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71. SYMONDS, H. D. Il giuoco degli scacchi. Trattatello tradotto dall’inglese (da<br />
Michele Colombo). Giuntavi la Biblioteca Ragionata degli scrittori del giuoco stesso<br />
dell’Abate Francesco Cancellieri. Venezia, Gius. Orlandelli, 1824, € 750<br />
in-8, pp. 174, leg. del tempo m. pelle e ang., tit. e fregi oro al dorso, taglio super. dor. Con<br />
una bella tavola inc. in rame in antiporta raffig. la scacchiera ed i pezzi. Le pp. 122-169<br />
portano una vasta prima bibliografia delle opere sugli scacchi in ordine alfabetico d’autore.<br />
Rara opera, già apparsa a Parma nel 1821, traduzione del “Chess made easy”, edito nel 1797.<br />
Bell’esempl. a pieni margini. CHICCO-SANVITO., BIBL. DEGLI SCACCHI, n. 238 (non menziona<br />
la tavola incisa). [4335]<br />
72. TESAURO, Alessandro. Della sereide. Alle nob<strong>il</strong>i e virtuose donne libri<br />
due. Vercelli, Tipografia Patria (in fine: Per Lodovico Franco Direttore della<br />
Stamperia Patria), 1777, € 600<br />
in-8, pp. XX, 128, XXXVI, leg. cart. edit. con tit. e bordura s<strong>il</strong>ogr. sui piatti (un angolo<br />
mancante restaurato). Seconda edizione (a distanza di quasi due secoli dalla prima: Torino,<br />
herede del Bev<strong>il</strong>acqua, 1585) di questo poema in endecas<strong>il</strong>labi sul baco da seta, la<br />
lavorazione l’ut<strong>il</strong>izzo della seta, ecc. Primo libro uscito dalla stamperia vercellese,<br />
appena fondata dal celebre cittadino Giovanni Antonio Ranza, del quale all’inizio del vol.<br />
si legge la “Prefazione per l’aprimento della nuova Tipografia Patria” ed in fine l’ampia Memoria<br />
sulla “Maniera di conservare la semenza de’ bigatti tanto per rimettere a tempo la prima raccolta ove<br />
fallì come in quest’anno 1777 quanto per farne regolarmente una seconda più sicura della prima”.<br />
Di quest’edizione <strong>il</strong> Vernazza diede un giudizio entusiastico, parlando di “eleganza” e di<br />
“tipografica purità”. Il Ranza (nato a Vercelli nel 1741 e morto a Torino nel 1801) fu<br />
professore , letterato, poeta ed erudito di vastissima cultura; nell’agosto 1777 divenne<br />
stampatore e libraio, attività che continuò fino al 1790; infervorato dagli ideali della<br />
Rivoluzione francese, “<strong>il</strong> 10 luglio 1791 abbandonò nottetempo la casa, i beni e la sua d<strong>il</strong>etta città<br />
per espatriare in Svizzera, iniziando una vita avventurosa di giacobino e di indomito idealista”<br />
(ORDANO, Le tipografie di Vercelli, p. 189 e segg.); dopo <strong>il</strong> suo espatrio <strong>il</strong> Real Fisco fece<br />
l’inventario dei suoi beni, da cui risultò che possedeva circa 4.500 libri (op. cit., nota n. 19,<br />
p. 172). Esempl. puro e genuino nella sua veste tipogr. originale. MANNO I, 5958.<br />
VERNAZZA, Diz. dei tipografi piemontesi, p. 303. GORINI, Vercelli nei libri e nelle stampe<br />
del Settecento, p. 221. [4340]<br />
73. VALVASONE, Erasmo, da. Della caccia. Poema. Con gli Argomenti a ciascun<br />
canto di Gio. Domenico de gli Alessandri. Bergamo, Comin Ventura, 1591, € 3.000<br />
in-8 gr., ff. (8), 151, (manca 1 f. b. in fine), leg. settec. p. perg. rigida, tass. in pelle con tit.<br />
oro al dorso. Impresa tip. al tit., testatine e grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr., nitido car. corsivo. Con 5<br />
belle s<strong>il</strong>ografie n.t. raffiguranti movimentate scene di caccia, racchiuse in cornice s<strong>il</strong>ogr.<br />
comprendente in basso anche lo “argomento” del canto di Gio. Dom. Alessandri. Nei ff.<br />
prelim. dedica dello stampatore a Gio. Ant. Nicolini e componimenti poetici in lode del’a.<br />
di Angelo Gr<strong>il</strong>lo, Gherardo Borgogni, Nicolo Oddo, Ercole e Torquato Tasso. Prima<br />
edizione di quest’opera classica della letteratura venatoria italianache si compone di 863<br />
ottave. “Nel primo canto si fa la lode della caccia e si descrivono le varie razze di cani e <strong>il</strong> loro<br />
allevamento; nel secondo sono descritti i cani che erano chiamati bracchi; nel terzo le stagioni e i luoghi<br />
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