://www.comune.cavallinotreporti.ve.it<br />

4. http://www.eventiesagre.it/Eventi_Sagre/836_Palio+remiero+delle+Contrade.html<br />

5. http://www.fortificazioni.net/VENEZIA/batteria_amalfi.htm<br />

6. www.laboratoriocavallinotreporti.it<br />

7. http://www.lisabettin.com/cavallino-treporti.asp<br />

8. http://www.vegal.it<br />

9. http://it.wikipedia.org/wiki/Cavallino-Treporti<br />

10. http://www.veneziasi.it<br />

Comune di Jesolo<br />

1. http://www.comune.jesolo.ve.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1<br />

2. http://www.iuav.it/Servizi-IU/Tecnici-am/CRAL/Iniziative/2009/bicicletta/index.htm<br />

37


3. http://www.jesolo.net/informazioni/museo-jesolo.html<br />

4. www.jesolovacanze.it<br />

5. http://www.museojesolo.org<br />

6. http://www.scuoleinrete.net/sentierididattici.nsf<br />

7. http://it.wikipedia.org/wiki/Jesolo<br />

Comune di Eraclea<br />

1. http://www.comune.eraclea.ve.it<br />

2. www.eraclea.com<br />

3. http://www-limosa.it<br />

4. http://www.paesionline.it/veneto/eraclea/comune_eraclea.asp<br />

5. http://it.wikipedia.org/wiki/Eraclea<br />

Comune di Caorle<br />

1. http://www.caorleduomo.altervista.org<br />

2. http://www.caorle.eu<br />

3. http://www.comune.caorle.ve.it<br />

4. www.turismo.caorle.eu<br />

5. http://www.radiocorriere.tv/veneto/caorle_ve.html<br />

Siti a carattere generale<br />

1. www.acquedelbassolivenza.it<br />

2. www.avvisatorivenezia.it<br />

3. www.ilpiave.it<br />

4. www.laviaannia.org<br />

5. www.pianuraveneta.it<br />

6. www.sovenice.com<br />

4 Conseguente illustrazione dei fattori / argomentazioni / considerazioni che motivano<br />

il nuovo studio / ricerca e degli obiettivi specifici del medesimo<br />

Scopo fondamentale dello <strong>Studio</strong> volto a migliorare la qualità <strong>della</strong> vita nelle zone rurali, è<br />

l'accrescimento del grado di attrattività di questi territori per le imprese e per la popolazione,<br />

attraverso il miglioramento del contesto sociale ed economico entro cui operano le<br />

popolazioni medesime.<br />

Elementi di sviluppo quali la creazione di adeguate reti di servizi alla popolazione calibrati in<br />

funzione dei diversi gruppi target potenziali, la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio<br />

38


urale ma anche storico – culturale, rappresentano l'opportunità di migliorare l'attrattività e,<br />

nel contempo, di valorizzare le potenzialità multifunzionali dell'impresa, consentendo la<br />

creazione di nuovi flussi di domanda dei servizi e dei prodotti extragricoli.<br />

Nelle aree rurali si registra un indebolimento <strong>della</strong> struttura dei servizi che accentua la<br />

fragilità del sistema sociale determinata dal progressivo abbandono e dall'invecchiamento<br />

<strong>della</strong> popolazione. Il sostegno all'avviamento di alcuni servizi essenziali attivati da parte degli<br />

enti preposti, unitamente al miglioramento delle possibilità di accesso e <strong>della</strong> diffusione delle<br />

nuove tecnologie di informazione e comunicazione, viene considerato fondamentale per<br />

contribuire a contrastare queste dinamiche e ridare slancio e vitalità alle realtà rurali, ai fini<br />

del complessivo miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita di queste aree.<br />

Nel contempo, la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico – culturale, al fine<br />

prioritario <strong>della</strong> sua pubblica fruizione, può rappresentare di per sé una leva fondamentale<br />

per migliorare la qualità <strong>della</strong> vita delle popolazioni locali e accrescere l'attrattività dei territori<br />

e delle aree rurali.<br />

Tra le diverse dimensioni del contesto rurale, gli aspetti connessi con il paesaggio e<br />

l'architettura rurale tradizionale costituiscono una rilevante e singolare ricchezza culturale e<br />

storica, quale testimonianza diretta <strong>della</strong> relazione tra l'attività dell'uomo e l'ambiente rurale e<br />

fonte effettiva di attrattività del <strong>territorio</strong> e dei sistemi locali.<br />

La riqualificazione e valorizzazione delle caratteristiche storico – architettoniche e costruttive<br />

dei fabbricati, immobili e manufatti che presentano un preciso interesse storico, artistico,<br />

paesaggistico o culturale, ai fini <strong>della</strong> relativa conservazione e pubblica fruizione, risulta<br />

fondamentale non solo per tutelare e tramandare la memoria storica dell'attività e <strong>della</strong><br />

cultura rurale, ma anche in termini di valido contributo al processo di riqualificazione del<br />

<strong>territorio</strong> rurale e alla strategia complessiva per il miglioramento delle condizioni di vita delle<br />

popolazioni rurali.<br />

Lo scopo finale dello <strong>Studio</strong> è stato quello di far emergere le caratteristiche peculiari del<br />

sistema insediativo / rurale e del paesaggio del bacino afferente alla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e di<br />

fornire un'indagine approfondita riguardante ciascun ambito territoriale oggetto di studio,<br />

finalizzato a monitorare, valutare ed elaborare le informazioni ed i dati capaci di migliorare le<br />

conoscenze sugli elementi essenziali che caratterizzano i beni dell'architettura rurale e del<br />

paesaggio, ai fini dei possibili, successivi interventi di recupero, riqualificazione e<br />

valorizzazione previsti.<br />

39


5 Individuazione, classificazione e descrizione dei principali elementi / beni del<br />

patrimonio rurale presenti sul <strong>territorio</strong> con riferimento a una o più componenti<br />

storico, culturali, paesaggistiche, artistiche, architettoniche, in merito alla fattibilità<br />

degli interventi di conservazione dei beni<br />

L’elenco dei beni/siti è stato verificato con le Amministrazioni comunali ambito dello studio<br />

con le seguenti modalità:<br />

! Ve<strong>GAL</strong> ha comunicato alle Amministrazioni comunali l’avvio degli studi con nota prot.<br />

23001/P del 7/7/2010 e richiesto “informazione e segnalazioni sui principali beni (siti,<br />

ambiti, manufatti, edifici, fabbricati, ecc.) che presentino un particolare interesse<br />

storico, artistico, paesaggistico, architettonico, culturale, archeologico,<br />

etnoantropologico o che siano comunque espressione <strong>della</strong> storia, dell’arte e <strong>della</strong><br />

cultura locale”;<br />

! si sono tenuti in data 11 e 12 ottobre 2010 una serie di incontri, per ogni ambito<br />

territoriale di ciascuno studio, convocati da Ve<strong>GAL</strong> con note Prot. 23244/P del<br />

4.10.2010 (ambito Tagliamento), Prot. 23245/P del 4.10.2010 (ambito Lison-<br />

Pramaggiore), Prot. 23246/P del 4.10.2010 (ambito Livenza), Prot. 23247/P del<br />

4.10.2010 (ambito <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>), Prot. 23248/P del 4.10.2010 (ambito Parco<br />

Lemene-Reghena e delle Cave di Cinto) e Prot. 23249/P del 4.10.2010 (ambito<br />

Lemene);<br />

! in data 19.1.2011 l’elenco dei beni/siti individuati per ciascuno studio è stato<br />

distribuito ai Comuni e successivamente inviato da Ve<strong>GAL</strong> ad ogni Comune con nota<br />

prot. 23771/P del 20.1.2011 e fornito il termine del 28.1.2011 per ricevere eventuali<br />

osservazioni ed integrazioni dei beni.<br />

Ai fini dell’azione 2 <strong>della</strong> misura 323/A sono stati esclusi i beni appartenenti ai centri storici di<br />

Portogruaro, Caorle e Concordia Sagittaria.<br />

Ai fini dell’azione 2 <strong>della</strong> misura 323/A sono stati inseriti negli studi beni con caratteristiche di<br />

fruibilità visiva dagli itinerari secondari ipotizzati per ciascuno studio e dagli itinerari principali<br />

(ai sensi <strong>della</strong> R.E.V.).<br />

I sei studi definiscono le 9 categorie di beni da censire in: a) Edifici, b) Edifici religiosi, c)<br />

Edifici militari, d) Manufatti religiosi, e) Manufatti vita collettiva, f) Manufatti idraulici, g)<br />

Paesaggi, h) Siti archeologici, i) Immobili per servizi pubblici.<br />

a. EDIFICI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati gli edifici tra i quali gli edifici adibiti a servizi,<br />

40


stazione ferroviaria, il faro e:<br />

Edificio rurale<br />

La maggior parte degli edifici rurali risalgono alla fine dell’ Ottocento, quando tutto il <strong>territorio</strong><br />

venne interessato da massicci interventi di bonifica. La tipologia <strong>della</strong> casa rurale è<br />

caratterizzata da un corpo principale, solitamente con portico e granaio e/o stalla. In<br />

adiacenza o staccato, usualmente è presente un edificio per le attrezzature agricole.<br />

(CT05 – CT06 – CT08 – CT09 – CT10 – CT11 – CT13 – CT16 – CT17 – CT18 – CT21 –<br />

CT24 – CT25 – CT26 – CT27 – CT28 – CT31 – CT34 – CT36 – CT40 – CT47 – JE02 –<br />

JE03 – JE04 – JE06 – JE07 – JE08 – JE09 – JE11 – JE12 – JE13 – JE16 – JE18 – JE19 –<br />

JE21 – JE23 – JE26 – JE31 – JE33 – JE34 – JE36 – JE39 – JE40 – JE41 – JE43 – JE44 -–<br />

JE45 – JE46 – JE52 – ER03 – ER04 – ER05 – ER07 – ER08 – ER09– ER11– ER13 – ER14<br />

– ER16 – ER17 – ER18 – ER20 – ER22 – ER24 – ER25 – ER27 – ER29 – ER31 – ER32 –<br />

ER35 – ER36 – ER38 – ER39 – ER42 – CA03 – CA04 – CA10 – CA11 – CA12 – CA15 –<br />

CA17 – CA18 – CA19 – CA33 – CA41 – CA43 – CA52 – CA56 – CA57 – CA65 – CA69 –<br />

CA72)<br />

Complesso agricolo<br />

Si compongono da gruppi di edifici rurali inseriti generalmente in grandi estensioni agricole di<br />

bonifica. Sono formati da edifici che hanno caratteristiche funzionali diverse tra le quali<br />

granai, stalle, depositi macchinari, etc., mentre il corpo principale è riservato<br />

prevalentemente alla funzione abitativa.<br />

(CT43 - JE01 – JE24 – JE28 – JE32 – JE37 – JE48 – JE49 – JE50 – JE51 – JE54 – ER15 –<br />

ER19 – ER23 – ER34 – ER37 – ER43 – CA02 – CA05 – CA21 – CA28 – CA34 – CA48 –<br />

CA50 – CA55 – CA60 – CA63 – CA64 – CA66 – CA67)<br />

Borgo rurale<br />

Insieme di edifici rurali, uniti a case/palazzi e chiese, generalmente inseriti in aree rurali o<br />

periurbane anche in prossimità di aree fluviali e di collegamenti stradali importanti.<br />

Generalmente è proprio la chiesa l’edificio centrale <strong>della</strong> “composizione urbana di un borgo”,<br />

assumendo - maggiormente nel passato – anche il ruolo di luogo di aggregazione sociale.<br />

(CA06 – CA14 - CA36)<br />

Villa<br />

La maggior parte delle ville presenti nel <strong>territorio</strong> di studio sono state costruite nei secoli<br />

XVII , XVIII e XIX. Per la loro tipologia architettonica - di derivazione dall’ architettura<br />

veneziana - (si pensi ad esempio alla capostipite “Villa Zeno” di Andrea Palladio in prossimità<br />

di Ceggia), rappresentano “lo stato di terra <strong>della</strong> nobiltà veneziana” che per secoli ha abitato<br />

ed ancora, in parte possiede, proprio questi prestigiosi immobili generalmente legati a grandi<br />

41


estensioni terriere.<br />

(CT12 – CT23 – CT32 – CT44 – ER28 – ER41 – CA32 - CA62)<br />

Castello<br />

Trattasi di immobili che, per la maggior parte dei casi, hanno subito molteplici trasformazioni<br />

edilizie alla loro originaria struttura, ma che sono testimonianza storica di questa importante<br />

tipologia edilizia. Un esempio è il Castelllo di Santo Stino di Livenza, fulcro abitativo<br />

originario dello stesso aggregato urbano, che nel corso dei secoli si è modificato sino<br />

all’attuale destinazione a residenza privata.<br />

(CA73)<br />

Casa padronale<br />

Tipologia edilizia generalmente diversa dall’edificio rurale, anche se per alcune<br />

caratteristiche funzionali è ad esso molte volte simile. Generalmente è con tipologia quadrata<br />

o rettangolare, impostata su finiture di facciata più ricercate rispetto allo stesso edificio<br />

rurale. E’ solitamente rappresentazione di uno status sociale più agiato, che si evidenzia<br />

nella scelta degli elementi architettonici del corpo di fabbrica padronale, rispetto agli altri<br />

annessi rustici, sempre funzionali alla conduzione del fondo, che generalmente sono ubicati<br />

distaccati dalla casa.<br />

Palazzo padronale<br />

Si identificano come tali quelle costruzioni generalmente di fine ‘800 inizio ‘900, spesso<br />

abitazioni signorili, di pianta rettangolare sviluppata su tre o più livelli con elementi decorativi<br />

di facciata seppur semplici ma di distinzione, anche sociale, rispetto alle altre costruzioni<br />

propriamente dette rurali. In alcuni casi riguardano un’ edificazione tra più strutture esistenti,<br />

a costituire la cortina edilizia <strong>della</strong> piazza comunale o del borgo.<br />

Mulino / Fornace/ Segheria<br />

A partire dal XV secolo, sfruttando l’energia dell’acqua, furono costruiti diversi mulini lungo il<br />

corso ad esempio dei fiumi Lemene e Reghena. Caratteristiche principali: fabbricati di medie<br />

dimensioni, dotati all’esterno di ruote dentate in legno atte all’impiego dell’energia idraulica e<br />

collegate con il sistema di macinazione e/o segheria posto generalmente al suo interno. Un<br />

altro esempio di edifici schedato è rappresentato dalla fornace per la produzione di mattoni di<br />

argilla a Lison, da tempo non più in uso, la cui struttura si staglia dal paesaggio vitivinicolo.<br />

b. EDIFICI RELIGIOSI<br />

La categoria si riferisce ad organismi edilizi dedicati alle funzioni generali di tipo liturgico ed<br />

aventi caratteristiche collettive importanti, in quanto espressione del potere ecclesiastico e<br />

talvolta anche motivo di vanto delle varie comunità. Alcuni edifici hanno anche assunto<br />

42


caratteri di storicità importanti e per questo opportunamente salvaguardati come patrimonio<br />

culturale. Tra gli edifici religiosi si annoverano anche le tipologie di Sacello, Tomba di<br />

famiglia, Battistero.<br />

Cattedrale / Chiesa / Chiesetta<br />

Questa tipologia dalla storia millenaria, riscontra innumerevoli esempi anche in questa area.<br />

Generalmente nello studio la tipologia chiesa viene considerata in un edificio,<br />

morfologicamente caratterizzato da un preciso disegno d’impianto planimetrico, e<br />

specificatamente dedicato al culto religioso cristiano.<br />

(CT01 – CT15 – CT35 – CT46 – JE27 – JE30 – JE53 – ER02 – ER06 – ER26 – CA07 –<br />

CA13 – CA29 – CA39 – CA40 - CA61)<br />

Oratorio<br />

Storicamente, luogo consacrato, solitamente di piccole dimensioni, destinato alla preghiera e<br />

al culto privato di famiglie o comunità; nel significato moderno, inteso come edificio <strong>della</strong><br />

comunità cristiana di aggregazione giovanile. Si riferisce generalmente a piccoli edifici<br />

realizzati all’interno del complesso più ampio <strong>della</strong> villa padronale di una certa consistenza<br />

ed importanza, nella quale avveniva un uso quasi esclusivo per i proprietari e nel quale si<br />

esercitavano le funzioni religiose e dove comunque in particolari periodi venivano aperti<br />

anche ai contadini dell’area vicina. Infatti hanno spesso due ingressi, una dall’area <strong>della</strong> villa<br />

e uno dalla strada sulla quale si affacciano.<br />

(CT20- CT33 – JE38 – JE47 – ER21 – CA35)<br />

c. EDIFICI MILITARI<br />

Tra gli edifici militari si annoverano anche le tipologie di torri telemetriche , bunker, batterie,<br />

forti.<br />

Torre telemetrica<br />

Punto centrale del sistema difensivo lagunare, le torri telemetriche sono state realizzate negli<br />

anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale quale apparato di avvistamento<br />

comunicante con le batterie di tiro dislocate lungo il litorale di Cavallino-Treporti. Ben presto,<br />

con la prosecuzione del conflitto bellico e la rapida evoluzione delle forze navali, queste<br />

architetture di “archeologia bellica” divennero del tutto inadeguate per la loro altezza ridotta,<br />

tanto che per buona parte furono modificate elevandole di alcuni piani. Volutamente simili a<br />

edifici civili per mimetizzarne la verticalità in un paesaggio orizzontale sono caratterizzati da<br />

una pianta quadrangolare o circolare e presentano come elemento connotante la finestra a<br />

nastro posta all’ultimo piano.<br />

(CT02 - CT07 – CT19 – CT22 – CT29 – CT30 – CT37 – CT38 – CT39 – CT41 - CT42)<br />

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Batteria<br />

Fortificazioni militari costiere che facevano parte di un complesso sistema difensivo<br />

ottocentesco/novecentesco che avevano lo scopo di proteggere <strong>Venezia</strong> dalle corazzate<br />

austro-ungariche che in poche ore di navigazione potevano minacciare il più importante<br />

porto in Alto Adriatico <strong>della</strong> Regia Marina italiana.<br />

(CT03 – CT14)<br />

Forte<br />

Simbolo delle fortificazioni militari del litorale di Cavallino, i forti sono stati costruiti nell’ambito<br />

di una lunga catena di interventi volti a presidiare le bocche di porto del Lido del <strong>territorio</strong><br />

lagunare.<br />

(CT04)<br />

d. MANUFATTI RELIGIOSI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati i manufatti religiosi tra i quali l’ edicola,<br />

l’oratorio campestre e:<br />

Capitello votivo / Cappella votiva<br />

Sono elementi che “punteggiano” tutto il <strong>territorio</strong> di studio e sono presenti soprattutto nelle<br />

contrade rurali. Si tratta di piccoli tabernacoli o cappelle votive comunemente chiamati, in<br />

dialetto veneto “cisiol”, che rappresentano la devozione religiosa delle famiglie rurali o dei<br />

piccoli borghi. Purtroppo, molti di questi capitelli sono andati in rovina e spesso sono stati<br />

restaurati o edificati a nuovo con scarso valore architettonico. Sono manufatti che comunque<br />

rappresentano un luogo di aggregazione e di forte significato per le piccole collettività rurali.<br />

(JE17 – JE25 – JE42 – CA27 – CA42 - CA71)<br />

e. MANUFATTI VITA COLLETTIVA<br />

Tra i manufatti <strong>della</strong> vita collettiva si annoverano anche le tipologie di: pozzo, stele, piazza e:<br />

Ponte<br />

Strutture utilizzate per superare un ostacolo naturale o artificiale che si antepone alla<br />

continuità di una via di comunicazione. Particolarmente interessanti nell’ area di studio sono i<br />

ponti fluviali, apribili o girevoli, risalenti alla prima metà del Novecento.<br />

(ER10 – ER 46 – CA09 – CA16 - CA38)<br />

Bilancia<br />

Grandi reti a bilancera che vengono manovrate dall’interno di piccole capanne da pesca. Le<br />

bilance rappresentano un elemento tipico dell’attività <strong>della</strong> pesca lungo i fiumi dell’area di<br />

studio e la loro esistenza è simbolo di un forte legame tra il fiume e le popolazioni locali.<br />

(CT48 – CT50 – JE05 – JE20 – JE57 – JE58 – CA20 - CA30)<br />

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Fontana / Fontanella / Fontanella con abbeveratoio / lavatoio<br />

Nelle strade di campagna, sono presenti Categorie e beni tipici elementi di vita collettiva<br />

come le fontane ed i lavatoi che, pur non presentando caratteristiche di costruzioni di pregio<br />

sono importanti luoghi proprio perchè questi manufatti testimoniano momenti di vita collettiva<br />

e punti di socializzazione per la popolazione di una volta e in misura minore di oggi. Essi<br />

hanno svolto per lunghissimo tempo funzioni non solo legate all’uso stretto <strong>della</strong> risorsa<br />

acqua, quando questa era possibile canalizzarla e organizzarla in punti specifici, ma ha<br />

consentito anche una intensa vita di relazione. La loro salvaguardia è quindi un motivo di<br />

importanza culturale sotto l’aspetto <strong>della</strong> tradizione.<br />

(CA24 - CA46)<br />

Monumento alla memoria<br />

Si riferisce a organismi di valore religioso o storico-testimoniale, talvolta di modesto valore<br />

artistico, distribuiti sul <strong>territorio</strong> e che storicamente rappresentano un motivo di coesione<br />

sociale.<br />

Alaggio<br />

Gli alaggi sono una sorta di “scivoli” utilizzati per lo più per la messa in acqua o in secco di<br />

una imbarcazione.<br />

(CA53)<br />

Attracco<br />

Pontile galleggiante in legno utilizzato per l’ormeggio delle imbarcazioni al fine di permettere<br />

la salita e discesa dei passeggeri.<br />

(JE56)<br />

Altana<br />

Le altane sono strutture aperte, generalmente di tipo ligneo, che assumono il ruolo di<br />

belvedere in forma di torretta di avvistamento.<br />

(CA44 – CA45 – CA51 – CA68)<br />

Percorso ciclabile<br />

Molteplici le piste ciclabili realizzate nei 16 Comuni oggetto del presente studio, che sono<br />

state schedate in certi casi, in rapporto alla realizzazione di ipotizzati itinerari naturalistici,<br />

eventualmente cofinanziabili con la Misura 313 <strong>Azione</strong> 1.<br />

f. MANUFATTI IDRAULICI<br />

Tra i manufatti idraulici si annoverano anche le tipologie di: centrale idroelettrica, salto<br />

idraulico e:<br />

45


Idrovora<br />

Rappresenta un particolare tipo di pompa utilizzato per assorbire ed asportare grandi masse<br />

d’acqua per opere di bonifica o in casi di alluvione. Sono edifici caratterizzanti il <strong>territorio</strong> di<br />

bonifica in quanto ospitano i macchinari che negli anni del primo ‘900 sono stati installati per<br />

realizzare e mantenere a tutt’oggi la fitta rete di canali di bonifica. Possono essere<br />

considerati edifici ormai “storici” sia per la loro bellezza, che per la testimonianza di un’epoca<br />

che ha tracciato le nuove linee del <strong>territorio</strong> e messo a coltura migliaia di ettari sanificando<br />

dalla malaria intere popolazioni.<br />

(JE10 – JE14 – JE22 – JE35 – ER12 – ER33 – ER40 – ER44 – CA08 – CA22 – CA25 –<br />

CA26 – CA31 – CA37 – CA47 – CA54 - CA70)<br />

Conca di navigazione<br />

Le conche di navigazione permettono alle imbarcazioni di superare il dislivello esistente fra<br />

un canale a livello più o meno costante e la laguna a livello più variabile, rendendo così<br />

possibile la navigazione entro i dislivelli di marea. Le conche consistono in due paratoie che<br />

delimitano alle estremità una vasca; venendo aperte alternativamente, in base al principio<br />

dei vasi comunicanti, consentono di variare il livello dell’acqua nella vasca stessa,<br />

permettendo alle imbarcazioni il superamento dei dislivelli di marea che altrimenti<br />

genererebbero forti correnti.<br />

(CT49)<br />

Chiusa<br />

La chiusa è costituita da una paratoia che, in caso di maree di particolare intensità o di piene<br />

che potrebbero provocare allagamenti, interclude il passaggio di acqua. In questo <strong>territorio</strong><br />

numerosi sono gli interventi idraulici realizzati dall’uomo per adeguare l’ambiente alle proprie<br />

esigenze, tenendo conto degli equilibri e delle leggi fisiche che lo regolano. Si tratta di opere<br />

basate sul principio delle “porte vinciane”. Così chiamate perché ideate da Leonardo da<br />

