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137. BONO, Pietro. Introductio In Divinam Chemicae Artem, integra magistri<br />
Boni Lombardi Ferrariensis Physici. Nunc primum in lucem edita. Bas<strong>il</strong>eae, apud<br />
Petrum Pernam, 1572, € 4.000<br />
in-4, pp. (8), 279, leg. coeva in pergamena floscia, (restauro all’angolo esterno sup.). Impresa tipogr.<br />
al titolo e in fine, cap<strong>il</strong>ettera ornati, carattere tondo e corsivo. Prima edizione completa, curata dal<br />
medico Michael Toxites (Strasburgo 1515-1581) della “Pretiosa Margarita novella”; basata sul testo del<br />
codice del British Museum, Harleian 1672 studiato dal Thorndike (III, 147-162), è la versione<br />
definitiva che fu ristampata nelle raccolte di Zetzner e Manget. La prima edizione, pubblicata dalla<br />
stamperia aldina nel 1546, non è che una versione ridotta da Giovanni da Crotone. Fondamentale testo<br />
trecentesco, probab<strong>il</strong>mente redatto a Pola in Istria attorno al 1330 da un medico ferrarese del quale<br />
non si hanno notizie certe; si tratta di un manuale pratico di alchimia, che l’autore dice fondarsi<br />
piuttosto su un’spirazione di carattere divino ed iniziatico che sulla rigorosa argomentazione scientifica.<br />
Di notevole interesse è la parte che descrive la tecnologia trecentesca applicata alla pratica alchimistica.<br />
Di notevole rarità. Buon esempl. con discrete sottolineature e chiose coeve in inchiostro rosso e bruno;<br />
restauro a mancanza al fontespizio, con perdita di una lettera, restauro all’angolo sup. esterno dei primi<br />
30 ff., che non tocca <strong>il</strong> testo. THORNDIKE III, pp.147-162. STC, GERMAN, 142. NON IN DUVEEN; NÉ<br />
CAILLET, NÉ FERGUSON, che citano altre edizioni. [4403]<br />
138. BRUNO, Giordano. De monade<br />
numero et figura liber Consequens<br />
Quinque De Minimo Magno & Mensura<br />
item De innumerab<strong>il</strong>is immenso &<br />
infigurab<strong>il</strong>i; seu De Universo & De<br />
Mundis libri octo. Francofurti apud Ioan<br />
Wechelum & Petrum Fischerum<br />
consortes 1591, P. a R.<br />
in-8 (mm.161x93) pp. (24), 655 (1 b., con<br />
errori). Segnatura: (8; *4; A-Z8; Aa-Ss8),<br />
legatura 700esca mezza pelle e angoli, titolo in<br />
oro su tassello rosso e f<strong>il</strong>etti in oro al dorso a 6<br />
comparti. Al frontespizio nota di possesso<br />
datata 1780. Prima edizione di questo poema<br />
f<strong>il</strong>osofico in latino del Bruno (n. a Nola nel<br />
1548 ed arso vivo a Roma in Campo de’Fiori,<br />
nel 1600). L’opera è ispirata a “quella intuizione<br />
pitagorica e platonica dell’animismo universale, che<br />
offriva un certo apparente fondamento alle<br />
fantasticherie delle scienze occulte curate dai f<strong>il</strong>osofi<br />
del Rinascimento … La monade, che corrisponde al punto della matematica e all’atomo della fisica, è questo essere<br />
primitivo, imperituro, di natura tanto corporea che spirituale, che genera, per reciproci rapporti, la vita del mondo”<br />
(DIZ.BOMPIANI, OPERE IV, p. 788). Raro esemplare completo della segnatura *4 che invece manca a<br />
moltissimi esemplari della prima edizione, e del tutto nella seconda del 1614, che reca i solo frontesp.<br />
cambiato. Le pagine preliminari comprendono dopo <strong>il</strong> frontespizio una lunga “Epistola dedicatoria et<br />
clavis”, in cui Bruno offre al duca di Braunschweig Heinrich Julius un “triplex munus”, ossia l’intera<br />
tr<strong>il</strong>ogia, fornendo delucidazioni sul loro contenuto. In questa epistola a Heinrich Julius, già dedicatario<br />
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