Vinci, le porte costituiscono un sistema di chiuse incardinate verticalmente su pilastri che si<br />

aprono sfruttando la sola forza dell’acqua quando essa, da un punto di maggiore livello,<br />

durante la bassa marea scende verso il mare; l’apertura delle porte ne consente il deflusso<br />

riequilibrando i livelli. In caso di alta marea, la forza dell’acqua che sale fa sì che le porte si<br />

richiudano e impediscano così all’acqua marina di risalire il corso dei canali interni.<br />

g. PAESAGGI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati gli elementi puntuali quali la strada<br />

campestre, la risorgiva, il canale, il prato e:<br />

Bosco<br />

Nell’ ambito dello studio sono stati rilevati alcuni relitti di bosco planiziale, a memoria del fatto<br />

46


che queste aree erano ricoperte di selve, con una prevalenza di querce in quanto la<br />

formazione forestale è quella del quercocarpinetum. Ma di tali boschi planiziali, caratterizzati<br />

da querce, carpini, olmi, aceri, frassini, che un tempo occupavano gran parte di questo<br />

<strong>territorio</strong>, oggi restano solo piccolissimi lembi fortemente modificati dall’azione antropica. Si<br />

evidenziano presenze di specie di rilevante interesse faunistico, ormai quasi scomparse.<br />

Bonifica<br />

Uno dei principali paesaggi che contraddistinguono il <strong>territorio</strong> di studio è il paesaggio di<br />

bonifica, caratterizzato da ampie distese di appezzamenti agricoli, intervallati da filari, viali<br />

alberati, vigneti ed orti e dai lineari canali irrigui.<br />

(CA01)<br />

Fiume<br />

Nell’ ambito dei 6 ambiti territoriali riversano una particolare importanza naturalisticoambientale<br />

i “corridoi naturalistici” del Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento tutti intersecanti<br />

il “sistema costiero” <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, riconosciuto percorso principale, ciclabile e<br />

navigabile, dalla stessa Regione Veneto nella Rete Escursionistica <strong>Veneta</strong> (REV).<br />

Zona umida<br />

Numerose sono le zone umide nell’ area studio, alcune protette e delimitate anche dalla<br />

vigente legislazione urbanistica altre ancora da normare. Nello studio ad esempio si segnala<br />

la “vasca di lagunaggio”, nel complesso industriale dell’ ex-zuccherificio Eridania di Ceggia,<br />

che rappresenta un luogo naturalistico dalle alte potenzialità trasformative anche ai fini di<br />

uno sviluppo sostenibile del <strong>territorio</strong> per un turismo didattico-naturalistico.<br />

Alberatura / Filare / Albero monumentale<br />

Filari e viali alberati frammentano le ampie distese di terreni agricoli di bonifica, destinati a far<br />

da barriera al vento (frangivento) a beneficio delle colture, ma anche quali elementi di pregio.<br />

Campo chiuso<br />

Peculiarità del <strong>territorio</strong> agricolo, molto visibile in alcune delle foto aeree dei territori di studio<br />

quali ad esempio nel Comune di Gruaro. Facilmente riconoscibile nel contesto, in quanto si<br />

caratterizza dalla presenza di siepi o filari alberati, per la delimitazione di singoli campi o di<br />

appezzamenti di più campi generalmente coltivati a seminativo.<br />

Lago artificiale<br />

Nel <strong>territorio</strong> sono presenti grandi cave, attualmente dismesse ma un tempo impiegate per il<br />

prelievo di ghiaia, che hanno subito un processo di rinaturalizzazione diventando laghi<br />

artificiali votati anche alla pratica <strong>della</strong> pesca sportiva.<br />

47


Laguna<br />

Rappresenta un bacino costiero separato dal mare da un cordone litoraneo (sia esso<br />

tombolo o lido) e caratterizzato da acqua salmastra e maree. Il nome deriva dal latino<br />

“lacuna”, che significa spazio vuoto. Le lagune tendono a formarsi in territori pianeggianti e<br />

solitamente interessati da foci a delta dei fiumi e vengono classificate in lagune vive e lagune<br />

morte. Le prime presentano uno o più collegamenti o sbocchi con il mare aperto, le seconde,<br />

al contrario, sono completamente circondate da terraferma.<br />

Parco / Parco e laghi / Parco naturalistico<br />

Molteplici sono i parchi in tutta l’ area di studio. Un esempio di “parco e laghi” è nell’ ambito<br />

specifico denominato Lemene-Reghena e dei laghi di Cinto considerata tra le aree più<br />

integre e significative, dal punto di vista naturalistico, <strong>della</strong> Provincia di <strong>Venezia</strong>. E’ un’area<br />

ricca di caratteristici elementi ambientali quali prati, boschi planiziali, siepi ripariali, nonché di<br />

una numerosa e varia fauna ittica e aviaria.<br />

Valle<br />

Il nome deriva dal latino “vallum” che significa argine o protezione. Si tratta di un’area<br />

lagunare separata dalla laguna aperta da una recinzione fissa costituita oggi da pali o argini<br />

nella quale si pratica la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva. All’interno <strong>della</strong> valle<br />

veniva praticato l’allevamento del pesce e la caccia, ed entrambe queste attività costituivano<br />

per la Serenissima una grande riserva di cibo che permettevano agli abitanti una certa<br />

autosufficienza alimentare in caso di necessità. Il fatto di essere separate dalla laguna da<br />

recinzioni fisse le esclude dal flusso e riflusso <strong>della</strong> marea: l’introduzione delle chiusure fisse<br />

nelle valli è stata dettata dall’esigenza di sottrarre l’ambiente vallivo dalla variabilità<br />

dell’ambiente lagunare, soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento causato dalle zone<br />

industriali e dai concimi chimici usati nelle campagne. La valle da pesca è un’area<br />

artificializzata, creata a scopi produttivi, ma che mantiene elevati livelli di naturalità,<br />

contribuendo alla protezione dell’ambiente lagunare. Inoltre, costituisce un luogo importante<br />

per la nidificazione di molti uccelli.<br />

h. SITI ARCHEOLOGICI<br />

Uno dei principali nell’area studio è Il sito dell’antica Julia Concordia (42 a.C.).<br />

Importantissimi, i reperti dell’antica città romana con le terme, il teatro e i resti delle domus,<br />

sono stati recentemente oggetto di lavori di restauro e di un nuovo spazio espositivo al fine di<br />

una migliore fruizione turistica.<br />

(JE29 – JE15 - CA49)<br />

Ponte Romano<br />

La Via Annia è una delle più importanti viabilità storiche, di origine romana, che attraversa il<br />

48


<strong>territorio</strong> oggetto di studio. Costruita nel 131 a.C. dal console Annio Rufo, come<br />

completamento di Via Flaminia, al fine di collegare Roma ad Aquileia. Il ponte romano di<br />

Ceggia, è testimonianza puntuale di un tratto <strong>della</strong> Via Annia e rappresenta un luogo<br />

archeologico con potenzialità turistiche.<br />

i. IMMOBILI PER SERVIZI PUBBLICI<br />

Si includono i Centri civici, Biblioteche, Maneggi, Musei, Ostelli, Scuole, Teatro, Fiera. In<br />

questi territori si trovano numerosi immobili adibiti a servizi pubblici, oltre ai municipi, si<br />

annoverano anche le biblioteche civiche e il consorzio dell’ agricoltura. In genere si tratta di<br />

edifici con impianto architettonico fortemente riconoscibile, sia per la mole dimensionale che<br />

per le finiture delle facciate. Le funzioni museali, unite a quelle civiche e religiose, se messe<br />

in “rete”, possono costituire un volano e motivo di attrattività turistica sia per turisti che per<br />

studiosi e cultori specifici.<br />

(CT45 – JE55 – ER01 – ER30 – ER45 – CA23 – CA58 - CA59)<br />

5.1 Considerazioni esplicative dei parametri in scheda<br />

Tutti i beni sono stati censiti mediante un codice alfanumerico, riportante il Comune in sigla<br />

ed un numero progressivo del bene censito. AN Annone Veneto, CA Caorle, CT Cavallino-<br />

Treporti, CE Ceggia, CC Cinto Caomaggiore, CO Concordia Sagittaria, ER Eraclea, FP<br />

Fossalta di Portogruaro, GR Gruaro, JE Jesolo, PO Portogruaro, PR Pramaggiore, SM San<br />

Michele al Tagliamento, SS Santo Stino di Livenza, TE Teglio Veneto, TO Torre di Mosto. Le<br />

schede contengono le seguenti informazioni: nome del bene, localizzazione immagine del<br />

bene/sito, epoca di costruzione, categoria del bene, tipologia del bene. A seguire si riportano<br />

i significati dei parametri utilizzati:<br />

Parametro: CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE PRINCIPALI<br />

Individua l’impianto architettonico del bene, ne descrive le volumetrie ed i principali elementi<br />

architettonici che lo caratterizzano. Nel caso di paesaggi si descrivono le componenti naturali<br />

e le caratteristiche del contesto.<br />

Parametro: PROPRIETA’<br />

Individua il tipo di proprietà del bene/sito, distinguendola in pubblica, privata, ecclesiastica,<br />

demaniale.<br />

Parametro: INTERESSE TURISTICO<br />

Relazioni del bene/sito con le modalità turistiche locali ed il modo di rappresentare<br />

testimonianza di tipicità.<br />

Parametro: STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Questo parametro indica, previa analisi sintetica visiva, lo stato di conservazione<br />

49


dell'edificio / manufatto / paesaggio che viene esplicitato mediante l’utilizzo di tre aggettivi:<br />

" Cattivo (quando si presenta in stato di rovina o di inagibilità)<br />

" Mediocre (quando si presenta con condizioni statiche sufficienti e quindi agibile, ma nelle<br />

condizioni di richiedere una manutenzione straordinaria)<br />

" Buono (quando si presenta in condizioni statiche ordinarie e contestualmente con un<br />

buon aspetto manutentivo e di decoro)<br />

Nei sopralluoghi eseguiti non si sono potute verificare puntualmente le condizioni statiche<br />

degli edifici, ma ci si è dovuti basare su un’ analisi visiva esterna.<br />

Parametro: CONNESSIONE CON GLI ITINERARI ESISTENTI<br />

Si è tratto di indicare la localizzazione del bene rispetto agli itinerari principali esistenti (di cui<br />

si rimanda al capitolo 8) calcolando la facilità di visitazione da parte dei fruitori dell’itinerario<br />

principale e contestualmente ipotizzare la connessione del bene con gli itinerari secondari<br />

proposti dal presente studio.<br />

Parametro: VISIBILITÀ PUBBLICA<br />

Questo parametro indica, previo sopralluogo, la possibilità di vedere il bene da un’area<br />

pubblica (strada, piazza, ecc.) e viene esplicitato mediante l’utilizzo di tre aggettivi:<br />

! Bassa (quando il bene non è visibile o difficilmente visibile)<br />

! Media (quando il bene è sufficientemente visibile per apprezzarne il valore)<br />

! Alta (quando il bene è facilmente visibile anche da più visuali)<br />

Oltre alla specificazione degli elementi in frapposizione tra l’osservatore e il bene censito.<br />

Parametro: FRUIBILITÀ PUBBLICA<br />

Questo parametro indica, previo sopralluogo, la possibilità di accedere per visitare il bene<br />

anche internamente e viene esplicitata mediante l’utilizzo di tre aggettivi:<br />

" Bassa (quando il bene non è visitabile)<br />

" Media (quando il bene è visitabile, ma soggetto ad orari di visita)<br />

" Alta (quando il bene è aperto al pubblico e sempre fruibile)<br />

Specificando l’eventuale causa, gli orari e i riferimenti telefonici.<br />

Parametro: CANTIERABILITÀ<br />

Questo parametro indica, previa indagine conoscitiva, la possibilità nel breve di rendere<br />

cantierabile i progetti di sistemazione del bene; le risposte indicate sono le seguenti:<br />

sì (quando esiste una progettualità di diverso grado)<br />

no (quando non è presente alcuna progettualità)<br />

non rilevato (quando non è stato possibile acquisire informazioni in merito)<br />

50


Parametro: RIFERIMENTO ALL’ AZIONE DELLA MISURA PREVISTA DAL PSL<br />

Tale parametro definisce in quale <strong>Azione</strong> (Azioni 2, 3, 4 <strong>della</strong> Misura 323 / A) del PSL è<br />

inseribile il bene/paesaggio.<br />

Parametro: COSTO IPOTETICO DELL’ INTERVENTO<br />

Dall’analisi visiva del bene e dal relativo stato di conservazione, considerati gli interventi<br />

ammissibili dalle Misure del PSL, si è indicato il costo ipotetico suddividendolo in:<br />

! < di 100.000 Euro<br />

! > di 100.000 Euro<br />

Parametro: VALUTAZIONE SULL’ INCREMENTO DELLE POTENZIALITA’ TURISTICHE<br />

DEI LUOGHI, ATTRAVERSO IL RECUPERO DEL BENE/ SITO<br />

Descrive come le eventuali ipotesi di recupero del bene/sito possano incrementare le<br />

potenzialità turistiche dei luoghi.<br />

51


5.2.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati.<br />

Il Comune di Cavallino - Treporti (1:20.000)<br />

52


5.2.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Cavallino - Treporti<br />

62


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT01<br />

Nome del bene: Chiesa Beata Vergine di Fatima<br />

Localizzazione: Punta Sabbioni, Lungomare San Felice<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La Chiesa è<br />

interamente costruita in mattoni faccia vista, con tetto a<br />

capanna e campanile a vela in facciata; sull'altare maggiore<br />

è posta l'effige <strong>della</strong> Madonna di Fatima; l'edificio fu aperto al<br />

culto nel 1943.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato a Punta Sabbioni, lungo l'itinerario turistico n. 17 del<br />

Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/ a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

64


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT02<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Lio Grando<br />

Localizzazione: Punta Sabbioni, Lungomare San Felice<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

edificio multipiano a pianta quadrangolare con coperture<br />

piane praticabili, eretto a scopi militari; fa parte di una serie<br />

di fortificazioni erette a difesa del <strong>territorio</strong> veneziano: in cima<br />

alla torre, infatti, era sistemato un telemetro che, attraverso<br />

un sistema a prismi ottici e un calcolo trigonometrico, serviva<br />

a misurare rapidamente la distanza degli obiettivi da colpire;<br />

dopo l'abbandono, molte di queste torri sono state occupate<br />

abusivamente; l'edificio necessita di importanti interventi<br />

strutturali.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio affaccia lungo il percorso la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> di fronte all'isola<br />

di Sant'Erasmo e nelle vicinanze <strong>della</strong> bocca di porto del Lido; l'edifico si trova lungo l'itinerario turistico n. 17 del<br />

Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [X] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

65


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT03<br />

Nome del bene: Batteria Amalfi<br />

Localizzazione: Cà Savio, Via Amalfi<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Batteria<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La batteria era<br />

composta dalla costruzione che ospitava la torre corazzata e<br />

da altre due grosse costruzioni che contenevano ciascuna<br />

una centrale elettrica. All’interno <strong>della</strong> batteria erano stati<br />

ricavati anche vari locali: le riservette per proiettili e cariche,<br />

oltre ai servizi per il personale (uffici, alloggi per la truppa ed<br />

ufficiali, lavatoi, latrine, ecc.). Le due costruzioni attigue,<br />

adibite a centrale elettrica, erano collegate alla batteria<br />

tramite due gallerie e distanziate in maniera opportuna per<br />

evitare che la batteria fosse neutralizzata a causa di una<br />

mancanza di energia elettrica. La polveriera era situata<br />

distante dalla batteria per evitare pericolosi incidenti. Anche<br />

gli alloggiamenti principali <strong>della</strong> guarnigione si trovavano a<br />

distanza dalla batteria.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: bassa<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

66


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT04<br />

Nome del bene: Forte Treporti<br />

Localizzazione: Lio Grando, Lungomare San Felice<br />

Epoca di Costruzione: metà Ottocento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Forte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Di notevoli<br />

dimensioni è una fortificazione permanente a pianta<br />

lunettata, fronte arcuato e ampio cortile interno, protetto da<br />

terrapieni, oggi spianati, e da un fossato in comunicazione<br />

con la laguna. All'interno è dotato di un torrione centrale e di<br />

tre caponiere su una delle quali è costruita una torre<br />

telemetrica. Nella casamatta che costituisce il ridotto a due<br />

piani si trovano le diciotto postazioni di artiglieria mentre<br />

nell'ingresso vi sono alcuni resti di un interessante sistema di<br />

regolazione del flusso delle acque lagunari.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio di<br />

sistema difensivo che ha connotato singolarmente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio si trova di fronte a Forte S. Nicolò oltre la bocca di Porto di<br />

Lido e al Forte di S. Erasmo; è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di Cavallino - Treporti che<br />

costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

67


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT05<br />

Nome del bene: Ca' Scarpa<br />

Localizzazione: Lio Grando, Via degli Armeni<br />

Epoca di costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

complesso rurale tipico composto da più corpi di fabbrica a<br />

pianta rettangolare con annesso fondo rustico.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Situato lungo percorsi turistici ciclabili e<br />

lungo la via d'acqua <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>; rappresenta una<br />

buona testimonianza delle caratteristiche tipiche<br />

dell'architettura rurale locale.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso rurale si affaccia sul canale Pordelio (<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>) e<br />

si trova lungo l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Il recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici tipici ne aumenterebbe la visibilità, quale<br />

elemento del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

68


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT06<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via di Portosecco<br />

Localizzazione: Treporti, Via di Portosecco<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli; tutto in<br />

mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato a Portosecco, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato a Portosecco, lungo un percorso ciclopedonale, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong><br />

e dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

69


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT07<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Savio<br />

Localizzazione: Ca’ Savio, Via di Ca’ Savio<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta quadrangolare, con<br />

copertura piana praticabile.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

70


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT08<br />

Nome del bene: Edificio rurale Ca' Chiuso<br />

Localizzazione: Treporti, Via di Portosecco<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare; una porzione, in mattoni faccia vista, si<br />

sviluppa su tre livelli, di cui l'ultimo era utilizzato come<br />

granaio; la costruzione annessa, su due livelli, risulta<br />

interamente restaurata.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato a Portosecco, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato a Portosecco, lungo un percorso ciclopedonale<br />

secondario, in prossimità dell'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di Cavallino - Treporti che costeggia la<br />

<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

71


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT09<br />

Nome del bene: Imbarcadero di Treporti – Ristorante Antica<br />

Dogana<br />

Localizzazione: Treporti, Via <strong>della</strong> Ricevitoria 1<br />

Epoca di Costruzione: 1853<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare sviluppato su due livelli;<br />

completamente intonacato, presenta delle finestre ad arco al<br />

piano terra e rettangolari al livello superiore; affaccia sulla<br />

laguna di <strong>Venezia</strong>; immobile storico costruito come "ricettoria<br />

finanziale", ovvero luogo dove si pagavano le tasse per le<br />

merci introdotte nel litorale veneziano per conto dell'Impero<br />

Austriaco; oggi accuratamente restaurato e adibito a<br />

ristorante.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Affacciato sulla laguna di <strong>Venezia</strong>, il<br />

ristorante è rinomato per la preparazione di piatti tipici <strong>della</strong><br />

tradizione veneziana.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio si affaccia sulla laguna di <strong>Venezia</strong>, in prossimità dell'itinerario<br />

turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio sempre visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

72


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT10<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via di Portosecco<br />

Localizzazione: Treporti, Via di Portosecco<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

presenta costruzioni annesse; affaccia sul canale<br />

Portosecco; dispone di un appezzamento di terreno di<br />

pertinenza.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato a Portosecco, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato a Portosecco, lungo un percorso ciclopedonale, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong><br />

e dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

73


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT11<br />

Nome del bene: Case Nardin<br />

Localizzazione: Treporti, Via <strong>della</strong> Cape<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su due livelli, con il classico<br />

“fogher” atto a contenere il caminetto, dal quale si innalza il<br />

fumaiolo; presenta una sopraelevazione centrale con un<br />

frontone alla sommità; tutto in mattoni faccia vista; presenta<br />

costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: In prossimità del canale Pordelio, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato in prossimità del canale Pordelio, lungo l'itinerario<br />

turistico n. 17 del Parco turistico di Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

74


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT12<br />

Nome del bene: Cà Tiepolo<br />

Localizzazione: Treporti, Via Ca’ Tiepolo<br />

Epoca di Costruzione: Seicento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare sviluppato su tre livelli, caratterizzato<br />

da mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Rappresenta una testimonianza tipica<br />

<strong>della</strong> cultura locale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Treporti, lungo l'itinerario turistico n. 18<br />

del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici ne aumenterebbe la visibilità all'interno dei<br />

percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza culturale.<br />

75


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT13<br />

Nome del bene: Locanda Zanella Ristorante<br />

Localizzazione: Treporti, Piazza Santissima Trinità<br />

Epoca di Costruzione: Seicento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Cascinale del<br />

Seicento ristrutturato, presenta una pianta rettangolare<br />

regolare sviluppato su due livelli; la facciata risulta priva di<br />

decorazioni.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato al centro del paese, il ristorante<br />

è dotato di un molo privato a disposizione <strong>della</strong> clientela che<br />

arriva in barca. Vengono preparati piatti tipici <strong>della</strong> tradizione<br />

veneziana, reinterpretati in chiave moderna.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Treporti, lungo l'itinerario turistico n. 18<br />

del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 23<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

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TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT14<br />

Nome del bene: Batteria Vettor Pisani<br />

Localizzazione: Ca’ Vio, Via Vettor Pisani<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Batteria<br />

Caratteristiche architettoniche principali: E’ composta da<br />

un corpo centrale lungo oltre m.80 su di un unico piano, due<br />

torrette alte circa 8-9 m. e due ali laterali di altri m.30<br />

ciascuna con una terrazza su di una parte di essa, dove<br />

erano collocati gli impianti telemetrici e di osservazione. Il<br />

corpo centrale è costruito in conglomerato cementizio mentre<br />

per le ali sono stati usati anche mattoni. Tutti i soffitti sono a<br />

volta con intonaco. Un muro di recinzione avvolge l’opera<br />

nella parte anteriore e si collega alle due estremità delle ali.<br />

Nel muro sono presenti molte feritoie verticali per la difesa<br />

ravvicinata dell’opera.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

77


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT15<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale <strong>della</strong> Santissima<br />

Trinità<br />

Localizzazione: Treporti, Piazza <strong>della</strong> Santissima Trinità 27<br />

Epoca di Costruzione: fine Seicento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Costruita in<br />

sostituzione <strong>della</strong> cappella dedicata alla SS. Trinità, esistente<br />

fin dal 1517, la Chiesa subì svariate modifiche nel corso dei<br />

secoli e le due navate laterali furono aggiunte<br />

successivamente. L’edificio seicentesco originario, affiancato<br />

da un piccolo campanile con una cupola alla sommità,<br />

custodiva all’interno un altare maggiore e altri quattro altari,<br />

in parte aggiunti nel Settecento, dedicati alla Madonna del<br />

Rosario, a S. Valentino, a S. Rocco e a S. Antonio da<br />

Padova. L’altare maggiore è sormontato dalla Pala <strong>della</strong><br />

SS.Trinità di un pittore veneto del XIX secolo e affiancato da<br />

due tele di Francesco Enzo raffiguranti l’Ultima Cena e la<br />

Santa Convocazione.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione:Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Treporti, lungo l'itinerario turistico n. 18<br />

del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 19.00<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

78


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT16<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via delle Masanete<br />

Localizzazione: Treporti, Via delle Masanete<br />

Epoca di costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

edificio rurale tipico composto da un corpo di fabbrica a<br />

pianta rettangolare; è inserito lungo l'argine nord del Canale<br />

Pordelio; necessita di interventi di manutenzione alle<br />

facciate.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Situato lungo percorsi turistici ciclabili e<br />

lungo la via d'acqua <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>; rappresenta una<br />

buona testimonianza delle caratteristiche tipiche<br />

dell'architettura rurale locale.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio fa pienamente parte del contesto rurale che si sviluppa a<br />

ridosso <strong>della</strong> laguna di <strong>Venezia</strong> e lungo le vie d'acqua.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Il recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici tipici ne aumenterebbe la visibilità, quale<br />

elemento del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

79


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT17<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana - Via<br />

Erasmo da Narni Gattamelata<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana/ Via Erasmo<br />

da Narni Gattamelata<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

quadrangolare regolare sviluppato su tre livelli; tutto in<br />

mattoni faccia vista; affaccia sul canale Saccagnana.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità del borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità del borgo di Saccagnana, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

80


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT18<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana, Cà Vio<br />

Localizzazione: Saccagnana , Via Saccagnana<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare sviluppato su due livelli; presenta<br />

costruzioni annesse; affaccia sul canale Saccagnana.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità del borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità del borgo di Saccagnana, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

81


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT19<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Scarpa<br />

Localizzazione: Ca’ Vio, Via Fausta 198 ca.<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta quadrangolare.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Satto di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

82


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT20<br />

Nome del bene: Oratorio Madonna del Carmine<br />

Localizzazione: Saccagnana, Piazza del Prà<br />

Epoca di Costruzione: inizi del XVI secolo<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La piccola<br />

Chiesa di Saccagnana, in origine dedicata alla SS. Trinità,<br />

cedette il titolo alla nuova Chiesa di Treporti eretta nel 1684<br />

e divenne semplice oratorio intitolato alla Madonna del<br />

Carmine. Una visita vescovile del 1739 ricorda che al suo<br />

interno, sull’altare, vi era la pala, ancora oggi esistente, con<br />

la rappresentazione <strong>della</strong> Vergine, S. Giuseppe e S. Felice<br />

da Cantalice, allora canonizzato da pochi anni;<br />

successivamente il quadro fu alterato sostituendo le anime<br />

del Purgatorio alla figura di S. Giuseppe.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione:C<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo rurale di Piazza Del Prà a Saccagnana,<br />

lungo l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il restauro ne valorizzerebbe la visibilità.<br />

83


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT21<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana, Cà Ferro<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare sviluppato su due livelli; presenta<br />

costruzioni annesse; affaccia sul canale Saccagnana.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità del borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità del borgo di Saccagnana, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

84


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT22<br />

Nome del bene: Torre telemetrica San Marco<br />

Localizzazione: Ca’ Vio, Via delle Batterie/ Via Battaglione<br />

San Marco<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta circolare.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

85


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT23<br />

Nome del bene: Casa padronale Zanella<br />

Localizzazione: Saccagnana, Piazza del Prà<br />

Epoca di Costruzione: prima metà del XVI secolo<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Esempio di villa<br />

rinascimentale veneziana restaurata integralmente tra il 1996<br />

e il 1998, presenta una facciata dall'intonaco rosato di<br />

grande linearità, una scalinata d'accesso al piano<br />

residenziale e una sopraelevazione centrale con la<br />

finestratura tripartita, con un piccolo poggiolo e un frontone<br />

alla sommità in cui compare uno stemma nobiliare al centro<br />

del timpano. Una cornice sottolinea il profilo del tetto, mentre<br />

la parte bassa <strong>della</strong> facciata, ai lati <strong>della</strong> scalinata, è<br />

movimentata da una serie di aperture ellittiche.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Rappresenta una testimonianza tipica<br />

<strong>della</strong> cultura rurale locale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo rurale di Piazza Del Prà a Saccagnana,<br />

lungo l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici tipici dell'architettura veneziana ne<br />

aumenterebbe la visibilità, quale elemento del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

86


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT24<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana –Via del Prà<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana – Via del Prà<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare sviluppato su tre livelli, dove l'ultimo era<br />

utilizzato a granaio; tutto in mattoni faccia vista; presenta<br />

costruzioni annesse; affaccia sul canale Saccagnana.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità del borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità del borgo di Saccagnana, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

87


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT25<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana, Cà<br />

Cimarosto<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare; presenta costruzione annessa;<br />

affaccia sul canale Saccagnana.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato poco distante dal borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato poco lontano dal borgo di Saccagnana, in prossimità<br />

dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

88


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT26<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Pordelio<br />

Localizzazione: Ca’ Pasquali, Via Pordelio<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

edificio rurale di pregio composto da un corpo di fabbrica a<br />

pianta rettangolare; affaccia sul Canale Pordelio; dispone di<br />

un appezzamento di terreno di pertinenza coltivato a orto;<br />

necessita interventi di manutenzione straordinaria alle<br />

facciate.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Rappresenta una testimonianza tipica<br />

<strong>della</strong> cultura rurale locale.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio affaccia sul canale Pordelio (<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>) e si trova lungo<br />

l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Il recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici tipici ne aumenterebbe la visibilità, quale<br />

elemento del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

89


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT27<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Saccagnana<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana – Via Sforza<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

presenta costruzioni annesse; affaccia sul canale<br />

Saccagnana; dispone di un appezzamento di terreno di<br />

pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato poco distante dal borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco lontano dal borgo di Saccagnana, in prossimità<br />

dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

90


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT28<br />

Nome del bene: Ca' Berton Via Saccagnana<br />

Localizzazione: Saccagnana, Via Saccagnana<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su tre livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale/valliva veneta; presenta costruzioni<br />

annesse; affaccia sul canale Saccagnana; dispone di un<br />

appezzamento di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato poco distante dal borgo di<br />

Saccagnana, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco lontano dal borgo di Saccagnana, in prossimità<br />

dell'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

91


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT29<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Pasquali<br />

Localizzazione: Ca' Pasquali, Via Ca' Pasquali<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

edificio multipiano a pianta rettangolare in base e quadrata in<br />

sommità, eretto a scopi militari.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

92


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT30<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Crepaldo<br />

Localizzazione: Ca’ Ballarin, Via Pordelio 168 ca.<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Realizzato con<br />

ossatura in cemento armato e tamponamenti in muratura di<br />

laterizi, consta di una struttura centrale a sei piani, cui sono<br />

addossati due corpi a due piani con copertura piana<br />

praticabile. Una volta esauriti gli scopi militari, l'edificio è<br />

diventato abitazione privata abusiva e sono state introdotte<br />

trasformazioni (partizioni in legno aggiuntive, nuovi<br />

pavimenti, servizi igienici, tamponamento di alcune finestre,<br />

scala che conduce alla sommità <strong>della</strong> torre).<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [X] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

93


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT31<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Olivara<br />

Localizzazione: Lio Piccolo, Via Olivara<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su tre livelli, con il classico<br />

“fogher” atto a contenere il caminetto, dal quale si innalza il<br />

fumaiolo; le dimensioni sono molto contenute ed è privo di<br />

stalla.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Valle Olivari poco distante dal<br />

borgo di Lio Piccolo, è testimonianza delle abitazioni rurali<br />

povere.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco lontano dal borgo di Lio Piccolo, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

94


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT32<br />

Nome del bene: Palazzo Boldù<br />

Localizzazione: Lio Piccolo, Via di Lio Piccolo<br />

Epoca di Costruzione: fine Seicento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'edificio<br />

richiama la contemporanea architettura veneziana; il portale<br />

d'ingresso è profilato da un arco ribassato in pietra, al piano<br />

nobile le finestre si arricchiscono di un coronamento a<br />

timpano e di una trifora centrale in corrispondenza del<br />

grande salone; il secondo piano, più basso e generalmente<br />

destinato a magazzini e alloggi per la servitù, presenta<br />

piccole finestre rettangolari. La famiglia Boldù ne divenne<br />

proprietaria nel 1777 e quasi sicuramente vi operò dei<br />

rimaneggiamenti.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Rappresenta una testimonianza tipica<br />

<strong>della</strong> cultura rurale locale.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo di Lio Piccolo, lungo l'itinerario turistico n.<br />

18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici tipici dell'architettura veneziana ne<br />

aumenterebbe la visibilità, quale elemento del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici.<br />

L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

95


!TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT33<br />

Nome del bene: Oratorio S. Maria del Carmine<br />

Localizzazione: Le Mesole, Via delle Mesole<br />

Epoca di Costruzione: primi Seicento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: In origine, tale<br />

oratorio era intitolato alla Visitazione <strong>della</strong> Beata Vergine, in<br />

quanto custodiva al suo interno una pala raffigurante la<br />

Vergine con i Santi Givanni Battista e Rocco, poi,<br />

nell'Ottocento, cambiò titolo e venne dedicato a S. Maria del<br />

Carmine – probabilmenteperchè il dipinto originario fu<br />

sostituito da una pala cinquecentesca raffigurante la<br />

Madonna del Carmine col Bambino e due santi. La<br />

costruzione è formata da tre elementi addossati l'uno all'altro<br />

in epoche successive: l'oratorio vero e proprio, una piccola<br />

sacrestia, il piccolo campanile sul lato ovest innalzato, forse,<br />

in occasione dei restauri del 1923.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo rurale chiamato Le Mesole, lungo l'itinerario<br />

turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno (aperto solo in occasione <strong>della</strong> festa del Patrono)<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

96


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT34<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Sette Casoni<br />

Localizzazione: Cà Ballarin, Via Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su tre livelli, di cui<br />

l'ultimo era utilizzato come granaio, tipico dell'architettura<br />

rurale/valliva veneta.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato a Ca' Ballarin, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato a Ca' Ballarin, lungo l'itinerario turistico n. 16 del<br />

Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

97


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT35<br />

Nome del bene: Chiesa di S. Maria <strong>della</strong> Neve<br />

Localizzazione: Lio Piccolo, via di Lio Piccolo<br />

Epoca di Costruzione: fine Settecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'edificio<br />

presenta una tipica facciata a capanna; una lapide murata<br />

sopra la porta riporta la sua data di costruzione da parte<br />

<strong>della</strong> famiglia Boldù; nel 1951 divenne parrocchia autonoma<br />

ma dopo quindici anni, dichiarata succursale <strong>della</strong> SS. Trinità<br />

di Treporti, fu ritenuta inagibile perché considerata<br />

pericolante.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo di Lio Piccolo, lungo l'itinerario turistico n.<br />

18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il suo restauro ne valorizzerebbe la visibilità.<br />

98


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT36<br />

Nome del bene: Le Mesole – il Convento<br />

Localizzazione: Le Mesole, Via delle Mesole<br />

Epoca di Costruzione: fine Trecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale<br />

sviluppato su due piani; l'elemento caratterizzante è il grande<br />

focolare sporgente dalla parete, sovrastato da un camino<br />

quadrangolare.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato nel borgo rurale chiamato Le<br />

Mesole, è testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel borgo rurale chiamato Le Mesole, lungo l'itinerario<br />

turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

99


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT37<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Padovan<br />

Localizzazione: Ca’ Ballarin, Via Utilia 10<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'edificio è<br />

realizzato in muratura portante e solai con putrelle d'acciaio,<br />

presenta caratteristiche dimensionali e architettoniche<br />

risultanti da una precisa ricerca. La sua identità si fonda su<br />

due principi di tipo geometrico: la simmetria e la crescita in<br />

altezza per assottigliamento progressivo.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

100


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT38<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Tortato<br />

Localizzazione: Ca’ Ballarin, Via Pordelio/Via Passerelle<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta quadrangolare.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

101


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT39<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Bodi<br />

Localizzazione: Ca’ Ballarin, Via degli Arditi 4<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta quadrangolare con<br />

coperture piane praticabili.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

102


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT40<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via di Lio Piccolo<br />

Localizzazione: Lio Piccolo, Via di Lio Piccolo<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su tre livelli, dove l'ultimo<br />

era utilizzato come granaio, tipico dell'architettura<br />

rurale/valliva veneta; presenta costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato poco distante dal borgo di Lio<br />

Piccolo, è testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al<br />

fondo con annessi aggiunti successivamente per rispondere<br />

alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco lontano dal borgo di Lio Piccolo, lungo<br />

l'itinerario turistico n. 18 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

103


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT41<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Ca' Sassonio<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Pordelio 344<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

costruzione a più piani, a pianta quadrangolare, con<br />

copertura piana praticabile.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edifico è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

104


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT42<br />

Nome del bene: Torre telemetrica Vignotto<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Pordelio 362<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici militari<br />

Tipologia: Torre telemetrica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Realizzata in<br />

risposta ad una necessità di natura bellica, l'edificio a base<br />

quadrangolare è poi stato sopraelevato di tre piani.<br />

Successivamente la torre ha perso la propria funzione<br />

originaria ed è diventata un'abitazione abusiva.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Far conoscere al turista un esempio<br />

singolare di sistema difensivo che ha connotato fortemente il<br />

paesaggio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo l'itinerario turistico n. 17 del Parco turistico di<br />

Cavallino - Treporti che costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

105


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT43<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Giacomo Faitema<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Giacomo Faitema<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale di<br />

servizio, tipico dell'architettura <strong>della</strong> villa veneta, destinato a<br />

contenere gli ambienti di lavoro, dividendo lo spazio del<br />

corpo centrale <strong>della</strong> villa, riservato ai proprietari, da quello<br />

dei contadini. Presenta una struttura porticata ad alte arcate<br />

a tutto sesto adibite ai servizi: dalle cucine, alle abitazioni dei<br />

contadini, alle stalle e agli annessi rustici. L'edificio si<br />

dispone lateralmente alla casa padronale ed è parte<br />

integrante di un grande complesso agricolo produttivo.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro di Cavallino, è<br />

testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Cavallino, lungo il percorso ciclabile<br />

nazionale n. 228 e lungo l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Recuperando le caratteristiche architettoniche originali del bene si favorisce la testimonianza <strong>della</strong> trasformazione<br />

dell'antico borgo rurale in centro storico.<br />

106


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT44<br />

Nome del bene: Casa padronale Via Equilia<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Equilia<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

facciata interamente intonacata; presenta costruzioni<br />

annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro di Cavallino, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Cavallino, lungo il percorso ciclabile<br />

nazionale n. 228 e lungo l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

107


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT45<br />

Nome del bene: Scuola Elementare Giovanni Pascoli<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Equilia 2<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su due livelli; facciata<br />

interamente intonacata.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro di Cavallino,<br />

rappresenta un luogo di interesse culturale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato nel centro di Cavallino, lungo l'itinerario turistico n. 15<br />

del Parco turistico di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>, attraverso percorsi ciclabili alternativi.<br />

108


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT46<br />

Nome del bene: Chiesa di Santa Maria Elisabetta<br />

Localizzazione: Cavallino, Via Fausta 434<br />

Epoca di costruzione: prima metà Settecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La Chiesa ha<br />

una facciata neoclassica-liberty, tripartita da lesene che<br />

poggiano su un alto basamento. La parte superiore <strong>della</strong><br />

facciata è occupata da un frontone con cornice aggettante, al<br />

centro del quale si trova un rosone. Il portale, inquadrato da<br />

due colonne laterali e sormontato da un timpano, è<br />

sovrastato da un bassorilievo che raffigura la visita di Maria<br />

ad Elisabetta, inserito durante i lavori del 1916 e a sua volta<br />

incorniciato da due lesene e da un timpano superiore. Questi<br />

stessi elementi, ovvero le lesene ed il timpano, si ritrovano,<br />

con proporzioni identiche, intorno ad ognuna delle due<br />

finestre ad arco che si aprono nelle partizioni laterali <strong>della</strong><br />

facciata.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo il percorso ciclabile nazionale n.228, lungo gli itinerari<br />

turistici ciclabili 15 e 16 del Parco turistico di Cavallino Treporti e lungo la via d'acqua <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> con<br />

attracco limitrofo.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile tutti i giorni dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

109


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT47<br />

Nome del bene: Ristorante da Achille<br />

Localizzazione: Cavallino, Piazza Santa Elisabetta<br />

Epoca di costruzione: 1948<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Classico edificio<br />

<strong>della</strong> cultura architettonica rurale veneziana, con pianta<br />

rettangolare regolare più volte rimaneggiato; necessita di<br />

interventi di manutenzione straordinaria specialmente ai piani<br />

superiori.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cucina tipica e<br />

servizio di alloggio.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio si trova in Piazza Santa Elisabetta sulla quale affacciano<br />

anche la chiesa di Santa Elisabetta e un edificio comunale; affaccia sulla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> sulla quale è presente<br />

un attracco pubblico; situato lungo il percorso ciclabile nazionale n.228 e lungo gli itinerari turistici ciclabili 15 e 16<br />

del Parco turistico di Cavallino Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio aperta al pubblico<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Ripristinando il servizio camere ai piani superiori potrebbe divenire punto strategico per il turismo.<br />

110


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT48<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Cavallino, canale Casson<br />

Epoca di Costruzione: seconda metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Rete a bilancera<br />

manovrata dall’interno di una piccola capanna da pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul canale Casson, rappresenta<br />

una testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico<br />

di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

111


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT49<br />

Nome del bene: Conca di navigazione<br />

Localizzazione: Cavallino, canale Casson<br />

Epoca di Costruzione: 1631-1632<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Conca di navigazione<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Nel 1631-1632<br />

l’uomo d’affari fiammingo Daniel Nys, su incarico del Senato<br />

veneziano, fece scavare il canale del Cavallino (oggi canale<br />

Casson) e realizzò le conche idrauliche per permettere la<br />

navigazione fluviale tra la laguna di <strong>Venezia</strong> e il fiume Piave<br />

(ora Sile).<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situata sul canale Casson, rappresenta<br />

una testimonianza <strong>della</strong> cultura fluviale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo il percorso ciclabile nazionale n. 228, lungo<br />

l'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Eraclea (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e in<br />

prossimità dell'itinerario “Immersione rurale” di Eraclea (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

112


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAVALLINO - TREPORTI<br />

SCHEDA CT50<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Cavallino, Fiume Sile<br />

Epoca di Costruzione: seconda metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Grande rete a<br />

bilancera manovrata dall’interno di una piccola capanna da<br />

pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul fiume Sile, rappresenta una<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo l'itinerario turistico n. 15 del Parco turistico<br />

di Cavallino – Treporti.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

113


5.3.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati.<br />

Il Comune di Jesolo (1:20.000)<br />

114


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131


5.3.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Jesolo<br />

132


133


SCHEDA JE01<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Azienda Agricola e Agrituristica La Barena<br />

Localizzazione: Valle Baseggia, Via Lio Maggiore 21<br />

Epoca di Costruzione: 1928<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica azienda<br />

agricola composta da corpi di fabbrica adiacenti a pianta<br />

rettangolare regolare; inserito nell'ambito del paesaggio<br />

vallivo; il corpo principale è stato da poco ristrutturato per<br />

adibirlo ad agriturismo; accanto al corpo principale sono stati<br />

realizzati nuovi corpi destinati ad alloggio; si ravvisa la<br />

necessità di manutenzione del corpo annesso in mattoni<br />

faccia vista, posto su tre livelli, di cui l'ultimo era utilizzato<br />

come granaio.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Lio Maggiore, in Valle<br />

Dragojesolo, l'agriturismo è dotato di un molo privato a<br />

disposizione <strong>della</strong> clientela che arriva in barca. L'agricoltura<br />

e l'acquacoltura ricoprono un ruolo importante all'interno<br />

dell'azienda; non manca un allevamento di animali di bassa<br />

corte.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Lio Maggiore, in Valle Dragojesolo, lungo gli<br />

itinerari “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e<br />

“Strada delle valli” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile (la ristorazione è aperta dal 1 marzo al 31 dicembre mentre le<br />

camere sono aperte tutto l'anno)<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

134


SCHEDA JE02<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Cristo Re<br />

Localizzazione: Via Cristo Re<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare in mattoni faccia vista; una porzione si<br />

sviluppa su tre livelli, di cui l'ultimo era utilizzato come<br />

granaio; la costruzione annessa si sviluppa su due livelli.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Cristo Re, sul canale<br />

Casson, è testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al<br />

fondo con annessi aggiunti successivamente per rispondere<br />

alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Cristo Re, lungo il percorso ciclabile nazionale<br />

n. 228, in prossimità degli itinerari “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi<br />

“Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione rurale” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

135


SCHEDA JE03<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio a servizio <strong>della</strong> conca di<br />

navigazione<br />

Localizzazione: Via Cristo Re<br />

Epoca di costruzione: prima metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare tipico dell'architettura rurale veneta; parte del<br />

piano terreno è dedicato al servizio di presidio dell'adiacente<br />

conca di navigazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Testimonianza delle opere di<br />

regimazione idraulica lungo la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e punto di<br />

interscambio dei percorsi ciclo pedonali dei comuni di<br />

Cavallino-Treporti e Jesolo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo il percorso ciclabile nazionale n. 228 e in prossimità<br />

dell'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”); il<br />

percorso costeggia la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>; la conca è raggiungibile in auto da Jesolo lungo Via del Cristo Re mentre<br />

da Cavallino-Treporti vi si accede solamente a piedi e in bicicletta attraversando le passerelle sulla conca di<br />

navigazione; sull'altra sponda del canale Casson è presente la Locanda alle Porte.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Incrementando l'interesse per i percorsi turistici ciclabili e pedonali oltre che il turismo fluviale lungo l'asta <strong>della</strong><br />

<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

136


SCHEDA JE04<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Locanda alle Porte<br />

Localizzazione: Via Cristo Re 43 - 44<br />

Epoca di Costruzione: 1632<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Nuovo edificio<br />

realizzato in sostituzione dell'antica costruzione in legno<br />

usata come sede dal custode delle porte e dai funzionari<br />

incaricati di riscuotere i dazi sul vino e sui cereali. L’edificio,<br />

come si presenta oggi, è frutto delle numerose<br />

trasformazioni succedutesi in epoche successive. Tra il XVII<br />

e il XVIII secolo l'edificio cambiò la sua destinazione d’uso<br />

poiché vi fu trasferita, da un vicino casone, un’antica osteria<br />

esistente fin dal 1632. L'osteria continuò la propria attività<br />

fino a pochi decenni fa. Oggi la Locanda comprende sette<br />

stanze ed un ristorante stagionale esclusivo. Sulla facciata<br />

trovava posto una lastra in pietra con incise le tariffe cui<br />

erano soggette le barche per il transito attraverso le conche.<br />

Purtroppo, nel 1991 il fregio in pietra d’Istria che sovrastava<br />

la lastra è stato trafugato. Dopo i recenti lavori di restauro il<br />

fabbricato appare in tutta la sobria ed elegante linearità <strong>della</strong><br />

sua facciata rivolta verso il canale, l’ordinata sequenza delle<br />

finestre del piano terra e del primo piano risulta interrotta<br />

solo dalle sporgenze di due canne fumarie terminanti in due<br />

grandi camini pensili quadrangolari.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sul canale Casson, l'edificio è<br />

testimonianza degli antichi edifici doganali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo il percorso ciclabile nazionale n. 228, lungo<br />

l'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e in<br />

prossimità dell'itinerario “Immersione rurale” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno, internamente su richiesta ai titolari dell’esercizio<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

137


In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe diventare punto centrale di interscambio degli itinerari ciclabili tra i comuni di Cavallino-Treporti e Jesolo<br />

e testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale e marittima/fluviale dei luoghi.<br />

138


SCHEDA JE05<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Lido di Jesolo, Fiume Sile, in prossimità di<br />

Punta Sabbioni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Rete a bilancera<br />

manovrata dall’interno di una piccola capanna da pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul fiume Sile, rappresenta una<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo l'itinerario “Orange way – Terracqueo” di<br />

Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e in prossimità dell'itinerario “Immersione rurale”<br />

di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

139


SCHEDA JE06<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Cristo Re (Valle Drago)<br />

Localizzazione: Via Cristo Re – Valle Drago<br />

Epoca di costruzione: primi del Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, tipico dell'architettura rurale/valliva<br />

veneta, si colloca tra il fiume Sile (alveo di Piave Vecchia) e la<br />

laguna di <strong>Venezia</strong> nell'ambito <strong>della</strong> Valle Drago / laguna nord di<br />

<strong>Venezia</strong>; necessita prevalentemente di interventi di<br />

manutenzione straordinaria alle facciate.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Punto di accesso e visita ai fondi rustici di<br />

Valle Drago.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio si colloca lungo il percorso ciclabile nazionale n. 228, in<br />

prossimità dell'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient<br />

Bike”), <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e di Valle Drago.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere un punto di riferimento per il percorso turistico.<br />

140


SCHEDA JE07<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Cristo Re<br />

Localizzazione: Via Cristo Re<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su due livelli, destinato alla<br />

gestione del fondo e alla lavorazione dei prodotti<br />

dell'agricoltura.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sul Fiume Sile, è testimonianza<br />

di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Cristo Re, lungo il percorso ciclabile nazionale<br />

n. 228 e lungo gli itinerari “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”) e “Immersione rurale” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

141


SCHEDA JE08<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casonetti<br />

Localizzazione: Via Lio Maggiore<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, su tre livelli, con annesso rustico in<br />

linea accorpato all'edificio principale, totalmente in mattoni<br />

faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Lio Maggiore, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo con<br />

annessi aggiunti successivamente per rispondere alle<br />

esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Lio Maggiore, lungo gli itinerari “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Strada delle valli” di<br />

Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

142


SCHEDA JE09<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Lio Maggiore<br />

Localizzazione: Via Lio Maggiore (nord)–Valle Dragojesolo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, su tre livelli; l'annesso rustico, a pianta<br />

rettangolare, con porticato frontale; risulta accorpato<br />

all'edificio principale e in linea ad esso.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Lio Maggiore, in Valle<br />

Dragojesolo, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Lio Maggiore, in Valle Dragojesolo, lungo gli<br />

itinerari “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e<br />

“Strada delle valli” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

143


SCHEDA JE10<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Idrovora Via Ca' Porcia<br />

Localizzazione: Via Cà Porcia<br />

Epoca di costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso di<br />

tre edifici di cui il principale adibito al contenimento degli<br />

impianti di sollevamento delle acque e gli altri due a servizio<br />

del primo; necessita di interventi di manutenzione in<br />

particolar modo per gli edifici annessi.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Gli edifici sono collocati in zona strategica tra il nuovo golf club di<br />

Jesolo, la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e l'area su cui è ipotizzata la realizzazione di un nuovo bosco; il percorso ciclabile<br />

nazionale n. 228 e lungo l'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi<br />

“Jesolo Ambient Bike”); passa in adiacenza sugli argini <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong>; vi è, inoltre, un agevole collegamento<br />

stradale, parzialmente sterrato, verso il centro di Jesolo.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

L’edificio di dimensione maggiore dei due annessi potrebbe diventare punto di informazione e/o ristoro.<br />

144


SCHEDA JE11<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Lio Maggiore<br />

Localizzazione: Via Lio Maggiore (sud)– Valle Dragojesolo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, su tre livelli, presenta una facciata<br />

dall'intonaco rossastro, scandita da cornicioni di colore<br />

bianco; presenta costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Lio Maggiore, in Valle<br />

Dragojesolo, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato in Via Lio Maggiore, in Valle Dragojesolo, lungo gli<br />

itinerari “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e<br />

“Strada delle valli” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

145


SCHEDA JE12<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Ca' Marcello<br />

Localizzazione: Via La Bassa<br />

Epoca di costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare tipico dell'architettura rurale veneta<br />

minore; collocato tra il Fiume Sile e la laguna di <strong>Venezia</strong><br />

nell'ambito di Valle Drago; l'edificio attualmente in stato di<br />

completo abbandono, necessita di opere di recupero<br />

integrale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Punto di accesso e visita ai fondi rustici<br />

di Valle Drago - attracco traghetto.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio si colloca lungo il percorso ciclabile nazionale n. 228 e lungo<br />

l'itinerario “Orange way – Terracqueo” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) a sud<br />

di Valle Drago e in affaccio alla <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> dove si prevede la realizzazione di un nuovo attracco.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere un'eccellente testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale e valliva/lagunare dei luoghi; potrebbe divenire<br />

punto informativo e zona di interscambio acqua/terra, oltre che punto di attracco per l'ipotizzato traghetto fluviale<br />

estivo proveniente da Jesolo e avamposto privilegiato per l'attivazione di un servizio di percorsi guidati di visita a<br />

Valle Drago.<br />

146


SCHEDA JE13<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casa Alta<br />

Localizzazione: Via Lio Maggiore<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare sviluppata su tre livelli e in<br />

linea con annesso rustico a pianta rettangolare con porticato<br />

frontale; in muratura; presenta costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Lio Maggiore, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo con<br />

annessi aggiunti successivamente per rispondere alle<br />

esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Lio Maggiore, lungo gli itinerari “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Strada delle valli” di<br />

Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

147


SCHEDA JE14<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Idrovora Via Pesarona<br />

Localizzazione: Cà Nani, Via Pesarona<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso di<br />

due edifici di cui il principale, in mattoni faccia vista, adibito al<br />

contenimento degli impianti di sollevamento delle acque; il<br />

secondo è a servizio del primo.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Pesarona, in prossimità dell'itinerario “Green<br />

way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

148


SCHEDA JE15<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Torre Caligo<br />

Localizzazione: Cà Nani, Via Pesarona<br />

Epoca di Costruzione: Età Imperiale Romana<br />

Categoria Beni: Siti archeologici<br />

Tipologia: Siti archeologici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Dell’antica torre<br />

altomedievale che sorgeva nei pressi dell’estremità<br />

occidentale del canale Caligo, realizzata probabilmente su<br />

una precedente struttura di età imperiale, si conserva il<br />

basamento quadrangolare, piuttosto diroccato, costruito con<br />

materiale romano di reimpiego, ovvero conci di pietra nella<br />

parte più bassa e, a seguire, corsi di mattoni. La torre aveva<br />

funzione di controllo e avvistamento. I ruderi di Torre Caligo<br />

attualmente visibili sono parzialmente invasi dalla<br />

vegetazione; quello che un tempo era l’ingresso principale,<br />

dalla parte <strong>della</strong> strada, è chiuso da una rete metallica a<br />

maglie larghe che consente di riconoscere anche nelle pareti<br />

interne, come sulla muratura esterna, i segni (croci, un<br />

piccolo tabernacolo, forse i resti di un altarolo) di una recente<br />

attenzione devozionale per l’edificio.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato sulla strada che costeggia la<br />

riva destra del fiume Sile in direzione delle valli Dragojesolo<br />

e Lio Maggiore, è testimonianza di tipica torre di controllo e<br />

avvistamento.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla strada che costeggia la riva destra del fiume<br />

Sile, in direzione delle valli Dragojesolo e Lio Maggiore, lungo gli itinerari “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di<br />

Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Strada dei tre ponti” di Jesolo (individuato<br />

sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Sito archeologico visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

149


SCHEDA JE16<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casa Florindo<br />

Localizzazione: Cà Nani, Via Pesarona<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare regolare sviluppata su tre livelli<br />

e in linea con annesso rustico a pianta rettangolare<br />

interamente restaurato in mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Pesarona, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Pesarona, in prossimità dell'itinerario “Green<br />

way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

150


SCHEDA JE17<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Capitello votivo dedicato a San Francesco<br />

Localizzazione: Via Dragojesolo<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Capitello a<br />

pianta rettangolare regolare, interamente intonacato,<br />

presenta un'unica apertura di forma rettangolare sul fronte<br />

strada; copertura e timpanatura triangolare.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato sul Fiume Sile, è una struttura<br />

architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni che<br />

nasce da un culto popolare tramandato nei secoli.<br />

Normalmente costruito come ex voto o come strumento di<br />

aggregazione <strong>della</strong> comunità cristiana che presso di esso si<br />

unisce in preghiera.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato in Via Dragojesolo, sul fiume Sile, lungo gli itinerari<br />

“Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Strada<br />

dei tre ponti” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovendo il turismo religioso, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione delle strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

151


SCHEDA JE18<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Francescata<br />

Localizzazione: Via Francescata<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, sviluppato su due livelli, con staccato<br />

al fianco, in linea ad esso, un secondo edificio, su due livelli,<br />

di cui l'ultimo era utilizzato come granaio; in mattoni faccia<br />

vista, presenta un edificio annesso.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Francescata, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Francescata, lungo gli itinerari “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione Rurale” di<br />

Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

152


SCHEDA JE19<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Ca' Vanin<br />

Localizzazione: Via Adriatico<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare con stalla attaccata al fianco,<br />

sviluppato su due livelli; interamente in mattoni faccia vista;<br />

presenta costruzione annessa intonacata, sviluppata su un<br />

piano unico.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Adriatico, è testimonianza<br />

di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Adriatico, affacciato sulla SR43, lungo<br />

l'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

153


SCHEDA JE20<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Fiume Sile, in prossimità di Via Piave<br />

Vecchia<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Grande rete a<br />

bilancera manovrata dall’interno di una piccola capanna da<br />

pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul Fiume Sile, rappresenta una<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo gli itinerari “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>”<br />

di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Strada dei tre ponti” di Jesolo (individuato<br />

sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

154


SCHEDA JE21<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Adriatico - SR43<br />

Localizzazione: Via Adriatico – SR 43<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare regolare sviluppata su tre livelli<br />

e in linea con annesso rustico a pianta rettangolare con<br />

porticato frontale; interamente in mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Adriatico, è testimonianza<br />

di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Adriatico, affacciato sulla SR43, lungo<br />

l'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

155


SCHEDA JE22<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Idrovora Via Adriatico - SR43<br />

Localizzazione: Via Adriatico – SR 43<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso di<br />

tre edifici di cui, il principale, in muratura, adibito al<br />

contenimento degli impianti di sollevamento delle acque, gli<br />

altri due sono a servizio del primo; il corpo principale<br />

necessita di interventi di manutenzione.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato in Via Adriatico, affacciato sulla SR43, in prossimità<br />

dell'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient<br />

Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

156


SCHEDA JE23<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via San Pio X<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via San Pio X (nord)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare regolare sviluppata su due<br />

livelli e in linea con annesso rustico a pianta rettangolare;<br />

interamente in mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via San Pio X, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via San Pio X, in prossimità dell'itinerario “Green<br />

way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

157


SCHEDA JE24<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via San Pio X<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via San Pio X (sud)<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare, tutti su due livelli, eccetto l'ultimo, su<br />

tre livelli; in posizione centrale, è collocato un edificio che<br />

presenta le fattezze di un annesso rustico; presenta edifici<br />

annessi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via San Pio X, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via San Pio X, in prossimità dell'itinerari “Green<br />

way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

158


SCHEDA JE25<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Capitello votivo dedicato a Maria<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via San Pio X<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Capitello a<br />

pianta rettangolare regolare, interamente intonacato;<br />

presenta un'unica apertura semi-arcata sul fronte strada;<br />

copertura e timpanatura triangolare.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato in Via San Pio X, è una struttura<br />

architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni che<br />

nasce da un culto popolare tramandato nei secoli.<br />

Normalmente costruito come ex voto o come strumento di<br />

aggregazione <strong>della</strong> comunità cristiana che presso di esso si<br />

unisce in preghiera.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato in Via San Pio X, in prossimità di Passarella Di<br />

Sotto, lungo l'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovendo il turismo religioso, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione delle strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

159


SCHEDA JE26<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via San Pio X<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via San Pio X – Argine<br />

S. Marco<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta costruzioni annesse;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato poco distante dalla frazione<br />

Passarella Di Sotto, è testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annessi aggiunti successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco distante dalla frazione Passarella Di Sotto,<br />

lungo l'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient<br />

Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

160


SCHEDA JE27<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale San Giovanni Battista<br />

Localizzazione: Jesolo Centro, Piazza Matteotti 9<br />

Epoca di Costruzione: Edificio originario del 1495, il nuovo<br />

edificio è stato eretto a partire dal 1915<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La Chiesa sorse<br />

nel 1495 grazie alla famiglia Soranzo quando il patriarca<br />

Tommaso Donà fece istituire questa parrocchia. All'inizio del<br />

XX secolo si rese necessaria la costruzione di un più ampio<br />

edificio sacro. A causa del primo conflitto mondiale che<br />

coinvolse da vicino il <strong>territorio</strong> jesolano, trasformandolo nella<br />

linea difensiva del Piave, l'intervento fu procrastinato. Finita<br />

la guerra fu ripreso il progetto del 1915 dell'ingegner Poletti.<br />

La consacrazione del nuovo edificio a pianta basilicale a tre<br />

navate, avvenne nel 1932. Durante la ripresa economica<br />

degli anni '60, fu completata l'opera di abbellimento <strong>della</strong><br />

chiesa. La facciata in stile neoromanico è a capanna con due<br />

ali laterali più basse. Il portale è sormontato dalla lunetta<br />

decorata e dall'arco a tutto sesto. Nella parte superiore del<br />

prospetto si aprono il rosone centrale e le due finestre delle<br />

ali. A destra, si eleva isolato l'alto campanile a canna<br />

quadrata.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro di Jesolo, lungo l'itinerario “Blue way – La<br />

campagna” di Jesolo, in prossimità dell'itinerario “Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuati all'interno<br />

dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

161


SCHEDA JE28<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Tram – Via Chiesa<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via Tram- Via Chiesa<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo di edifici a pianta rettangolare<br />

regolare, su due e tre livelli; si ritrova la tipica casa colonica<br />

con annesso rustico a pianta rettangolare; interamente in<br />

mattoni faccia vista, presenta edifici annessi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Tram, angolo Via Chiesa,<br />

è testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo, inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Tram, angolo Via Chiesa, lungo l'itinerario<br />

“Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

162


SCHEDA JE29<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Area archeologica “Le Mure”<br />

Localizzazione: Via Antiche Mura<br />

Epoca di Costruzione: prima Età Imperiale Romana<br />

Categoria Beni: Siti archeologici<br />

Tipologia: Siti archeologici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Conserva<br />

testimonianze risalenti ad un periodo che va dalla prima età<br />

imperiale romana al XII secolo e riferibili al più antico<br />

insediamento jesolano sviluppatosi in quell’area. I resti visibili<br />

nell’area archeologica di via Antiche Mura riguardano la<br />

cattedrale romanica di S. Maria Maggiore, ma ad un livello<br />

inferiore sono state rinvenute, con uno scavo realizzato tra il<br />

1963 e il 1966 e una successiva indagine nel 1985-87, le<br />

fondazioni di due basiliche precedenti, di minori dimensioni,<br />

la prima risalente al V secolo e la seconda al VII. E’ stata<br />

così dimostrata la sovrapposizione sullo stesso sito di tre<br />

costruzioni successive inseritesi l’una sull’altra, di cui le due<br />

più antiche rappresentate da semplici edifici di impianto<br />

basilicale sorti prima dell’istituzione <strong>della</strong> sede vescovile<br />

equilense, la terza, invece, rappresentata da un grandioso<br />

corpo di fabbrica sorto per iniziativa degli stessi vescovi, e<br />

quindi provvisto del titolo di cattedrale, è stato progettato e<br />

realizzato tra l'XI e il XII sec. Quest'ultimo conservò quasi<br />

integralmente i muri perimetrali fino agli inizi del Novecento,<br />

prima che i bombardamenti del 1917-18 lo distruggessero<br />

completamente, eccetto il pinnacolo che ancora si conserva.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Antiche Mura, è<br />

testimonianza di un'importante area archeologica.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Antiche Mura , in prossimità dell'itinerario “Blue<br />

way – La campagna” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: sito archeologico visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

No [ ] Non rilevata [X]<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

163


In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

164


SCHEDA JE30<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale S. Maria Assunta<br />

Localizzazione: Passarella di Sotto, Via Passarella 5<br />

Epoca di Costruzione: inizi Settecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La Chiesa fu<br />

edificata prima del 1710 dal nobile Tommaso Querini.<br />

All'interno vi era un solo altare con la pala in cui era<br />

raffigurata l'Assunzione di Maria in Cielo. Nel XIX secolo il<br />

titolo dell'Assunta sostituì quello di Santa Maria delle Grazie<br />

e nel 1898 fu innalzato l'altare <strong>della</strong> Madonna, ospitato nella<br />

cappella sinistra. La preziosa pala dell'Assunta venne<br />

trafugata durante il primo conflitto mondiale: al suo posto, nel<br />

1920 fu collocata una copia del pittore Vittorio Marusso.<br />

Negli anni tra le due guerre fu eretta la cappella del<br />

Crocefisso dedicata ai caduti e venne eretta la cappella<br />

destra con l'altare di San Rocco, demolito nel 1966 per<br />

sistemarvi il nuovo battistero.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nella frazione di Passarella Di Sotto, lungo gli itinerari<br />

“Green way – Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e<br />

“Immersione Rurale” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

165


SCHEDA JE31<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Tram<br />

Localizzazione: Via Tram<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare, sviluppato su due livelli, di cui il<br />

secondo era utilizzato come granaio; presenta edifici<br />

annessi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Tram, è testimonianza di<br />

tipico edificio rurale inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Tram, in prossimità degli itinerari “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” e “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient<br />

Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

166


SCHEDA JE32<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casa Lunardelli<br />

Localizzazione: Via Tram<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare, sviluppato su due livelli;<br />

presenta edifici annessi, in linea ad esso, di svariate tipologie<br />

abitative.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Tram, è testimonianza di<br />

tipico edificio rurale inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Ledificio è situato in Via Tram, in prossimità degli itinerari “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” e “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient<br />

Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

167


SCHEDA JE33<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via dei Moreri<br />

Localizzazione: Via dei Moreri<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

rurale a pianta rettangolare sviluppata su due livelli con il<br />

tipico “sfondro”; lo sfondro termina con un fumaiolo<br />

recentemente rifatto; la facciata è priva di decorazioni.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via dei Moreri, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo con<br />

annessi aggiunti successivamente per rispondere alle<br />

esigenze dettate dalle attività agricole; edificio tipico rurale<br />

inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Moreri, lungo gli itinerari “Pink way –<br />

Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “immersione rurale” di Jesolo<br />

(individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

168


SCHEDA JE34<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Sacca<br />

Localizzazione: Via Sacca<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su tre livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un edificio annesso;<br />

interamente in mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Sacca, lungo l'itinerario “Green way –<br />

Laguna di <strong>Venezia</strong>” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

169


SCHEDA JE35<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Idrovora Via dei Salici<br />

Localizzazione: Via dei Salici<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

quadrangolare regolare adibito al contenimento degli impianti<br />

di sollevamento delle acque.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Salici, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera<br />

Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

170


SCHEDA JE36<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via dei Salici<br />

Localizzazione: Via dei Salici<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via dei Salici, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Salici, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera<br />

Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

171


SCHEDA JE37<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Sacca<br />

Localizzazione: Via Sacca<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su tre livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un edificio annesso -<br />

silos - per il diretto svolgimento dell'attività agricola.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso aggiunto successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Sacca, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera<br />

Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

172


SCHEDA JE38<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Oratorio dedicato a Sant'Antonio Abate<br />

Localizzazione: Cà Pirami, Via San Marco<br />

Epoca di Costruzione: dopo il 1918<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Nella frazione di<br />

Ca' Pirami fu costruito un sacello dedicato a Sant'Antonio<br />

Abate dopo il primo conflitto mondiale. A ridosso del piccolo<br />

oratorio è stata innalzata una chiesetta.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato al centro <strong>della</strong> frazione di Ca' Pirami, lungo gli<br />

itinerari “Pink way – Riviera Piave” e “Blue way – La campagna” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi<br />

“Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione Rurale” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno, utilizzata di solito nei giorni delle feste del Patrono<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti per originalità e unicità.<br />

173


SCHEDA JE39<br />

FTUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via dei Salici (annesso<br />

rustico)<br />

Localizzazione: Via dei Salici<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Annesso a<br />

pianta rettangolare regolare con aperture arcate; interamente<br />

in mattoni faccia vista, staccato dall'abitazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via dei Salici, rappresenta un<br />

esempio di annesso rustico staccato dall'edificio abitativo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Salici, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera<br />

Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

174


SCHEDA JE40<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casa Doné<br />

Localizzazione: Via dei Moreri<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare sviluppata su tre livelli e in<br />

linea con annesso rustico a pianta rettangolare con porticato<br />

frontale; interamente intonacato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via dei Moreri, è<br />

testimonianza di tipico edificio rurale funzionale al fondo con<br />

annessi aggiunti successivamente per rispondere alle<br />

esigenze dettate dalle attività agricole; edificio tipico rurale<br />

inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Moreri, lungo gli itinerari “Pink way –<br />

Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “immersione rurale” di Jesolo<br />

(individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

175


SCHEDA JE41<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via dei Moreri<br />

Localizzazione: Via dei Moreri<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via dei Moreri, rappresenta<br />

un edificio tipico rurale inserito in un contesto agricolo di<br />

pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Moreri, lungo gli itinerari “Pink way –<br />

Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione rurale” di Jesolo<br />

(individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

176


SCHEDA JE42<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Capitello votivo dedicato a Sant'Antonio<br />

Localizzazione: Via Piave Nuovo<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Capitello a<br />

pianta rettangolare regolare, interamente intonacato;<br />

presenta un'unica apertura semi-arcata sul fronte strada; sul<br />

timpano, in posizione centrale, un'epigrafe.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato in Via San Pio X, è una struttura<br />

architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni che<br />

nasce da un culto popolare tramandato nei secoli.<br />

Normalmente costruito come ex voto o come strumento di<br />

aggregazione <strong>della</strong> comunità cristiana che presso di esso si<br />

unisce in preghiera.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato in Via Piave Nuovo, nella Contrada Canalcalmo,<br />

lungo il percorso ciclabile regionale n. 204 e lungo l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato<br />

all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovendo il turismo religioso, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione delle strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

177


SCHEDA JE43<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Pantiera<br />

Localizzazione: Via Pantiera (nord)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare sviluppata su due livelli e in<br />

linea con annesso rustico a pianta rettangolare con porticato<br />

frontale; in muratura; presenta costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Pantiera, è testimonianza<br />

di tipico edificio rurale funzionale al fondo con annessi<br />

aggiunti successivamente per rispondere alle esigenze<br />

dettate dalle attività agricole; edificio rurale inserito in un<br />

contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Pantiera, lungo l'itinerario “Immersione rurale”<br />

di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

178


SCHEDA JE44<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Pantiera<br />

Localizzazione: Via Pantiera (sud)<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato; presenta costruzioni annesse; edificio rurale<br />

inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Pantiera, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Pantiera, lungo l'itinerario “Immersione rurale”<br />

di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

179


SCHEDA JE45<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Piave Nuovo<br />

Localizzazione: Via Piave Nuovo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, sviluppato su due livelli, intonacato;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Piave Nuovo, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Piave Nuovo, lungo il percorso ciclabile<br />

regionale n. 204 e l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

180


SCHEDA JE46<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Case Bergamo<br />

Localizzazione: Via Piave Nuovo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, sviluppato su due livelli; intonacato;<br />

dispone di un appezzamento di terreno di pertinenza<br />

coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Piave Nuovo, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Piave Nuovo, lungo il percorso ciclabile<br />

regionale n. 204 e l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

181


SCHEDA JE47<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Oratorio dedicato a San Giovanni Decollato<br />

Localizzazione: Cà Soldati, Via Canalcalmo<br />

Epoca di Costruzione: 1928<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Nella zona di<br />

Piave Nuova, in località Ca' Soldati, venne aperto al culto<br />

l'oratorio di San Giovanni Decollato, sorto per iniziativa dei<br />

fratelli Soldati, proprietari del fondo. All'interno, la nicchia<br />

absidale conserva la statua di San Giovanni, ai lati sono<br />

disposti gli altari dedicati alla Madonna, a San Giuseppe e<br />

San Antonio.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo e <strong>della</strong> devozione mariana tipica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nella frazione di Ca' Soldati, lungo gli itinerari “Blue<br />

way – La campagna” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione Rurale”<br />

di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti per originalità e unicità.<br />

182


SCHEDA JE48<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Soldati<br />

Localizzazione: Cà Soldati, Via Canalcalmo<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo di edifici a pianta rettangolare<br />

regolare, sviluppati su tre livelli, di cui l'ultimo era utilizzato<br />

come granaio; interamente in muratura; pregevoli alcuni<br />

dettagli <strong>della</strong> facciata esposta sulla corte, tra cui le arcate al<br />

piano terra.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Canalcalmo, è<br />

testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo, inserito in un contesto agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Canalcalmo, nella frazione di Ca' Soldati, lungo<br />

il percorso ciclabile regionale n. 204 e lungo gli itinerari “Blue way – La campagna”, “Pink way – Riviera Piave” di<br />

Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) e “Immersione rurale” di Jesolo (individuato sulla<br />

cartografia comunale).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

183


SCHEDA JE49<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Agricola Via Cristoforo Colombo<br />

Localizzazione: Via Cristoforo Colombo–SP46–in prossimità<br />

di Cà Montagner<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo di edifici a pianta rettangolare<br />

regolare, su tre livelli, interamente intonacato; presenta<br />

terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Cristoforo Colombo, è<br />

testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Cristoforo Colombo, sulla SP46, affacciato sul<br />

canale Cavetta, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

184


SCHEDA JE50<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Agricola Via Cristoforo Colombo<br />

Localizzazione: Via Cristoforo Colombo – SP 46<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo di edifici a pianta rettangolare<br />

regolare, su due e tre livelli; interamente intonacato;<br />

presenta edifici annessi e terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Cristoforo Colombo, è<br />

testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato in Via Cristoforo Colombo, sulla SP46, affacciato sul<br />

canale Cavetta, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

185


SCHEDA JE51<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Rossetti<br />

Localizzazione: Via Cristoforo Colombo- SP 46<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Dalla<br />

riconversione urbanistica di una delle più antiche e floride<br />

Aziende Agricole di Jesolo nasce il parco residenziale<br />

“Radura del Pino”. Il complesso sorge sul sedime dell’antico<br />

borgo presso il quale le maestranze dell’Azienda Agricola<br />

Rosetti, abitavano e lavoravano; si trattava di un complesso<br />

di abitazioni, magazzini, officine e depositi a servizio delle<br />

proprietà terriere circostanti attualmente ancora identificabili<br />

grazie alle forti connotazioni territoriali con le caratteristiche<br />

campiture, i tracciati dei fossati e soprattutto lo straordinario<br />

viale di pini marittimi secolari, disposti su due file che<br />

dipartendo da Via Cristoforo Colombo si inoltrano verso la<br />

campagna sino a raggiungere l’argine destro del Fiume<br />

Piave. L’intervento prevede il recupero e la ristrutturazione<br />

dell’ edificio principale, chiaro esempio di archeologia<br />

industriale – agricola, mentre tutti gli altri edifici verranno<br />

demoliti e ricostruiti all’interno del parco, mantenendo<br />

inalterate le volumetrie e le caratteristiche tipologiche degli<br />

immobili, nonché la disposizione planimetrica.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Cristoforo Colombo, è<br />

testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Cristoforo Colombo, sulla SP46, affacciato sul<br />

canale Cavetta, lungo l'itinerario “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo<br />

Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

186


Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

187


SCHEDA JE52<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agriturismo Cavetta<br />

Localizzazione: Via Cavetta Marina 53/B<br />

Epoca di costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica azienda<br />

agricola composta da corpi di fabbrica adiacenti a pianta<br />

regolare, inserita nell'ambito del paesaggio di bonifica; il<br />

corpo principale è stato da poco ristrutturato per adibirlo ad<br />

agriturismo; si ravvisa la necessita di manutenzione degli<br />

annessi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Visita di un fondo agricolo in attività con<br />

coltivazioni a orto e la possibilità di acquisto di prodotti locali.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso si colloca sull'itinerario “Red way – Bonifica” di Jesolo<br />

(individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”) che affianca il canale Cavetta (<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio sempre visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [X] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Favorirebbe la possibilità di visita ad un'azienda agricola tipica, anche tramite la realizzazione di un attracco<br />

dedicato lungo la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

188


SCHEDA JE53<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Chiesetta Agenzia Fornera<br />

Localizzazione: Via Fornera<br />

Epoca di Costruzione: Ottocento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Piccola Chiesa<br />

di campagna a navata unica, con bifore sulle facciate laterali;<br />

presenta un portico sul fronte d'ingresso; interamente in<br />

mattoni faccia vista.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Fornera, lungo l'itinerario “Blue way – La<br />

campagna” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

189


SCHEDA JE54<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Agenzia Fornera<br />

Localizzazione: Via Fornera<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo di edifici a pianta rettangolare<br />

regolare, su due e tre livelli; interamente intonacato,<br />

presenta edifici annessi.<br />

Proprietà: Privata.<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Fornera, è testimonianza<br />

di tipico complesso agricolo funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Fornera, lungo l'itinerario “Blue way – La<br />

campagna” di Jesolo (individuato all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

190


SCHEDA JE55<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Casa del Fascio e del Pescatore<br />

Localizzazione: Cortellazzo, Via Asmara<br />

Epoca di costruzione: prima metà Novecento<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

mattoni faccia a vista composto da due corpi di fabbrica, uno<br />

di un solo piano e l'altro a torre a pianta rettangolare su tre<br />

piani; necessita di recupero integrale.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Testimonianza culturale singolare<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Collocato lungo il canale Cavetta di fronte alla conca di navigazione di<br />

Cortellazzo (<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>); itinerario turistico “Pink way – Riviera Piave” di Jesolo (individuato all'interno dei<br />

percorsi “Jesolo Ambient Bike”) parallelo al corso del canale Cavetta.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: L'edificio, in attesa del programmato restauro, è visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [X] No [ ] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Miglioramento dell'offerta turistico/culturale tramite il recupero delle caratteristiche architettoniche e la<br />

realizzazione di un museo.<br />

191


SCHEDA JE56<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Porto peschereccio di Cortellazzo<br />

Localizzazione: Cortellazzo, canale Cavetta<br />

Epoca di Costruzione: Seicento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Attracco<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il piccolo borgo<br />

marinaro di Cortellazzo con il suo porto peschereccio è sorto<br />

attorno alle Porte del canale Cavetta, su cui ancora oggi<br />

trovano rifugio le barche dei pescatori. La storia, la<br />

fisionomia e l’economia del borgo sono state influenzate in<br />

massima parte dalle deviazioni del Fiume Piave operate<br />

dalla Serenissima. Nel 1560 venne approvato il progetto di<br />

scavare un nuovo ramo di foce del Piave Vecchio e dopo<br />

molte discussioni venne ultimato lo scavo del canale Cavetta<br />

nel 1601. Lungo questo nuovo tracciato si svilupparono i<br />

commerci fra <strong>Venezia</strong> ed i mercati del Friuli e sorsero le<br />

prime capanne, l'osteria, poi le case in pietra e anche una<br />

chiesetta intitolata alla Madonna del Rosario, nel 1698. In<br />

seguito all’episodio di piena denominato “Rotta <strong>della</strong><br />

Landrona” nel 1683 il Piave trovò la sua foce a Cortellazzo, e<br />

vennero così costruite le porte di sbarramento alla<br />

confluenza del canale Cavetta per impedire il riflusso delle<br />

acque marine. Oggi le porte, irrimediabilmente guastate,<br />

sono state asportate (i lavori di ripristino sono in corso).<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Situato sul Fiume Piave, in<br />

corrispondenza del canale Cavetta, rappresenta una<br />

testimonianza di borgo marinaro.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo gli itinerari “Pink way – Riviera Piave”, “Red<br />

way – Bonifica” e “Yellow way - Urbano” di Jesolo (individuati all'interno dei percorsi “Jesolo Ambient Bike”).<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

192


SCHEDA JE57<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Foce del Fiume Piave – in prossimità di Via<br />

Massaua (nord)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Grande rete a<br />

bilancera manovrata dall’interno di una piccola capanna da<br />

pesca; si presenta in cattivo stato a causa <strong>della</strong> rottura <strong>della</strong><br />

rete.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul Fiume Piave, rappresenta<br />

una testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo il percorso ciclabile regionale n. 204.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

193


SCHEDA JE58<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI JESOLO<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca<br />

Localizzazione: Foce del Fiume Piave – in prossimità di Via<br />

Massaua (sud)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Grande rete a<br />

bilancera manovrata dall’interno di una piccola capanna da<br />

pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul Fiume Piave, rappresenta<br />

una testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo il percorso ciclabile regionale n. 204.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

194


5.4.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati.<br />

Il Comune di Eraclea (1:20.000)<br />

195


196


198


200


202


204


206


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210


212


214


5.4.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Eraclea<br />

215


216


SCHEDA ER01<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Sala consiliare – Centro Civico Ca' Manetti<br />

Localizzazione: Piazza Garibaldi<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare caratterizzato da un ingresso semi –<br />

circolare porticato.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro di Eraclea, è<br />

testimonianza del razionalismo italiano.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato nel centro <strong>della</strong> località di Eraclea in Piazza Garibaldi,<br />

lungo l'itinerario turistico <strong>della</strong> Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici, in prossimità del<br />

percorso ciclabile regionale n. 204.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

217


SCHEDA ER02<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale Santa Maria Concetta<br />

Localizzazione: Via Fratelli Bandiera 5<br />

Epoca di Costruzione: 1920<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Una Chiesa<br />

intitolata all'Immacolata e al Rosario fu eretta dal patrizio<br />

Almorò Giustiniani Lolin nel 1728. Nel 1849 fu ricostruito un<br />

nuovo campanile, ma, costruite base e parte <strong>della</strong> canna, i<br />

lavori furono sospesi per mancanza di mezzi. Nel 1862 si<br />

chiese al patriarca Trevisanato il permesso, però negato, di<br />

vendere le tavole dipinte, custodite nella chiesa, raffiguranti<br />

dei Santi ed attribuite ad uno dei Vivarini. La Chiesa fu<br />

distrutta durante la prima guerra mondiale e alla sua<br />

ricostruzione si dedicò con sacrificio il parroco don Giovanni<br />

Ghezzo, che era rimasto ad aiutare 400 famiglie. Nel 1920 fu<br />

posta la prima pietra <strong>della</strong> nuova chiesa progettata<br />

dall'architetto Giuseppe Berti, con impianto basilicale a tre<br />

navate, senza transetto, ampio coro e soffitto a capriate.<br />

L'abside maggiore è affiancata da due cappelle absidali.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro <strong>della</strong> località di Eraclea in Via Fratelli<br />

Bandiera, lungo l'itinerario turistico <strong>della</strong> Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici, in prossimità<br />

del percorso ciclabile regionale n. 204.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

218


SCHEDA ER03<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Canova<br />

Localizzazione: Via Canova – incrocio Via Tiepolo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due livelli; in stato di completo<br />

abbandono.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Canova all'incrocio con Via Tiepolo, lungo<br />

l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

219


SCHEDA ER04<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Canova – Via Pradivisi<br />

Localizzazione: Cà Turcata, Via Canova - Via Pradivisi<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su tre livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Presenta le caratteristiche dell'edilizia<br />

rurale tipicamente veneta, date anche dalle notevoli<br />

dimensioni del manufatto.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Canova, in prossimità del Borgo di Cà<br />

Turcata, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

220


SCHEDA ER05<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Canova<br />

Localizzazione: Cà Turcata, Via Canova<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due livelli; presenta costruzioni<br />

annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Canova, in prossimità del Borgo di Cà<br />

Turcata, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

221


SCHEDA ER06<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale San Gabriele<br />

dell'Addolorata<br />

Localizzazione: Cà Turcata, Piazza San Gabriele<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'attività<br />

spirituale nella frazione iniziò in un granaio nel 1940 e poi in<br />

una piccola chiesa. Eretta la parrocchia nel 1954, nel 1961<br />

cominciò la costruzione <strong>della</strong> nuova Chiesa dedicata a San<br />

Gabriele dell'Addolorata in sostituzione del precedente<br />

oratorio. Venne progettata da Dimitri Handjeff e fu<br />

consacrata nel 1962.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro <strong>della</strong> località di Cà Turcata, in Piazza San<br />

Gabriele, lungo l'itinerario turistico <strong>della</strong> Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio viisitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

222


SCHEDA ER07<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Tiepolo<br />

Localizzazione: Cittanova, Via Tiepolo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare regolare posizionata su tre<br />

livelli e in linea con annesso rustico caratterizzato da un<br />

porticato frontale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato in Via Tiepolo, in prossimità del Borgo di Cittanova,<br />

lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

223


SCHEDA ER08<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Ferrazzo<br />

Localizzazione: Cà Turcata, Via Canova<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare regolare posizionata su tre<br />

livelli e in linea con annesso rustico caratterizzato da un<br />

porticato frontale, in fase di ristrutturazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Canova, in prossimità del Borgo di Cà<br />

Turcata, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

224


SCHEDA ER09<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Ca' Gaggia<br />

Localizzazione: Cittanova, Via Tiepolo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su più livelli; recentemente<br />

ristrutturato per uso abitativo.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Tiepolo, in prossimità del Borgo di Cittanova,<br />

lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

225


SCHEDA ER10<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Ponte di barche sul Piave<br />

Localizzazione: Fiume Piave –Via Massaua<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Ponte realizzato<br />

ai fini di collegare le due sponde opposte del Piave.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sul Fiume Piave, è<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura fluviale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo il percorso ciclabile regionale n. 204 e quello<br />

turistico denominato La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Percorribile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

226


SCHEDA ER11<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio annesso alla conca di navigazione<br />

sul canale Revedoli<br />

Localizzazione: Canale Revedoli, in prossimità <strong>della</strong> Foce<br />

del Piave<br />

Epoca di costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio tipico in<br />

muratura, a pianta rettangolare con copertura a due falde;<br />

l'edificio è in stato di abbandono e necessita di un'opera di<br />

recupero integrale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Testimonianza puntuale dell'intervento<br />

umano nella regimazione delle acque.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Edificio situato lungo l'itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione<br />

Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri edifici posti a servizio dei manufatti utilizzati per la regimazione delle acque del paesaggio<br />

fluviale e di bonifica.<br />

227


SCHEDA ER12<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Idrovora Via Cittanova<br />

Localizzazione: Canale Brian, Via Cittanova<br />

Epoca di Costruzione: 1903<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Posizionata<br />

sopra il canale Ramo ha l'impianto di pompaggio più antico e<br />

a maggior portata del basso Piave; dal 1903 alcune pompe<br />

sono ancora in funzione, ed il gruppo-motore che la<br />

caratterizza, uno dei primi diesel installati nel Veneto, è stato<br />

usato fino al 2003; sulla facciata presenta una lapide che<br />

ricorda le illustri origini di Cittanova.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Cittanova, sul Canale Brian, lungo l'itinerario<br />

turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

228


SCHEDA ER13<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Cittanova<br />

Localizzazione: Cittanova, Via Cittanova (ovest)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su tre livelli; presenta costruzioni<br />

annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Cittanova, in prossimità del Borgo di<br />

Cittanova, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

229


SCHEDA ER14<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Cittanova<br />

Localizzazione: Cittanova, Via Cittanova (est)<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due livelli; interamente<br />

intonacato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Cittanova, in prossimità del Borgo di<br />

Cittanova, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

230


SCHEDA ER15<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Moizzi<br />

Localizzazione: Cittanova, Via Cittanova<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare, sviluppati su due livelli.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato lungo Via Cittanova, il<br />

complesso mantiene la sua caratteristica di legame con il<br />

fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Cittanova, in prossimità del Borgo di<br />

Cittanova, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza.<br />

231


SCHEDA ER16<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Località Ponte Crepaldo<br />

(annesso rustico)<br />

Localizzazione: Ponte Crepaldo<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Annesso rurale<br />

a pianta rettangolare regolare, con porticato frontale;<br />

staccato dall'abitazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Esempio di annesso rustico staccato<br />

dall'edificio abitativo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Località Ponte Crepaldo, lungo l'itinerario<br />

turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Esempio di edilizia rurale con impianto originale.<br />

232


SCHEDA ER17<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Vivaldi<br />

Localizzazione: Via Vivaldi<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un rustico annesso<br />

con porticato frontale, staccato dall'abitazione; dispone di un<br />

appezzamento di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso aggiunto.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Vivaldi, sull'itinerario turistico La Grande<br />

Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

233


SCHEDA ER18<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Piccolo (annesso rustico)<br />

Localizzazione: Via Vivaldi<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, staccato dall'abitazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Esempio di annesso rustico staccato<br />

dall'edificio abitativo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Vivaldi, sull'itinerario turistico La Grande<br />

Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Esempio di edilizia rurale con impianto originale.<br />

234


SCHEDA ER19<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Agenzia Samuc<br />

Localizzazione: Crepaldo, Via Vivaldi<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su più livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta, con finiture di buon livello<br />

inserito pregevolmente nel parco di pertinenza.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> gestione dei fondi<br />

da parte dei proprietari terrieri.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Località Crepaldo, lungo l'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenuto in perfetto stato, è un esempio eccellente del patrimonio architettonico tipico dell'architettura rurale<br />

padronale.<br />

235


SCHEDA ER20<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Azienda agricola Faraon<br />

Localizzazione: Crepaldo, Via Vivaldi 2<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due piani; in stato di completo<br />

abbandono, necessita di opere di recupero.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo; presenta costruzioni annesse.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato sulla SP42, lungo l'itinerario turistico La Grande<br />

Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

236


SCHEDA ER21<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Oratorio San Giovanni Battista<br />

Localizzazione: Paluda, Via Parada<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due livelli.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Singolare esempio di oratorio annesso<br />

a edificio.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Località Paluda, lungo l'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: alta<br />

Fruibilità pubblica: edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

237


SCHEDA ER22<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Severin<br />

Localizzazione: Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale/valliva veneta; presenta una<br />

costruzione annessa; dispone di un appezzamento di terreno<br />

di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso aggiunto successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Località Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

238


SCHEDA ER23<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Crepaldo<br />

Localizzazione: Valcasoni, Via Valle Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un rustico annesso,<br />

staccato dall'edificio, a pianta rettangolare regolare con<br />

porticato frontale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso aggiunto successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Valle Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

239


SCHEDA ER24<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Valle Sette Casoni<br />

Localizzazione: Via Valle Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un edificio annesso<br />

con porticato frontale e un silos per il diretto svolgimento<br />

dell'attività agricola.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Valle Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: alta<br />

Fruibilità pubblica: edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

240


SCHEDA ER25<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Parada<br />

Localizzazione: Stretti, Via Parada<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su tre livelli, in stato di abbandono,<br />

accorpato all'edificio principale che risulta ristrutturato; fa<br />

parte di un aggregato che costituisce un impianto a L.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Edificio tipico rurale<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato in Via Parada, nella località di Stretti, lungo<br />

l'itinerario turistico La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

241


SCHEDA ER26<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale S. Tiziano Vescovo<br />

Localizzazione: Stretti di Grisolera , Via Parada<br />

Epoca di Costruzione: 1965<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'attività<br />

religiosa a Stretti di Grisolera si svolse in sedi provvisorie fin<br />

dal 1923. Nel 1950 si pose la prima pietra di una nuova<br />

chiesa, presto demolita per i gravi danni dovuti al cedimento<br />

del terreno. L'edificio attuale, iniziato nel 1965, è opera<br />

dell'ing. O. Fabris.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato nel centro <strong>della</strong> località di Stretti di Grisolera in Via<br />

Parada lungo l'itinerario turistico <strong>della</strong> Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

242


SCHEDA ER27<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Ca' Rossa<br />

Localizzazione: Via Stradone Seconda<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica, con pianta rettangolare sviluppata su tre livelli;<br />

interamente intonacata.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Presenta le caratteristiche dell'edilizia<br />

rurale tipicamente veneta, date anche dalle notevoli<br />

dimensioni del manufatto.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Stradone Seconda, lungo l'itinerario turistico<br />

La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

243


SCHEDA ER28<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Villa Cassi<br />

Localizzazione: Via Stradone Seconda<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su più livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Presenta le caratteristiche dell'edilizia<br />

rurale tipicamente veneta, date anche dalle notevoli<br />

dimensioni del manufatto.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Stradone Seconda, lungo l'itinerario turistico<br />

La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

244


SCHEDA ER29<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Stradone Seconda<br />

Localizzazione: Via Stradone Seconda<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due piani; in stato di completo<br />

abbandono, necessita di opere di recupero. La costruzione è<br />

caratterizzata all'esterno da alcuni elementi propri <strong>della</strong><br />

ruralità <strong>della</strong> zona quali lo sfondro del camino.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Presenta le caratteristiche dell'edilizia<br />

rurale tipicamente veneta.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato in Via Stradone Seconda, lungo l'itinerario turistico<br />

La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

245


SCHEDA ER30<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Centro di Educazione Ambientale<br />

Localizzazione: Eraclea Mare, Via Marinella<br />

Epoca di costruzione: 1942<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L’edificio viene<br />

identificato in loco come “Ex fornace”: in realtà si tratta di un<br />

vecchio essiccatoio. Restaurato dal Comune nel 1992 oggi<br />

ospita il Centro di Educazione Ambientale inaugurato nel<br />

giugno 2000.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Visite a un <strong>territorio</strong> di valenza<br />

ambientale rilevante.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato in via Marinella, a Eraclea Mare, in prossimità del canale Ossi.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio è aperto tutto l'anno: da ottobre ad aprile ogni primo fine settimana del mese, sabato<br />

9,00-17,00, domenica 9,00-13,00 e 14,00-18,00; da giugno a settembre tutti i giorni escluso il martedì 9,00- 17,00<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Offrire ai visitatori un'occasione di conoscenza relativa ad alcune delle aree maggiormente significative dal punto<br />

di vista ambientale del veneto orientale.<br />

246


SCHEDA ER31<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Sette Casoni<br />

Localizzazione: Valcasoni, Via Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli,<br />

presenta un rustico annesso con porticato frontale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso aggiunto successivamente<br />

per rispondere alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

247


SCHEDA ER32<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa De Nobili<br />

Localizzazione: Via Stradone Seconda<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due piani; in stato di completo<br />

abbandono, necessita di opere di recupero.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Stradone Seconda, lungo l'itinerario turistico<br />

La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

248


SCHEDA ER33<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Idrovora Torre di Fine<br />

Localizzazione: Torre di Fine, incrocio canale Ongaro –<br />

canale Revedoli<br />

Epoca di costruzione: 1925<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio tipico in<br />

muratura, con ampie vetrate, pregevolmente inserito<br />

nell'ambito <strong>della</strong> campagna circostante, sorto nel 1925<br />

quando venne ultimata la grande idrovora del Consorzio di<br />

Bonifica Ongaro inferiore.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse turistico: Testimonianza dell'intervento umano<br />

nella regimazione delle acque e nella bonifica delle aree<br />

rurali.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici<br />

prevede il passaggio per Torre di Fine di cui l'idrovora è elemento d'interesse.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Fare “rete” con strutture simili lungo i percorsi turistici.<br />

249


SCHEDA ER34<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Agenzia Pasti<br />

Localizzazione: Revedoli, Via Lungorevedoli<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edifici a pianta<br />

rettangolare regolare, di cui uno in muratura con copertura a<br />

volta a sesto ribassato e gli altri due posti su più livelli, in<br />

mattoni faccia vista, con copertura a falde.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sul canale Revedoli, è<br />

testimonianza di tipico complesso agricolo funzionale al<br />

fondo con annessi aggiunti successivamente per rispondere<br />

alle esigenze dettate dalle attività agricole.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Lungorevedoli lungo il Canale Revedoli,<br />

sull'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

250


SCHEDA ER35<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Centro Ippico<br />

Localizzazione: Eraclea mare, Via Dancalia<br />

Epoca di costruzione: seconda metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il maneggio è<br />

costituito dall'edificio di stabulazione dei cavalli, dalla selleria<br />

e da altri manufatti di servizio; in fregio agli edifici è stato<br />

realizzato il recinto dedicato all'equitazione controllata.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Possibilità di esplorazione <strong>della</strong> località<br />

che offre una gamma ricca e diversificata di itinerari che<br />

permettono di incontrare e ammirare scorci inediti.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato in via Dancalia a Eraclea Mare in prossimità del canale Ossi.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Favorendo la visita del <strong>territorio</strong> del comune di Eraclea attraverso lezioni e passeggiate a cavallo lungo i sentieri<br />

<strong>della</strong> campagna e <strong>della</strong> laguna.<br />

251


SCHEDA ER36<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Vallesina – Via Fagiana<br />

(Agenzia Pasti)<br />

Localizzazione: Via Vallesina- Via Fagiana<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare posizionato su due livelli.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sul canale Revedoli, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato tra le Vie Vallesina e Fagiana lungo l'itinerario<br />

turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

252


SCHEDA ER37<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Tenuta La Spiga<br />

Localizzazione: Valcasoni, Via Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Sorta nei primi<br />

anni del Novecento grazie ad un’intelligente opera di<br />

bonifica, la Tenuta è condotta da circa un secolo da un’unica<br />

famiglia che l’ha trasformata con imprenditorialità e intuito in<br />

un modello per il settore agricolo.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Si tratta di un'azienda agricola<br />

poliedrica: non solo si coltivano cereali, mais, grano e soia,<br />

ma soprattutto è specializzata nelle colture delle noci da<br />

frutto e delle pere.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato in Via Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Migliorare l'offerta di prodotti tipici del Veneto Orientale che come tali potrebbero entrare a far parte del patrimonio<br />

enograstronomico <strong>della</strong> zona.<br />

253


SCHEDA ER38<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Edificio rurale SP42<br />

Localizzazione: Sacca, Via Triestina Bassa<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su due piani; in stato di completo<br />

abbandono, necessita di opere di recupero.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato sulla SP42, lungo l'itinerario turistico La Grande<br />

Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

254


SCHEDA ER39<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Spiga<br />

Localizzazione: Valcasoni, Via Sette Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli, tipico<br />

dell'architettura rurale veneta; presenta un edificio annesso<br />

con porticato frontale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Sette Casoni, sull'itinerario turistico La<br />

Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

255


SCHEDA ER40<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Idrovora Via Lungorevedoli<br />

Localizzazione: Torre di Fine, Via Lungorevedoli<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio adibito<br />

al contenimento degli impianti di sollevamento delle acque.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è collocato in Via Lungorevedoli lungo il canale Revedoli,<br />

sull'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

256


SCHEDA ER41<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Villa Pasti<br />

Localizzazione: Via Fagiana<br />

Epoca di costruzione: prima metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio<br />

padronale in muratura con finiture di buon livello inserito<br />

pregevolmente nel parco di pertinenza.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Testimonianza <strong>della</strong> gestione dei fondi<br />

da parte dei proprietari terrieri.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenendo in perfetto stato manutentivo un esempio eccellente del patrimonio architettonico tipico<br />

dell'architettura rurale padronale.<br />

257


SCHEDA ER42<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Casa Borin<br />

Localizzazione: Sacca, Via Stradone Seconda<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare posizionato su tre livelli; adibito a ricovero per<br />

attrezzi agricoli; in stato di abbandono, necessita di opere di<br />

recupero.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: E’ testimonianza di tipico edificio rurale<br />

funzionale al fondo con annesso.<br />

Stato di conservazione: cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è collocato in Via Stradone Seconda, lungo l'itinerario turistico<br />

La Grande Bonifica “1” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

258


SCHEDA ER43<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Tenuta agricola La Fagiana<br />

Localizzazione: Via Fagiana 13<br />

Epoca di costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Insieme di<br />

edifici in muratura con pianta rettangolare di pertinenza del<br />

fondo circostante gestito dall'azienda agricola; alcuni annessi<br />

necessitano di opere di manutenzione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Alle spalle di Caorle, lambita dal Fiume<br />

Livenza e dal mare, è testimonianza <strong>della</strong> gestione dei fondi<br />

da parte dei proprietari terrieri; l'azienda è specializzata nella<br />

coltivazione e commercializzazione del riso superfino<br />

Carnaroli.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile lo spaccio dei prodotti aziendali (orari: lunedì - venerdì 8:00-<br />

12:00 / 14:00-18:00; sabato 8:00 – 12:00)<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe venir migliorata l'offerta di prodotti tipici prodotti dall'azienda agricola, venduti nello spaccio aperto al<br />

pubblico.<br />

259


SCHEDA ER44<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Idrovora Brian<br />

Localizzazione: Brian, Via Fagiana<br />

Epoca di costruzione: seconda metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Struttura in<br />

calcestruzzo armato a campate regolari con tamponamenti<br />

intermedi e ampie vetrate; geometria regolare pianta<br />

rettangolare; necessita di opere di manutenzione.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse turistico: Testimonianza dell'intervento dell'uomo<br />

per la bonifica dei territori circostanti.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con strutture simili lungo gli itinerari turistici.<br />

260


SCHEDA ER45<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Ex Scuola del Termine<br />

Localizzazione: Via Valle Tagli, in prossimità <strong>della</strong> SP54<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, suddiviso in due ali, di cui una<br />

disposta su due livelli e l'altra su di un unico livello; in mattoni<br />

faccia vista; edificio in ristrutturazione.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in Via Valle Tagli, è<br />

testimonianza di un tipico edificio situato in un contesto<br />

agricolo di pregio.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Valle Tagli, in prossimità <strong>della</strong> SP54, lungo<br />

l'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità<br />

261


SCHEDA ER46<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI ERACLEA<br />

Nome del bene: Ponte Località Brian<br />

Localizzazione: Brian, canale Livenza Morta<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il ponte è<br />

caratterizzato dalle Porte di Brian, grande chiusa che<br />

impedisce la risalita delle acque salate negli alvei irrigui <strong>della</strong><br />

bonifica.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato sul canale Commessera, è<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura fluviale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “2”<br />

dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Percorribile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

262


5.5.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati.<br />

Il Comune di Caorle (1:20.000)<br />

263


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286


5.5.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Caorle<br />

287


288


SCHEDA CA01<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Parco delle Dune<br />

Localizzazione: Duna Verde, il tra canale Santa Croce e la<br />

SP54<br />

Epoca di Costruzione: 2000-2001<br />

Categoria Beni: Paesaggi<br />

Tipologia: Bonifica<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L’area<br />

d’intervento si trova nella parte orientale di Caorle, in località<br />

Duna Verde tra il canale consorziale denominato Santa<br />

Croce e la SP54, e si caratterizza per la presenza delle<br />

strutture in disuso del depuratore comunale. Tale area era in<br />

completo stato di abbandono e oggetto di frequente discarica<br />

abusiva di inerti. Il progetto si è inserito all’interno del Piano<br />

“C’era una volta il mare” ed è intervenuto in un’area definita<br />

come “paesaggio aperto”: il paesaggio agrario delle bonifiche<br />

e quello fluviale dell’antico alveo <strong>della</strong> Livenza. Gli obiettivi<br />

del progetto sono stati: bonificare e riqualificare l’ambito<br />

comunale in stato di abbandono posto in un’area di forte<br />

transito turistico e recuperare le relazioni tra i singoli luoghi<br />

individuati valorizzando ambiti fluviali e canalizi per possibili<br />

connessioni con il litorale.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Rendere maggiormente fruibile un<br />

ambito di elevatissimo pregio ambientale.<br />

Stato di conservazione: -<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il Parco delle Dune si colloca in prossimità dell'itinerario turistico<br />

“GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323 <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovere le valenze naturalistiche del <strong>territorio</strong> per ripristinare e salvare i diversi ambienti e per migliorare il<br />

paesaggio.<br />

289


SCHEDA CA02<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Ciani Bassetti<br />

Localizzazione: Ponte Salici, lungo la SP54<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo la SP54 che collega San Donà di Piave a<br />

Caorle, in località Ponte Salici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

290


SCHEDA CA03<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Valle Salici<br />

Localizzazione: Ponte Salici, lungo la SP54<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato lungo la SP54 che collega San Donà di Piave a<br />

Caorle, in località Ponte Salici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

291


SCHEDA CA04<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa rurale Ponte Salici<br />

Localizzazione: Ponte Salici, lungo la SP54<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipico edificio<br />

rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo la SP54 che collega San Donà di Piave a<br />

Caorle, in località Ponte Salici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: E’ visibile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

292


SCHEDA CA05<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa Moreri Nord<br />

Localizzazione: Tezzon, SP54<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipico edificio<br />

rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo la SP54 che collega San Donà di Piave a<br />

Caorle, in prossimità <strong>della</strong> località Tezzon.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

293


SCHEDA CA06<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Borgo rurale Valle Tagli<br />

Localizzazione: Valle Tagli, in prossimità <strong>della</strong> SP54<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Borgo rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Insieme di<br />

edifici e annessi di fattura tipica inseriti in area definita dagli<br />

strumenti urbanistici vigenti come “contesto figurativo” quindi<br />

di pregio.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> collocazione dei<br />

borghi rispetto le vie d'acqua e dell'interscambio terra-acqua.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato circa 2 Km a nord <strong>della</strong> località Brian di Eraclea, in<br />

prossimità <strong>della</strong> SP54, lungo l'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visibile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche valorizza l'itinerario ciclo turistico studiato anche per l'osservazione del bene.<br />

294


SCHEDA CA07<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Chiesa di Santa Maria degli Angeli<br />

Localizzazione: Valle Tagli, accanto al canale Brian<br />

Epoca di Costruzione: 1932<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Chiesetta con il<br />

portico che si apre sulla facciata e la torretta campanaria che<br />

si erge a sinistra, situata accanto al canale Brian, in località<br />

Valle Tagli; nella lunetta posta sopra la porta d'ingresso è<br />

scolpita la Vergine tra due angeli.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> votività mariana dei<br />

pescatori.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato circa 1 Km a nord <strong>della</strong> località Brian di Eraclea lungo<br />

l'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

295


SCHEDA CA08<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Termine (o di Valle Tagli)<br />

Localizzazione: Termine – Valle Tagli<br />

Epoca di Costruzione: 1922<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

mattoni faccia vista contenente le elettropompe per il<br />

sollevamento delle acque.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Ledificio è situato circa 1 Km a nord <strong>della</strong> località Brian di Eraclea, lungo<br />

l'itinerario turistico La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: E’ visitabile negli orari di ufficio in quanto sede del Consorzio di Bonifica Basso Piave<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

296


SCHEDA: CA09<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ponte Brian<br />

Localizzazione: Canale Brian<br />

Epoca di costruzione: seconda metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il ponte<br />

presenta una struttura metallica con spalle in calcestruzzo e<br />

pavimentazione in asfalto; necessita di recupero integrale.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Possibile collegamento ciclabile con<br />

l'altra sponda del canale per mettere in comunicazione i<br />

percorsi ciclo/pedonali dei territori di Caorle ed Eraclea.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario La Grande Bonifica “2” dell'Associazione Culturale Vivilabici; il<br />

ponte è collocato nella frazione Brian di Eraclea e collega le due sponde del canale che corrisponde anche al<br />

confine tra le municipalità di Eraclea e Caorle.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Non percorribile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

La ristrutturazione del ponte permetterebbe il collegamento degli itinerari turistici ciclabili tra i comuni di Caorle ed<br />

Eraclea.<br />

297


SCHEDA CA10<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Fabbricato rurale Via <strong>della</strong> Resistenza<br />

Localizzazione: San Giorgio di Livenza, Via <strong>della</strong><br />

Resistenza<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio con<br />

annessi per la coltivazione del fondo; struttura semplice in<br />

muratura portante a pianta rettangolare.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Bene posto lungo l'itinerario “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

298


SCHEDA CA11<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Fabbricato rurale Podere Borgognon<br />

Localizzazione: Cà Borgognon<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale<br />

tipico dell'architettura rurale veneta; presenta due edifici<br />

annessi - silos - per il diretto svolgimento dell'attività agricola;<br />

in mattoni faccia vista; a servizio del Podere Borgognon.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo uno dei percorsi contermini al “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Si<br />

tratta di uno dei pochi edifici “secondari” a servizio dei poderi ancora in esercizio.<br />

299


SCHEDA CA12<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Fabbricato rurale Podere 47<br />

Localizzazione: Cà Corniani<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipica casa<br />

colonica a pianta rettangolare sviluppata su tre livelli e in<br />

linea con annesso rustico a pianta rettangolare con porticato<br />

frontale; edificio in mattoni faccia vista a servizio del Podere<br />

47 dell'azienda agricola Ca' Corniani.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità e delle<br />

opere di bonifica essendo situato lungo il “Canale Principale<br />

di Bonifica” e lungo il percorso che conduce dal Borgo rurale<br />

Ca' Corniani all'idrovora “Assicurazioni”.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo la strada che passa nel centro del borgo Ca' Corniani<br />

adiacente al “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: L’edificio è visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Si<br />

tratta di uno dei pochi edifici “secondari” a servizio dei poderi ancora in esercizio.<br />

300


SCHEDA CA13<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Chiesa <strong>della</strong> Risurrezione<br />

Localizzazione: Cà Cottoni<br />

Epoca di Costruzione: 1720<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La Chiesa fu<br />

costruita dai fratelli Giorgio e Niccolò Cottoni, di nobile<br />

famiglia veneziana, cui la Repubblica aveva venduto alcune<br />

terre con l'obbligo di provvedere alle necessità spirituali <strong>della</strong><br />

popolazione. Divenuta troppo piccola, a metà XVIII secolo la<br />

Chiesa fu ampliata tramite l'aggiunta delle navate laterali e<br />

sul retro dell'edificio sorse il cimitero, benedetto nel 1726.<br />

Nella Chiesa si trova un Crocifisso marmoreo del XVI secolo<br />

ridipinto ed un grande quadro del XVII secolo raffigurante<br />

San Vincenzo Ferreri, la cui devozione risale ai secoli<br />

passati. Nella sacrestia sono conservate due pile marmoree<br />

cinquecentesche ed un dipinto secentesco raffigurante la<br />

Madonna col Bambino. Sulla facciata è posto lo stemma<br />

marmoreo del vescovo Francesco Antonio Boscaioli.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato a Ca' Cottoni, lungo l'itinerario turistico “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

301


SCHEDA: CA14<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ca' Corniani<br />

Localizzazione: Cà Corniani<br />

Epoca di costruzione: fine Ottocento / inizi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Borgo rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Antico borgo<br />

rurale composto da una serie di edifici destinati alla gestione<br />

diretta del fondo e alla lavorazione dei prodotti<br />

dell'agricoltura; necessita il recupero di alcuni edifici.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Primo borgo rurale su <strong>territorio</strong><br />

interamente bonificato.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il borgo rurale Ca' Corniani si affaccia sul Fiume Livenza ove è stato<br />

recentemente realizzato un attracco dedicato; inoltre l'itinerario “GiraLivenza” passa lungo il fiume in adiacenza al<br />

borgo stesso.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Borgo rurale sempre visitabile percorrendo le vie che lo attraversano<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Preservare la testimonianza di uno dei punti di interesse più pregiati <strong>della</strong> cultura rurale dei territori di bonifica,<br />

con possibilità per il turista di acquistare prodotti agricoli tipici.<br />

302


SCHEDA CA15<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Osteria Ca' Corniani<br />

Localizzazione: Ca' Corniani, Via Strada Nuova 19<br />

Epoca di costruzione: fine Ottocento / inizi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'edificio fa<br />

parte dell'antico borgo rurale Ca' Corniani; trattasi di un<br />

elevato esempio di architettura rurale <strong>della</strong> bonifica;<br />

necessita di sistemazioni ai paramenti murari esterni e opere<br />

interne al fine di adeguare l'esistente attività di osteria con<br />

cucina alle normative vigenti.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse turistico: Degustazione prodotti tipici .<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'osteria affaccia sul Fiume Livenza ove è stato recentemente realizzato<br />

un attracco dedicato che permette la connessione all'itinerario fluviale <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>; è inoltre<br />

raggiungibile attraverso l'itinerario “Giralivenza” che vi passa in adiacenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Aperto al pubblico<br />

Cantierabilità: Si [X] No [ ] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Migliorerebbe la qualità dell'offerta dell'osteria che propone pietanze tipiche <strong>della</strong> cultura rurale, aumentando<br />

potenzialmente il numero dei visitatori di tutto il borgo e delle annesse cantine.<br />

303


SCHEDA CA16<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ponte delle Bilance<br />

Localizzazione: Fiume Livenza, Via Strada Nuova<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Ponte sul Fiume<br />

Livenza con piloni in calcestruzzo e struttura metallica a<br />

contrappesi per apertura del ponte.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Manufatto importante per la<br />

testimonianza storica <strong>della</strong> connessione tra terra e acqua.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo il “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura percorribile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle funzioni garantisce la percorribilità dell'itinerario “GiraLivenza” e l'utilizzo delle vie d'acqua<br />

quali vie alternative per la visita delle località.<br />

304


SCHEDA CA17<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Edificio rurale SP59<br />

Localizzazione: in prossimità <strong>della</strong> SP59, canale Riello e<br />

Fiume Livenza<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta quadrangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

affaccia sul canale Riello e sul Fiume Livenza; dispone di un<br />

appezzamento di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità <strong>della</strong> SP59, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità <strong>della</strong> SP59 e affaccia sul canale Riello e<br />

sul Fiume Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

305


SCHEDA CA18<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Palazzo Sesta Presa<br />

Localizzazione: in prossimità <strong>della</strong> SP59, canale Riello e<br />

Fiume Livenza<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

affaccia sul canale Riello e sul Fiume Livenza; presenta<br />

costruzioni annesse; dispone di un appezzamento di terreno<br />

di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato sulla SP59, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla SP59 e affaccia sul canale Riello e sul Fiume<br />

Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

306


SCHEDA CA19<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa Spiridiona<br />

Localizzazione: Via Strada Nuova, in prossimità <strong>della</strong> SP54<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

costituito da edificio principale e annessi rustici con<br />

intonacatura e identificativo del nome tipico.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo l'itinerario “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Lo<br />

stato di degrado dell'immobile posto all'inizio dell'itinerario “GiraLivenza” ne svaluta l'impatto con i turisti. Il<br />

recupero delle caratteristiche architettoniche dell'edificio e la sistemazione delle aree di pertinenza renderebbero<br />

molto più “appetibile” l'approccio al cicloturismo.<br />

307


SCHEDA CA20<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca Petronetto<br />

Localizzazione: Canale Riello, in adiacenza al Fiume<br />

Livenza<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Rete a bilancera<br />

manovrata dall’interno di una piccola capanna da pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul canale Riello, in adiacenza<br />

al Fiume Livenza, rappresenta una testimonianza <strong>della</strong><br />

cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato sul canale Riello, in adiacenza al Fiume Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

308


SCHEDA CA21<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ex Azienda agricola Chiggiato (ex<br />

complesso agricolo-aziendale)<br />

Localizzazione: Via Strada Nuova<br />

Epoca di costruzione primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Insieme di<br />

edifici in muratura faccia a vista a pianta rettangolare,<br />

disposti a corte; parte del complesso è già stato recuperato<br />

anche se rimangono alcuni annessi da sistemare; l'ala sud è<br />

attualmente oggetto di importanti lavori di restauro per la<br />

realizzazione del Museo Nazionale di Archeologia del Mare.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Future visite al Museo Nazionale di<br />

Archeologia del Mare.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre/cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso è posto all'ingresso di Caorle, sull'itinerario turistico<br />

“GiraLivenza” e nelle adiacenze dell'idrovia <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: L'ex azienda agricola ospita attualmente oltre alla sede dell'Azienda di Promozione turistica,<br />

la Polizia Municipale e il Centro Promozione Prodotti Agricoli<br />

Cantierabilità: Si [X] No [ ] Non rilevata [ ]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Ampliamento offerta turistico-culturale legata al mare<br />

309


SCHEDA CA22<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Ponte Saetta<br />

Localizzazione: Ponte Saetta sul canale omonimo<br />

all’ingresso di Caorle<br />

Epoca di costruzione: 1932<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'idrovora<br />

prende nome dal canale omonimo e ad essa fanno<br />

riferimento il bacino Sansonessa - Sesta Presa - Palangon<br />

comprendente l'abitato di Caorle; presenta pianta<br />

rettangolare con ampie finestrature; ha una portata di 2.650<br />

l/s.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse turistico: Posta alla periferia <strong>della</strong> città, è<br />

testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato lungo l'itinerario “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323 <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Lo stato di degrado dell'immobile posto all'inizio dell'itinerario GiraLivenza ne svaluta l'impatto con i turisti. Il<br />

recupero delle caratteristiche architettoniche dell'edificio e la sistemazione delle aree di pertinenza renderebbero<br />

molto più appetibile l'approccio al cicloturismo.<br />

310


SCHEDA CA23<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Centro Culturale, area ex Bafile<br />

Localizzazione: Caorle centro, area ex Bafile<br />

Epoca di costruzione: 2007<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Immobili per servizi pubblici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il complesso fa<br />

parte del piano di recupero dell'area ex – scuola elementare<br />

Bafile, ristrutturato e integrato in un complesso più articolato,<br />

è caratterizzato dalla presenza di una piazza e di un centro<br />

civico dotato di biblioteca, sala espositiva e auditorium con<br />

300 posti.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Situato nel centro di Caorle, permette al<br />

pubblico di usufruire di un servizio di allestimento mostre.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso è situato nel centro di Caorle, in prossimità dell''itinerario<br />

turistico “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Ampliando l'offerta turistico – culturale attraverso allestimenti museali.<br />

311


SCHEDA CA24<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Fontana<br />

Localizzazione: Caorle centro, Piazza Papa Giovanni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Fontana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Fontana<br />

caratterizzata da una pianta a forma circolare regolare; priva<br />

di decorazioni particolari; situata al centro di un'aiuola.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situata in Piazza Papa Giovanni, è<br />

testimonianza di riqualificazione dell'ambiente circostante.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata in Piazza Papa Giovanni, a ridosso del centro di Caorle, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

patrimonio architettonico, in quanto risorsa per la promozione delle potenzialità locali a beneficio del <strong>territorio</strong>,<br />

riveste un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo, in quanto la sua conservazione si configura come fondamento<br />

di identità culturale e risorsa collettiva, opportunità di visibilità e promozione turistica.<br />

312


SCHEDA CA25<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Ottava Presa<br />

Localizzazione: Ottava Presa, canale Riello<br />

Epoca di Costruzione: 1932<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

muratura intonacato contenente le elettropompe per il<br />

sollevamento delle acque; è stato potenziato e ristrutturato<br />

nel 1971 per servire adeguatamente le terre del bacino vasto<br />

circa 490 ha.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Situata sul canale Riello, è<br />

testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sul canale Riello, nel <strong>territorio</strong> di Bonifica Ottava<br />

Presa.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

313


SCHEDA CA26<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Palangon<br />

Localizzazione: Strada Palangon<br />

Epoca di Costruzione: 1932<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

muratura intonacato contenente le elettropompe per il<br />

sollevamento delle acque.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo il percorso sterrato che da Caorle conduce al<br />

Villaggio dei Pescatori e al percorso ciclopedonale di Porto Falconera.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

314


SCHEDA CA27<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Capitello votivo<br />

Localizzazione: Via dei Casoni<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Capitello a<br />

pianta rettangolare regolare; interamente intonacato;<br />

presenta una nicchia all'interno <strong>della</strong> quale è posta la<br />

Madonnina; copertura in coppi.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità delle SP54 e 59, è<br />

una struttura architettonica religiosa cristiana di piccole<br />

dimensioni che nasce da un culto popolare tramandato nei<br />

secoli. Normalmente costruito come ex voto o come<br />

strumento di aggregazione <strong>della</strong> comunità cristiana che<br />

presso di esso si unisce in preghiera.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato presso le SP54 e 59, lungo il “GiraLivenza”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovendo il turismo religioso, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione delle strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

315


SCHEDA CA28<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Marango<br />

Localizzazione: Marango, Via Durisi<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Durisi, in località Marango di Caorle.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

316


SCHEDA CA29<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Monastero Piccola Famiglia <strong>della</strong><br />

Risurrezione<br />

Localizzazione: Marango, Via Durisi<br />

Epoca di Costruzione: 1984<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Una comunità<br />

monastica sorta in diocesi di <strong>Venezia</strong> nella Pentecoste del<br />

1984 per iniziativa di Don Giorgio Scatto, prete diocesano,<br />

con il consenso e la paternità del Patriarca Marco Cè. Il<br />

luogo è molto accogliente.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Durisi, in località Marango di Caorle.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

317


SCHEDA CA30<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Bilancia da pesca Sante<br />

Localizzazione: Canale Maranghetto, in prossimità <strong>della</strong><br />

SP42<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Bilancia<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Rete a bilancera<br />

manovrata dall’interno di una piccola capanna da pesca.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situata sul canale Maranghetto,<br />

rappresenta una testimonianza <strong>della</strong> cultura ittica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato sul canale Maranghetto, tra la Tenuta Ciani<br />

Bassetti e la Tenuta S. Giusto, in prossimità <strong>della</strong> SP42.<br />

Visibilità pubblica: alta<br />

Fruibilità pubblica: manufatto visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

318


SCHEDA CA31<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Casere<br />

Localizzazione: Canale Maranghetto, in prossimità <strong>della</strong><br />

SP42<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

muratura intonacato contenente le elettropompe per il<br />

sollevamento delle acque; assieme all'idrovora S. Gaetano si<br />

collega al lavoro di redenzione delle terre svolto per un<br />

secolo dalla famiglia Franchetti proprietaria <strong>della</strong> tenuta S.<br />

Gaetano.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in prossimità <strong>della</strong> SP42, in località Marango di<br />

Caorle, sul canale Maranghetto.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

319


SCHEDA CA32<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Villa Franchetti<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: 1600<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: La villa<br />

padronale, risalente al 1600, venne rimessa a nuovo intorno<br />

al 1879, quando sorse il borgo di San Gaetano, interamente<br />

costruito dai Franchetti, ultimo lembo peninsulare abitato<br />

prima <strong>della</strong> grande laguna o meglio, del grande lago che<br />

separava l'isola di Caorle da San Gaetano. La villa porta due<br />

lapidi <strong>della</strong> famiglia Franchetti: a destra Raimondo "il<br />

vecchio", a sinistra il nipote Raimondo. La lapide di sinistra è<br />

stata posta dal duca Amedeo d'Aosta, padrino di Raimondo<br />

Nanuk; l'edificio è oggi in stato di abbandono.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: La villa padronale è situata in Via Barone R. Franchetti, in località San<br />

Gaetano.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici ne aumenterebbe la visibilità, quale elemento<br />

del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici. L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico<br />

potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale.<br />

320


SCHEDA CA33<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Edificio rurale Via Barone R. Franchetti<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Complesso<br />

edilizio costituito dallo sviluppo in linea di edifici a pianta<br />

rettangolare regolare; affaccia sul Fiume Lemene;<br />

recentemente ristrutturato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in località San Gaetano, è<br />

testimonianza delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Barone R. Franchetti, in località San Gaetano.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

321


SCHEDA CA34<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa Luisa<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a base<br />

rettangolare regolare, sviluppato su due livelli; le aperture del<br />

piano terra sono incorniciate all'interno di finte arcate; la<br />

parte centrale del complesso presenta un timpano di forma<br />

triangolare; l'edificio si trova in stato di abbandono.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso è situato in Via Barone R. Franchetti, in località San<br />

Gaetano.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

322


SCHEDA CA35<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Oratorio San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: 1797<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L'antico<br />

oratorio, appartenente alla famiglia Contarini Dal Zaffo, fu<br />

edificato nel 1797. Sulla facciata, sopra la porta d’ingresso,<br />

si trova la statua lignea di San Gaetano da Thiene, patrono<br />

del borgo, cui la chiesa è intitolata: raffigurato in piedi, con il<br />

libro chiuso in mano, all'interno di una nicchia; l'oratorio si<br />

presenta in stato di abbandono.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale del <strong>territorio</strong>.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Barone R. Franchetti, in località San Gaetano.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti per originalità e unicità.<br />

323


SCHEDA CA36<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Borgo rurale Franchetti – San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: 1879<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Borgo rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il piccolo borgo<br />

rurale di S. Gaetano, oggi abitato da poche famiglie, si<br />

concentra intorno alla grande villa <strong>della</strong> famiglia Franchetti<br />

che intorno agli anni Ottanta dell'Ottocento intraprese le<br />

opere di bonifica di tutta l’area circostante. Nel periodo<br />

compreso tra le due guerre mondiali a S. Gaetano furono<br />

costruite molte case, furono realizzati l’ambulatorio, l’alloggio<br />

per il medico, un mulino elettrico, un essiccatoio e un<br />

caseificio, realtà di cui oggi rimane solo il ricordo. Gli edifici<br />

rurali, realizzati in mattoni provenienti da una fornace di<br />

Padova, pur essendo stati oggetto di ristrutturazione,<br />

mantengono il loro aspetto originario.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi e<br />

dell'interscambio terra-acqua.<br />

Stato di conservazione: Cattivo/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso è situato in Via Barone R. Franchetti, in località San<br />

Gaetano lungo il Fiume Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edifici visitabili solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Preservare la testimonianza di uno dei punti di interesse più pregiati <strong>della</strong> cultura rurale dei territori di bonifica.<br />

324


SCHEDA CA37<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Via Barone R. Franchetti<br />

Epoca di Costruzione: 1893<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio in<br />

mattoni faccia vista contenente le elettropompe per il<br />

sollevamento delle acque; testimonia l'impegno per la<br />

bonifica e la produttività delle terre <strong>della</strong> famiglia Franchetti,<br />

proprietaria <strong>della</strong> tenuta di S. Gaetano dal 1879 sino al<br />

dopoguerra.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via Barone R. Franchetti, in località San Gaetano<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

325


SCHEDA CA38<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ponte girevole San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Fiume Lemene<br />

Epoca di Costruzione: 1892<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il piccolo ponte<br />

girevole sul Fiume Lemene ha sostituito un precedente ponte<br />

girevole in legno del 1872.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato sul Fiume Lemene, è<br />

testimonianza <strong>della</strong> cultura fluviale.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato sul Fiume Lemene in località San Gaetano.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Percorribile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

326


SCHEDA CA39<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ex Chiesa parrocchiale San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Strada Riello<br />

Epoca di Costruzione: 1949<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Nel periodo<br />

compreso tra le due guerre mondiali, la località San Gaetano<br />

si dotò di alcuni edifici di carattere pubblico, tra cui un asilo,<br />

che venne realizzato oltre il canale; l'edificio venne,<br />

successivamente, trasformato in chiesa parrocchiale.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato lungo Strada Riello, in località<br />

San Gaetano, è testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo Strada Riello, in località San Gaetano, in<br />

prossimità del Fiume Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

327


SCHEDA CA40<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Chiesa San Gaetano<br />

Localizzazione: San Gaetano, Strada Riello<br />

Epoca di Costruzione: 1970 ca.<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: All'interno si<br />

trovano un grande Crocifisso ligneo del XVIII secolo ed una<br />

statua lignea di San Gaetano da Thiene, proveniente dalla<br />

Val Gardena; sul retro è collocata la residenza del parroco.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato lungo Strada Riello, in località<br />

San Gaetano, è testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo Strada Riello, in località San Gaetano, in<br />

prossimità del Fiume Livenza.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

328


SCHEDA CA41<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agri-turistico venatoria Ca'<br />

Falconera<br />

Localizzazione: Falconera, Via dei Casoni<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio che presenta caratteristiche tipiche del<br />

patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Posta in Via dei Casoni, è<br />

testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in Via dei Casoni, lungo l'itinerario Palangon<br />

Falconera.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

329


SCHEDA CA42<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Madonna <strong>della</strong> Medaglia<br />

Localizzazione: Porto Falconera, Villaggio dei Pescatori<br />

Epoca di costruzione: -<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Punto del<br />

Villaggio dei Pescatori dedicato alla votività Mariana,<br />

costituito da colonnina con statuetta, marciapiede e<br />

recinzione di delimitazione.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse turistico: Testimonianza <strong>della</strong> votività mariana dei<br />

pescatori.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Posto all'interno del Villaggio dei Pescatori è raggiungibile solo a piedi<br />

dall'ingresso del villaggio o in barca da Porto Falconera e vie d'acqua contermini.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche del bene favorisce la testimonianza e il mantenimento <strong>della</strong> cultura dei<br />

pescatori.<br />

330


SCHEDA CA43<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa sul canale Nicesolo<br />

Localizzazione: Valle Nova, canale Nicesolo<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

regolare con paramenti esterni intonacati, situato lungo il<br />

canale Nicesolo contrapposto ai casoni.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale dei<br />

luoghi e dell'interscambio terra – acqua.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato all'itinerario navigabile <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Favorendo il turismo fluviale.<br />

331


SCHEDA CA44<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Altana Valle Vecchia<br />

Localizzazione: Vallevecchia<br />

Epoca di costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Altana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Zona attrezzata<br />

per gli amanti del fotonaturalismo e del bird-watching dove è<br />

possibile salire su un'altana per ammirare tutta l'oasi.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Visite all'oasi naturalistica di Valle<br />

Vecchia.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario ciclabile su sterrato che attraversa Valle Vecchia e itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”; l'ambiente circostante è contraddistinto da acqua e territori di bonifica.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: L'oasi è sempre visitabile a piedi o in bicicletta<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenere in vita un'esemplare testimonianza <strong>della</strong> cultura legata alla conservazione dell'ambiente naturale.<br />

332


SCHEDA CA45<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Altana Strada Parenzo<br />

Localizzazione: Brussa, Strada Parenzo<br />

Epoca di costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Altana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Zona attrezzata<br />

per gli amanti del fotonaturalismo e del bird-watching dove è<br />

possibile salire su un'altana per ammirare tutta l'oasi.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Avvistamenti dell'avifauna.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Lungo Strada Parenzo, sull'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenere in vita un'esemplare testimonianza <strong>della</strong> cultura legata alla conservazione dell'ambiente naturale<br />

333


SCHEDA CA46<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Fontana presso l'Idrovora Brussa<br />

Localizzazione: Brussa, in prossimità SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Fontana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Fontana in<br />

pietra caratterizzata da una forma rettangolare regolare;<br />

priva di decorazioni particolari.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> vita rurale.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata presso l'Idrovora Brussa, in località Brussa, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

patrimonio architettonico, in quanto risorsa per la promozione delle potenzialità locali a beneficio del <strong>territorio</strong>,<br />

riveste un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo, in quanto la sua conservazione si configura come fondamento<br />

di identità culturale e risorsa collettiva, opportunità di visibilità e promozione turistica.<br />

334


SCHEDA CA47<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Brussa<br />

Localizzazione: Brussa, in prossimità <strong>della</strong> SP70<br />

Epoca di Costruzione: 1932<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di un<br />

edificio in muratura intonacato contenente le elettropompe<br />

per il sollevamento delle acque; modificato e potenziato nel<br />

corso del tempo; oggi in stato di totale abbandono.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in località Brussa, in prossimità <strong>della</strong> SP70, lungo<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

335


SCHEDA CA48<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa Gottardi<br />

Localizzazione: Brussa, Strada Parenzo<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il complesso è situato lungo Strada Parenzo, in prossimità dell'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

336


SCHEDA CA49<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Sito archeologico<br />

Localizzazione: Canale del Morto, in prossimità di Strada<br />

Favaro<br />

Epoca di Costruzione: -<br />

Categoria Beni: Siti archeologici<br />

Tipologia: Siti archeologici<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Si tratta di<br />

un'area a rischio archeologico per la cui salvaguardia si è<br />

ritenuto opportuno creare un'area di sosta dotata di apposite<br />

sedute e tavoli in legno.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato in prossimità di Strada Favaro,<br />

in località Brussa, è testimonianza di un sito archeologico<br />

posto lungo un percorso panoramico (di interesse<br />

naturalistico, paesaggistico ed ambientale) che rappresenta<br />

una importante modalità di fruizione e valorizzazione <strong>della</strong><br />

dimensione paesaggistica del <strong>territorio</strong>.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'area è situata in prossimità di Strada Favaro, sul canale del Morto,<br />

lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Sito archeologico non visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, il recupero delle caratteristiche architettoniche<br />

ne valorizzerebbe la funzione storica incrementandone visibilità e interesse.<br />

337


SCHEDA CA50<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Favaro<br />

Localizzazione: Brussa, canale del Morto<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata sul canale del Morto, in prossimità dell'itinerario turisticonaturalistico<br />

“La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

338


SCHEDA CA51<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Altana Strada Favaro<br />

Localizzazione: Brussa, Strada Favaro<br />

Epoca di costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Altana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Zona attrezzata<br />

per gli amanti del fotonaturalismo e del bird-watching dove è<br />

possibile salire su un'altana per ammirare tutta l'oasi.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Avvistamenti dell'avifauna sulla Palude<br />

<strong>della</strong> Rocca.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Lungo Strada Favaro, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La<br />

Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenere in vita un'esemplare testimonianza <strong>della</strong> cultura legata alla conservazione dell'ambiente naturale.<br />

339


SCHEDA CA52<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ristorante “da Mazarack”<br />

Localizzazione: Brussa, Via Brussa1<br />

Epoca di Costruzione: 1977<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: In passato casa<br />

di pescatori a due passi dal piccolo porticciolo del canale<br />

interno <strong>della</strong> laguna che va da Caorle a Bibione, posizionata<br />

in modo da difendersi dai venti del mare e dal gelo<br />

dell’inverno, oggi osteria con pietanze principalmente a base<br />

di pesce; facilmente raggiungibile in auto, è inoltre dotato di<br />

pontile per l’attracco dei motoscafi, di scivolo per alaggio<br />

delle barche e di una pista per aerei ultraleggeri.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in località Brussa, si tratta di un<br />

locale tipico con cucina <strong>Veneta</strong> a base di polenta e pesce.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in località Brussa, sulla SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Aperto nel periodo estivo tutto il giorno da maggio a settembre<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

340


SCHEDA CA53<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Alaggio presso il Ristorante “da Mazarack”<br />

Localizzazione: Brussa, canale Brussa<br />

Epoca di Costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Alaggio<br />

Caratteristiche architettoniche principali: L’alaggio indica<br />

lo scivolo per la messa in acqua o in secco dell’imbarcazione<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato al bordo del Canale di Brussa,<br />

presso il Ristorante "da Mazarack", si trova l'ampio scivolo<br />

per le barche, accessibile con auto e carrello, oltre al pontile<br />

per l'attracco di motoscafi e barche a vela.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato in località Brussa, presso la SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

"rete" con le altre strutture esistenti per promuovere lo sviluppo del turismo fluviale e, in generale, del turismo<br />

ambientale.<br />

341


SCHEDA CA54<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora Valle Vecchia<br />

Localizzazione: Valle Vecchia, Via Brussa<br />

Epoca di Costruzione: 1964<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Lungo il canale<br />

Cavanella e Valle Vecchia, sulla sinistra, si nota l'idrovora<br />

Valle Vecchia; realizzata su progetto dell'Ing. Mortillaro per lo<br />

scolo del bacino Valle Vecchia - Dossetto di complessivi 673<br />

ha per una portata di 3.100 l/s.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo Via Brussa, sulla SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Struttura visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

342


SCHEDA CA55<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ristorante Ai Gabbiani – Case Are<br />

Localizzazione: Brussa, Via Brussa 142 – SP70<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipico<br />

complesso agricolo caratterizzato dalla presenza di edifici a<br />

pianta rettangolare regolare, sviluppati su più livelli; può<br />

usufruire del pontile per l’attracco dei motoscafi e di scivolo<br />

per le barche, e di una pista per aerei ultraleggeri in<br />

prossimità del vicino Ristorante “da Mazarack”; dispone di un<br />

maneggio.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in località Brussa, si tratta di un<br />

ottimo punto di riferimento per tutti coloro che vogliono<br />

rilassarsi e degustare il pesce locale, abbinato a vini locali e<br />

nazionali.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in località Brussa, sulla SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso visitabile tutto l'anno – giorno di chiusura il mercoledì<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità.<br />

343


SCHEDA CA56<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Edificio rurale SP70<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

presenta costruzioni annesse; dispone di un appezzamento<br />

di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato lungo la SP70, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La<br />

Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

344


SCHEDA CA57<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Case Lovati<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

presenta costruzioni annesse; dispone di un appezzamento<br />

di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato lungo la SP70, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La<br />

Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

345


SCHEDA CA58<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Museo Ambientale di Vallevecchia<br />

Localizzazione: Vallevecchia<br />

Epoca di costruzione: 2008<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Museo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Il Museo si<br />

sviluppa su tre piani e permette di svolgere numerose attività<br />

anche in caso di maltempo. Le ampie terrazze e la torretta<br />

panoramica offrono una visuale a 360° sull’ambiente<br />

circostante.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Visite a un <strong>territorio</strong> di valenza<br />

ambientale rilevante.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Percorsi turistici ciclopedonali lungo il perimetro <strong>della</strong> Valle e verso<br />

Portogruaro.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Il Museo Ambientale è aperto dalle10:00 alle 17:00; da giugno a settembre venerdì, sabato e<br />

domenica; da ottobre a marzo la seconda domenica del mese; aprile e maggio tutte le domeniche<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Favorendo la progettazione e l'esecuzione di proposte di educazione naturalistica e turismo ambientale.<br />

346


SCHEDA CA59<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Ostello <strong>della</strong> Gioventù<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: Novecento<br />

Categoria Beni: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Ostello<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Ristrutturazione<br />

di un vecchio edificio adibito a scuola per la conversione ad<br />

ostello <strong>della</strong> gioventù. Struttura dotata di 5 posti letto, sala<br />

polivalente per riunioni o altre attività da svolgersi da parte<br />

del soggetto gestore.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Situato in località Brussa, è<br />

testimonianza di edificio rurale ristrutturato al fine di ospitare<br />

il pubblico.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in località Brussa, sulla SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Apertura stagionale da aprile a settembre<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti presenti sul <strong>territorio</strong>.<br />

347


SCHEDA CA60<br />

---TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda pilota e dimostrativa Vallevecchia<br />

Localizzazione: Vallevecchia<br />

Epoca di Costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Valle Vecchia è<br />

un'isola di circa 900 ettari collegata alla terraferma da un<br />

unico ponte di accesso. La valle, bonificata negli anni ’60, è<br />

Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Sito di Importanza<br />

Comunitaria (SIC). La lunga spiaggia di Vallevecchia è priva<br />

di insediamenti turistici ed è arricchita da una fitta pineta su<br />

di un complesso sistema di dune. Il progetto di<br />

rinaturalizzazione ha ripristinato: 20 Km di siepi campestri,<br />

oltre 170 ettari di bosco, 60 ettari di zone umide che<br />

rappresentano un habitat importante per molte specie<br />

animali e vegetali. A maggio 2008 è stato inaugurato il<br />

Museo Ambientale di Vallevecchia (MAV), nuova sede dei<br />

laboratori e punto di partenza delle escursioni. Il Museo si<br />

sviluppa su tre piani e permette di svolgere numerose attività<br />

anche in caso di maltempo. Le ampie terrazze e la torretta<br />

panoramica offrono una visuale a 360° sull’ambiente<br />

circostante.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Itinerario ciclabile su sterrato che attraversa Valle Vecchia e itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenere in vita una esemplare testimonianza <strong>della</strong> cultura legata alla conservazione dell'ambiente naturale.<br />

348


SCHEDA CA61<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Chiesa parrocchiale San Bartolomeo<br />

Apostolo<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: 1939<br />

Categoria Beni: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Su un terreno di<br />

proprietà <strong>della</strong> famiglia Lovati, in località Brussa nel 1939<br />

venne eretta la Chiesa dedicata all'abate Sant'Antonio. Essa<br />

rimpiazzò la modesta costruzione in legno che aveva<br />

ospitato per tre anni le celebrazioni religiose. Istituita nel<br />

1961 la parrocchia, la chiesa mutò il titolo in San Bartolomeo<br />

Apostolo.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> cultura cattolica<br />

rurale di un tempo.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato in località Brussa, sulla SP70, lungo l'itinerario<br />

turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Essendo già punto di interesse individuato lungo percorsi turistici, la sua manutenzione ne valorizzerebbe la<br />

visibilità.<br />

349


SCHEDA CA62<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Villa Lovati<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Villa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio <strong>della</strong><br />

famiglia Lovati, un tempo proprietaria dell'intera tenuta "La<br />

Brussa", presenta una pianta rettangolare regolare;<br />

particolare l'ingresso leggermente arretrato con apertura<br />

arcata; la zona centrale del prospetto fronte strada presenta<br />

un finto colonnato in stile classico con capitelli in stile ionico,<br />

terminante con un timpano dalle semplici fattezze.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Rappresenta una testimonianza tipica<br />

<strong>della</strong> cultura rurale padronale.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La<br />

Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici ne aumenterebbe la visibilità, quale elemento<br />

del paesaggio rurale tipico, all'interno dei percorsi turistici. L'eventuale concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico<br />

potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole testimonianza <strong>della</strong> cultura rurale<br />

350


SCHEDA CA63<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Lovati<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata sulla SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

351


SCHEDA CA64<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa Landriole<br />

Localizzazione: Brussa, Strada Inferno<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'azienda dista circa 3 km dal parco di Vallevecchia di Caorle e dalla<br />

spiaggia di Brussa; situata lungo Strada Inferno, in prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale<br />

352


SCHEDA CA65<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Edificio rurale SP70<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio rurale a<br />

pianta rettangolare regolare posizionato su due livelli;<br />

presenta costruzioni annesse; dispone di un appezzamento<br />

di terreno di pertinenza coltivato.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato lungo la SP70, è testimonianza<br />

delle abitazioni rurali.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato sulla SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico “La<br />

Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

353


SCHEDA CA66<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Azienda agricola Friso<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Azienda<br />

agricola in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Complesso agricolo situato lungo la SP70, lungo l'itinerario turisticonaturalistico<br />

“La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Complesso agricolo visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

354


SCHEDA CA67<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Agriturismo Pieretti<br />

Localizzazione: Brussa, Strada Inferno<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Complesso agricolo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: azienda agricola<br />

in esercizio composta da più edifici limitrofi con<br />

caratteristiche tipiche del patrimonio rurale.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'azienda dista circa 3,5 km dal parco di Vallevecchia di Caorle e dalla<br />

spiaggia di Brussa; situata lungo Strada Inferno, in prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Bassa<br />

Fruibilità pubblica: Aperto tutto l'anno al venerdì, sabato e domenica<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei beni tipici del patrimonio rurale.<br />

355


SCHEDA CA68<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Altana Strada Lovati<br />

Localizzazione: La Torre, Strada Lovati<br />

Epoca di costruzione: recente<br />

Categoria Beni: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Altana<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Zona attrezzata<br />

per gli amanti del fotonaturalismo e del bird-watching dove è<br />

possibile salire su un'altana per ammirare tutta l'oasi.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse turistico: Avvistamenti dell'avifauna.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Lungo Strada Lovati, in prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico<br />

“La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Mantenere in vita un'esemplare testimonianza <strong>della</strong> cultura legata alla conservazione dell'ambiente naturale.<br />

356


SCHEDA CA69<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa rurale SP70<br />

Localizzazione: Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Tipico edificio<br />

rurale sviluppato su due livelli; presenta una pianta<br />

quadrangolare regolare; presenta un terreno di pertinenza.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo la SP70, lungo l'itinerario turistico-naturalistico<br />

“La Brussa”, in prossimità dell'idrovora di Bacino Villa.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

357


SCHEDA CA70<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Idrovora di Bacino Villa<br />

Localizzazione: Castello di Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti idraulici<br />

Tipologia: Idrovora<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Collocato sulla<br />

confluenza dei canali Bussolini, Maestra, Dei Lovi, Taglio, si<br />

tratta di un edificio in muratura intonacato contenente le<br />

elettropompe per il sollevamento delle acque.<br />

Proprietà: Consorzio di Bonifica<br />

Interesse Turistico: Testimonianza delle opere di bonifica.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato poco dopo Castello di Brussa, lungo la SP70, nella<br />

Tenuta Dolfin, in prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [ ] > di 100 mila euro [X]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

mantenimento delle caratteristiche architettoniche e tecniche dell'impianto sono testimonianza delle opere di<br />

bonifica effettuate sul <strong>territorio</strong> dai primi del Novecento.<br />

358


SCHEDA CA71<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Capitello votivo<br />

Localizzazione: Castello di Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: metà Novecento<br />

Categoria Beni: Manufatti religiosi<br />

Tipologia: Capitello votivo<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Capitello dalla<br />

forma irregolare interamente realizzato con blocchi di pietra;<br />

presenta una nicchia all'interno <strong>della</strong> quale è posizionato, su<br />

un altare anch'esso in pietra, il crocifisso; in alto a destra,<br />

all'interno di un'ulteriore nicchia, è collocata una statuetta<br />

rappresentante la Madonna; nella parte inferiore è riportata<br />

un'epigrafe.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situato sulla SP70, è una struttura<br />

architettonica religiosa cristiana di piccole dimensioni che<br />

nasce da un culto popolare tramandato nei secoli.<br />

Normalmente costruito come ex voto o come strumento di<br />

aggregazione <strong>della</strong> comunità cristiana che presso di esso si<br />

unisce in preghiera.<br />

Stato di conservazione: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Il manufatto è situato sulla SP70, in località Castello di Brussa, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Manufatto visitabile<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Promuovendo il turismo religioso, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione delle strutture esistenti nel <strong>territorio</strong>.<br />

359


SCHEDA CA72<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Casa rurale SP70<br />

Localizzazione: Castello di Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: primi Novecento<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio a pianta<br />

rettangolare regolare, sviluppato su due livelli; la parte<br />

centrale si presenta come una sopraelevazione terminante<br />

con un motivo a timpano; presenta costruzioni annesse.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Testimonianza <strong>della</strong> ruralità dei luoghi.<br />

Stato di conservazione: Cattivo/mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L'edificio è situato lungo la SP70, in località Castello di Brussa, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“sistema” con le altre strutture esistenti nel <strong>territorio</strong> per tipicità degli edifici rurali.<br />

360


SCHEDA CA73<br />

TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL COMUNE DI CAORLE<br />

Nome del bene: Castello di Brussa<br />

Localizzazione: Castello di Brussa, SP70<br />

Epoca di Costruzione: 1924<br />

Categoria Beni: Edifici<br />

Tipologia: Castello<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Di proprietà<br />

<strong>della</strong> famiglia Franchin; sulla facciata dell’edificio è possibile<br />

leggere la data 1924 e un’iscrizione sulla bonifica del<br />

<strong>territorio</strong>; sui primi due livelli sono presenti delle aperture<br />

arcate, rettangolari all'ultimo piano; una merlatura cinge la<br />

sommità dell'edificio.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato in località Castello di Brussa,<br />

rappresenta una testimonianza di carattere storico-artistico.<br />

Stato di conservazione: Mediocre/buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: L’edificio è situato lungo la SP70, in località Castello di Brussa, in<br />

prossimità dell'itinerario turistico-naturalistico “La Brussa”.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Edificio visitabile solo dall'esterno<br />

Cantierabilità: Si [ ] No [ ] Non rilevata [X]<br />

Misura: 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico dell’intervento: < di 100 mila euro [X] > di 100 mila euro [ ]<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Il<br />

recupero attraverso la valorizzazione degli elementi architettonici ne aumenterebbe la visibilità. L'eventuale<br />

concessione <strong>della</strong> fruibilità al pubblico potrebbe rappresentare la possibilità di visita di una valevole testimonianza<br />

storica-artistica.<br />

361


6 Rispondenza degli interventi di conservazione, gestione e / o pubblica fruizione<br />

degli elementi oggetto di studio, alle principali politiche regionali<br />

Gli interventi di conservazione, gestione e/o pubblica fruizione oggetto del presente studio<br />

sono complessivamente schedati in n. 234, localizzati nei Comuni di Cavallino – Treporti,<br />

Jesolo, Eraclea e Caorle, come indicato nelle precedenti schede.<br />

In tutti gli eventuali interventi prospettabili, sussiste il pieno rispetto alle principali politiche<br />

regionali previste dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento <strong>della</strong> Regione Veneto,<br />

dallo strumento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di <strong>Venezia</strong> e dal Piano di<br />

Sviluppo Locale del <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale.<br />

Trattandosi di interventi di recupero ambientale e di restauro architettonico, tutti i potenziali<br />

interventi schedati, dovranno nell'eventuale fase progettuale rispettare le indicazioni degli<br />

strumenti urbanistici comunali, sia di carattere generale che attuativi, nel rispetto anche di<br />

tutte le prescrizioni espresse dagli Enti Territoriali di competenza quali Genio Civile,<br />

Consorzio di Bonifica.<br />

Nel caso delle “ville venete”, specificatamente schedate nel presente studio, e nella fase di<br />

eventuale progettazione degli interventi di restauro / ristrutturazione, sarà importante<br />

verificare anche le modalità di eventuali cofinanziamenti sul bene e/o sul paesaggio, come<br />

previsto dalla legislazione vigente in materia di ville venete.<br />

In ogni caso, come pure per i siti e gli ambiti paesaggistici, sarà importante preliminarmente<br />

valutare il contributo - anche metodologico - fornito dalla competente Soprintendenza di<br />

<strong>Venezia</strong>, sia per i singoli manufatti che per la tutela dei paesaggi individuati, come previsto<br />

dalla vigente normativa.<br />

7 Giustificazione e conferma <strong>della</strong> rispondenza degli interventi proposti rispetto agli<br />

obiettivi e alle strategie complessive del Programma di Sviluppo Locale di Ve<strong>GAL</strong><br />

La strategia prevista dal PSL “Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>della</strong> terra” prevede la<br />

connessione delle principali risorse dell’area in itinerari integrati costa - entroterra, rafforzare<br />

l’identità culturale dell’area e valorizzare il paesaggio. Il <strong>territorio</strong> dispone infatti di una serie<br />

di risorse non collegate, frutto di parziali interventi di recupero e valorizzazione.<br />

Un’opportuna azione di messa in rete e di realizzazione di iniziative pilota e di connessione,<br />

consentirà di rendere fruibili una rete di itinerari sul <strong>territorio</strong> ambito del PSL. Ne risulta quindi<br />

la piena rispondenza degli interventi proposta all’interno dello <strong>Studio</strong> con la strategia prevista<br />

dal PSL.<br />

Le proposte delineate nello <strong>Studio</strong> sono coerenti anche con il tema centrale del PSL, volto<br />

alla creazione di itinerari di turismo rurale integrati tra la costa e l’entroterra che connettano<br />

le risorse ambientali, agro / enoturistiche, storico - culturali dell’area. Lo <strong>Studio</strong> mette infatti in<br />

362


luce le principali componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche, architettoniche del<br />

<strong>territorio</strong> di riferimento, componenti (costituite da beni e paesaggi) che rappresentano in vero<br />

valore aggiunto degli itinerari di fruizione.<br />

Infine, all’interno delle cinque linee strategiche d’intervento previste dal PSL (qualità <strong>della</strong><br />

vita; diversificazione; paesaggio - ambiente; filiere corte e prodotti; governance) lo <strong>Studio</strong>,<br />

che rientra nella linea strategica volta alla “qualità <strong>della</strong> vita”, è pienamente coerente con un<br />

approccio volto a favorire la riqualificazione e la valorizzazione delle caratteristiche storico -<br />

architettoniche e costruttive di fabbricati, immobili e manufatti che presentano un preciso<br />

interesse storico, artistico, paesaggistico o culturale, ai fini <strong>della</strong> relativa conservazione e<br />

pubblica fruizione.<br />

In sintesi lo <strong>Studio</strong> risulta di fondamentale importanza non solo per contribuire a tutelare e a<br />

tramandare la memoria storica dell’attività e <strong>della</strong> cultura rurale, ma anche per il contributo<br />

che fornisce al processo di riqualificazione del <strong>territorio</strong> rurale e alla strategia complessiva<br />

per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali.<br />

A conclusione degli studi è emerso che l’avvio di una serie di interventi di recupero<br />

infrastrutturale (dei centri storici, di sedi museali, di sedi aziendali) e di una prima serie di<br />

itinerari (ciclabili e navigabili) lungo l’asta dell’idrovia <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, evidenzia la<br />

mancanza di un quadro organico sovracomunale di analisi delle principali componenti<br />

storico, architettoniche, culturali e paesaggistiche che caratterizzano il <strong>territorio</strong>.<br />

Con riferimento agli obiettivi del PSL, nelle Misure 323 A e 313, si ritiene che gli interventi<br />

proposti siano rispondenti a quanto richiesto poiché nell'ambito del <strong>territorio</strong> oggetto di studio<br />

sono stati individuati edifici, manufatti, paesaggi e siti archeologici la cui riqualificazione ha<br />

come scopo l'accrescimento dell'attrattività delle zone rurali e l'incentivazione delle attività<br />

economiche e turistiche lungo l'asta fluviale <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>. Nello specifico, si è<br />

cercato di mettere in relazione i beni censiti con il percorso principale, attraverso una serie di<br />

percorsi secondari a carattere ciclabile o ciclo – pedonale. Inoltre, lo studio rivolto al <strong>territorio</strong><br />

ha ritenuto opportuno risolvere i “punti neri” presenti sui percorsi ciclabili, inserendo tratti di<br />

percorsi di progetto laddove assenti e ha posto particolare attenzione all'inserimento su base<br />

cartografica di una serie di traghetti di progetto, con relativi attracchi, necessari a favorire<br />

una connessione degli itinerari ciclo – pedonali, in particolar modo nel tratto litoraneo tra<br />

Caorle, Valle Vecchia e Porto Baseleghe.<br />

8 Individuazione, classificazione e descrizione degli opportuni itinerari di<br />

valorizzazione delle risorse censite<br />

Il turismo nelle zone rurali, con particolare riguardo a quello imperniato sulla valorizzazione<br />

dei percorsi enogastronomici ed agrituristici, può essere oggi considerato una delle più<br />

363


importanti forme di "turismo emergente", di grande potenzialità per il <strong>territorio</strong> veneto, e<br />

fattore chiave per lo sviluppo delle aree rurali.<br />

La Misura 313 prevede l'attivazione di interventi a carattere infrastrutturale e lo sviluppo di<br />

servizi finalizzati a promuovere, potenziare e migliorare sul piano qualitativo l'offerta turistica,<br />

intesa prioritariamente sotto il profilo del turismo enogastronomico e dell'agriturismo, nelle<br />

aree rurali, attraverso cinque azioni.<br />

Nello specifico, l'<strong>Azione</strong> 1, denominata Itinerari e certificazione, presenta come obiettivo<br />

l'identificazione e la realizzazione di itinerari e/o percorsi segnalati quali strade del vino e dei<br />

prodotti tipici, cicloturismo, equiturismo, ecc., nonché l'implementazione di sistemi di<br />

certificazione ambientale EMAS, e propone come interventi ammissibili attività di<br />

progettazione, identificazione e realizzazione di itinerari e percorsi. Inoltre, come vincoli,<br />

limitazioni e condizioni di ammissibilità, sostiene che la realizzazione di percorsi principali<br />

cicloturistici, equituristici, pedonali, ecc., verrà finanziata dal POR, mentre il PSR potrà<br />

intervenire per qualificare ulteriormente i percorsi (interventi per una migliore identificazione<br />

e caratterizzazione del percorso in funzione dell'attrattività delle zone rurali) e per interventi<br />

di collegamento con la rete principale.<br />

(Tratto da: Obiettivi PSR 2007-2013, Misura 313 <strong>Azione</strong> 1)<br />

8.1 Definizione di itinerario “secondario” atto alla valorizzazione delle risorse censite<br />

Sono da considerarsi percorsi secondari o percorsi di collegamento i tracciati, e i relativi<br />

interventi, in grado di favorire, direttamente o indirettamente, il miglioramento complessivo<br />

<strong>della</strong> rete di interconnessione e collegamento tra i suddetti percorsi principali, prevedendo<br />

un'effettiva intersezione con uno di questi ultimi, oppure un aumento del numero dei territori<br />

ad essi collegati o, ancora il completamento anche parziale di tragitti destinati al<br />

collegamento tra i suddetti percorsi o che consentono comunque il consolidamento di<br />

collegamenti già finanziati da risorse pubbliche.<br />

(Tratto da: Obiettivi PSR 2007-2013, Misura 313 <strong>Azione</strong> 1)<br />

Nel <strong>territorio</strong> oggetto del presente studio sono stati individuati alcuni percorsi complementari<br />

necessari al collegamento tra i beni censiti e il percorso principale <strong>della</strong> <strong>Litoranea</strong> e sono<br />

stati individuati alcuni percorsi secondari atti ad una maggiore qualificazione dei percorsi<br />

principali.<br />

8.2 Definizione ed individuazione nel <strong>territorio</strong> ambito di studio dei percorsi principali<br />

L'ambito del presente studio è il <strong>territorio</strong> dell'idrovia <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> nei comuni di<br />

Cavallino - Treporti, Jesolo, Eraclea e Caorle. In seguito all'analisi del <strong>territorio</strong>, alla<br />

ricognizione dei percorsi cicloturistici esistenti e ai necessari sopralluoghi sono stati<br />

364


individuati come percorsi principali:<br />

" <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong><br />

" Percorso ciclabile nazionale n. 228<br />

" Percorso ciclabile regionale n. 204/ Ippovia del Piave<br />

Nell'elaborato grafico allegato il percorso principale è individuato da una fascia di colore<br />

grigio.<br />

8.3 Descrizione e individuazione degli percorsi secondari<br />

Il presente studio ha definito nella cartografia gli itinerari principali come sopra descritti e<br />

contestualmente ha georeferenziato nei territori interessati i manufatti e gli elementi<br />

paesaggistici ad essi limitrofi.<br />

Si è quindi individuata una potenziale “rete” di percorsi secondari strategici, di collegamento<br />

dei manufatti / elementi del paesaggio.<br />

Le connessioni, attraverso i percorsi secondari, sono così descrivibili:<br />

! Percorso 1<br />

Comuni di Cavallino – Treporti / Comune di Jesolo: il percorso secondario proposto<br />

permette di creare un collegamento sovracomunale tra i Comuni sopra citati,<br />

collegando l'itinerario turistico n. 18 del Parco di Cavallino – Treporti, il percorso<br />

principale nazionale n. 328 e la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> attraverso l'itinerario “Strada delle<br />

valli” di Jesolo (individuato sulla cartografia comunale ) e l'itinerario “Strada dei tre<br />

ponti” (individuato sulla cartografia comunale) mediante al realizzazione di un<br />

attracco in prossimità di Vignua del Caligo e l'adeguamento dell'esistente attracco<br />

presso l'Agriturismo, la Barena collegabili tramite il servizio di traghetto.<br />

! Percorso 2<br />

Comune di Jesolo: i percorsi secondari proposti permettono di creare un<br />

collegamento tra il percorso ciclabile principale nazionale n. 228, la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong><br />

e la spiaggia di Jesolo Lido. Gli attracchi proposti hanno carattere di percorso<br />

secondario e funzione di collegamento tra la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong> e il percorso ciclabile<br />

principale nazionale n. 228.<br />

! Percorso 3<br />

Comune di Jesolo / Comune di Eraclea: pista ciclabile proposta di collegamento tra la<br />

<strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, il percorso ciclabile principale nazionale n. 228 e il percorso principale<br />

regionale n. 204/ Ippovia del Piave.<br />

365


! Precorso 4<br />

Comune di Jesolo / Comune di Eraclea: il percorso secondario proposto permette di<br />

creare un collegamento tra il percorso principale regionale n. 204/ Ippovia del Piave e<br />

la <strong>Litoranea</strong> <strong>Veneta</strong>, in prossimità del Ponte di Barche e la località di Cortellazzo.<br />

! Percorso 5<br />

Comune di Eraclea / Comune di Caorle: il percorso secondario proposto permette di<br />

creare un collegamento tra il percorso principale regionale n. 204/ Ippovia del Piave e<br />

l'itinerario interprovinciale “GiraLivenza”. Il percorso è collegato al percorso<br />

secondario ciclabile che attraversa il <strong>territorio</strong> di bonifica di Cà Corniani.<br />

! Percorso 6<br />

Comune di Caorle: percorso secondario proposto per la qualificazione dell'itinerario<br />

principale mediante il collegamento nautico tra Porto Falconera e gli itinerari turistici,<br />

ciclo – pedonali ed equituristici di Valle Vecchia ovest, con relativi attracchi.<br />

! Percorso 7<br />

Comune di Caorle / Comune di San Michele al Tagliamento: percorso secondario<br />

proposto per la qualificazione dell'itinerario principale mediante il collegamento<br />

nautico degli itinerari turistici, ciclo – pedonali ed equituristici di Valle Vecchia est a<br />

Porto Baseleghe di Bibione, con relativi attracchi.<br />

9 Mappa del <strong>territorio</strong> del Veneto Orientale individuato dai Comuni di Cavallino -<br />

Treporti, Jesolo, Eraclea e Caorle (Vedi Copia in formato A0 allegata)<br />

366


INDICE<br />

Titolo dello studio: Territorio del Veneto Orientale individuato dai Comuni di Cavallino -<br />

Treporti, Jesolo, Eraclea e Caorle.<br />

Tutela e riqualificazione del paesaggio e dell’architettura rurale del bacino dei fiumi Sile,<br />

Piave e Livenza.<br />

Introduzione generale agli studi 323/a<br />

Premessa<br />

1.a Localizzazione del Comune di Cavallino - Treporti<br />

1.a.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

1.a.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

1.a.3 Analisi delle componenti culturali<br />

1.b Localizzazione del Comune di Jesolo<br />

1.b.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

1.b.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

1.b.3 Analisi delle componenti culturali<br />

1.c Localizzazione del Comune di Eraclea<br />

1.c.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

1.c.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

1.c.3 Analisi delle componenti culturali<br />

1.d Localizzazione del Comune di Caorle<br />

1.d.1 Analisi <strong>della</strong> componente storica<br />

1.d.2 Analisi delle componenti architettoniche<br />

1.d.3 Analisi delle componenti culturali<br />

2 Analisi <strong>della</strong> componente paesaggistica<br />

2.a Sintesi del Paesaggio Fluviale<br />

2.b Sintesi del Paesaggio Lagunare e Vallivo<br />

2.c Sintesi del Paesaggio Litoraneo<br />

2.d Sintesi del Paesaggio di Bonifica<br />

3 Ricognizione e descrizione degli studi / ricerche già esistenti e disponibili, per il<br />

medesimo <strong>territorio</strong> interessato<br />

3.1 Elenco delle pubblicazioni<br />

3.2 Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro<br />

3.3 Elenco dei siti internet<br />

4 Conseguente illustrazione dei fattori / argomentazioni / considerazioni che<br />

motivano il nuovo studio / ricerca e degli obiettivi specifici del medesimo<br />

5 Individuazione, classificazione e descrizione dei principali elementi / beni del<br />

367


patrimonio rurale presenti sul <strong>territorio</strong> con riferimento a una o più componenti storico,<br />

culturali, paesaggistiche, artistiche, architettoniche, in merito alla fattibilità degli<br />

interventi di conservazione dei beni<br />

5.1 Considerazioni esplicative dei parametri in scheda<br />

5.2.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi<br />

rilevati. Il Comune di Cavallino - Treporti (1:20.000)<br />

5.2.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Cavallino -<br />

Treporti<br />

5.3.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi<br />

rilevati. Il Comune di Jesolo (1:20.000)<br />

5.3.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Jesolo<br />

5.4.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi<br />

rilevati. Il Comune di Eraclea (1:20.000)<br />

5.4.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Eraclea<br />

5.5.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi<br />

rilevati. Il Comune di Caorle (1:20.000)<br />

5.5.2 Schede delle categorie di beni e paesaggi del Comune di Caorle<br />

6 Rispondenza degli interventi di conservazione, gestione e/o pubblica fruizione<br />

degli elementi oggetto di studio, alle principali politiche regionali<br />

7 Giustificazione e conferma <strong>della</strong> rispondenza degli interventi proposti rispetto agli<br />

obiettivi e alle strategie complessive del Programma di sviluppo locale del <strong>GAL</strong><br />

<strong>Venezia</strong> Orientale<br />

8 Individuazione, classificazione e descrizione degli opportuni itinerari di<br />

valorizzazione delle risorse censite<br />

8.1 Definizione di itinerario “secondario” atto alla valorizzazione delle<br />

risorse censite<br />

8.2 Definizione ed individuazione nel <strong>territorio</strong> ambito di studio dei percorsi<br />

principali<br />

8.3 Descrizione e individuazione dei percorsi secondari<br />

9 Mappa del <strong>territorio</strong> del Veneto Orientale individuato dai Comuni di Cavallino -<br />

Treporti, Jesolo, Eraclea e Caorle (Copia in formato A0 - 1:30.000)<br />

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